Come la scema che si buttava sotto al treno

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AnnaKarenina

Utente di lunga data
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
 

Joey Blow

Escluso
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
Sei stupida?
 

Sbriciolata

Escluso
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
sul neretto: no. Che c'entra. Mica hai fatto soffrire le tue figlie, giusto? e non vuoi farle soffrire. Ma il rapporto con tuo marito, ottima persona, com'è? Anche da parte sua, dico.
 

Annuccia

Utente di lunga data
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
qui incontro ai treni non ci và nessuno...e nemmeno tu devi farlo..
non so che dirti...
brutto un matrimonio senza amore, ma è stato sempre così...?
dimenticavo benvenuta
 

Hellseven

Utente di lunga data
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.
:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl: Grandissima, evviva la sincerità. La carne è carne ed è per definizione ... debole:) Benvenuta.
 

AnnaKarenina

Utente di lunga data
No, non ho ancora fatto eclatante mente soffrire le mie figlie. Fortuna più che merito perché già solo pensarle sue cose ( e non è che io mi limiti a pensarle sempre) di sicuro non aiuta la solidità familiare che alle mie figlie serve per non soffrire.
Ma di sicuro se non mi calmo, non mi tengo lontana dall'uomo che vorrei vedere, le mie figlie potrebbero soffrire eccome. E se anche nessuno lo scoprisse, non so... Pensare "le lascio dalla nonna un pomeriggio al mese per vedere l'amante" e' un pensiero da madre degna? Esemplare? Non mi pare. Sarò stupida senz'altro, ma io mi vergogno, rispetto a loro.
Mi vergogno pure di vergognarmi solo rispetto a loro e non anche verso mio marito.
Con lui... Bene. Tutto molto sereno.
Mi ama.
È il classico brav'uomo che ha voluto una stronza, l'ha sposata pensando di cambiarla, e invece quella stronza e' rimasta.
 

OcchiVerdi

Utente di lunga data
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.

io mi darei al veganesimo. In senso sessuale logicamente.
 

lunaiena

Scemo chi legge

lunaiena

Scemo chi legge
Appunto, scema più o meno come quella Anna li.
Perché motivi veri per stare male non ne ho, ma sto ugualmente malissimo.
Limitandoci ai fatti:
Sono sposata e ho due bambine.
Bambine che ovviamente adoro. Considero una gioia e un privilegio potermi occupare di loro a tempo pieno (grazie a rendite mie, lo specifico perché poi lo so, lo so, che racconto facendo a qualcuno salterà in testa di darmi della mantenuta e di dire che sto con mio marito per soldi, e invece no, la mia situazione economica anche senza mio marito sarebbe serena).
Mio marito e' un ottimo padre e un'ottima persona. Gli voglio molto bene.
Il problema sta tutto li: ottima persona, gli voglio bene.
Non è questo che dovrebbe essere un matrimonio. Insomma, a me non basta. E cerco di mettermi tranquilla e ragionare e mettere la testa a posto che sarebbe veramente ora, ma non ci riesco. Soffoco. Mi sento prigioniera e sepolta.
E parlandoci molto chiaro mi ci sento perché vorrei farmi i cavolacci miei con un'altra persona, mica niente di originale.
Cavolacci che negli ultimi dieci anni mi sono sporadicamente fatta, sempre con la stessa persona, con la quale sono dieci anni che provo a chiudere senza riuscirci (o riuscendoci e poi ricascandoci, come vi pare).
Ora.
Ho ben chiaro che sono pensieri da madre degenere. Anche da moglie degenere, ma quello mi tange molto meno.
Ma non voglio far soffrire le mie bambine. Non voglio che debbano rinunciare ad avere me e il papà nella stessa casa perché per loro e' vitale.
E so perfettamente che se da grandi avessero ragione di vedermi come "quella che tradiva papà" mi odierebbero a morte.
A sto punto, io dovrei naturalmente smettere di farmi girare grilli e cazzi (più cazzi che grilli evidentemente) per la testa e stare buona. Farmi bastare quello che ho, e migliorarlo al limite, ma insomma stare buona.
Solo che non mi riesce.
In certe fasi non mi riesce.
Di solito aspetto che passi, ma non mi passa. Insonnia, sfoghi cutanei, attacchi di ansia, insomma il repertorio nevrotico completo. Sto molto bene con le bambine ma come loro dormono mi assale una disperazione abnorme. E "lui", il lui decennale che non riesco a dimenticare mai, mi manca.
E insomma appunto, un'altra Anna scema che va incontro ai treni.

Benvenuta:)

Leggere dei bei libri fa molto bene alla mente....
 

AnnaKarenina

Utente di lunga data
qui incontro ai treni non ci và nessuno...e nemmeno tu devi farlo..
non so che dirti...
brutto un matrimonio senza amore, ma è stato sempre così...?
dimenticavo benvenuta
No, certo che no.
Ho conosciuto mio marito dopo la prima chiusura con l'altro.
Ci siamo fatti una vita insieme. È stata e sotto il profilo familiare e' felice.
Poi l'altro (che almeno ha avuto il buon senso di non illudersi che avessimo chiuso) e' ricomparso... resisto e respingo, passano mesi e anni, finché un bel giorno non resisto e non respingo.
Torno a casa con la cenere in capo, chiudo di nuovo con l'altro che non chiude con me, e riparte la giostra: resisto e respingo... Poi ricapita dopo altri mesi e anni un altro giorno in cui non resisto e non respingo...
E così via. Per dieci anni.
Adesso quest'altra persona non la vedo da due anni. Ma siamo prossimi alla prossima ricaduta.
E comunque vederlo o no non cambia il persistere della concupiscenza verso di lui.
 

Annuccia

Utente di lunga data
No, certo che no.
Ho conosciuto mio marito dopo la prima chiusura con l'altro.
Ci siamo fatti una vita insieme. È stata e sotto il profilo familiare e' felice.
Poi l'altro (che almeno ha avuto il buon senso di non illudersi che avessimo chiuso) e' ricomparso... resisto e respingo, passano mesi e anni, finché un bel giorno non resisto e non respingo.
Torno a casa con la cenere in capo, chiudo di nuovo con l'altro che non chiude con me, e riparte la giostra: resisto e respingo... Poi ricapita dopo altri mesi e anni un altro giorno in cui non resisto e non respingo...
E così via. Per dieci anni.
Adesso quest'altra persona non la vedo da due anni. Ma siamo prossimi alla prossima ricaduta.
E comunque vederlo o no non cambia il persistere della concupiscenza verso di lui.
scusa annetta....ma...ha conosciuto tuo marito dopo la prima rottura con l'latro voluta da te o dall'altro...?
se lo volevi ancora perchè hai chiuso??
perchè se ancora persiste in te il pensiero per lui non è mai stata chiusa davvero...
 

AnnaKarenina

Utente di lunga data
Voluta da me, la rottura.
Perché sotto milioni di aspetti non era la persona giusta per me. Perché volevo qualcuno con cui costruire quello che in effetti ho costruito. Perché pensavo che lo avrei dimenticato e ho più volte perfino creduto di averlo fatto.
Col senno di poi, lo so anche io... Ma del senno di poi, son piene le fosse...
 

Sbriciolata

Escluso
No, certo che no.
Ho conosciuto mio marito dopo la prima chiusura con l'altro.
Ci siamo fatti una vita insieme. È stata e sotto il profilo familiare e' felice.
Poi l'altro (che almeno ha avuto il buon senso di non illudersi che avessimo chiuso) e' ricomparso... resisto e respingo, passano mesi e anni, finché un bel giorno non resisto e non respingo.
Torno a casa con la cenere in capo, chiudo di nuovo con l'altro che non chiude con me, e riparte la giostra: resisto e respingo... Poi ricapita dopo altri mesi e anni un altro giorno in cui non resisto e non respingo...
E così via. Per dieci anni.
Adesso quest'altra persona non la vedo da due anni. Ma siamo prossimi alla prossima ricaduta.
E comunque vederlo o no non cambia il persistere della concupiscenza verso di lui.
in tutto questo non vedo come potresti farti una vita con l'altro. A me pare che tu per lui sia un bel giochino.
 

Annuccia

Utente di lunga data
Voluta da me, la rottura.
Perché sotto milioni di aspetti non era la persona giusta per me. Perché volevo qualcuno con cui costruire quello che in effetti ho costruito. Perché pensavo che lo avrei dimenticato e ho più volte perfino creduto di averlo fatto.
Col senno di poi, lo so anche io... Ma del senno di poi, son piene le fosse...
evidentemente i milioni di aspetti contavano poco...
sul neretto quoto e quoterò fino alla morte...(non sotto un treno però)
 

AnnaKarenina

Utente di lunga data
in tutto questo non vedo come potresti farti una vita con l'altro. A me pare che tu per lui sia un bel giochino.
Ahem... Non direi. Non è esattamente così semplice semplice.
Casomai potrebbe lui sentirsi il giochino, che ogni tot cedo e poi torno bella bella a casa mia.
Lui è libero adesso, e si è liberato tanti anni fa per me, pensa che affare...
Una vita con l'altro io comunque non la voglio, non la vorrei manco se fossi separata. Non vorrei viverci insieme, non vorrei che conoscesse le mie figlie... Vorrei vederlo con maggior frequenza, al più. Avere più momenti per noi. Ognuno con la sua vita.
 

PresidentLBJ

Pettinatore di bambole
Pensare "le lascio dalla nonna un pomeriggio al mese per vedere l'amante" e' un pensiero da madre degna? Esemplare?
Secondo me sì, se quel pomeriggio ti permette di essere una madre migliore negli altri 29 pomeriggi del mese.

Stai tranquilla. Non farti beccare e prenditi il tuo spazio. Non sei peggio di chi butta all'aria una famiglia per una scappatella o una relazione innocente (come, tutto sommato, mi pare essere la tua).
 

lunaiena

Scemo chi legge
No, non ho ancora fatto eclatante mente soffrire le mie figlie. Fortuna più che merito perché già solo pensarle sue cose ( e non è che io mi limiti a pensarle sempre) di sicuro non aiuta la solidità familiare che alle mie figlie serve per non soffrire.
Ma di sicuro se non mi calmo, non mi tengo lontana dall'uomo che vorrei vedere, le mie figlie potrebbero soffrire eccome. E se anche nessuno lo scoprisse, non so... Pensare "le lascio dalla nonna un pomeriggio al mese per vedere l'amante" e' un pensiero da madre degna? Esemplare? Non mi pare. Sarò stupida senz'altro, ma io mi vergogno, rispetto a loro.
Mi vergogno pure di vergognarmi solo rispetto a loro e non anche verso mio marito.
Con lui... Bene. Tutto molto sereno.
Mi ama.
È il classico brav'uomo che ha voluto una stronza, l'ha sposata pensando di cambiarla, e invece quella stronza e' rimasta.

No non mi pare ...
La cosa stupida è che quest'uomo ti fa soffrire
Le cose belle non fanno soffrire ma fanno stare bene...
 

AnnaKarenina

Utente di lunga data
Secondo me sì, se quel pomeriggio ti permette di essere una madre migliore negli altri 29 pomeriggi del mese.

Stai tranquilla. Non farti beccare e prenditi il tuo spazio. Non sei peggio di chi butta all'aria una famiglia per una scappatella o una relazione innocente (come, tutto sommato, mi pare essere la tua).
Ah beh, e' quello che dice anche lui.
Però mi sembra una razionalizzazione.
Con elementi di verità...
Però.
Intanto bisogna vedere se riesco a non farmi beccare, non è che può andar bene sempre.
E poi... Appunto, vivrei sapendo che faccio una cosa che mi renderebbe ai loro occhi una madre egoista (perché antepongo i miei bisogni anche piuttosto animali alla loro stabilità).
 
Stato
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