Sono un pò fuorviata da alcuni discorsi sentiti molto recentemente. Ma se ciascuno fa la propria morale, come si fa a tacciare uno di essere moralista? Per capire se uno segue una morale o meno, secondo me si dovrebbe prima capire e intendersi su che cosa è la morale. Se no finisce che ognuno è morale, a modo proprio, e ciò che è morale per me non lo è per un'altra persona. Un esempio? Pagare le tasse: c'è chi dice che non è immorale non pagare le tasse perchè lo Stato ce ne impone troppe. Io personalmente non condivido questo punto di vista, perchè le tasse vanno pagate da tutti, anche se sono troppe. Solo dopo averle pagate tutte e da parte di tutti si può fare un'azione concreta di protesta.
Avrò fatto un discorso un pò scontato e banale, datemi pure della moralista, non mi offendo. Se arriveranno cartellini rossi...pazienza!
Hai fatto un bellissimo discorso invece.
Ma il tema è il moralismo e non la moralità.
Penso che il "moralista" sia inteso benissimo da Cristo
quando dice...
Tu che ti permetti di giudicare, perchè guardi sempre la pagliuzza nell'occhio del fratello e non vedi la trave che alberga nel tuo?
E Cristo moralista dice...
Con la misura con la quale misurate sarete misurati no?
Il moralismo per esempio lothariano suona così..
Tradisci tuo marito? Semplice sei na troia...
Allora giù botte a Lothar che ti risponde, ok cambio termine, sei na zoccola...sei na cagna...tutto quel che vuoi...
Ma la sostanza non cambia no?
Invece fatalità "le moraliste" che conosco io al paesello...
Sono in prima fila a giudicare male le altre donne...
E in prima fila a combinarne di tutti i colori loro però...
E le vedi si lavano la bocca di tutto e di tutti...
E ostentano questa facciata da, io sono na brava persona...
Al che tra le risate dici a loro...
Tranquilla che anca le to scorese spussa eh?
Invece no loro credono di petare profumo di rosa...no?