Domande ... sulla lingua italiana ...

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ciao

con la lingua italiana ho scoperto un mondo pieno di sinonimi ... una marea. Una lingua che apre spazzi a interpretazioni ... certo, può portare più facilmente a fraintendimenti, ma è ricca di parole.

Quando sono arrivata qui la parola "guanto" è stata una delle prime parole che ho imparato. In tedesco si dice, Handschuh. Hand -> mano; Schuh -> scarpa. Caspita, ti immagini parlare così ad immagini ... scarpe per le mani. :rotfl:

La lingua tedesca è una lingua del pensiero, dei concetti, delle sottigliezze, del filosofare ... parole, che racchiudono romanzi e che non trovano traduzione. È una lingua molto creativa. Ed anche intima. Ad esempio mi piace tanto la parola "Zweisamkeit". Immagina il significato della parola solitudine. Ecco, tutto questo mondo però vissuto in due. In una sola parola si racchiude tutta una filosofia dell'intimo dell'anima tra DUE persone. Delicatissimo.

Oppure la parola Fremdschämen. Fremd -> estraneo; schämen -> vergonga. Provare quell'imbarazzo di vergogna per il comportamento di un'altra persona. Bellissimo.

Oppure, una bellissima e che racchiude un mondo intero è "Weltschmerz". Tradotto, il dolore del mondo. Ma s'intende quel dolore filosofico cosmico ... che incontriamo nella lettura di Leopardi oppure di Heinrich Heine.

Ecc. ecc. ecc.


Concordo con te ... è anche decisamente più vicina al significato. Sì, è la parte filosofica che intendo.


sienne
Mi fai venire voglia di studiare il tedesco!
 

Sbriciolata

Escluso

Sbriciolata

Escluso

Ingenuo

Utente di lunga data
osti chissà che scherzoni, Hitler...da sbellicarsi:D

conosci qualche esempio per caso?
Pare che ce l'avesse molto con le babbione in menopausa stile Merkel (ante-litteram) che si sentono superiori :carneval:
Ogni riferimento a personaggi del forum è puramente casuale :rotfl:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perfidia.
Egli è perfido.
 

sienne

lucida-confusa
Mi fai venire voglia di studiare il tedesco!

Ciao

ho riflettuto cosa risponderti. Perché c'è una frase di Mark Twain, che non è così errata: Solo i morti hanno abbastanza tempo per studiare la lingua tedesca. C'è dell'esagerazione, ma è anche vero. Mi è tornato in mente un libro per chi vorrebbe capirne di più senza studiare la lingua:

"Piccolo viaggio nell'anima tedesca" di Francesca Predazzi e Vanna Vannuccini.

Questo libro è dedicato a chi, senza volerne imparare la lingua, vuole capire la mentalità dei tedeschi. Dà la chiave per entrare nell’anima della Germania, raccontando uomini e fatti, attraverso le parole. Willy Brandt, Marlene Dietricht, Günter Grass, Heinrich Böll, Christa Wolf, Hans Magnus Enzensberger, Helmut Kohl, Edmund Stoiber sono alcuni dei personaggi di questa "carrellata" attraverso vent’anni di Germania. Enzensberger è sempre stato un "pensatore laterale" (Querdenker), Willy Brandt veniva considerato un "infangatore del nido" (Nestbeschmutzer) come anche la bella Marlene. Quanta importanza ha avuto per Kohl il concetto di "amicizia virile" (Männerfreundschaft) quando ha stretto la mano di Mitterand a Verdun o quando ha indossato lo stesso cardigan blu di Gorbaciov, nel Caucaso? Perché Germania Est e Germania Ovest, tredici anni dopo l’unificazione, restano due mondi distinti? Capire i tedeschi è indispensabile per abitare in Europa, ma l’ostacolo della lingua appare spesso insormontabile. Siamo convinti di sapere tutti il francese e usiamo le parole inglesi con molta disinvoltura: addirittura inventiamo un inglese che esiste soltanto in Italia – il ticket per i medicinali, la spider, il flipper. Non appena leggiamo una parola tedesca invece ci blocchiamo: le lettere sembrano messe alla rinfusa e non riusciamo nemmeno a sillabare ciò che leggiamo. La lingua tedesca ha un’estrema capacità di astrazione che ci mette in difficoltà. Non a caso nel mondo linguistico germanico sono nate la filosofia e la psicoanalisi e i loro termini sono spesso intraducibili. L’altra cosa che ci intimidisce del tedesco è l’eccesso di precisione. Mettere questo libro in uno scaffale si dice hinstellen, metterlo su un tavolo si dice hinlegen. "Uscita" non è un vocabolo semplice come sembra: se ne è accorta a sue spese una signora che non capendo la sottigliezza tra "uscita a piedi" (Ausgang) e "uscita in auto" (Ausfahrt) in un garage si è trovata con la macchina sull’orlo di una rampa di scale. È raro che un evento, un comportamento o una caratteristica della società umana sfuggano a una denominazione. Ogni cosa ha il suo posto e ogni posto ha la sua cosa: questa massima della filosofia classica ha trovato la sua realizzazione nella lingua tedesca.

sienne
 
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Fantastica

Utente di lunga data
Ciao

ho riflettuto cosa risponderti. Perché c'è una frase di Mark Twain, che non è così errata: Solo i morti hanno abbastanza tempo per studiare la lingua tedesca. C'è dell'esagerazione, ma è anche vero. Mi è tornato in mente un libro per chi vorrebbe capirne di più senza studiare la lingua:

"Piccolo viaggio nell'anima tedesca" di Francesca Predazzi e Vanna Vannuccini.

Questo libro è dedicato a chi, senza volerne imparare la lingua, vuole capire la mentalità dei tedeschi. Dà la chiave per entrare nell’anima della Germania, raccontando uomini e fatti, attraverso le parole. Willy Brandt, Marlene Dietricht, Günter Grass, Heinrich Böll, Christa Wolf, Hans Magnus Enzensberger, Helmut Kohl, Edmund Stoiber sono alcuni dei personaggi di questa "carrellata" attraverso vent’anni di Germania. Enzensberger è sempre stato un "pensatore laterale" (Querdenker), Willy Brandt veniva considerato un "infangatore del nido" (Nestbeschmutzer) come anche la bella Marlene. Quanta importanza ha avuto per Kohl il concetto di "amicizia virile" (Männerfreundschaft) quando ha stretto la mano di Mitterand a Verdun o quando ha indossato lo stesso cardigan blu di Gorbaciov, nel Caucaso? Perché Germania Est e Germania Ovest, tredici anni dopo l’unificazione, restano due mondi distinti? Capire i tedeschi è indispensabile per abitare in Europa, ma l’ostacolo della lingua appare spesso insormontabile. Siamo convinti di sapere tutti il francese e usiamo le parole inglesi con molta disinvoltura: addirittura inventiamo un inglese che esiste soltanto in Italia – il ticket per i medicinali, la spider, il flipper. Non appena leggiamo una parola tedesca invece ci blocchiamo: le lettere sembrano messe alla rinfusa e non riusciamo nemmeno a sillabare ciò che leggiamo. La lingua tedesca ha un’estrema capacità di astrazione che ci mette in difficoltà. Non a caso nel mondo linguistico germanico sono nate la filosofia e la psicoanalisi e i loro termini sono spesso intraducibili. L’altra cosa che ci intimidisce del tedesco è l’eccesso di precisione. Mettere questo libro in uno scaffale si dice hinstellen, metterlo su un tavolo si dice hinlegen. "Uscita" non è un vocabolo semplice come sembra: se ne è accorta a sue spese una signora che non capendo la sottigliezza tra "uscita a piedi" (Ausgang) e "uscita in auto" (Ausfahrt) in un garage si è trovata con la macchina sull’orlo di una rampa di scale. È raro che un evento, un comportamento o una caratteristica della società umana sfuggano a una denominazione. Ogni cosa ha il suo posto e ogni posto ha la sua cosa: questa massima della filosofia classica ha trovato la sua realizzazione nella lingua tedesca.

sienne
GRAZIE:)
 

Spot

utente in roaming.
Ciao

ho riflettuto cosa risponderti. Perché c'è una frase di Mark Twain, che non è così errata: Solo i morti hanno abbastanza tempo per studiare la lingua tedesca. C'è dell'esagerazione, ma è anche vero. Mi è tornato in mente un libro per chi vorrebbe capirne di più senza studiare la lingua:

"Piccolo viaggio nell'anima tedesca" di Francesca Predazzi e Vanna Vannuccini.

Questo libro è dedicato a chi, senza volerne imparare la lingua, vuole capire la mentalità dei tedeschi. Dà la chiave per entrare nell’anima della Germania, raccontando uomini e fatti, attraverso le parole. Willy Brandt, Marlene Dietricht, Günter Grass, Heinrich Böll, Christa Wolf, Hans Magnus Enzensberger, Helmut Kohl, Edmund Stoiber sono alcuni dei personaggi di questa "carrellata" attraverso vent’anni di Germania. Enzensberger è sempre stato un "pensatore laterale" (Querdenker), Willy Brandt veniva considerato un "infangatore del nido" (Nestbeschmutzer) come anche la bella Marlene. Quanta importanza ha avuto per Kohl il concetto di "amicizia virile" (Männerfreundschaft) quando ha stretto la mano di Mitterand a Verdun o quando ha indossato lo stesso cardigan blu di Gorbaciov, nel Caucaso? Perché Germania Est e Germania Ovest, tredici anni dopo l’unificazione, restano due mondi distinti? Capire i tedeschi è indispensabile per abitare in Europa, ma l’ostacolo della lingua appare spesso insormontabile. Siamo convinti di sapere tutti il francese e usiamo le parole inglesi con molta disinvoltura: addirittura inventiamo un inglese che esiste soltanto in Italia – il ticket per i medicinali, la spider, il flipper. Non appena leggiamo una parola tedesca invece ci blocchiamo: le lettere sembrano messe alla rinfusa e non riusciamo nemmeno a sillabare ciò che leggiamo. La lingua tedesca ha un’estrema capacità di astrazione che ci mette in difficoltà. Non a caso nel mondo linguistico germanico sono nate la filosofia e la psicoanalisi e i loro termini sono spesso intraducibili. L’altra cosa che ci intimidisce del tedesco è l’eccesso di precisione. Mettere questo libro in uno scaffale si dice hinstellen, metterlo su un tavolo si dice hinlegen. "Uscita" non è un vocabolo semplice come sembra: se ne è accorta a sue spese una signora che non capendo la sottigliezza tra "uscita a piedi" (Ausgang) e "uscita in auto" (Ausfahrt) in un garage si è trovata con la macchina sull’orlo di una rampa di scale. È raro che un evento, un comportamento o una caratteristica della società umana sfuggano a una denominazione. Ogni cosa ha il suo posto e ogni posto ha la sua cosa: questa massima della filosofia classica ha trovato la sua realizzazione nella lingua tedesca.

sienne
Grazie di nuovo! Anche perchè mi sa che questo me lo compro!
Però anche io ho una dannata voglia di studiare il tedesco. O almeno di averci qualche contatto superficiale.
A causa di scelte in direzioni diverse sono sempre stata lontana dallo studio delle lingue, nonostante mi abbia sempre affascinata (è un modo dannatamente bello per capire un popolo).
Ora lo sento come un limite bello grosso.
Maledettammè.
 

Ingenuo

Utente di lunga data
Il problema è trovare corsi di tedesco di livello avanzato a prezzi accettabili. Quelli di tipo elementare e intermedio si trovano facilmente.
 

sienne

lucida-confusa
Il problema è trovare corsi di tedesco di livello avanzato a prezzi accettabili. Quelli di tipo elementare e intermedio si trovano facilmente.

Ciao

questo tipo di ostacolo s'incontra un po' con tutte le lingue.
Anche perché a molti basta arrivare ad un certo livello.


sienne
 

sienne

lucida-confusa
Grazie di nuovo! Anche perchè mi sa che questo me lo compro!
Però anche io ho una dannata voglia di studiare il tedesco. O almeno di averci qualche contatto superficiale.
A causa di scelte in direzioni diverse sono sempre stata lontana dallo studio delle lingue, nonostante mi abbia sempre affascinata (è un modo dannatamente bello per capire un popolo).
Ora lo sento come un limite bello grosso.
Maledettammè.

Ciao

ti capisco benissimo.
Se ti piace viaggiare però "nell'anima" di una lingua, un'accesso sono i proverbi.
Ad esempio in italiano si dice, non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca.
In svizzero tedesco si dice, che non puoi avere il cinquino e il panino (uno che costa di più).
Già solo questo ... racconta.

:)


sienne
 
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