No cara, non l'ho saputo subito. Anzi. Avevo paura, ero molto giovane. All'inizio non credevo che la contraccezione non avesse sortito effetto, ero sotto shock. Non credevo di potercela fare e non volevo lasciare gli studi. Poi un giorno ero in una zona di Ancona (vivevo lí) molto bella. Un balcone sul mare. Passeggiavo e faceva caldissimo, cosí ho deciso di mettere i piedi in acqua. Mentre mi rinfrescavo, istintivamente ho fatto una cosa mai fatta prima: ho parlato con la mia piccola, ho toccato la mia pancia e le ho detto: "quello è il mare, è salato quindi non si può bere"... e allora ho capito semplicemente che sentivo già mio quel bambino, istintivamente. È stata J a scegliere di restare. È che per paura non le avevo dato modo di comunicare con me. Ovviamente, ho poi fatto tutte le mie considerazioni di ordine "pratico". Ora, io non credo che abortire sia "giusto" o "sbagliato". Si può abortire per ragioni giuste e tenere un figlio per quelle sbagliate. Se la tua motivazione è il "non mi sento pronta", è vero anche che io non so se ci si possa mai sentire davvero pronti ad avere un figlio. Si hanno tante paure, ci si sente messi alla prova come persone, totalmente. Ogni giorno, ancora oggi, io cresco con la mia bambina. Ancora oggi non mi sento pronta. Ad essere genitori si impara con l'amore, viene tutto cosí. Ma se le motivazioni sono profonde, se questo bambino non ti smuove nulla dentro, se non senti il desiderio di abbracciarlo di già, allora pensaci bene. Un figlio, nato o meno, è per sempre. E tu e la tua vita non sarete mai piú uguali. In ogni caso.