sta bene.
le ho fatto una battuta per farla sorridere: le ho detto, ascolta, ieri ti ho chiesto se ti andava di vedermi che andavamo a berci qualcosa, non occorreva che saltassi da un autobus in corsa...
oddio, sembra che le sia passato sopra un tir, ma sta bene.
ha picchiato in pieno la faccia per terra. ha perso i sensi, una leggerissima commozione cerebrale, ma fra un paio di giorni potrà tornare a casa.
le ho detto che casa sua è con me, e che il suo posto sa benissimo dove sta.
io sono disposto a mettere una pietra sopra a tutto, a ricominciare, perché sono innamorato e niente è cambiato.
adesso è stanca, provata, spaventata e vedremo nei prossimi giorni il da farsi.
Non so se verrà a casa, non mi sembrava molto convinta, però forse è semplicemente per la botta che ha preso.
Domani mattina comincio a mezzogiorno, prima di andare al lavoro, alle 10 passerò di nuovo per vedere come sta.
Mi dispiace molto vederla così, piena di fasciature e con una faccia gonfia come un pallone.
Queste cose mi fanno veramente pensare che basta un attimo, veramente un attimo, per ritrovarsi con niente in mano.