Labirinti

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Brunetta

Utente di lunga data
Il labirinto è un percorso da cui non si riesce a uscire se non con fatica e aiuto.
E' stato costruito e rappresentato da tempi antichissimi.
Penso che ancora da adulti dia un minimo di inquietudine inoltrarsi in un labirinto.
Ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di labirinti sempre nuovi in cui ci sentiamo rinchiusi e da cui usciamo addentrandoci forse in altri labirinti.
Tutto questo parlare di labirinti dà un po' di labirintite?:mexican:
Da quale labirinto credete di esservi liberati?
In quale labirinto pensate di essere ora?

Personalmente credo che il tradimento sia un labirinto collaterale al matrimonio che rende difficile rientrare in quello della coppia, ma che ha difficilmente altre uscite.
 

banshee

The Queen
Il labirinto è un percorso da cui non si riesce a uscire se non con fatica e aiuto.
E' stato costruito e rappresentato da tempi antichissimi.
Penso che ancora da adulti dia un minimo di inquietudine inoltrarsi in un labirinto.
Ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di labirinti sempre nuovi in cui ci sentiamo rinchiusi e da cui usciamo addentrandoci forse in altri labirinti.
Tutto questo parlare di labirinti dà un po' di labirintite?:mexican:
Da quale labirinto credete di esservi liberati?
In quale labirinto pensate di essere ora?

Personalmente credo che il tradimento sia un labirinto collaterale al matrimonio che rende difficile rientrare in quello della coppia, ma che ha difficilmente altre uscite.
pensavo di essere uscita dal labirinto in cui sono stata per anni, invece a tratti mi rendo conto che non è così.

quindi mi chiedo, se si possa vivere accettando di non poter uscire da un determinato labirinto mentale..

congetture mie :eek:
 

Brunetta

Utente di lunga data
pensavo di essere uscita dal labirinto in cui sono stata per anni, invece a tratti mi rendo conto che non è così.

quindi mi chiedo, se si possa vivere accettando di non poter uscire da un determinato labirinto mentale..

congetture mie :eek:
La mia idea è che la vita sia un labirinto.
Ogni tanto incontriamo un'Arianna o un Teseo e crediamo di poter uscire.
Ma sappiamo cosa è accaduto fuori dal labirinto. *
Ma il bello è cercare la strada ;)









*Il mito di Arianna e Teseo è raccontato in varie versioni. In una si narra che Arianna si innamorò di Teseo quando egli giunse a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto. Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana (l'eponimo e proverbiale filo d'Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente. Arianna fuggì con lui e gli altri ateniesi verso Atene, ma Teseo la fece addormentare per poi abbandonarla sull'isola di Nasso (chiamata anche Dia). In ogni modo, durante le loro passioni segrete, Arianna concepì dall'eroe Demofoonte.
In un'altra versione, Arianna al risveglio vide la nave di Teseo allontanarsi ma il dolore dell'abbandono fu di breve durata poiché giunse Dioniso su un carro tirato da pantere che, dopo averla vista così disperata, volle sposarla. Secondo un'altra variante ancora fu il dio stesso a ordinare a Teseo di abbandonare Arianna per averla in sposa. Dagli amori di Dioniso e Arianna nacquero Toante, Stafilo, Enopione e Pepareto.
Per le nozze, Dioniso fece dono ad Arianna di un diadema d'oro creato da Efesto che, lanciato in cielo, andò a formare la costellazione della Corona Boreale.
Le varie versioni sono accomunate da un comportamento meschino da parte di Teseo che appare inspiegabile; quindi sembrerebbe che una parte del mito originario sia andata perduta.
Esiste un'ulteriore versione della tradizione secondo la quale Dioniso ordinò ad Artemide di uccidere Arianna sull'isola di Nasso.
Infine c'è un'ulteriore tragica versione dove si dice che Arianna, sopraffatta dal dolore della perdita dell'innamoramento di Teseo, si sia gettata in mare e si sia suicidata.
 

Eratò

Utente di lunga data
Il labirinto è un percorso da cui non si riesce a uscire se non con fatica e aiuto.
E' stato costruito e rappresentato da tempi antichissimi.
Penso che ancora da adulti dia un minimo di inquietudine inoltrarsi in un labirinto.
Ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di labirinti sempre nuovi in cui ci sentiamo rinchiusi e da cui usciamo addentrandoci forse in altri labirinti.
Tutto questo parlare di labirinti dà un po' di labirintite?:mexican:
Da quale labirinto credete di esservi liberati?
In quale labirinto pensate di essere ora?

Personalmente credo che il tradimento sia un labirinto collaterale al matrimonio che rende difficile rientrare in quello della coppia, ma che ha difficilmente altre uscite.
Son uscita dal labirinto della paura della solitudine...Dopo la scoperta del tradimento,i primi mesi ero terrorizzata al idea di stare da sola,di perdere il mio unico punto di riferimento,di non riuscire ad affrontare la mia vita senza di lui,di non essere adeguata e forte....piano piano ho trovato l'uscita fino ad inserirmi in qualche altro labirinto:DMa adesso ho meno paura anche dei labirinti per fortuna:cool:
 

banshee

The Queen
La mia idea è che la vita sia un labirinto.
Ogni tanto incontriamo un'Arianna o un Teseo e crediamo di poter uscire.
Ma sappiamo cosa è accaduto fuori dal labirinto. *
Ma il bello è cercare la strada ;)









*Il mito di Arianna e Teseo è raccontato in varie versioni. In una si narra che Arianna si innamorò di Teseo quando egli giunse a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto. Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana (l'eponimo e proverbiale filo d'Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente. Arianna fuggì con lui e gli altri ateniesi verso Atene, ma Teseo la fece addormentare per poi abbandonarla sull'isola di Nasso (chiamata anche Dia). In ogni modo, durante le loro passioni segrete, Arianna concepì dall'eroe Demofoonte.
In un'altra versione, Arianna al risveglio vide la nave di Teseo allontanarsi ma il dolore dell'abbandono fu di breve durata poiché giunse Dioniso su un carro tirato da pantere che, dopo averla vista così disperata, volle sposarla. Secondo un'altra variante ancora fu il dio stesso a ordinare a Teseo di abbandonare Arianna per averla in sposa. Dagli amori di Dioniso e Arianna nacquero Toante, Stafilo, Enopione e Pepareto.
Per le nozze, Dioniso fece dono ad Arianna di un diadema d'oro creato da Efesto che, lanciato in cielo, andò a formare la costellazione della Corona Boreale.
Le varie versioni sono accomunate da un comportamento meschino da parte di Teseo che appare inspiegabile; quindi sembrerebbe che una parte del mito originario sia andata perduta.
Esiste un'ulteriore versione della tradizione secondo la quale Dioniso ordinò ad Artemide di uccidere Arianna sull'isola di Nasso.
Infine c'è un'ulteriore tragica versione dove si dice che Arianna, sopraffatta dal dolore della perdita dell'innamoramento di Teseo, si sia gettata in mare e si sia suicidata.
conoscevo solo la versione in cui Teseo porta via Arianna e la abbandona sull'isola di Bacco...

lui sposa Medea dopo no? che poi gli uccide i figli per vendetta..

lui abbandona la donna che l'ha tanto aiutato e tanto amato, e la donna che sceglie successivamente lo dilania. Certo i greci :rolleyes: oi logos esti, dicevano, la morale è... che tanto torna tutto indietro :D

scusa l'OT.. a me sembra che sia davvero come dici tu. io sono nel labirinto e ogni tanto credo di avere il filo di Arianna, poi mi rendo conto di aver sbagliato strada ...
 

Traccia

Utente di lunga data
Il labirinto è un percorso da cui non si riesce a uscire se non con fatica e aiuto.
E' stato costruito e rappresentato da tempi antichissimi.
Penso che ancora da adulti dia un minimo di inquietudine inoltrarsi in un labirinto.
Ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di labirinti sempre nuovi in cui ci sentiamo rinchiusi e da cui usciamo addentrandoci forse in altri labirinti.
Tutto questo parlare di labirinti dà un po' di labirintite?:mexican:
Da quale labirinto credete di esservi liberati?
In quale labirinto pensate di essere ora?

Personalmente credo che il tradimento sia un labirinto collaterale al matrimonio che rende difficile rientrare in quello della coppia, ma che ha difficilmente altre uscite.
bell'argomento...immagino ti abbia dato spunto la situazione di Feather nell'altro 3d..? :)
La mia esperienza: in passato, parlo di 7-8 anni fa ormai, mi sono ritrovata nel labirinto più grande della mia vita, a cui sono arrivata poco a poco senza rendermene conto, che ha raggiunto il culmine in quel periodo. Un labirinto fatto di strade che non mi appartenevano: ero li per identificazione con tutti, con la società, con i genitori, con gli altri, con ciò che l'esterno si aspettava da me...ero in un percorso che avevo intrapreso per tutto/i fuorchè per me stessa. Non mi sentivo, o se mi sentivo, mi mettevo a tacere e mi ripetevo le parole degli altri ("sei sbagliata"). Ed allora mi sono persa. Ed allora è iniziata la crisi.
Per me il labirinto era essere in un percorso che non mi apparteneva. Giravo, rigiravo, cercavo, non ne uscivo, stavo male, claustrofobica.
E mi domandavo: ma come mai sto male nonostante abbia tutto? perchè mi sento in un vicolo cieco nonostante ho accanto un marito meraviglioso che mi adora, un lavoro gratificante e remunerativo, una casa mia, salute sana, amici stupendi...come mai non mi manca niente eppure questo senso di oppressione e di non via di uscita?
Perchè stavo vivendo la vita di altri e non la mia.
E' stato difficile ammettere e liberarsi delle identificazioni. Ma ci sono riuscita. Ancora ogni tanto devo stare attenta, ma ora le riconosco. E nell'istante in cui ho accettato la mia natura ed intrapreso la mia strada, il labirinto è sparito. Puff. Evaporato. E' impressionante come la strada si sia liberata.
(Non che questo non abbia comportato altri problemi...ma di altra natura...non più labirintite, anzi...ma è un altro discorso :eek:)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho un ricordo di me bambina in un labirinto facilissimo da cui volevo uscire usando un metodo che avevo letto da qualche parte (mi pare fosse: tenere sempre la destra) e invece non riuscivo a uscirne. Dopo un po' sono stata presa dal panico e ho cominciato a piangere. Piangevo (come spesso mi accadeva e mi accade) perché non funzionava il mio metodo che credevo razionale e sicuro, non tanto perché non riuscivo a uscire. Mio padre è entrato e mi ha portato fuori. Ma ricordo ancora la rabbia di aver avuto una soluzione che non funzionava.

Credo che sia una metafora di quello che accade quando ci ostiniamo a voler uscire da un labirinto senza abbandonare schemi dati da altri.
 

banshee

The Queen
Ho un ricordo di me bambina in un labirinto facilissimo da cui volevo uscire usando un metodo che avevo letto da qualche parte (mi pare fosse: tenere sempre la destra) e invece non riuscivo a uscirne. Dopo un po' sono stata presa dal panico e ho cominciato a piangere. Piangevo (come spesso mi accadeva e mi accade) perché non funzionava il mio metodo che credevo razionale e sicuro, non tanto perché non riuscivo a uscire. Mio padre è entrato e mi ha portato fuori. Ma ricordo ancora la rabbia di aver avuto una soluzione che non funzionava.

Credo che sia una metafora di quello che accade quando ci ostiniamo a voler uscire da un labirinto senza abbandonare schemi dati da altri.
il modo giusto per abbandonare il labirinto qual'è? trovare il proprio modo di uscire? ma se tu ti ci sei infilato, più o meno scientemente, ne vuoi veramente uscire?

o hai bisogno per forza dello schema degli altri?

sono le mie considerazioni personali quando mi rendo conto di starci ancora..:eek:
 

Eratò

Utente di lunga data
il modo giusto per abbandonare il labirinto qual'è? trovare il proprio modo di uscire? ma se tu ti ci sei infilato, più o meno scientemente, ne vuoi veramente uscire?

o hai bisogno per forza dello schema degli altri?

sono le mie considerazioni personali quando mi rendo conto di starci ancora..:eek:
Un passo alla volta la trovi la strada...non te la possono indicare perché è il tuo labirinto.Ma bisogna avere pazienza.
 

banshee

The Queen
Un passo alla volta la trovi la strada...non te la possono indicare perché è il tuo labirinto.Ma bisogna avere pazienza.
quello che mi chiedo, sempre: ma io ne voglio uscire? nel senso.. inconsciamente..

ci affezioniamo anche alle nostre parti fragili :rolleyes: e ci riconosciamo in quello che comunque siamo sempre stati.. il cambiamento è difficile e doloroso, e a volte non ti riconosci nel nuovo sè che cerca di uscire dal labirinto..
 

Nicka

Capra Espiatrice
Il labirinto...strano posto mentale il labirinto.
Non credo di esserci mai entrata e quindi di conseguenza non ho mai messo in atto nulla per uscirne.
La condizione mentale di paura e inquietudine e la ricerca di un'uscita non l'ho mai provata nel mio percorso.

Per come ho vissuto alcune cose io il tradimento lo vedo e l'ho sempre visto come il famoso piano inclinato di cui ho già parlato una volta.
Il labirinto ti crea una serie di stop, di deviazioni di percorso, di altalenante sensazione di fine e di riuscita, magari vedi la luce nel corridoio a destra, ma appena ti avvicini ti rendi conto che era un raggio di sole che filtrava tra le foglie, ma non era l'uscita che cercavi.

Il tradimento per me è quella pallina che supera la linea di via...e il piano può avere anche l'inclinazione minima, ma la pallina prenderà inevitabilmente velocità. Si può solo sperare che il piano abbia qualche cosa che possa creare attrito. Altrimenti la pallina corre.
E' l'esatto contrario del labirinto, è una linea dritta, un senso unico, non c'è deviazione, ma volendo ci può essere lo stop. Però un pezzo di percorso lo si percorre sempre.
 

Eratò

Utente di lunga data
quello che mi chiedo, sempre: ma io ne voglio uscire? nel senso.. inconsciamente..

ci affezioniamo anche alle nostre parti fragili :rolleyes: e ci riconosciamo in quello che comunque siamo sempre stati.. il cambiamento è difficile e doloroso, e a volte non ti riconosci nel nuovo sè che cerca di uscire dal labirinto..
Allora in fondo il labirinto ti piace...Ti dovresti chiedere il perché ti piace perderti...il cambiamento quando avviene non è più doloroso e avviene spesso senza neanche rendersi conto quando c'è la volonta vera di uscirne...
 

Brunetta

Utente di lunga data
il modo giusto per abbandonare il labirinto qual'è? trovare il proprio modo di uscire? ma se tu ti ci sei infilato, più o meno scientemente, ne vuoi veramente uscire?

o hai bisogno per forza dello schema degli altri?

sono le mie considerazioni personali quando mi rendo conto di starci ancora..:eek:
La mia esperienza/metafora mi ha fatto capire che se vuoi uscirne devi fidarti di te stessa e non affidarti a percorsi dati e che se ti tira fuori qualcuno a forza, ti sentirai sollevata ma anche sconfitta e incapace di trovare da sola la tua strada. Farlo in compagnia è un'altra cosa ancora.
 

banshee

The Queen
Allora in fondo il labirinto ti piace...Ti dovresti chiedere il perché ti piace perderti...il cambiamento quando avviene non è più doloroso e avviene spesso senza neanche rendersi conto quando c'è la volonta vera di uscirne...
non sono tanto d'accordo, il cambiamento vero è molto doloroso e non può avvenire senza pagare un prezzo :rolleyes: altrimenti è soltanto a livello superficiale, cambiamento delle azioni e comportamenti ma non mutazione profonda..

non so se non ne voglio uscire, diciamo che è un po' più complessa la cosa, io fatico a riconoscermi come sono ora.. è come se fossi affezionata anche alla mia parte "malata".. nella quale mi riconosco..quella che stava lì :(
 

banshee

The Queen
La mia esperienza/metafora mi ha fatto capire che se vuoi uscirne devi fidarti di te stessa e non affidarti a percorsi dati e che se ti tira fuori qualcuno a forza, ti sentirai sollevata ma anche sconfitta e incapace di trovare da sola la tua strada. Farlo in compagnia è un'altra cosa ancora.
:up: sono d'accordo con te..
 

Ultimo

Escluso
Il labirinto è un percorso da cui non si riesce a uscire se non con fatica e aiuto.
E' stato costruito e rappresentato da tempi antichissimi.
Penso che ancora da adulti dia un minimo di inquietudine inoltrarsi in un labirinto.
Ma in fondo tutta la nostra vita è fatta di labirinti sempre nuovi in cui ci sentiamo rinchiusi e da cui usciamo addentrandoci forse in altri labirinti.
Tutto questo parlare di labirinti dà un po' di labirintite?:mexican:
Da quale labirinto credete di esservi liberati?
In quale labirinto pensate di essere ora?

Personalmente credo che il tradimento sia un labirinto collaterale al matrimonio che rende difficile rientrare in quello della coppia, ma che ha difficilmente altre uscite.
Qualsiasi labirinto può essere affrontato. E' la persona stessa e la sua capacità che gli permetterà di farlo. Più questa persona ha basi stabili, esperienza, maturità, capacità, intelligenza e soprattutto se ha la capacità di accettare che la vita è dura, che non è una è passeggiata, che la vita è proprio la difficoltà che stai vivendo e che tu devi soltanto guardare te stesso e l'impegno che ci metti a viverla.... per viverla nella capacità che soggettivamente si ha.
 

Eratò

Utente di lunga data
non sono tanto d'accordo, il cambiamento vero è molto doloroso e non può avvenire senza pagare un prezzo :rolleyes: altrimenti è soltanto a livello superficiale, cambiamento delle azioni e comportamenti ma non mutazione profonda..

non so se non ne voglio uscire, diciamo che è un po' più complessa la cosa, io fatico a riconoscermi come sono ora.. è come se fossi affezionata anche alla mia parte "malata".. nella quale mi riconosco..quella che stava lì :(
Io parlo in base alla mia di esperienza...Ho cominciato a cambiare quando capi che volevo uscire dal labirinto e ho agito allo scopo di riuscirci...Nei miei tentativi cambiavo senza rendermi neanche conto.Non pensavo "devo cambiare",pensavo "devo uscirne"...Una volta uscita mi scoprì un nuova me che non avevo idea che ci fosse...
 

banshee

The Queen
Io parlo in base alla mia di esperienza...Ho cominciato a cambiare quando capi che volevo uscire dal labirinto e ho agito allo scopo di riuscirci...Nei miei tentativi cambiavo senza rendermi neanche conto.Non pensavo "devo cambiare",pensavo "devo uscirne"...Una volta uscita mi scoprì un nuova me che non avevo idea che ci fosse...
certo, ognuno ha il suo vissuto :rolleyes: anche perchè credo che parliamo di esperienze diverse.. io devo ancora fare pace con quello che è successo :(
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io parlo in base alla mia di esperienza...Ho cominciato a cambiare quando capi che volevo uscire dal labirinto e ho agito allo scopo di riuscirci...Nei miei tentativi cambiavo senza rendermi neanche conto.Non pensavo "devo cambiare",pensavo "devo uscirne"...Una volta uscita mi scoprì un nuova me che non avevo idea che ci fosse...
Bellissimo!
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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