Io continuo a non capire. Sarò un uomo delle caverne, non so. Ma cosa volete analizzare, cosa volete trovare giustificazioni. Leggo di paroloni e di discorsi filosofici che diventano quasi incomprensibili. Il discorso è solo uno. Ha tradito/a? Si chiude. É tutto finito. Vivere con questi ricordi? Vivere con parole e con una persona che non si credono più nemmeno dopo una vita? Paura di un messaggino ricevuto al cellulare o di una telefonata? Anche no grazie. Poi ogniuno decide come vivere la propria vita. La donna accetta di perdonare perché l'uomo non si innamora in genere dell'amante o in rarissimi casi. Questo porta la donna a sapere che se l'uomo torna lo fa con il corpo e con la mente. La donna che tradisce è quasi sicuramente per amore quindi l'uomo non accetta che la propria donna sta con te e pensa ad un altro. Magari dopo anni ripensa a quei momenti bellissimi che ha vissuto e tu sei li al suo fianco come uno stronzo. Una seconda scelta, come uno scarto. Per l'uomo oltre al lato mentale è importantissimo anche il lato fisico e non per un senso di possesso o di oggetto come qualcuno ha scritto. Ecco perché per noi è difficile perdonare. Scusate se non sono in grado di filosofeggiare, ma amo essere diretto e crudo.
Per te.
Queste sono le tue convinzioni.
Che traduco un po' così (vedi se c'è qualcosa di sbagliato):
la donna per scopare fuori ha bisogno dell'amore
per l'uomo invece è solo ricerca di figa, dovuta alla diversa indole sessuale.
Non sono d'accordo, ma non è questo il punto.
Io penso che tutti quanti - in assenza di necessità - riteniamo sia meglio separarsi dopo un tradimento.
Anzi, io credo che pure chi tradisce preferirebbe a volte farlo prima.
Non lo si fa appunto perché ci sono dei vincoli variabili da una coppia all'altra che rendono meno drammatico ricorrere a un tentativo di ricostruzione della coppia.
Ovvero, si cerca di comprendere come ritrovare un nuovo e diverso equilibrio proprio perché si vuole per varie ragioni restare insieme o tentare di farlo.
Se queste ragioni non ci sono, è opportuno lasciarsi.
A 25 anni, per esempio, non avendo figli, casa e redditi comuni, potendo cambiare solo una parte limitata della propria vita, io consiglierei sempre di lasciare.
Oltre 50, con figli, il coniuge privo di reddito, magari una storia trentennale alle spalle non credo invece che si possa parlare della stessa situazione e opporre lo stesso ragionamento.
Insomma, bisognerebbe fare dei distinguo volta per volta.
Fermo restando che a nessuno/a piace essere tradito/a.