Skorpio
Utente di lunga data
Grazie.Negazione. Niente di trascendentale, eh? "Gioco a poker da sei ore, ho perso tutto quel che avevo in banca, giocarmi la casa è una follia, ma il mio caso è diverso, sento che con la prossima mano mi rifarò".
Grazie.Negazione. Niente di trascendentale, eh? "Gioco a poker da sei ore, ho perso tutto quel che avevo in banca, giocarmi la casa è una follia, ma il mio caso è diverso, sento che con la prossima mano mi rifarò".
Ti ringrazio per la precisazione, in effetti scelta, messa in quel modo, è una scelta esplicativa infeliceL'erotismo e la sessualità sono campi nei quali il margine di libertà, e quindi di scelta, è minimo; a volte, specie nel caso delle perversioni gravi, nullo; perchè si possono certo scegliere come al supermarket, "per provare" pratiche sessuali perverse, ma di solito, guarda caso, non si riesce a smettere più, e anzi si entra nella dinamica tipica del tossicodipendente: dosi crescenti, soddisfazione decrescente. Terra terra: mettersi "a provare" lo scambismo, il sadomaso e via dicendo, per restare nei limiti del non gravissimo, è come mettersi "a provare" la cocaina o l'eroina. La diffusione enorme, legale e gratuita della pornografia risulta nella validazione sociale delle perversioni, e naturalmente, come avviene con la legalizzazione delle droghe, ne aumenta l'uso perchè lo rende più facile.
C'è qualcuno - molto pochi - capace di farsi una dose ogni tanto, per distrarsi un po'; ma tutti gli altri ci restano agganciati. Se poi la perversione non viene praticata "per provare", ma è l'unico modo in cui la persona riesce a provare piacere, la libertà e la scelta a disposizione del soggetto sono = 0.
La "libertà di scelta" dell'ideologia dominante presuppone un soggetto fittizio, l'individuo dotato di volontà perfettamente libera e sovrana: un essere che non è mai esistito nella realtà, perchè la formazione della personalità è un processo difficile, complesso, spesso fallimentare, e che assolutamente nessuno conosce dalla a alla zeta.
La piena libertà interiore, cioè a dire la perfetta integrazione delle varie dimensioni della personalità, consapevoli e no, è un'idea regolativa o un modello elevatissimo a cui aspirare mediante l'impegno di tutta una vita, e che solo in casi rarissimi viene davvero approssimato o raggiunto da persone che chiamiamo "santi", o "maestri di vita", o "sapienti". Il resto di noi sta ad alcune migliaia di anni luce da questo modello.
Ora mi è più chiaro l'esito.Non posso raccontare i casi perchè mi ci vorrebbe una mezza vita e ho anche altro da fare. Per farla breve, ti dirò questo. La sessualità perversa non è un gioco, anche se può iniziare come tale. Oltre ai danni che può provocare nella vita affettiva e sociale del soggetto, che non sono piccoli, è sempre sintomo di uno squilibrio della personalità e in ogni caso, una pesante catena. Il risultato della terapia solo molto di rado può essere la liberazione dalla catena della schiavitù sessuale (è molto difficile riuscirci, la volontà del paziente e l'impegno del terapeuta non bastano). Più spesso si riesce a far sì che il peso della catena si alleggerisca, che la costrizione sia meno menomante, che il paziente comprenda meglio se stesso, i suoi limiti e i suoi difetti, e li accetti, così sollevandolo da un conflitto che esaurisce le sue forze, e consentendogli di ordinare meglio la sua vita, interiore ed esteriore. Insomma, ci si mette una pezza o si dà una gruccia.
L'erotismo e la sessualità sono la risultante visibile di un fascio di forze invisibili, che interessano e formano/deformano l'intera personalità. Parlandone come se fossero una preferenza analoga a quella mare/montagna, o treno/automobile, si va talmente lontani dal bersaglio che non si dice nemmeno una cosa ridicola, non si dice, a rigore, niente che abbia a che fare con la realtà della cosa nominata. Quel che si fa, sapendolo o meno, è attivamente nascondere e negare la realtà, un moto interiore ben noto alla psicologia, e decisamente funesto.
Ti ringrazio per la precisazione, in effetti scelta, messa in quel modo, è una scelta esplicativa infelice
Ho usato scelta riferendomi allo scegliere se ignorare, negare certe tensioni (che per la mia esperienza raramente sono semplicemente fisiche pur passando dal fisico) oppure scegliere di guardare e indagare. Ricercare.
Amche attraversando le regioni "infere"
Non mi riferisco alle pratiche in sé. Di mio credo che, sado e masochismo, non siamo poi così diffusi. È diffuso l'immaginario a riguardo e un certo "famolostranismo", anche sostenuto non solo dalla pornografia ma da operazioni economiche pervasive (penso al fenomeno di 50sfumature per esempio) dove il prodotto venduto è la cornice dell'amore salvifico (quindi moolto vendibile e appetibile in termini di massa) condito da un po' di pepe.
Le pratiche, in effetti molto pratiche come contenitori vuoti, sono d'accordo...funzionano in termini di dipendenza. Anche dal punto di vista ormonale fra l'altro. Non parlerei di cocaina ed eroina tuttavia, ma parlerei più di ecstasy (mdma) per le similitudini e le attivazioni chimiche.
Ma è un altro discorso ot.
Io, quando mi riferisco allo scegliere perversione, mi riferisco allo scegliere di non ignorare le regioni infere, ma incontrarle, come si diceva dell'Ombra...fruttuosa chiacchierata.
E parlo di un livello che ha a che vedere con il potere, la cessione del potere e quel che ne consegue.
Potere relazionale, intendo. Svelato e non "nascosto" nell'amore.
E quindi più che libertà, io faccio riferimento a consapevolezza e conoscenza.
Ma ritengo che consapevolezza e conoscenza siano una scelta di libertà.
Non intesa come "prodotto" vendibile, come felicità e amore d'altro canto.
Ma cone intenzione in un percorso. Di vita.
Per la mia esperienza, poi, sadici e masochisti sono rari.
Più diffusa invecenla replicazione più o meno soft di alcuni modi che fan scattare sensazioni e collocano sensazioni
A questo mi sto riferendo.
Quamto alla piema integrazione, io sono anche più ristretta di te...neanche santi e maestr, se devo essere onesta.
Intendendo il risultato di piena integrazione. Il risultato non penso sia possibile.
La direzione e la tensione però, sì. L'orientamento.
Però sì, sono d'accordo, è un impegno (se così si può dire) di vita.
Che finisce per escludere tutta una serie di opzioni più tradizionali.
Non che la ricerca di piena integrazione sia una novità nella storia umana, d'altro canto, anzi...è una presenza che accompagna l' uomo dalla notte dei tempi.
Non posso raccontare i casi perchè mi ci vorrebbe una mezza vita e ho anche altro da fare. Per farla breve, ti dirò questo. La sessualità perversa non è un gioco, anche se può iniziare come tale. Oltre ai danni che può provocare nella vita affettiva e sociale del soggetto, che non sono piccoli, è sempre sintomo di uno squilibrio della personalità e in ogni caso, una pesante catena. Il risultato della terapia solo molto di rado può essere la liberazione dalla catena della schiavitù sessuale (è molto difficile riuscirci, la volontà del paziente e l'impegno del terapeuta non bastano). Più spesso si riesce a far sì che il peso della catena si alleggerisca, che la costrizione sia meno menomante, che il paziente comprenda meglio se stesso, i suoi limiti e i suoi difetti, e li accetti, così sollevandolo da un conflitto che esaurisce le sue forze, e consentendogli di ordinare meglio la sua vita, interiore ed esteriore. Insomma, ci si mette una pezza o si dà una gruccia.
L'erotismo e la sessualità sono la risultante visibile di un fascio di forze invisibili, che interessano e formano/deformano l'intera personalità. Parlandone come se fossero una preferenza analoga a quella mare/montagna, o treno/automobile, si va talmente lontani dal bersaglio che non si dice nemmeno una cosa ridicola, non si dice, a rigore, niente che abbia a che fare con la realtà della cosa nominata. Quel che si fa, sapendolo o meno, è attivamente nascondere e negare la realtà, un moto interiore ben noto alla psicologia, e decisamente funesto.
:up:Negazione. Niente di trascendentale, eh? "Gioco a poker da sei ore, ho perso tutto quel che avevo in banca, giocarmi la casa è una follia, ma il mio caso è diverso, sento che con la prossima mano mi rifarò".
Una pratica insegna, secondo me, solo a determinate condizioni.Una pratica perversa insegna sempre molte cose e schiude molte porte, e in questo senso è un percorso di conoscenza. Non è gratuito, però, e non è detto che vada a finire in una cerimonia di laurea con invitati commossi e pasticcini.
Quindi le nuove generazioni sono già fallite.Grazie. La pornografia fa pubblicità alla perversione. Il fatto che questa pubblicità sia legale e gratuita, a disposizione di tutti compresi i minori, risulta in una convalida sociale della perversione. La differenza tra prima e dopo sta tutta qui, ma è enorme, perchè il giudizio della società e il conformismo sociale hanno un grande peso nella psiche, specie nella psiche dei preadolescenti, che anzitutto desiderano conformarsi. Sul piano psichico, la diffusione attuale della pornografia equivale all'irrorazione delle nostre città e campagne con il gas nervino.
Come si può mettere ordine nel buio.Una pratica insegna, secondo me, solo a determinate condizioni.
E non è neanche detto.
Anzi, non insegnano...sono fonte dii apprendimento.
Ed è quando la pratica non è il fine ma un mezzo...un portale.
Ed è qui che diviene, secondo me, evidente il fatto che non è gratis. E si apre possibilità di conoscenza.
Credo che raramente sia una cerimonia di laurea...
Aspettarsi che lo sia è anche pericoloso
Diciamo che certe vie, seppur tradizionali, hanno cerimonie diverse.
Non tenerne conto credo sia un grosso, grossissimo rischio.
Se devo essere sincera vedo la pratica di molte pratiche, intorno a me, usate però come venivano usate le paste nei rave.
E questo io lo trovo molto pericoloso.
Tutto quel di cui si sta scrivemdo, senza disciplina e buttato solo nel ricreativo è pericoloso.
La disciplina non ha molti seguaci, oggi come oggi.
E viene spesso confusa con le regole. Che sino strumento semmai. Ma non disciplina.
Il punto è che il buio non è solo buio e la luce non è solo luce.Come si può mettere ordine nel buio.
Il buio o c'è o non c'è. Se c'è è buio. :mexican:Il punto è che il buio non è solo buio e la luce non è solo luce.
Uno non esiste senza l'altro. Si compenetrano.
È una distinzione fittizia e illusoria il buio separato dalla luce, come il giorno separato dalla notte...è una classificazione arbitraria
Sicuramente al buio si lavora diversamente che alla luce
:rotfl::rotfl:Il buio o c'è o non c'è. Se c'è è buio. :mexican:
L'ultima cosa che hai detto :up::rotfl::rotfl:
A volte, dico davvero, ti invidio la classificazione netta che usi.
Il buio è buio, vero, ma non esiste senza luce e viceversa...
Pensaci
Il buio come la luce si attraversano...è impermanenza, non permanenza
Concordo con te che soggiornare un mezzo alle Ombre non sia una esperienza consigliabile
Del soggiorno?L'ultima cosa che hai detto :up:
Ho passato il tempo in cui ritenevo utili le lunghe esplicazioni, a me e agli altri.Del soggiorno?
Sono semplicemente pronte per la grande sostituzione: i ragazzi saranno esclusi dall'accesso alle donne e potranno rifugiarsi nell'omosessualità (che, tanto, è normale quanto l'eterosessualitàQuindi le nuove generazioni sono già fallite.
Ti ho appena risposto sul tuo thread.Sono semplicemente pronte per la grande sostituzione: i ragazzi saranno esclusi dall'accesso alle donne e potranno rifugiarsi nell'omosessualità (che, tanto, è normale quanto l'eterosessualità, no?).
Le ragazze sono pronte per i rapporti interraziale con veri maschioni africani.
Se il sistema non funziona, si provvederà con la violenza: gli immigrati che uccidono dopo due giorni sono fuori; gli italiani, se si difendono, vengono chiusi in cella e la chiave buttata e le loro famiglie rovinate economicamente da mega-risarcimenti.
Adesso arriveranno i commenti dei negatori di una realtà sempre più evidente.
Sono gli ultimi dei mohicani: lo shock di quello che accadrà per loro sarà enorme.
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Ora come nella notte dei tempi, la sfida e l'osare compongono l'uomo in termini di motivazioneHo passato il tempo in cui ritenevo utili le lunghe esplicazioni, a me e agli altri.
Come ha detto twin è come direbbe sua nonna, chiacchierando con la mia lavorando a maglia, a giocare con il fuoco ci si brucia.
Ci sono limiti sempre nella vita, limiti che un tempo davano la religione e la filosofia, ora sembra che vi sia la filosofia di passare i limiti, una filosofia che invita, con la sfida da bambini "sei un fifone!" a compiere il viaggio agli inferi con la presunzione di poter tornare, io penso che tanti non tornano e neanche lo vogliono riconoscere, come il giocatore compulsivo che nega di esserlo.
Penso alle prove insensate e orrorifiche di tanti reality come infilare le mani in teche di scarafaggi. Ma perché? Lì la motivazione sono i soldi e il desiderio di fama, per altri il desiderio di conoscere il bene e il male, ma non è il peccato originale?
E il mito qualcosa di importante lo dice sempre.
Il buio è assenza di luce . La luce è energia il buio no "per ora":rotfl::rotfl:
A volte, dico davvero, ti invidio la classificazione netta che usi.
Il buio è buio, vero, ma non esiste senza luce e viceversa...
Pensaci
Il buio come la luce si attraversano...è impermanenza, non permanenza
Concordo con te che soggiornare in mezzo alle Ombre non sia una esperienza consigliabile
Tu, sei un essere di Ombra o un essere di Luce?Il buio è assenza di luce . La luce è energia il buio no "per ora"