Io intuivo che mia moglie mi stava mentendo e che mi avrebbe mentito anche quando le avessi fatto domande più mirate.
Per avere la possibilità di un contraddittorio alla pari mi son messo a spiarla. Oggi non è impossibile.
Ho avuto accesso a tante di quelle cose che condivideva con lui e ai posti che frequentava...
Ho avuto accesso a quello che si scrivevano.
Ho visto le loro foto.
Ho avuto l'esatta misura di quello che era il loro rapporto.
E cosa avrebbe lasciato tra me e lei.
Alla fine, ci siamo ritrovati a parlarne, noi due, lei mi ha raccontato tutto o quasi, si è aperta, e forse si è anche liberata dal peso, perché mentire nel lungo periodo risulta faticoso per tutti, anche per chi un po' per riservatezza di carattere o per indole ci è più avvezzo.
Ho capito che per lei era stato importante, era qualcuno che comunque era entrato nella sua vita.
Che l'aveva stravolta, per sempre.
Ho capito che il mio posto sarebbe stato sempre quello del padre per nostra figlia e del marito con cui condividere la vita, ma mai più quello dell'uomo. Ho cercato altrove questo ruolo, ma ne sono uscito frustrato. Perché ogni volta c'era qualcosa che mi impediva di vivere la situazione con piacere, di lasciarmi andare.
Poi ho capito che il dolore subito e la disillusione avevano scavato pian piano, rendendo difficile per me vivere con leggerezza altrove ciò che mi aveva devastato.
Ci ho messo anni per riuscire a capire quello che volevo.