Bias cognitivo, dissonanza, autoinganno.

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non parlare di corde in casa dell'impiccato...:cry:



Cazzo!! Ora vien fuori che la mia è solo una disfunzione da troppa produzione ormonale....

Ci dobbiamo fare una trasfusione a vicenda io e @Arcistufo : magari di due disfunzionali ne facciamo due sani.
Disfunzionale ci sarà tua sorella. Io funziono benissimo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La seconda parte va relativizzata. Se si è adempiuto alla prima, e sarebbe già tanto, visto che è stato il motore del disastro in Lombardia, si verifica quanto possa essere rischioso convivere con la seconda, posto che se lavori in ospedale sai già che accorgimenti devi adottare per non portare il virus a casa mentre per tutti gli altri casi vale la statistica.
Gli addetti ai supermercati lavorano senza interruzione, se sopravviveranno a questo periodo evidentemente la componente sugli oggetti non è così determinante per il contagio.
Quello che descrivi è il percorso che mi sembra si delinei.

Se ti rileggi ritrovi in quel che hai scritto i "se", i "possa", le condizioni da verificare in buona sostanza.

Se prendi quei se e quei potrebbe essere che e quei se andrà così allora, e li spalmi sulla gestione di 60 milioni di persone, che già prima di questo casino vivevano ognuno a modo proprio.
Li collochi in un sistema che già prima andava sul filo del rasoio e a colpi. E più che altro a macchia di leopardo.
E tenti di scrivere strategie in prospettiva che non sia domani.

E hai le tue risposte.

tutto sembra facile e scontato. Oppure difficile. Oppure impossibile. Oppure inaccettabile.

Ma è semplicemente complesso.
 

danny

Utente di lunga data
Quello che descrivi è il percorso che mi sembra si delinei.

Se ti rileggi ritrovi in quel che hai scritto i "se", i "possa", le condizioni da verificare in buona sostanza.

Se prendi quei se e quei potrebbe essere che e quei se andrà così allora, e li spalmi sulla gestione di 60 milioni di persone, che già prima di questo casino vivevano ognuno a modo proprio.
Li collochi in un sistema che già prima andava sul filo del rasoio e a colpi. E più che altro a macchia di leopardo.
E tenti di scrivere strategie in prospettiva che non sia domani.

E hai le tue risposte.

tutto sembra facile e scontato. Oppure difficile. Oppure impossibile. Oppure inaccettabile.

Ma è semplicemente complesso.
Ovvio che lo sia.
Anche fare il consigliere comunale lo è, figuriamoci governare uno stato.
Ma, per esperienza, conviene sempre avere opinioni su ciò che ti interessa prima che siano gli altri a fornirtele.
È un po' il discorso dei timidi invitati alla festicciola ai tempi delle medie.
Il rischio che facessero tappezzeria si rivelava sempre certezza. Sforzarsi di partecipare è un dovere, per me, anche se si hanno dei limiti. E bisogna sempre avere fiducia e dubitare insieme quando hai a che fare con chi è più sgamato di te, come con i coniugi.
Ti porto l'esempio della mucca pazza.
Per tutti i cittadini era già scomparsa quando il marito di mia madre accompagnava gli assessori nelle aziende agricole per i casi che si presentavsno.
E i portabagagli delle auto tornavano sempre pieni.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ovvio che lo sia.
Anche fare il consigliere comunale lo è, figuriamoci governare uno stato.
Ma, per esperienza, conviene sempre avere opinioni su ciò che ti interessa prima che siano gli altri a fornirtele.
È un po' il discorso dei timidi invitati alla festicciola ai tempi delle medie.
Il rischio che facessero tappezzeria si rivelava sempre certezza. Sforzarsi di partecipare è un dovere, per me, anche se si hanno dei limiti. E bisogna sempre avere fiducia e dubitare insieme quando hai a che fare con chi è più sgamato di te, come con i coniugi.
Ti porto l'esempio della mucca pazza.
Per tutti i cittadini era già scomparsa quando il marito di mia madre accompagnava gli assessori nelle aziende agricole per i casi che si presentavsno.
E i portabagagli delle auto tornavano sempre pieni.
Hai ragione sulla partecipazione.

Ci credevo un sacco anche io una volta.

Adesso diciamo che sono più dell'idea che se qualcuno fa a meno di partecipare è meglio per chi partecipa ;)

Che è saper alla fine distinguere fra una opinione basata su sensazioni, una opinione basata su competenze minime di analisi dei dati, oppure medie competenze oppure alte.
Oppure sapere che non è una opinione soggettiva ma è una risultato frutto di ricerca.

Questa ansia di partecipazione...guarda.
Ho appena finito una giornata della merda a contenere le buone intenzioni di chi vuole partecipare e nel partecipare fa terra bruciata.
e poi qualcuno finisce di lavorare alle dieci di sera per tentare perlomeno di spegnere l'incendio.

ecco...una sana e consapevole NON partecipazione è spesso più produttiva di una partecipazione disfunzionale che diventa carico per gli altri.

Va bene anche stare contro il muro a volte.
Va molto bene. non è aver minore dignità.

e' conoscere i propri limiti e avere sufficiente rispetto di sè prima per accettarli e poi per provare col tempo che serve a superarli.
Anche mettendo in conto che non tutti i limiti sono superabili.

Se timido sei, timido resterai.
Semmai potrai imparare a rendere sociale la timidezza.

Ma non lo impari se neghi la timidezza.
Innalzi semplicemente il rischio di render la vita, la tua (generico sia ben inteso) una farsa.
E il primo a perder consistenza sei tu (sempre generico).
 

danny

Utente di lunga data
Hai ragione sulla partecipazione.

Ci credevo un sacco anche io una volta.

Adesso diciamo che sono più dell'idea che se qualcuno fa a meno di partecipare è meglio per chi partecipa ;)

Che è saper alla fine distinguere fra una opinione basata su sensazioni, una opinione basata su competenze minime di analisi dei dati, oppure medie competenze oppure alte.
Oppure sapere che non è una opinione soggettiva ma è una risultato frutto di ricerca.

Questa ansia di partecipazione...guarda.
Ho appena finito una giornata della merda a contenere le buone intenzioni di chi vuole partecipare e nel partecipare fa terra bruciata.
e poi qualcuno finisce di lavorare alle dieci di sera per tentare perlomeno di spegnere l'incendio.

ecco...una sana e consapevole NON partecipazione è spesso più produttiva di una partecipazione disfunzionale che diventa carico per gli altri.

Va bene anche stare contro il muro a volte.
Va molto bene. non è aver minore dignità.

e' conoscere i propri limiti e avere sufficiente rispetto di sè prima per accettarli e poi per provare col tempo che serve a superarli.
Anche mettendo in conto che non tutti i limiti sono superabili.

Se timido sei, timido resterai.
Semmai potrai imparare a rendere sociale la timidezza.

Ma non lo impari se neghi la timidezza.
Innalzi semplicemente il rischio di render la vita, la tua (generico sia ben inteso) una farsa.
E il primo a perder consistenza sei tu (sempre generico).
Ipa, sono anni che la pseudo partecipazione si è spostata sui social. Bla, bla, bla. Ci sono tutti.
La partecipazione, quella vera, richiede la faccia.
Devi parlarci con le persone.
Io me ne sono andato dopo aver fatto parte per anni del direttivo di due comitati e di una lista.
Me ne sono andato perché comunque dopo una decina di anni mi sono comunque reso conto che non c'è partecipazione, né risposta.
Le gente delega. Fai tu.
Se fai come dico io al limite ti dico grazie.
Se non lo fai non mi interessi.
E dove vuoi andare così?
Sono anni che nel settore ospedaliero si taglia.
Eravamo già al limite. Per un qualsiasi esame occorrono mesi. Anni che i medici sono partite IVA, il personale sanitario non è assunto, fa capo a cooperative.
Lo scenario attuale era altamente prevedibile.
La sorella di mia moglie era dirigente nella struttura che gestisce parecchie RSA da noi.
Faticava a trovare personale in Italia già anni fa.
Per ovviare, in occasione della riforma delle Università cosa si fa? Si istituisce la laurea obbligatoria in scienze infermieristiche... A numero chiuso.
Prima erano gli ospedali a fare formazione.
Ma chi accidenti ci metti a lavorare nell'ospedale della fiera se già normalmente non ne hai a sufficienza per le strutture già attive?
Non è un problema di adesso. E non si risolve in un mese.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ipa, sono anni che la pseudo partecipazione si è spostata sui social. Bla, bla, bla. Ci sono tutti.
La partecipazione, quella vera, richiede la faccia.
Devi parlarci con le persone.
Io me ne sono andato dopo aver fatto parte per anni del direttivo di due comitati e di una lista.
Me ne sono andato perché comunque dopo una decina di anni mi sono comunque reso conto che non c'è partecipazione, né risposta.
Le gente delega. Fai tu.
Se fai come dico io al limite ti dico grazie.
Se non lo fai non mi interessi.
E dove vuoi andare così?
Sono anni che nel settore ospedaliero si taglia.
Eravamo già al limite. Per un qualsiasi esame occorrono mesi. Anni che i medici sono partite IVA, il personale sanitario non è assunto, fa capo a cooperative.
Lo scenario attuale era altamente prevedibile.
La sorella di mia moglie era dirigente nella struttura che gestisce parecchie RSA da noi.
Faticava a trovare personale in Italia già anni fa.
Per ovviare, in occasione della riforma delle Università cosa si fa? Si istituisce la laurea obbligatoria in scienze infermieristiche... A numero chiuso.
Prima erano gli ospedali a fare formazione.
Ma chi accidenti ci metti a lavorare nell'ospedale della fiera se già normalmente non ne hai a sufficienza per le strutture già attive?
Non è un problema di adesso. E non si risolve in un mese.
Ecco. Questa è la base di partenza. :)

Questa sarebbe una occasione grandiosa per ridiscutere la questione della capillarità del sistema sanitario.
La distribuzione territoriale. E la presenza sul territorio.

Sarebbe una occasione grandiosa per discutere di formazione.
Sul serio però.
Mica come si sta facendo da anni.

E anche per smetterla di "far le carezzine" agli incompetenti.

Che è poi il discorso che se qualcuno non partecipa è meglio.

Specialmente se la partecipazione è vista come UGUALE possibilità per tutti di metterci le mani.

C'è chi deve semplicemente tacere perchè non competente. Punto.

questa idea per cui tutti sanno, sanno fare è ipocrita.
Ed è conseguente di una politica da social per cui basta avere un telefonino e sei "dentro".

I problemi che sta incontrando la scuola, danno il conto che cor cazzo i nativi digitali.
Nativi digitali fin quando si tratta di far cazzate su instagram o feisbuk.

Quando si tratta di usare per davvero la tecnologia per qualcosa che non sia cazzeggiare, quando si tratta di usarla per ciò per cui in origine era stata pensata...emergono le falle. E che falle.

Questa sarebbe una occasione grandiosa per svegliarsi.
Io non penso che sia una cosa che cade dall'alto, come una luce divina che illumina le menti.

Io penso che o l'attivazione parte in basso o semplicemente non ci si muoverà da dove si era.

Nel mio piccolo, lo stiam già facendo.
E' quel che posso fare.

Che è poi il motivo per cui dicevo che a me, e a parecchia gente con cui sono in contatto, la quarantena non pesa, perchè non siamo immobili ma stiamo lavorando e più di prima.
Non sono arresti e non è costrizione.

Ma è esattamente partecipazione. :)
(e non presenzialismo).



questo è fino ad ora il sistema formativo.

Vediamo se avremo i coglioni di cambiare oppure no.
Senza ipocrisie e false credenze.

Confondendo uguaglianza ed equità per paura.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco. Questa è la base di partenza. :)

Questa sarebbe una occasione grandiosa per ridiscutere la questione della capillarità del sistema sanitario.
La distribuzione territoriale. E la presenza sul territorio.

Sarebbe una occasione grandiosa per discutere di formazione.
Sul serio però.
Mica come si sta facendo da anni.

E anche per smetterla di "far le carezzine" agli incompetenti.

Che è poi il discorso che se qualcuno non partecipa è meglio.

Specialmente se la partecipazione è vista come UGUALE possibilità per tutti di metterci le mani.

C'è chi deve semplicemente tacere perchè non competente. Punto.

questa idea per cui tutti sanno, sanno fare è ipocrita.
Ed è conseguente di una politica da social per cui basta avere un telefonino e sei "dentro".

I problemi che sta incontrando la scuola, danno il conto che cor cazzo i nativi digitali.
Nativi digitali fin quando si tratta di far cazzate su instagram o feisbuk.

Quando si tratta di usare per davvero la tecnologia per qualcosa che non sia cazzeggiare, quando si tratta di usarla per ciò per cui in origine era stata pensata...emergono le falle. E che falle.

Questa sarebbe una occasione grandiosa per svegliarsi.
Io non penso che sia una cosa che cade dall'alto, come una luce divina che illumina le menti.

Io penso che o l'attivazione parte in basso o semplicemente non ci si muoverà da dove si era.

Nel mio piccolo, lo stiam già facendo.
E' quel che posso fare.

Che è poi il motivo per cui dicevo che a me, e a parecchia gente con cui sono in contatto, la quarantena non pesa, perchè non siamo immobili ma stiamo lavorando e più di prima.
Non sono arresti e non è costrizione.

Ma è esattamente partecipazione. :)
(e non presenzialismo).



questo è fino ad ora il sistema formativo.

Vediamo se avremo i coglioni di cambiare oppure no.
Senza ipocrisie e false credenze.

Confondendo uguaglianza ed equità per paura.
Le competenze in tecnologia non sono le competenze di utenti di interfacce amichevoli finalizzate a un uso ludico, richiedono abilità diverse e competenze che si acquisiscono in altri ambiti e per lo più concreti.
Ho visto persone adulte sbarrare gli occhi ed essere illuminate quando ho detto loro (digiune in inglese) che desck-top significa piano della scrivania e che i file sono i faldoni e che si archiviano in cassetti. Ciò che è stato inventato come amichevole per una utenza inglese, non era intuitivo qui.
Ma anche fare una ricerca su Google richiede capacità di trovare le parole chiave.
Ecc...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le competenze in tecnologia non sono le competenze di utenti di interfacce amichevoli finalizzate a un uso ludico, richiedono abilità diverse e competenze che si acquisiscono in altri ambiti e per lo più concreti.
Ho visto persone adulte sbarrare gli occhi ed essere illuminate quando ho detto loro (digiune in inglese) che desck-top significa piano della scrivania e che i file sono i faldoni e che si archiviano in cassetti. Ciò che è stato inventato come amichevole per una utenza inglese, non era intuitivo qui.
Ma anche fare una ricerca su Google richiede capacità di trovare le parole chiave.
Ecc...
Stai descrivendo la giustificazione alla non risoluzione di un problema.

Che non riguarda neppure le conoscenze. O le abilità.

E' un po' la storia di chi digita parole ad cazzum come chiavi di ricerca e o non trova quel che cerca o finisce nelle echo chamber (fisiche o virtuali).

E la risposta che si da è alternativamente "google è uno stronza, che merdata" oppure "aaaahhh.Ecco. Gli alieni ci hanno invaso ma ce lo nascondono."

Se non sai di non sapere. Non potrai semplicemente sapere. Perchè quello che sai non è solo il quadro ma anche l'orizzonte.

Che è il motivo della vignetta.
Se sei un pesce, nuota.
Ma se ti convinci di essere un uccello non potrai che confermarti che non puoi volare (ma dai...surprise) e contemporaneamente non farai neanche mai quello che sei capace di fare. Un bel giro fra giustificazione e inattività.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Le competenze in tecnologia non sono le competenze di utenti di interfacce amichevoli finalizzate a un uso ludico, richiedono abilità diverse e competenze che si acquisiscono in altri ambiti e per lo più concreti.
Ho visto persone adulte sbarrare gli occhi ed essere illuminate quando ho detto loro (digiune in inglese) che desck-top significa piano della scrivania e che i file sono i faldoni e che si archiviano in cassetti. Ciò che è stato inventato come amichevole per una utenza inglese, non era intuitivo qui.
Ma anche fare una ricerca su Google richiede capacità di trovare le parole chiave.
Ecc...
Desktop.
Scrivania, in inglese, si scrive desk.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Stai descrivendo la giustificazione alla non risoluzione di un problema.

Che non riguarda neppure le conoscenze. O le abilità.

E' un po' la storia di chi digita parole ad cazzum come chiavi di ricerca e o non trova quel che cerca o finisce nelle echo chamber (fisiche o virtuali).

E la risposta che si da è alternativamente "google è uno stronza, che merdata" oppure "aaaahhh.Ecco. Gli alieni ci hanno invaso ma ce lo nascondono."

Se non sai di non sapere. Non potrai semplicemente sapere. Perchè quello che sai non è solo il quadro ma anche l'orizzonte.

Che è il motivo della vignetta.
Se sei un pesce, nuota.
Ma se ti convinci di essere un uccello non potrai che confermarti che non puoi volare (ma dai...surprise) e contemporaneamente non farai neanche mai quello che sei capace di fare. Un bel giro fra giustificazione e inattività.
No. Dicevo che ovviamente bisogna studiare
 

Brunetta

Utente di lunga data

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No. Dicevo che ovviamente bisogna studiare
Io invece sto dicendo che studiare è importante, certo.
Ma che non è la panacea. E non è sufficiente.

non tutti possono sapere tutto. E non tutti possono imparare tutto.

Un pesce, per quanto possa studiare, non potrà semplicemente volare. E' un pesce.
Se non si parte dai limiti, non si individuano neppure le possibilità che fra l'altro di solito si collocano esattamente nell'intersezione col limite.

Se a questo si somma l'illusione propagandata che basti guardare un tutorial su youtube per guidare un caccia militare (che è la stessa cosa che pensare di essere capaci di usare la tecnologia solo perchè si sa mettere qualche foto - peraltro senza sapere nulla dei meccanismi di utilizzo e diffusione -).
E si somma il fatto che una opinione abbia valore in quanto tale a prescindere dal suo fondamento....
Ogni opinione ha dignità. Beninteso.
Ma alcune opinioni sono francamente delle stronzate luminose come neon in una autostrada, per il semplice motivo che si basano solo ed esclusivamente sulla propria esperienze limitata ritenendola illimitata. E appiattendo il mondo a quella visione lì.
Se poi si vuol fare lo stesso la carezzina...la crocchetta della vicinanza, io cedo il passo.

Vabbè...si torna al pesce che vuol volare, che non ci riesce e si offende pure se gli dicono che non ce la farà.
e magari si incazza pure con gli uccelli che volano. Giusto per ciliegina.

In effetti, a quel pesce, probabilmente piace molto l'incoraggiamento del ce la farai...
Ma è ego.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io invece sto dicendo che studiare è importante, certo.
Ma che non è la panacea. E non è sufficiente.

non tutti possono sapere tutto. E non tutti possono imparare tutto.

Un pesce, per quanto possa studiare, non potrà semplicemente volare. E' un pesce.
Se non si parte dai limiti, non si individuano neppure le possibilità che fra l'altro di solito si collocano esattamente nell'intersezione col limite.

Se a questo si somma l'illusione propagandata che basti guardare un tutorial su youtube per guidare un caccia militare (che è la stessa cosa che pensare di essere capaci di usare la tecnologia solo perchè si sa mettere qualche foto - peraltro senza sapere nulla dei meccanismi di utilizzo e diffusione -).
E si somma il fatto che una opinione abbia valore in quanto tale a prescindere dal suo fondamento....
Ogni opinione ha dignità. Beninteso.
Ma alcune opinioni sono francamente delle stronzate luminose come neon in una autostrada, per il semplice motivo che si basano solo ed esclusivamente sulla propria esperienze limitata ritenedendola illimitata. E appiattendo il mondo a quella visione lì.

Vabbè...si torna al pesce che vuol volare, che non ci riesce e si offende pure se gli dicono che non ce la farà.
e magari si incazza pure con gli uccelli che volano. Giusto per ciliegina.
Stavo parlando dell’utilizzo dei mezzi informatici.
Ti pare che devi spiegare a me quella vignetta?
 

Brunetta

Utente di lunga data
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