Ecco. Questa è la base di partenza.
Questa sarebbe una occasione grandiosa per ridiscutere la questione della capillarità del sistema sanitario.
La distribuzione territoriale. E la presenza sul territorio.
Sarebbe una occasione grandiosa per discutere di formazione.
Sul serio però.
Mica come si sta facendo da anni.
E anche per smetterla di "far le carezzine" agli incompetenti.
Che è poi il discorso che se qualcuno non partecipa è meglio.
Specialmente se la partecipazione è vista come UGUALE possibilità per tutti di metterci le mani.
C'è chi deve semplicemente tacere perchè non competente. Punto.
questa idea per cui tutti sanno, sanno fare è ipocrita.
Ed è conseguente di una politica da social per cui basta avere un telefonino e sei "dentro".
I problemi che sta incontrando la scuola, danno il conto che cor cazzo i nativi digitali.
Nativi digitali fin quando si tratta di far cazzate su instagram o feisbuk.
Quando si tratta di usare per davvero la tecnologia per qualcosa che non sia cazzeggiare, quando si tratta di usarla per ciò per cui in origine era stata pensata...emergono le falle. E che falle.
Questa sarebbe una occasione grandiosa per svegliarsi.
Io non penso che sia una cosa che cade dall'alto, come una luce divina che illumina le menti.
Io penso che o l'attivazione parte in basso o semplicemente non ci si muoverà da dove si era.
Nel mio piccolo, lo stiam già facendo.
E' quel che posso fare.
Che è poi il motivo per cui dicevo che a me, e a parecchia gente con cui sono in contatto, la quarantena non pesa, perchè non siamo immobili ma stiamo lavorando e più di prima.
Non sono arresti e non è costrizione.
Ma è esattamente partecipazione.

(e non presenzialismo).
questo è fino ad ora il sistema formativo.
Vediamo se avremo i coglioni di cambiare oppure no.
Senza ipocrisie e false credenze.
Confondendo uguaglianza ed equità per paura.