Brunetta
Utente di lunga data
Sostanzialmente d’accordo.Esagerato. I "suoni di guerra" durano qualche giorno. Poi diventa routine anche indossare la mascherina e i guanti 8-10 ore al giorno, lavarsi e igienizzarsi ogni volta che si può, e prendere tutte le precauzioni del caso SENZA però comportarsi come degli psicolabili per sempre. Lo vedo succedere a chi esce or ora dal lockdown e riprende a popolare i posti di lavoro. A volte scorgo sguardi silenziosi che mi chiedono muti: "Ma non hai paura?". Poi, come in qualsiasi altra circostanza, ci si adatta.
Confermo. Questa è "convivenza" o, più correttamente, adeguamento. L'alternativa è rimanere a casa. Lo spazio di prima, lo sguardo di prima, l'orizzonte di prima NON ESISTONO PIU' fino a fine emergenza, se e quando sarà. E' veramente così inconcepibile? Credimi, con i proiettili è tutta un'altra cosa "convivere". Accontentiamoci.
La strategia "o virus o bancarotta". Semplice ma efficace.
Ma Cristo di quel Dio, ancora? Non esiste governo, nè in Italia nè altrove, in grado di arginare l'epidemia a breve. Nè di prendersi carico a fondo perduto - nel nostro caso - di un Paese senza risorse. L'unica opzione è il contenimento, che si è già messo in atto come si poteva DOPO che la bomba era già esplosa. In un paese dove il senso civico è una barzelletta, e la cooperazione è considerata da fessi. Fatevi eleggere, cambiate l'Italia! Perchè secondo me poteva andare drammaticamente peggio di così, con un governo ancora più incerto (e di esempi recenti ce ne sono parecchi). Invocare una soluzione che sarebbe - non si capisce perchè - dovuta, mi suggerisce un parassitismo così totale da non ammettere speranza.
E' chiaro che non sappiamo se e quando avremo un vaccino? E' chiaro che il mondo oggi è diverso, e fino a esito contrario il mondo adesso è questo? Perchè quello che mi sembra si invochi è un intervento divino. Pronti magari, anche in quel caso, alla sfiducia e a pretendere un nuovo esecutivo.
Se le critiche sono sullo stile retorico o sulla faccia o in base ai desideri personali, non abbiamo un atteggiamento razionale.
Poi ci possono essere valutazioni diverse sul rischio.
Del resto nel passato le guerra sono state affrontate con un calcolo rischi-benefici che consideravano accettabili centinaia di migliaia di morti.
Possiamo considerare ora che sia un rischio accettabile avere morti per conservare il nostro stile di vita? Quanti?
Non credo che si sia in grado di considerare davvero questo.
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