Quella volta della mail dopo aver chiesto spiegazioni siamo stati un paio di giorni in cui io non volevo neanche un abbraccio da lei, ma ti dico che poi mi sono lasciato convincere dal fatto che lei mi sembrava sincera nell'assicurarmi che quella frase era solo stata fraintesa, non è stato un mentire a me stesso o un autoconvincermi.
Insomma un po' il fatto della mail, un po' la chat svuotata (perché non cancellarla poi), un po' quell'esitazione nel rispondere ad una sua chiamata in mia presenza (ho letto sul display il suo nome perchè eravamo fermi in auto).
E ancora poco tempo fa facciamo un giro in un centro commerciale della ns città e io che sapevo che lui ci lavorava da poco mi fermo davanti al ristorante in questione e faccio: carino sto posticino!
Lei: qua lavora F. (lui)
Io: ah, davvero? Ma come lo sai? (fingendo una sorpresa da vincere l'Oscar)
Lei: me l'ha detto K. (la peppia del loro lavoro) quando l'ho sentita l'ultima volta.
Ma ho percepito un tono incerto.
Diverse piccole cose che prese sole non sono niente più questa mia sensazione di fondo, di puro istinto, non razionale lo ammetto, non so....
seconod me più sei inquisitorio e meno possibilità hai che possa dire qualcosaE io lo sento, lo so che c'è. Quel che ho scritto non è stato un elemento costantemente presente, anzi si è risvegliato da poche settimane. Forse concorre la mia autostima non altissima, magari un senso di inadeguatezza, a volte tolto tutto ciò di cui abbiamo scritto, mi sono chiesto ma che ci fa lei con me? Bella donna tra l'altro, intelligente, affettuosa, ridiamo tanto insieme ed è la prima persona con cui mi confido.
Sono una persona sensibile e magari mi ha dato tanto, troppo fastidio questa presenza ostile e magari non c'è proprio nulla.
Forse sono sospetti eccessivi, infondati.
