Invece sì. Guarda la riassumo per punti pure a prova di imbecille, che tanto di coglioni che leggono e non scrivono ce ne stanno tanti, non ti credere:
- L'obbligo vaccinale in italia è sottoposto a riserva di legge statale. Il che vuol dire che lo stato può tranquillamente obbligare le persone a vaccinarsi, eliminare i tamponi e pure stabilire le regole di ingaggio e le priorità. Però deve farlo con legge ordinaria.
- Questo comporta che fino al momento in cui i nostri cari politici decideremo di metterci la faccia, chissà che non succeda velocemente dopo le amministrative, in italia devi garantire pari diritti, ivi incluso l'accesso al lavoro sia a chi si vaccina che a chi non lo fa.
- Io che sono un novax coi soldi spendo, conti alla mano, un paio di 100 euro al mese per avere la copertura. La mattina caffè, giornale e tampone. Manco me ne accorgo e quindi i miei diritti non è che sono particolarmente lesi.
- Lo stesso discorso non puoi farlo per chi magari guadagna €700 al mese.
- Senza contare il fatto, e te lo dico da datore di lavoro, che per un'azienda qualunque, non solo mettere un presidio all'entrata aziendale costa due soldi ed è integralmente deducibile, ma ci prendi pure gli incentivi.
- Croce rossa ha fatto una convenzione con una grossa azienda mia cliente, hanno messo il gazebo all'entrata che fai tamponi gratis a tutti quanti un giorno sì e un giorno no tanto è una farmaceutica che lavora a ciclo continuo per cui non hanno la chiusura domenicale, e paga tutto l'azienda. Che poi recupera.
- E lo stato è obbligato ad assicurare il recupero proprio perché non c'è obbligo vaccinale. Quindi i sindacalisti, per quanto mi stanno sul cazzo hanno pienamente ragione.
E sono dichiaratamente fascista io, eh...
Non sono fascista ma sono sostanzialmente d'accordo con il tuo pensiero

Piccola postilla: tutti questi obblighi sono stati promulgati (si fa per dire) in via temporanea e di emergenza. In una situazione dove, cioè, vale tutto e il contrario di tutto. Sei sicuro che lo Stato (che ha imposto sul datore un mero obbligo di vigilanza e controllo) sarebbe tenuto a rimborsare i costi per i tamponi? Parlo in un contesto e in un periodo anticostituzionale per eccellenza, in cui è fatto obbligo al lavoratore di essere munito di green pass, e al datore di vigilare sull'adempimento a tale obbligo, e nulla più. Io credo che, in assenza di qualsivoglia specifica a livello normativo, semplicemente gli imprenditori si adeguino a quella che è una rogna (e una perdita di tempo e di risorse) comunque anche per loro. Ma che non si sbilancino, per così dire, a far credito allo Stato per una cosa su cui (come ben fai notare) lo Stato stesso si rifiuta di legiferare in senso tecnico.
L'obiettivo secondo me è molto chiaro, ed è quello (che più volte ho ripetuto) di coartare alla vaccinazione un numero più alto di persone possibili mediante sistemi la cui incostituzionalità (che è palese) si giustifica solo nella prospettiva dello stato di emergenza (che dura da due anni, ma vabbé). E siccome i tempi stringono e il 31 dicembre è alle porte, alè che ogni misura è buona e sul dopo ci penserà (as usual) dopo, magari reimpastando il governo, o con dimissioni anticipate. Insomma i soliti giochetti del "ma non c'eravamo noi"

Sicché, gli imprenditori ci pensano bene.... O mi perdo qualche norma in base a cui i tamponi dovranno necessariamente passare tra le spese integralmente rimborsabili? Domando

Anche perché non so da te, ma all'asilo di mio figlio l'anno scorso (e pure quest'anno se non vado errata, a titolo di una tantum sulla retta) hanno chiesto integrazioni per dotarsi delle misure che rientrano tra quelle di sicurezza espressamente a carico (vabbé, non del datore, ma credo poco cambi) dell'istituto scolastico. Dici che se le possono scaricare, e che pertanto ci dovranno indietro soldi?
