La confessione come catarsi

danny

Utente di lunga data
Vabbé. Ci sono momenti nella vita in cui la vicinanza di una persona innegabilmente aiuta.
Che a essere presenti a parole, tutto sommato, non è indicativo di un bel nulla. Non quando magari sei impegnato in altro, e magari avere la persona che ti porta il pigiama non ti risolve la vita, ma te la rende nel concreto più facile (ho volutamente parlato di una stronzata, eh, proprio per esprimere quella "vicinanza" che di fatto una stronzata, proprio, non è ;)). Diversamente, come ho già scritto, meglio da quel punto di vista un amico che remore a passare in ospedale, fosse anche per un saluto (e già che c'è se si può rendere utile lo fa), non ne ha, piuttosto che uno che, magari mentre sei lì mezza moribonda, è capace di scriverti quanto sta male e quanto è preoccupato ;)

Che poi uno è liberissimo di illudersi contro l'evidenza, e di pensare che chi non lo faccia abbia semplicemente paura di farsi male. Beh, non è paura, in certi casi sarebbe la matematica conseguenza. Pane al pane, e vino al vino, vale a dire che va benissimo dare e darsi chances, quando però le parole si traducono in fatti. I fatti sono, nel mio caso, che certamente lui ci sarebbe quando può. E quel "quando può" prescinde da "per cosa ci sarebbe" (mi spiego meglio: che io abbia l'unghia incarnita, oppure un infarto da lasciare poche speranze, lui in ogni caso ci sarebbe SE questo non gli causasse problemi con la compagna. E ripeto: sono già ottimista, perché se fossi pessimista penserei che al contrario ci sarebbero maggiori possibilità che ci fosse per l'unghia incarnita ;) ). Cruda? Cinica? :) Per me, estremamente realista, ma ripeto: ben lieta (senza dover finire in ospedale per scoprire la verità, ovvio 😅) di essere smentita COI FATTI. Nemmeno per me, comunque, sarebbe la persona che chiamerei se avessi un'urgenza, meno che meno di sabato o di domenica. Non pretendo certamente nulla di tutto ciò, ma al contempo sarei fessa (ti parlo del mio punto di vista) se tutto questo lo vedessi come il sintomo di una "che sopporta". Non sopporto un bel nulla, mi sta bene così finché dura :), ma nemmeno vado a pensare che sia una persona con la quale sperare di trovare l'amore e dududadada. Che un conto è essere aridi, altro conto è scambiare pozzanghere per fiumi ;), e di conseguenza determinare dove sia da collocare una persona, in rapporto a te.

Oh: a me, se chiedesse di andare a trovarlo in ospedale, mica avrei problemi, eh :)
Al limite attenderei che fosse lui a dirmelo per non metterlo in difficoltà. Ma io zero problemi ad andarci, tanto per intenderci.
Tu a metterti con uno sposato comunque non ci sei portata.
;)
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
No, non fa finta di non sapere.
Idem i miei amici. Tranne quelli a cui ovviamente ho parlato.
Prendiamo atto che i tradimenti che vengono a galla sono pochi.
Se sei nel tuo mondo non ti accorgi di niente.
Se rimaniamo nel nostro mondo allora le corna ce le meritiamo.
 

danny

Utente di lunga data
Se rimaniamo nel nostro mondo allora le corna ce le meritiamo.
In un certo modo, anche se il discorso del merito non mi trova concorde completamente, ti do comunque ragione.
Certo, se non te ne accorgi e vivi nel tuo mondo, sicuramente non ne avrai mai comunque alcuna conseguenza negativa.
Non è detto quindi che vivere nel proprio mondo rappresenti totalmente uno svantaggio.
Diciamo che ci devi essere... portato.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Meglio così.
(y)
È innegabile che, essendo io single, un po' mi dispiaccia il fatto che lui non lo sia ;)
Questo è umanissimo, perché significa necessariamente che un innamoramento comporterebbe non pochi casini per me. Come ti dicevo, non si tratta di tirare freni a mano per paura, ma semplicemente di riuscire a non farsi male, laddove sarebbe matematico che me ne farei :)
Se dovessi ridurmi a "rosicare", provare invidia o gelosia per la sua compagna, sarebbe il momento di chiudere. Ciò non toglie (e lo ripeto :) ), tornando all'esempio dell'ospedale, che non solo a parti invertite mi farebbe piacere andarci, ma anche che lo farei (ovviamente solo se possibile, evitandogli il rischio sgamo). E non metterei certo avanti la reciprocità, per questo. Di qui a dire che, se dovesse uscire dall'ospedale gravemente menomato, la compagna lo mollasse, e a quel punto lui mi dicesse "sposami", lo sposerei perché lo amo, ne corre parecchio ;)
Spero che sia chiaro quello che voglio dire. Fondamentalmente lui è uno che, pur senza avere particolari "vincoli, sceglie di tradire e di stare comodo. Se mi chiedi se vorrei uno così a vivere con me, come compagno "costante ", ufficiale, di vita, la mia risposta è no :) Comunque eh, anche da sano :D
Ciò nonostante, per quello che comunque è, e rappresenta, per me, non nego certo l'affetto.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Oh. A me pareva esattamente questo.
Non la reggerei ;)
Però non mi ci vedo proprio, con la cotenna sul cuore. Roba del tipo di vederlo come un oggetto alla mercé del mio piacere. Non dimentico mai (E sottolineo mai) di avere a che fare con una persona.
Dico solo che un minimo di realtà ci vuole. E che in questi casi l'innamoramento è una disgrazia ;)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Non la reggerei ;)
Però non mi ci vedo proprio, con la cotenna sul cuore. Roba del tipo di vederlo come un oggetto alla mercé del mio piacere. Non dimentico mai (E sottolineo mai) di avere a che fare con una persona.
Dico solo che un minimo di realtà ci vuole. E che in questi casi l'innamoramento è una disgrazia ;)
Ma che c'entra lui?
La cotenna sul cuore dipende da quello che sei disposta a dare tu, di te.
Se cammini col freno tirato campi male.
La paura secondo me è quella di ricascarci.
Ma non hai sbagliato a dare te stessa.
Hai sbagliato il soggetto a cui dare te stessa.
Senza dono di sé non c'è interazione, figurati relazione.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ma che c'entra lui?
La cotenna sul cuore dipende da quello che sei disposta a dare tu, di te.
Se cammini col freno tirato campi male.
La paura secondo me è quella di ricascarci.
Ma non hai sbagliato a dare te stessa.
Hai sbagliato il soggetto a cui dare te stessa
.
Senza dono di sé non c'è interazione, figurati relazione.
Però io non ho detto che conosco uno DA ANNI, è libero, single, affettuoso, premuroso, passionale, disponibile & di tutto e di più, ma io non me la sento di dargli tutta me stessa, o di mandare avanti la relazione, farla evolvere, e giù di lì. Non esiste nessuna persona così che tratto da schifo (perché a leggerti sembrerebbe questo: che avessi una relazione per così dire "ufficiale" e non me la sentissi di portarla avanti in un modo che sia un tantino più concreto rispetto a un gioco).

Il paragone che fai tu (la mia paura di ricascarci) non regge, per il semplice fatto che conosco uno da tipo tre mesi, è impegnato, siamo in una relazione non ufficiale, NON lo tratto certo da schifo (vedi un pò tu: è spessissimo a casa mia, passiamo diverso tempo insieme, ceniamo insieme, non abbiamo mai dormito insieme, questo sì per una remora mia, ma non escludo che presto lo faremo :), il sesso per me non è "ginnastica", per intenderci, il dialogo è più che piacevole, lui da me si sente in vacanza, eccetera). Che per una relazione di questo tipo è già tantissimo :)

Poi se mi domandi se io ne sia innamorata, la risposta è no.
Ma non assimilerei (tu lo fai dicendo che ho paura di "ricascarci") la relazione con il mio ex a questa, nemmeno per uno sviluppo, per così dire, potenziale.
E' il tipo di relazione che è proprio diverso: come faccio ad assimilare una relazione partita da un fidanzamento e andata comunque a convogliare in una progettualità, a fronte di una relazione in cui il massimo della progettualità che riesco ad immaginare è cosa faremo la volta dopo? (90 casi su 100 peraltro ti sapreo già dare la risposta :D)?

Non sono proprio cose paragonabili.

Comunque torno anche sul discorso dell'innamoramento: a me è capitato abbastanza recentemente di sperimentarlo (o per lo meno, di provare qualcosa di molto simile), non con lui, ma con una persona con cui non è successo niente (te figurati!). Lui sposato. Ebbene, se provavo ad immaginarlo anche per un secondo con la moglie, mi saliva una gelosia MARCIA (ebbene sì, lo ammetto :rolleyes:). Questo mi aveva proprio fatto perdere la trebisonda (forse peraltro tra poco dovrei andare in una specie di trasferta con lui, giornata intera, non succederà niente come al solito, ma dovesse succedere..... sì insomma, tenete le dita incrociate per me :D, perché a lui certamente non rinuncerei, né avrei motivo per farlo! :) ). Però, tutto sommato, il fatto di non essere gelosa della sua vita (poiché anche non innamorata) mi sta più che bene. E il tipo di relazione impedisce di costruire, mattoncino su mattoncino, una relazione che preveda troppa ingerenza, nella vita l'uno dell'altra. Che ti devo dire? Non è che in giro (anche qui) senta di amanti che darebbero un organo per chi si scopano, a usare un eufemismo. Il nostro, tutto sommato, è un rapporto tra noi "onesto", in cui non c'è chissà quale amore, ma c'è comunque considerazione dell'altro :), passione, interesse, dialogo, alcuni argomenti decisamente molto in comune, intesa. Il tutto.... fa brutto dire quanto basta, forse meglio funzionale A QUESTO TIPO DI RELAZIONE.

Se tutto questo lo definisci con "cotenna sul cuore".... me cojoni! :)
Però ti faccio presente che non mi innamoro di una persona "a comando", ma non per questo evito di dare me stessa. Se poi il tuo paragonare questa situazione a quella con il mio ex diventa un doversi dare al 100%, ti dirò: ma anche no! Non è questa la relazione in cui farlo certamente. Questo è "gioco", e se vogliamo anche un pò "circo" (spesso qui lo si è definito giostra :) ). Domani smonta il tendone e al limite lo si ricomincia da un'altra parte. Ma non è un domani eventuale. E' un domani garantito ;) Quando sono con lui mi godo il momento. Di sicuro non gli faccio ste pippe, ma di sicuro anche lui non mi definirebbe mai come una che di lui se ne frega. Ha soltanto capito che, come la relazione è in un certo modo per lui, di sicuro io non "gioco" a fare l'impegnata, e il che mi sembra anche (e per fortuna che è così!) parecchio sano ;)

Aggiungo un'ultima cosa, perché lui, la carta del "te ne freghi", a dire il vero, un pochino l'ha tentata ;)
A parte qualche "rigurgito" in tal senso (che ogni tanto riemerge) aveva la "pretesa" che io fossi a sua disposizione, nel senso che lo anteponessi ad altri impegni nel w.e., anche laddove lui poteva passare per pochissimo tempo, e io avrei dovuto rinunciare a un pomeriggio in compagnia di altri (o altre). Su questo sono stata inflessibile. E ho dovuto anche un pò "incavolarmi", ma credo che l'abbia capita. Questo ad esempio però non esclude (anche se ero arrivata a un punto di pensare di dirgli, per tagliare la testa al toro, che il w.e. fosse sempre e comunque off-limits per entrambi) che quando non ho particolari programmi, se sta bene a entrambi, ci si veda una volta in più nel fine settimana. Ma non faccio certo i salti mortali, nel senso che se mi fa piacere fare altro, di sicuro non mi sale lo scrupolo ;)
 
Ultima modifica:

ologramma

Utente di lunga data
leggo poco quando si scrive così dettagliando i problemi ,come fai tu ed ipazia , che ci dobbiamo passare dieci ore qui?
Scherzo vi ammiro ,ti racconto cosa che ho già fatto ,nei temi in classe d' italiano scrivevo largo così da riempiere una paginetta e mezzo così mi sembrava di aver scritto tanto , ma poi se vedevi tantissime correzioni rosse e blu vi veniva lo sconforto .
 

Foglia

utente viva e vegeta
leggo poco quando si scrive così dettagliando i problemi ,come fai tu ed ipazia , che ci dobbiamo passare dieci ore qui?
Scherzo vi ammiro ,ti racconto cosa che ho già fatto ,nei temi in classe d' italiano scrivevo largo così da riempiere una paginetta e mezzo così mi sembrava di aver scritto tanto , ma poi se vedevi tantissime correzioni rosse e blu vi veniva lo sconforto .
A me, quando scrivo, viene proprio naturale scrivere tanto 😜

Non sempre, ma spesso :)
 

ologramma

Utente di lunga data
A me, quando scrivo, viene proprio naturale scrivere tanto 😜

Non sempre, ma spesso :)
Capisco bene penso che ti serva anche per il lavoro che fai , cosa che hai detto e scritto qui nel forum , di alcuni non si sa niente bastava dirlo genericamente sarebbe servito ad inquadrare la persona che scrive
 

Foglia

utente viva e vegeta
Capisco bene penso che ti serva anche per il lavoro che fai , cosa che hai detto e scritto qui nel forum , di alcuni non si sa niente bastava dirlo genericamente sarebbe servito ad inquadrare la persona che scrive
Uhm, sul lavoro è un poco differente ;)
Scrivere "troppo", specificare troppo, la prolissitudine insomma :D, spesso è uno zappone sui piedi. Per diversi motivi. Il primo, che spesso il Giudice a leggere pipponi (o trattati) si scazza :D, e semplicemente non li legge :)
Il secondo, è che più argomenti di replica si forniscono alla controparte, più aumenta la possibilità di essere, per così dire, contraddetti. Decisamente preferibile uno stile asciutto e sintetico. Questi i fatti, e questi i documenti (e a seguire una parte "in diritto"). E pure i documenti, mica tutti subito (o non sempre, è un bel lavoro anche decidere queste "strategie" ;) ). Ma negli atti si scrive "q.b." :)
 

ologramma

Utente di lunga data
Uhm, sul lavoro è un poco differente ;)
Scrivere "troppo", specificare troppo, la prolissitudine insomma :D, spesso è uno zappone sui piedi. Per diversi motivi. Il primo, che spesso il Giudice a leggere pipponi (o trattati) si scazza :D, e semplicemente non li legge :)
Il secondo, è che più argomenti di replica si forniscono alla controparte, più aumenta la possibilità di essere, per così dire, contraddetti. Decisamente preferibile uno stile asciutto e sintetico. Questi i fatti, e questi i documenti (e a seguire una parte "in diritto"). E pure i documenti, mica tutti subito (o non sempre, è un bel lavoro anche decidere queste "strategie" ;) ). Ma negli atti si scrive "q.b." :)
comunque il saper argomentare i temi che in quel momento ti interessano , è una buona cosa ti apre la mente nel saper rispondere a varie situazioni che ti si presentano , poi non fare i pipponi sta a te vedere se conviene o no ,ecco perchè entra in gioco anche l'esperienza del lavoro che si fa , ti da modo anche di dire poco ma con un senso .
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sono persa durante l’evoluzione di questa discussione e non mi ricordo come da una incauta confessione si sia arrivati ai limiti che ognuno pone in ogni relazione.
I limiti mi sembrano sani ed evitano la relazione fusionale, così come relazioni che inglobano l’uno o l’altro.
In questa visione, la confessione può essere un po’ come il gioco della bomba in cui si scarica l’esplosione sull’altra persona e si scappa, convinti di essersi tolto un peso, oppure può essere mettersi in due a disinnescare la bomba, guardando con attenzione il meccanismo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Mi sono persa durante l’evoluzione di questa discussione e non mi ricordo come da una incauta confessione si sia arrivati ai limiti che ognuno pone in ogni relazione.
I limiti mi sembrano sani ed evitano la relazione fusionale, così come relazioni che inglobano l’uno o l’altro.
In questa visione, la confessione può essere un po’ come il gioco della bomba in cui si scarica l’esplosione sull’altra persona e si scappa, convinti di essersi tolto un peso, oppure può essere mettersi in due a disinnescare la bomba, guardando con attenzione il meccanismo.
Siamo partiti da una roba, e siamo finiti a parlare di altro, as usual :D

Ti posso dire che io sono fusionale, con tutti gli annessi&connessi :)

Però nel mio caso i limiti sono, per così dire, anzitutto limiti "esterni", che poi ho interiorizzato complice certamente il fatto che (per fortuna) ne sono presa, ma non ne sono persa :)
E direi che non solo in linea generale, ma soprattutto nel caso specifico, sia meglio così ;)
D'altro canto, se guardo le esperienze tra amanti raccontate anche da altri, in maniera oggettiva, posso dire che si trova un pò di tutto :): da chi ama con tutto se stesso/a (e però al primo sgamo o sospetto del coniuge l'amante lo molla), a chi si trova incastrato in situazioni mica troppo belle, essendo magari il solo a provare sentimenti.
In ogni caso non è che i limiti impediscano il sentimento: è che comunque (a meno di non avere davanti la persona per cui letteralmente si decolla, e allora "ragione ciao, benvenuta irrazionalità spinta!" :) , che significa pigliarsela in quel posto, se dall'altra parte c'è una persona impegnata) un sentimento nasce con il tempo, con i fatti, con i momenti vissuti. E niente.... dove c'è un limite esterno, diventa impossibile (escluso appunto il decollo più spinto) scindere il sentimento, l'irrazionale, dal contesto più razionale. Solitamente non siamo a comparti "stagni", non so come dire.
Per cui divertimento sì, affetto anche (per parte mia, non riuscirei senza voler comunque bene a una persona, e ribadisco: non è ginnastica!), ma i limiti (che, concordo con te, devono esserci sempre: altrimenti la conseguenza più "banale", e forse meno grave, è qualle minimo minimo di essere dati per scontati) nel mio caso sono grandi come case. Eliminarli (direi piuttosto non vederli) significherebbe davvero gettarsi in un burrone: e se mi devo gettare in un burrone (ma giuro non lo faccio più 😜 ) al limite che sia per qualcuno con cui - per il tipo di relazione - ne valga davvero la pena.
Darsi è giusto, ma dire che i limiti non influenzino ANCHE il piacere di darsi (e se non mi fa piacere in questo caso posso dire "ciao proprio") sarebbe un gesto autolesionista. Ho chiaro chi sono, e voglio avere bene in chiaro anche chi ho davanti. Poi, dò in base a ciò che mi fa piacere, e ben lungi usare la bilancia. Però appunto ciò che fa piacere dare varia, nel tipo e per il tipo di relazione, oltre che ovviamente per la persona che hai davanti.
Peraltro i limiti sono quelli che appunto, evitando che possiamo essere sempre per così dire "a portata di mano" dell'altro, ci rendono anche fascino ;)

Comunque, non per questo "mi privo": ciò che mi fa piacere dare lo dò, dove non dò non è una forzatura :)
 
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