Confronto ed effetti collaterali

CIRCE74

Utente di lunga data
Questo è il pensiero di tutti i traditori/traditrici per immaginarsi più ”nobili” nel caso di scoperta o più tutelanti perché nascondono con cura le chat.
Ma i punto è il tradimento non una grottesca tutela per cercare di non essere scoperti che si fa passare fatta per il tradito e non per poter non subire conseguenze dei propri atti.
Non sono "nobile"...sono perfezionista...se fai una cosa falla bene...e questo vale sempre...un traditore che tiene tutte le chat in bella vista per me è scemo...punto.
 

Alberto

Utente di lunga data
Oppure, anche se non so se potrebbe essere utile piuttosto che grottesco, io a questo punto, visto che entrambi i "complici" si dichiarano massimamente disponibili alla chiarezza e alla trasparenza farei una bella riunione di condominio tutti e 4 (perchè lasciare fuori il compagno della tizia?)... non che parlo con la tizia, poi col marito, poi torno dalla tizia ecc ecc: non è mica un'intermediazione immobiliare
E ciò a cosa servirebbe?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Buongiorno! Rispondo un po' a tutti...
Intanto grazie per avermi letta e per gli spunti che mi state dando.
Spesso raccontare la propria storia a sconosciuti supporta proprio per l'estraneità alla situazione.

Partiamo da me: ho un lavoro molto stressante e che mi occupa gran parte delle giornate; si sono stata un po' assente come moglie nell'ultimo anno; ma ciò non giustifica un tradimento! Per lungo tempo ho messo il lavoro davanti a tutto. Ho sbagliato? probabilmente si.
Non sono mai stata una moglie affettuosa, premurosa, ma questo lui lo sapeva anche 12 anni fa...

Lui, mio marito, non è uno che si lascia aiutare facilmente. Causa lavoro, causa vita quotidiana ci siamo persi, come marito e moglie. Il terapeuta ci ha raccontato che le relazioni extraconiugali con amici/amiche sono molto comuni proprio perché la persona è accessibile e vicina (non serve andarla a cercare altrove). Perché non l'ha cercata sul lavoro? banalmente non ha colleghe donne :)
Vi faccio un esempio del tipo di attenzioni che lui inizialmente ha trovato in lei: se per un lungo periodo io non ho fatto apprezzamenti a mio marito e arriva lei, a gamba tesa, che gli dice "che bravo che sei, che presente che sei, che bravo papà, etc" mi sembra abbastanza ovvio che uno viva bene quel complimento che invece manca in casa (da parte mia). Ciò non toglie che lui si è comportato malissimo e che avrebbe dovuto chiedere aiuto a me, anziché all'esterno. Credo che per un lungo periodo io e lui parlassimo due lingue diverse. Quando una coppia entra in crisi lo sapete meglio di me che c'è chi si concentra sul lavoro o su altre cose e chi invece cerca supporto fuori casa.
Sono abbastanza sicura che si tratti dell'unico episodio perché abbiamo due vite parecchio intersecate, anche dal punto di vista lavorativo; e non ci sarebbero state occasioni per altre relazioni. Perché adesso c'è stata occasione? perché loro due hanno passato del tempo assieme, da soli, mentre io e il compagno di lei eravamo assieme con i bambini. Per entrare nel dettaglio: loro due sciavano assieme, mentre io e il compagno di lei eravamo in baita con i bambini. Io e mio marito conosciamo molto bene anche il compagno di lei.

Lei ha sempre avuto una vita sentimentale turbolenta e mio marito non è stato il primo con cui ha tradito il suo compagno; io da amica ho sempre saputo dei suoi momenti difficili e ho sempre cercato di supportarla (non nel tradimento, ma nell'uscire dal fango in cui si trovava; ho sempre cercato di supportarla... raccogliere i suoi pianti alle 2/3 di notte... etc). Ha fatto un figlio, sperando che questo risolvesse la sua vita sentimentale; ma come qualcuno di voi saprà i figli talvolta complicando la vita di coppia. Se due non sono saldi saltano...
Lei mi ha sempre detto che io sono molto fortunata ad avere mio marito, ma non ci ho mai visto nulla di male in queste parole.
Probabilmente è sempre stata invidiosa della mia vita, che è ben lontana dalla "famiglia della Mulino Bianco".

Quindi:
- Se dovessi avere un confronto con lei la mia paura sarebbe di sentire, da parte sua, le ennesime bugie. Nel momento in cui ho scoperto tutto lei scriveva a lui cercando di mettersi d'accordo su "quale versione raccontare". Conclusione: lui mi ha detto la "verità", lei continuava a negare...
- Sono una persona abbastanza stabile, ma sentire alcune cose fa comunque male, e non poco.
- Cosa voglio da lei? niente! Da amica, quale sono stata, forse avrei dovuto accorgermi prima del tipo di persona che era.
- Gli amici perché lo sanno? perché abbiamo qualche amico in comune... che ha supportato me e mio marito...

Come detto qualche post fa io sono una di quelle persone che cerca sempre di tratte il bello dalle cose. Spero che questa fase della mia vita mi insegni qualcosa, come persona, come moglie, come madre; e spero faccia lo stesso a mio marito.
Se alla fine della terapia scegliere di separarci almeno lo faremo con consapevolezza... e non perché mossi dal turbinio emozionale del tradimento.

Spero di essermi spiegata :)
Più che ennesime bugie, sarebbe la versione di lei, magari uguale o magari diversa a quella di tuo marito.
Non si tratta di capire a chi credere, bensì di decidere quale delle due persone è meritevole di ascolto, a prescindere da ciò che dice ma non a prescindere da ciò che rappresenta per il tuo futuro.
Decidi chi ascoltare e butta tutto il resto.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Il marito di lei sa poco e non vuole sapere niente!
Il marito di lei ha cercato di approcciarmi qualche mese fa... sputando veleno su mio marito (ovviamente) e difendendo lei!
Il marito di lei le rare volte che mi ha scritto ha sempre esordito con "spero che vada tutto bene con voi due"; credo che stia sperando che anche io e mio marito tronchiamo la relazione.

Lui, come detto sopra, non è la prima volta che viene tradito.
nel senso che lui spera che vi separiate anche voi, così lui si libera della moglie definitvamente?
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Lei ha sempre avuto una vita sentimentale turbolenta e mio marito non è stato il primo con cui ha tradito il suo compagno; io da amica ho sempre saputo dei suoi momenti difficili e ho sempre cercato di supportarla (non nel tradimento, ma nell'uscire dal fango in cui si trovava; ho sempre cercato di supportarla... raccogliere i suoi pianti alle 2/3 di notte... etc). Ha fatto un figlio, sperando che questo risolvesse la sua vita sentimentale; ma come qualcuno di voi saprà i figli talvolta complicando la vita di coppia. Se due non sono saldi saltano...
Lei mi ha sempre detto che io sono molto fortunata ad avere mio marito, ma non ci ho mai visto nulla di male in queste parole.
Probabilmente è sempre stata invidiosa della mia vita, che è ben lontana dalla "famiglia della Mulino Bianco".
Mi permetto di astrarre questo passaggio dalla discussione in atto, per una breve considerazione sulla forte solidarietà tra donne amiche, che non mi sembra sia rinvenibile in termini analoghi nel versante maschile.
Tra maschi la solidarietà è molto più superficiale, spesso confinata ad occasioni di bicchierate.

Tra donne intuisco che è molto più articolata, al punto di continuare le frequentazioni in coppia anche quando si conosce pienamente l'indole traditrice dell'amica, come ha raccontato @Morale17.
In qualche modo, accetti di correre qualche pericolo contando sulla fiducia di due persone.

Nella mia personale esperienza, quando ho saputo del tradimento subito da un caro amico della giovinezza (e lui non era a conoscenza del fatto) non sono riuscito più a mantenere una socialità con lui e con la moglie (che pure conoscevo) ed anche a livello di famiglie. Ho provato un imbarazzo fortissimo al solo pensiero di incontrarlo e di saperlo 🦌. E di trovarmi combattuto se dirglielo o non.
Non l'ho più frequentato, se non in gruppo, ma senza riprendere il tipico dialogo amicale al quale eravamo abituati.
 

joe72

Utente di lunga data
Buongiorno,
è già da un po' che vi leggo e ho pensato di iscrivermi.
Avrei bisogno di essere letta da chi ha già vissuto tradimenti... per avere un metro di paragone e magari un confronto.

Qualche mese fa ho scoperto che mio marito (12 anni di relazione, di cui 7 anni di matrimonio) aveva una relazione con la mia testimone di nozze (mia amica storica da oltre 25 anni). Anche lei impegnata con un figlio. Nel momento in cui l'ho scoperto mi è crollato il mondo addosso. Non auguro a nessuno di vivere ciò che ho vissuto io...
La relazione andava avanti da poco... da 2/3 mesi, ma che sono più che sufficienti per mettere in discussione TUTTO e per creare un dolore immenso.

Nel momento in cui l'ho scoperto lui ha avuto la decenza di esplodere e confessare tutto. E soprattutto ha realizzato che mi avrebbe persa. E ha chiuso, in maniera netta!
Dico che lui ha confessato tutto perché ho letto tutte le loro chat, conversazioni, etc. E mi ha raccontato cose, che avrei anche preferito non sapere... dettagli sessuali, etc. Lo ha fatto per totale trasparenza.
Lei è stata tagliata fuori; purtroppo lei non ha accettato la cosa, ed anzi ha continuato a cercarlo: sul telefono (è stata immediatamente bloccata) e recentemente si è presentata anche fuori dalla scuola di uno dei nostri figli. Lei gli rimprovera che lui non si è mai preoccupato per lei... aggiungo che nel momento in cui ho scoperto del tradimento lei mi urlava che era innamorata di mio marito da anni (cosa terribile da sentire, soprattutto da quella che era una cara amica e che viveva a stretto contatto con la mia famiglia).

In questo momento io e mio marito siamo in terapia e stiamo cercando di capire come e perché siamo arrivati a tanto; nel senso che stiamo ricomponendo la nostra vita di coppia. Il lavoro che stiamo facendo è difficile ed in salita, ma per il momento sta andando abbastanza bene. E' sicuramente doloroso, ma la scelta di continuare a stare insieme c'è. E non solo per i figli.

Il problema è il seguente: lei è stata una mia grandissima amica per oltre 25 anni, recentemente ha trovato il modo per mettersi in contatto con me e mi ha chiesto di vederci, perché ha bisogno di chiedermi scusa, di dirmi quanto le dispiace e mi ha detto che si "rende disponibile per ogni mia domanda". Io temo che lei voglia continuare, in qualche modo subdolo e manipolatore, a mettersi in mezzo tra me e mio marito...

La domanda che faccio a chi ha vissuto un tradimento: avete mai avuto un confronto con l'amante? in questo caso per me l'amante era la mia più cara amica, nonché testimone di nozze. Aa
Grazie per avermi letta.
Carissima, non ci conosciamo ma mi dispiace per il tuo dolore.
Direi che il tradimento che hai subito è complementare a quello di mia moglie.
Tu sai quasi tutto, io assolutamente niente.
Tu sai chi, io non lo saprò mai
Ti consiglio quindi il contrario di quello che ho fatto io.

Non andare dallo psicologo, tempo e soldi sprecati.
Sei sola a decidere, te lo ricorderai tutti i giorni, la sera nel letto prima di dormire.
Una relazione non deve essere "sono come tu mi vuoi ".
Poi vai in discoteca e fatti una bella scopata con il primo sconosciuto che ti attrae e poi ovviamente dillo a tuo marito

Capire, capire, sviscerare, processare ..non serve un cazzo.
Alla fine si tratta di come gestire e alleviare il dolore.
..un abbraccio forte 🤗
 

Jim Cain

Utente di lunga data
E un marito perdonato sa di vivere sempre sul filo del rasoio
vale anche per le mogli perdonate ? 😀

Ma questo non l'ho scritto io!
Non so come mai ho quotato te e non Alphonse.

La totale trasparenza di tuo marito sulle loro conversazioni, il fatto che ti abbia dato in mani tutto, per me è sicuramente positivo e un segnale.
La trasparenza postuma serve solo a pararsi il deretano e a gettare fango sull'amante.
 

Lostris

Utente Ludica
Interessante il punto di vista espresso, che, a mio avviso, rimane una generalizzazione.
Reputo personalmente insano per il partner tradito avere la curiosità (alquanto lubrica) di quali e quante pratiche sessuali siano state poste in essere dal traditore con l'amante. E pure dove siano state consumate ...
Ma lo stesso discorso vale per le dichiarazioni, promesse, ecc., rilasciate tra amanti, specie nei momenti di passione
Perché o è una devianza psicologica in campo relazionale (pure sessuale) o è la costituzione di un magazzino di circostanze da rinfacciare nei litigi successivi ad un' eventuale ricomposizione.

Ritengo che la sessualità e la gamma di sentimenti concernenti la coppia siano vissute in modo molto diverso da maschi e femmine e, dunque, è difficile intendersi su questo argomento.
Perché sono proprio differenti i parametri di valutazione, direi.
Certo che è una generalizzazione e non un assoluto.

Il bisogno, del tutto soggettivo, di sapere non riguarda l’avere in mano argomenti di rinfaccio (pratica a cui una persona può essere naturalmente più o meno avvezza in generale) ma è correlata alla necessità di capire.

Capire lo sconosciuto che ci si ritrova davanti, cosa ha provato, cosa è stato e quale significato è stato attribuito alla storia per rompere il patto di fedeltà, per mentire e ingannare.
Si sente necessario per provare a dipanare la realtà dalla menzogna di ciò che si ha vissuto, oltre che rispetto a quello che sarà possibile, eventualmente, vivere qualora si decida di salvare il rapporto.

Con tutte le difficoltà del caso di comprendere il sentire di un’altra persona.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E ciò a cosa servirebbe?
A massimizzare la "" "trasparenza" "" e a minimizzare i tempi, evitando di perdere tempo in discussioni successive col marito una volta sentita la versione della tizia in separata sede. Certo se i 2 fenomeni si mettono d'accordo prima su cosa dire o non dire... Forse a quel punto sarebbe più un test sulla loro complicità...
 

Lostris

Utente Ludica
La trasparenza postuma serve solo a pararsi il deretano e a gettare fango sull'amante.
Ma perché mai?
Io ti posso dare in mano il telefono e attribuirmi comunque tutte le responsabilità del caso.
Il gettare o meno fango addosso all'altro è un atteggiamento deprecabile che non è direttamente correlato alla trasparenza rispetto alla relazione extra avuta, ma all'attitudine alla paraculaggine (ad essere gentili).

Per come la vedo io la trasparenza è una conditio sine qua non per provare a salvare qualcosa. Se non c'è, non vale la pena tentare, si vede che evidentemente per l'altro non è così importante.

La trasparenza non postuma - cioè la confessione - io non la contemplo, a meno che non si voglia chiudere.
No, nemmeno in questo caso, in effetti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A massimizzare la "" "trasparenza" "" e a minimizzare i tempi, evitando di perdere tempo in discussioni successive col marito una volta sentita la versione della tizia in separata sede. Certo se i 2 fenomeni si mettono d'accordo prima su cosa dire o non dire... Forse a quel punto sarebbe più un test sulla loro complicità...
Ma una poveretta tradita sta già facendo uno sforzo sovrumano per superare il tradimento, per fedeltà a sé stessa e al proprio progetto, che ha appena scoperto diverso nel partner, lo fa per i figli di quel partner con cui ha scelto di mescolare il dna, e dovrebbe dare credito a una stronza che ha buttato decenni di amicizia, durante i quali è probabilmente stata invidiosa?! Qualsiasi cosa che dirà sarà menzogna, perché incapace di vedere dentro di sé.
Io non dico che l’amica sia semplicemente stronza, nulla è mai semplice, ma non è compito di chi è la vittima farsi carico dei deliri altrui. Vada in terapia l’amica.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Vale anche per le mogli perdonate ?😀
Penso di sì, ma non ci giurerei nella stessa misura.
Ovviamente, dipende dalla personalità del coniuge traditore: se è narciso ed egocentrista può pensare che con il perdono abbia versato il famoso "saldo" e tutto ritorna come prima.
Ma anche vale dal versante del coniuge tradito.

Quello che mi sento di dire è che, una volta effettuata la "riconciliazione" si creano nuovi equilibri relazionali (possiamo anche dire, nuovi rapporti di forza) che possono essere delicatissimi ed instabili.

Faccio un esempio di un amico tradito, che aveva perdonato la moglie. La coppia (con figli) era riuscita nell'arco di non meno di tre anni a riprendere una discreta intimità (difficile all'inizio, sotto il profilo della spontaneità e dell'affidamento).

Poi, successe un fatto increscioso, proprio nell'intimità del talamo, che mi venne riportato confidenzialmente dall'amico, venutomi a trovare di primo mattino senza preavviso e palesemente sconvolto. Tant'è che lo indirizzai subito ad un centro psicologico piuttosto noto ed operante nel settore delle crisi familiari (avevo conosciuto lo scienziato che l'aveva fondato anni prima), con il quale mi ero trovato a collaborare nel corso degli anni in diverse occasioni.

Ottenni un appuntamento urgente in giornata per il mio amico, che era praticamente scappato via di casa, dopo un rapporto sessuale (orale) praticatogli dalla moglie (credo, intorno all'albeggiare).

La ragione potrebbe sembrare persino banale.
Il rapporto si era concluso con l'ingoio da parte della moglie.
Ebbene, il mio amico si era reso conto che, dopo tanti anni di intimità (fidanzamento e matrimonio) era stata la prima volta che quella pratica sessuale si fosse conclusa in quel modo.
Sempre, per oltre 15 anni, la moglie usava espellere il fluido seminale su un piccolo asciugamano che teneva nel comodino e poi si recava in bagno a sciacquarsi la bocca.

Stavolta, non era andata così e lui, dopo l'iniziale piacere era divenuto piuttosto sconvolto. L'aveva affrontata immediatamente dicendogli che quella pratica l'aveva imparata dall'amante. La moglie non aveva avuto la prontezza di contestare quell'accusa e, forse, aveva fatto una mezza ammissione. E lui si era a malapena rivestito ed uscito di casa, in stato di agitazione.
E questo aveva fatto riaprire quella ferita che non si era mai rimarginata, annullando il fragile equilibrio raggiunto tra i coniugi.

In questo senso, sottolineo la tendenziale fragilità della riconciliazione, specie quando vi sono incertezze e/o insicurezze caratteriali nel coniuge tradito (più dal lato maschile, probabilmente).

Poi, ci sono situazioni di analogo genere che possono essere più facilmente superate nell'immediatezza, da persona più equilibrata o forte psicologicamente; ma possono diventare un tarlo nella psiche che lavora in profondità e può alimentare rancori e rinfacciamenti in prosieguo di tempo.
Insomma, certe partite non si riescono a chiudere mai veramente.
E bisogna metterlo in conto, tra gli effetti più a lunga distanza che possono rivelarsi dirompenti.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Per come la vedo io la trasparenza è una conditio sine qua non per provare a salvare qualcosa. Se non c'è, non vale la pena tentare, si vede che evidentemente per l'altro non è così importante.

La trasparenza non postuma - cioè la confessione - io non la contemplo, a meno che non si voglia chiudere.
No, nemmeno in questo caso, in effetti.
D'accordissimo sul presupposto della trasparenza e, in via di principio, sulla immediatezza della manifestazione della stessa.

In questo caso, la confessione è stata praticamente contestuale alla contestazione fatta dalla moglie, che ha sottolineato l'immediatezza delle ammissioni del marito.
Mi sembra ancora accettabile, perché verosimilmente spontanea (a prescindere dalle motivazioni, che potrebbero essere le più varie).
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma una poveretta tradita sta già facendo uno sforzo sovrumano per superare il tradimento, per fedeltà a sé stessa e al proprio progetto, che ha appena scoperto diverso nel partner, lo fa per i figli di quel partner con cui ha scelto di mescolare il dna, e dovrebbe dare credito a una stronza che ha buttato decenni di amicizia, durante i quali è probabilmente stata invidiosa?! Qualsiasi cosa che dirà sarà menzogna, perché incapace di vedere dentro di sé.
Io non dico che l’amica sia semplicemente stronza, nulla è mai semplice, ma non è compito di chi è la vittima farsi carico dei deliri altrui. Vada in terapia l’amica.
Certo che sono d'accordo... Infatti ho premesso che forse sarebbe più grottesco che utile, dove l'utilità non è al fine di chiarire il rapporto con l' "amica" che spero per lei sia morto e sepolto, ma per vedere bene di capire lui, che non è dato sapere se la racconta tutta e giusta, e infatti non ho mai scritto che dovrebbe confrontarsi con lei sola, ma con tutti quanti, a carte scoperte, ovviamente in senso paradossale... oppure ancora, avendo molto pelo sullo stomaco, confrontarsi prima con lei sola, e solo a quel punto fare una bella riunione in cui confrontare le varie versioni..
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
In questo caso, la confessione è stata praticamente contestuale alla contestazione fatta dalla moglie, che ha sottolineato l'immediatezza delle ammissioni del marito.
Mi sembra ancora accettabile, perché verosimilmente spontanea (a prescindere dalle motivazioni, che potrebbero essere le più varie).
Non è comunque una confessione (non sappiamo se in mancanza di contestazione la tresca sarebbe proseguita allegramente) per cui lui non può rivendicare questa attenuante, al massimo ha evitato l'aggravante di negare l'evidenza..
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Penso di sì, ma non ci giurerei nella stessa misura.
Ovviamente, dipende dalla personalità del coniuge traditore: se è narciso ed egocentrista può pensare che con il perdono abbia versato il famoso "saldo" e tutto ritorna come prima.
Ma anche vale dal versante del coniuge tradito
Cioè quello che pensa @Jacaranda della mia situazione.

Poi, ci sono situazioni di analogo genere che possono essere più facilmente superate nell'immediatezza, da persona più equilibrata o forte psicologicamente; ma possono diventare un tarlo nella psiche che lavora in profondità e può alimentare rancori e rinfacciamenti in prosieguo di tempo.
Insomma, certe partite non si riescono a chiudere mai veramente.
E bisogna metterlo in conto, tra gli effetti più a lunga distanza che possono rivelarsi dirompenti.
Ti dico solo che a me, durante una lite relativa al suo tradimento, mi fu detto 'impara a leccare la fica di una donna !' con un neanche tanto velato riferimento all'abilità del suo ex amante.

Mi vergogno per lei a raccontarvelo.
 
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