Buongiorno! Rispondo un po' a tutti...
Intanto grazie per avermi letta e per gli spunti che mi state dando.
Spesso raccontare la propria storia a sconosciuti supporta proprio per l'estraneità alla situazione.
Partiamo da me: ho un lavoro molto stressante e che mi occupa gran parte delle giornate; si sono stata un po' assente come moglie nell'ultimo anno; ma ciò non giustifica un tradimento! Per lungo tempo ho messo il lavoro davanti a tutto. Ho sbagliato? probabilmente si.
Non sono mai stata una moglie affettuosa, premurosa, ma questo lui lo sapeva anche 12 anni fa...
Lui, mio marito, non è uno che si lascia aiutare facilmente. Causa lavoro, causa vita quotidiana ci siamo persi, come marito e moglie. Il terapeuta ci ha raccontato che le relazioni extraconiugali con amici/amiche sono molto comuni proprio perché la persona è accessibile e vicina (non serve andarla a cercare altrove). Perché non l'ha cercata sul lavoro? banalmente non ha colleghe donne

Vi faccio un esempio del tipo di attenzioni che lui inizialmente ha trovato in lei: se per un lungo periodo io non ho fatto apprezzamenti a mio marito e arriva lei, a gamba tesa, che gli dice "che bravo che sei, che presente che sei, che bravo papà, etc" mi sembra abbastanza ovvio che uno viva bene quel complimento che invece manca in casa (da parte mia). Ciò non toglie che lui si è comportato malissimo e che avrebbe dovuto chiedere aiuto a me, anziché all'esterno. Credo che per un lungo periodo io e lui parlassimo due lingue diverse. Quando una coppia entra in crisi lo sapete meglio di me che c'è chi si concentra sul lavoro o su altre cose e chi invece cerca supporto fuori casa.
Sono abbastanza sicura che si tratti dell'unico episodio perché abbiamo due vite parecchio intersecate, anche dal punto di vista lavorativo; e non ci sarebbero state occasioni per altre relazioni. Perché adesso c'è stata occasione? perché loro due hanno passato del tempo assieme, da soli, mentre io e il compagno di lei eravamo assieme con i bambini. Per entrare nel dettaglio: loro due sciavano assieme, mentre io e il compagno di lei eravamo in baita con i bambini. Io e mio marito conosciamo molto bene anche il compagno di lei.
Lei ha sempre avuto una vita sentimentale turbolenta e mio marito non è stato il primo con cui ha tradito il suo compagno; io da amica ho sempre saputo dei suoi momenti difficili e ho sempre cercato di supportarla (non nel tradimento, ma nell'uscire dal fango in cui si trovava; ho sempre cercato di supportarla... raccogliere i suoi pianti alle 2/3 di notte... etc). Ha fatto un figlio, sperando che questo risolvesse la sua vita sentimentale; ma come qualcuno di voi saprà i figli talvolta complicando la vita di coppia. Se due non sono saldi saltano...
Lei mi ha sempre detto che io sono molto fortunata ad avere mio marito, ma non ci ho mai visto nulla di male in queste parole.
Probabilmente è sempre stata invidiosa della mia vita, che è ben lontana dalla "famiglia della Mulino Bianco".
Quindi:
- Se dovessi avere un confronto con lei la mia paura sarebbe di sentire, da parte sua, le ennesime bugie. Nel momento in cui ho scoperto tutto lei scriveva a lui cercando di mettersi d'accordo su "quale versione raccontare". Conclusione: lui mi ha detto la "verità", lei continuava a negare...
- Sono una persona abbastanza stabile, ma sentire alcune cose fa comunque male, e non poco.
- Cosa voglio da lei? niente! Da amica, quale sono stata, forse avrei dovuto accorgermi prima del tipo di persona che era.
- Gli amici perché lo sanno? perché abbiamo qualche amico in comune... che ha supportato me e mio marito...
Come detto qualche post fa io sono una di quelle persone che cerca sempre di tratte il bello dalle cose. Spero che questa fase della mia vita mi insegni qualcosa, come persona, come moglie, come madre; e spero faccia lo stesso a mio marito.
Se alla fine della terapia scegliere di separarci almeno lo faremo con consapevolezza... e non perché mossi dal turbinio emozionale del tradimento.
Spero di essermi spiegata