Mio papà mi racconta che quando era ragazzino si issavano "a bandiera" sui pali della ferrovia e facevano a chi resisteva più lungo non tanto in sospensione quanto al passaggio del treno. Vinceva chi stava di più.
A circa 13 anni la decana mi racconta che l'ha trovato con un gruppetto di amici a smontare bombe della guerra in solaio.
Gli adolescenti hanno sempre avuto bisogno di sfide per provare la realtà della loro esistenza e ancor di più per provare la loro realtà.
L'unica differenza è che quando vivi la vita coi piedi in terra, come si dice qui, la consapevolezza del limite che esiste fra vita e morte è visibile.
I ragazzini di oggi vivono senza sfide, protetti e confinati in una realtà lontana dalla concretezza. Dove tutto gli è possibile, soprattutto dove tutto è recuperabile.
Cercano l'eroismo che non vedono da nessuna parte intorno a loro.
Non sono loro ad essere pecore.
Sono gli adulti che li crescono ad esserlo.
Togli le sfide della crescita ad un adolescente e crei un essere disposto a morire per i motivi più idioti pur di poter sentirsi vivo.
L'analisi di questo articolo è talmente superficiale da far rabbrividire.
D'altro canto...questo è un adulto...
https://www.ansa.it/sito/notizie/mo...nte_840d7bbc-599b-4771-b6de-ac91a42bb48b.html
E una sfilza di adulti ha seguito il luminoso consiglio.