Il perdono fa parte dei lati oscuri del tradimento

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Alphonse02

Utente di lunga data
In ogni situazione di infedeltà, è la mia impressione, chi tradisce vuole mantenere la relazione con il partner tradito. Mi sembra improbabile che non consideri la possibilità di essere scoperto, a meno di non essere incosciente di natura: è possibile esserlo nell’immediatezza ma nel tempo non credo sia possibile. E, in qualche maniera, si prepara una giustificazione.

Se tiene al rapporto ufficiale, più o meno consciamente, sa che - se scoperto - dovrà ottenere un perdono (poi discutiamo sul significato vero del termine) da parte del tradito.

Parlavo oggi con un medico quarantenne ( saranno 4 o 5 volte che l'incontro) e, al termine della visita, ha voluto chiacchierare ed il discorso è andato sulla possibilità del tradimento nella coppia e come si affronta. Parlando lui del perdono, ha detto che è difficile, specie se il tradimento non è occasionale ed isolato. Io ho rincarato la dose ed ho detto è semplicemente impossibile, si può accettarlo come constatazione di un fatto avvenuto (e cessato) della vita, ma non cancellarlo. E ci devono essere ragioni consistenti pure per accettarlo (i figli soprattutto). Quindi, è un ricordo che rimane indelebile, al massimo si attenuano nel tempo gli effetti spiacevoli, sempre se non si ripresenta. Nel “perdono” (= accettazione) ci possono essere molteplici ambiguità e non detti da parte di entrambe le parti. E da come si risolvono con il tempo tali ambiguità dipende la prosecuzione della coppia.

Ha finito con il convenire che, in fondo, è proprio così. Alla prossima volta, ha detto, ne riparliamo. Mi sa proprio che sta nella palude …

PS: In BLU c'è l'estratto del contenuto del thread proposto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In ogni situazione di infedeltà, è la mia impressione, chi tradisce vuole mantenere la relazione con il partner tradito. Mi sembra improbabile che non consideri la possibilità di essere scoperto, a meno di non essere incosciente di natura: è possibile esserlo nell’immediatezza ma nel tempo non credo sia possibile. E, in qualche maniera, si prepara una giustificazione.

Se tiene al rapporto ufficiale, più o meno consciamente, sa che - se scoperto - dovrà ottenere un perdono (poi discutiamo sul significato vero del termine) da parte del tradito.

Parlavo oggi con un medico quarantenne ( saranno 4 o 5 volte che l'incontro) e, al termine della visita, ha voluto chiacchierare ed il discorso è andato sulla possibilità del tradimento nella coppia e come si affronta. Parlando lui del perdono, ha detto che è difficile, specie se il tradimento non è occasionale ed isolato. Io ho rincarato la dose ed ho detto è semplicemente impossibile, si può accettarlo come constatazione di un fatto avvenuto (e cessato) della vita, ma non cancellarlo. E ci devono essere ragioni consistenti pure per accettarlo (i figli soprattutto). Quindi, è un ricordo che rimane indelebile, al massimo si attenuano nel tempo gli effetti spiacevoli, sempre se non si ripresenta. Nel “perdono” (= accettazione) ci possono essere molteplici ambiguità e non detti da parte di entrambe le parti. E da come si risolvono con il tempo tali ambiguità dipende la prosecuzione della coppia.

Ha finito con il convenire che, in fondo, è proprio così. Alla prossima volta, ha detto, ne riparliamo. Mi sa proprio che sta nella palude …

PS: In BLU c'è l'estratto del contenuto del thread proposto.
La risata è perché hai prodotto un testo preparato per agevolare la comprensione 🤭
 

Brunetta

Utente di lunga data
La scelta di volere mantenere la relazione con il tradito è motivata da varie ragioni, nobili e meno nobili, esattamente come la scelta del tradito di accettare il tradimento.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
In ogni situazione di infedeltà, è la mia impressione, chi tradisce vuole mantenere la relazione con il partner tradito. Mi sembra improbabile che non consideri la possibilità di essere scoperto, a meno di non essere incosciente di natura: è possibile esserlo nell’immediatezza ma nel tempo non credo sia possibile. E, in qualche maniera, si prepara una giustificazione.

Se tiene al rapporto ufficiale, più o meno consciamente, sa che - se scoperto - dovrà ottenere un perdono (poi discutiamo sul significato vero del termine) da parte del tradito.

Parlavo oggi con un medico quarantenne ( saranno 4 o 5 volte che l'incontro) e, al termine della visita, ha voluto chiacchierare ed il discorso è andato sulla possibilità del tradimento nella coppia e come si affronta. Parlando lui del perdono, ha detto che è difficile, specie se il tradimento non è occasionale ed isolato. Io ho rincarato la dose ed ho detto è semplicemente impossibile, si può accettarlo come constatazione di un fatto avvenuto (e cessato) della vita, ma non cancellarlo. E ci devono essere ragioni consistenti pure per accettarlo (i figli soprattutto). Quindi, è un ricordo che rimane indelebile, al massimo si attenuano nel tempo gli effetti spiacevoli, sempre se non si ripresenta. Nel “perdono” (= accettazione) ci possono essere molteplici ambiguità e non detti da parte di entrambe le parti. E da come si risolvono con il tempo tali ambiguità dipende la prosecuzione della coppia.

Ha finito con il convenire che, in fondo, è proprio così. Alla prossima volta, ha detto, ne riparliamo. Mi sa proprio che sta nella palude …

PS: In BLU c'è l'estratto del contenuto del thread proposto.
mi sono sempre chiesto e nessuno mi ha ancora dato una risposta esaustiva cosa ci sia da perdonare. Non come si faccia, ma cosa ci sia.
e’ come provare a perdonare uno squadrista nero quando nel 39 andava in giro a manganellare i contrari al regime fascista. Non sapeva che le mazzate fanno male?
son cose difficili da comprendere mi sa.
come puoi perdonare un fatto che non è frutto di errore bensì di intelletto?
io posso perdonare un qualcuno che mi ha fatto un torto senza volerlo.
mi suona difficile però immaginare che non sia stato voluto ma al contempo organizzato.
cioè organizzi una cosa che non vuoi.?
mi spiace non sta in piedi.
il tradimento è organizzazione, mentale e pratica.
tradire una o cento volte a me cambia nulla.
sei venuto meno ad un accordo scritto, firmato e depositato. Sei venuto meno con il dolo, hai raccontato menzogne, sapevi anche tu quindi che il fatto doveva rimanere nascosto perché genesi di sofferenza.
hai tradito perché hai scelto il tuo matrimonio, diversamente saresti andato da un avvocato.
Dovevi proteggere pertanto quello che non volevi perdere, non sei stato capace, non meriti quindi quello che avevi.
fine. Devi pagare, nella relazione e nel conto corrente.
Non c‘e perdono, c‘e conseguenza, c‘e reazione, c’è adattamento, c’è quello che viene dopo.
Non perdonare non significa necessariamente dividersi.
Questa è burocrazia.
Il peggio poi quando a chiedere perdono è un coniuge sgamato.
Ma…perdono de che?
Ti becco a tradirmi e mi sento dire che devo aprirmi al perdono?
Ma io ti apro il culo, per chi mi hai preso?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
vi ricordo che il Confessionale è per i nuovi arrivati e l'aggiornamento delle storie, le masturbazioni mentali vanno altrove
 

Eagle72

Utente di lunga data
mi sono sempre chiesto e nessuno mi ha ancora dato una risposta esaustiva cosa ci sia da perdonare. Non come si faccia, ma cosa ci sia.
e’ come provare a perdonare uno squadrista nero quando nel 39 andava in giro a manganellare i contrari al regime fascista. Non sapeva che le mazzate fanno male?
son cose difficili da comprendere mi sa.
come puoi perdonare un fatto che non è frutto di errore bensì di intelletto?
io posso perdonare un qualcuno che mi ha fatto un torto senza volerlo.
mi suona difficile però immaginare che non sia stato voluto ma al contempo organizzato.
cioè organizzi una cosa che non vuoi.?
mi spiace non sta in piedi.
il tradimento è organizzazione, mentale e pratica.
tradire una o cento volte a me cambia nulla.
sei venuto meno ad un accordo scritto, firmato e depositato. Sei venuto meno con il dolo, hai raccontato menzogne, sapevi anche tu quindi che il fatto doveva rimanere nascosto perché genesi di sofferenza.
hai tradito perché hai scelto il tuo matrimonio, diversamente saresti andato da un avvocato.
Dovevi proteggere pertanto quello che non volevi perdere, non sei stato capace, non meriti quindi quello che avevi.
fine. Devi pagare, nella relazione e nel conto corrente.
Non c‘e perdono, c‘e conseguenza, c‘e reazione, c’è adattamento, c’è quello che viene dopo.
Non perdonare non significa necessariamente dividersi.
Questa è burocrazia.
Il peggio poi quando a chiedere perdono è un coniuge sgamato.
Ma…perdono de che?
Ti becco a tradirmi e mi sento dire che devo aprirmi al perdono?
Ma io ti apro il culo, per chi mi hai preso?
Il perdono non è altro che accettazione per qualche motivo che va dal non voler buttare all aria la famiglia, al non poterselo permettere ecc. Non è neanche giusto chiamarlo perdono. È un restare motivato da x ragioni. Nel perdono c'è un ritornare alla condizione precedente cosa mai vista dopo un tradimento.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il perdono però può esserci ed essere una cosa data per-dono, ma per maggior gloria di chi lo dà.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Il perdono non è altro che accettazione per qualche motivo che va dal non voler buttare all aria la famiglia, al non poterselo permettere ecc. Non è neanche giusto chiamarlo perdono. È un restare motivato da x ragioni. Nel perdono c'è un ritornare alla condizione precedente cosa mai vista dopo un tradimento.
Eppure pare che per alcuni cornasubenti sia possibile.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
vi ricordo che il Confessionale è per i nuovi arrivati e l'aggiornamento delle storie, le masturbazioni mentali vanno altrove
Bene a sapersi. Non avevo trovato una indicazione in tal senso e mi sembrava poco compatibile con le intitolazioni delle altre sezioni del forum.
Immagino, a questo punto, che "Disquisizioni culturali" sia l'equivalente di "Varie ed eventuali".
 

Eagle72

Utente di lunga data
Dipende anche dal tradimento e da quanto va avanti ma in genere penso sia difficilissimo perdonare.
Ti dirò...non lo so. Una storia lunga fa oggettivamente male. Ma pure una scopata....forse ancora più evitabile...Bo.. veramente non saprei di cosa morire..
 

rotolina

Utente di lunga data
Al perdono ognuno attribuisce significati e conseguenze differenti, è per questo che si trovano persone che stanno insieme pur senza aver perdonato il partner e persone che sosterranno di averlo perdonato. Personalmente non credo nel perdono che per me dovrebbe implicare quasi un dimenticarsi del fatto e andare oltre. Credo maggiormente nell'analisi dei presupposti, post tradimento, per poter continuare insieme un percorso di vita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Bene a sapersi. Non avevo trovato una indicazione in tal senso e mi sembrava poco compatibile con le intitolazioni delle altre sezioni del forum.
Immagino, a questo punto, che "Disquisizioni culturali" sia l'equivalente di "Varie ed eventuali".
Io l’avrei postata in Amore e Sesso.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Il perdono però può esserci ed essere una cosa data per-dono, ma per maggior gloria di chi lo dà.
Siamo ad un'accezione ecumenica, esercizio di una virtù a maggior gloria di Dio. No, non era l'aspetto religioso quello al quale volevo fare riferimento.

Bisogna intendersi prima, secondo me, sul significato del termine "perdòno".
--------------------
Dalla Treccani:
perdóno s. m. [der. di perdonare]. 1. a. L’atto di perdonare, il fatto di esser perdonato: chiedere, domandare p.; implorare, impetrare, ottenere il p.; dare, concedere, rifiutare il p.; ti chiedo p. del male che ti ho fatto; essere degno del p., meritevole di perdono; sono misfatti che non meritano il p.; la miglior vendetta è il p. (prov.); si degni di farmi portare un pane, perché io possa dire d’aver goduto la sua carità, d’aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo p. (Manzoni; e pane del p. viene poi chiamato nel romanzo questo pane, che il padre Cristoforo tiene sempre con sé). b. Condono della pena da infliggere al colpevole, soprattutto in espressioni giuridiche: p. giudiziale, particolare beneficio che produce l’estinzione di reati di lieve entità, previsto dalla legge in determinati casi per i colpevoli di età inferiore ad anni 18, che il tribunale dei minorenni può concedere se presume che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati; legge del p., espressione con cui fu chiamato talvolta l’istituto giuridico della sospensione condizionale della pena, o condanna condizionale, o assol. condizionale s. f. (v.). c. In senso religioso, remissione dei peccati concessa da Dio: pregare per il p. dei proprî peccati; espiare le colpe commesse per ottenere il p. divino. d. Con riferimento al sign. precedente, indulgenza concessa dalla Chiesa a chi si reca in un luogo determinato: il p. di Assisi, l’indulgenza plenaria (detta anche Indulgenza della Porziuncola) che si acquista con la visita della Porziuncola, l’antica chiesetta custodita oggi, nella sua forma originale, in mezzo alla crociera della basilica di S. Maria degli Angeli, ad Assisi; anticam. si chiamò così il luogo stesso (chiesa, santuario, cappella, ecc.) cui era connessa l’indulgenza: Così li ciechi a cui la roba falla, Stanno a’ perdoni a chieder lor bisogna (Dante). 2. Per estens., con riferimento a colpe non gravi: chieggio di nuovo p. del mio troppo libero parlare (Redi); nell’uso com., come espressione di cortesia, con sign. equivalente a scusi, scusate (anche come inciso, per influsso del fr. pardon): domando p. se vi interrompo; p., posso entrare un momento solo?
--------------------------------
Ai fini della discussione, però, il significato n. 1.a. va in messo in relazione alla definizione del verbo "perdonare": Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno;
________________________________

Ecco, credo che il "perdòno" di cui si straparla in tema di tradimento sia la rinuncia ai propositi di rivalsa o punitivi verso il partner traditore. Il fatto, però, che ci debba essere l'annullamento di ogni risentimento verso il traditore lo rende, secondo la mia esperienza ed il mio convincimento, quasi sempre inapplicabile.

Da qui la ragione della preferenza del termine "accettazione", come constatazione di un fatto avvenuto (e cessato) della vita, di un danno (morale, soprattutto) subito, ma non dimenticato, per il quale si decide di non reagire. Ma dimenticare, mai.
Perché se lo dimentico da tradito si perde la dignità, il rispetto di se stessi, e si apre la strada alla ripetizione del tradimento. Si passa per fessi e basta.

E già l'accettazione (senza dimenticare) mi sembra un atteggiamento misericordioso a sufficienza.
Un partner traditore pentito ci può stare ampiamente bene, gli va di lusso ...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo ad un'accezione ecumenica, esercizio di una virtù a maggior gloria di Dio. No, non era l'aspetto religioso quello al quale volevo fare riferimento.

Bisogna intendersi prima, secondo me, sul significato del termine "perdòno".
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Dalla Treccani:
perdóno s. m. [der. di perdonare]. 1. a. L’atto di perdonare, il fatto di esser perdonato: chiedere, domandare p.; implorare, impetrare, ottenere il p.; dare, concedere, rifiutare il p.; ti chiedo p. del male che ti ho fatto; essere degno del p., meritevole di perdono; sono misfatti che non meritano il p.; la miglior vendetta è il p. (prov.); si degni di farmi portare un pane, perché io possa dire d’aver goduto la sua carità, d’aver mangiato il suo pane, e avuto un segno del suo p. (Manzoni; e pane del p. viene poi chiamato nel romanzo questo pane, che il padre Cristoforo tiene sempre con sé). b. Condono della pena da infliggere al colpevole, soprattutto in espressioni giuridiche: p. giudiziale, particolare beneficio che produce l’estinzione di reati di lieve entità, previsto dalla legge in determinati casi per i colpevoli di età inferiore ad anni 18, che il tribunale dei minorenni può concedere se presume che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati; legge del p., espressione con cui fu chiamato talvolta l’istituto giuridico della sospensione condizionale della pena, o condanna condizionale, o assol. condizionale s. f. (v.). c. In senso religioso, remissione dei peccati concessa da Dio: pregare per il p. dei proprî peccati; espiare le colpe commesse per ottenere il p. divino. d. Con riferimento al sign. precedente, indulgenza concessa dalla Chiesa a chi si reca in un luogo determinato: il p. di Assisi, l’indulgenza plenaria (detta anche Indulgenza della Porziuncola) che si acquista con la visita della Porziuncola, l’antica chiesetta custodita oggi, nella sua forma originale, in mezzo alla crociera della basilica di S. Maria degli Angeli, ad Assisi; anticam. si chiamò così il luogo stesso (chiesa, santuario, cappella, ecc.) cui era connessa l’indulgenza: Così li ciechi a cui la roba falla, Stanno a’ perdoni a chieder lor bisogna (Dante). 2. Per estens., con riferimento a colpe non gravi: chieggio di nuovo p. del mio troppo libero parlare (Redi); nell’uso com., come espressione di cortesia, con sign. equivalente a scusi, scusate (anche come inciso, per influsso del fr. pardon): domando p. se vi interrompo; p., posso entrare un momento solo?
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Ai fini della discussione, però, il significato n. 1.a. va in messo in relazione alla definizione del verbo "perdonare": Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno;
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Ecco, credo che il "perdòno" di cui si straparla in tema di tradimento sia la rinuncia ai propositi di rivalsa o punitivi verso il partner traditore. Il fatto, però, che ci debba essere l'annullamento di ogni risentimento verso il traditore lo rende, secondo la mia esperienza ed il mio convincimento, quasi sempre inapplicabile.

Da qui la ragione della preferenza del termine "accettazione", come constatazione di un fatto avvenuto (e cessato) della vita, di un danno (morale, soprattutto) subito, ma non dimenticato, per il quale si decide di non reagire. Ma dimenticare, mai.
Perché se lo dimentico da tradito si perde la dignità, il rispetto di se stessi, e si apre la strada alla ripetizione del tradimento. Si passa per fessi e basta.

E già l'accettazione (senza dimenticare) mi sembra un atteggiamento misericordioso a sufficienza. Un partner traditore pentito ci può stare ampiamente bene, gli va di lusso ...
Nel significato 1 allora io ho perdonato o accettato. Ovvero quanto avvenuto non mi fa più male e penso che “il reato sia stato estinto” 😂
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Io l’avrei postata in Amore e Sesso.
In effetti, trattandosi di una "masturbazione mentale", a detta dell'Amministratore Megagalattico del forum, pure col sesso c'entrerebbe poco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
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