Questo aspetto della mia relazionalitá è una cosa che penso anch’io di me. Per mia insicurezza ho sempre avuto bisogno di una persona accanto.Tutta la storia che descrivi sembra indicare una certa superficialità di fondo nei rapporti. Intendo dire, sia nella formazione che nella gestione del rapporto.
Seguendo la cronologia che fornisci, sembra che tu sia passato da una relazione sentimentale all'altra senza soluzione di continuità, cioè senza periodi rilevanti di vita da single, che sono utili per capire che tipo di donna e che tipo di rapporti relazionali vai cercando. Dai 24 anni iniziali ad i 46 dichiarati oggi sembri afflitto da iperattivismo relazionale.
Forse è il caso che cerchi chiarezza dentro di te. E' il parere, a spanne, che mi sento di esprimere.
Prima di intraprendere nuove avventure relazionali, fermati a riflettere su cosa sei diventato e cosa cerchi nella vita. Interrogati a fondo.
Perché diventare genitore a 45-46 anni significa assumere serie responsabilità nei confronti della prole, prima che nei confronti della partner che ti sei scelto (che pure dovrebbe contare qualcosa). Quando il figlio sarà ventenne tu sarai in procinto di concludere la vita lavorativa e passare ad un'esistenza da pensionato.
Sinceramente, il valore che stai attribuendo ad una relazione a distanza (che si presta a mille equivoci e mascheramenti nonché disillusioni) sembra eccessivo al punto di farti sentire di abbandonare una famiglia che ti sei appena costruito.
Anche perché la donna con la quale sei in contatto da ultimo sembra in cerca di una relazione stabile (stando a quello che racconti). E tu sembri uno specialista nella instabilità.
In realtà so benissimo che tutto ciò non giustifica un abbandono della mia famiglia. Ho tanti progetti per il mio nucleo familiare e ci tengo davvero come marito e come padre.
Io sinceramente non so cosa voglio da questa persona con cui mi scrivo. Mi dispiacerebbe perderla.