Ogni adolescente è diverso, perché è una persona diversa che ha vissuto una infanzia unica in una famiglia diversa dalle altre e con un ambiente scolastico e sociale diverso.
È utile ricordare i propri problemi e bisogni, che comunque ricordiamo perché non soddisfatti, solo per avere chiaro che è un periodo difficile.
Noi non siamo uguali agli altri, ma gli altri non sono uguali a noi.
Una coppia genitoriale che si separa, oltre allo sgretolamento della famiglia, per i figli è l’evidenza che si può credere qualcosa eterno e poi vederlo morire.
La paura che i genitori potrebbero non essere il punto di riferimento di cui hanno bisogno per poter affrontare il mondo, perché impegnati in altre faccende, destabilizza.
Gli adolescenti non parlano, hanno perfino meno consapevolezza degli adulti (ma lo leggi il forum? Adulti alla soglia della vecchiaia che vagheggiano una nuova famiglia?

) e agiscono il disagio (non li inventati la Soncini i tempi lunghi di maturazione del cervello) senza sapere i perché.
Intuitivamente tutti i genitori seguono le indicazioni della società e confidano anche nelle forme che la cultura offre per guidare il passaggio, dalle prove di iniziazione, alla scuola, allo sport, alla letteratura (considero il cinema letteratura) per dare una guida agli adolescenti.
Molti adolescenti pensano che i genitori non abbiano rapporti sessuali. Lo pensano perché non riescono ad accettarne il pensiero, mentre loro stanno sperimentando la forza della propria sessualità.
E dovrebbero accettare la fine della famiglia, avere due case, la sessualità dei genitori con estranei e pure una persona estranea dentro casa “senza rompere “?
Tutto questo da adulti che non sono stati in grado di tenere in piedi un matrimonio?
Non pretendiamo troppo?