Suo figlio non mi accetta

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ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
già solo il pensiero di dover convivere con perfetti sconosciuti mi fa venire il prurito addosso ...figurati ad un ragazzino cresciuto come figlio unico che dovrebbe accettare di condividere il suo spazio vitale con altri due ragazzini...di cui una se non ricordo male abbastanza piccola oltre che femmina...
Fosse successo a me a 15/16 anni di trovarmi a condividere casa mia con altri 2, altro che problematico che sarei stato. Il primo che toccava qualcosa di mio (moto o stereo) finivamo all'ospedale e poi al tg.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Fosse successo a me a 15/16 anni di trovarmi a condividere casa mia con altri 2, altro che problematico che sarei stato. Il primo che toccava qualcosa di mio (moto o stereo) finivamo all'ospedale e poi al tg.
ho pensato la stessa cosa...anche io avrei reagito così...sarei stata tremenda...sempre stata gelosa delle mie cose e delle persone...sai che macello avrei fatto?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ricordo abbastanza bene la mia adolescenza e la ricordo al di fuori di quell'aura epica, smemorata delle difficoltà e degli insuccessi.
La cosa più triste che vivevo, il bisogno più impellente disatteso, lo capii solo dopo ed era il rapporto con i miei genitori, che proprio non c'erano e oscillavano tra il considerarmi un bambino da un lato, un adulto dall'altro.
Ed ero dispostissimo ad ascoltare quello che avessero avuto da dirmi per farmi capire cose della vita che non capivo o non vedevo, solo che loro non lo facevano.
Non è che gli adolescenti vivano solo una età difficile, vivono anche una età bisognosa di spiegazioni, di indicazioni, oltre che di comprensione.
Se queste spiegazioni siano inadeguate non lo so, ma potrebbero non andare bene mai, se sotto c'è un problema psicologico di accettazione.
Ogni adolescente è diverso, perché è una persona diversa che ha vissuto una infanzia unica in una famiglia diversa dalle altre e con un ambiente scolastico e sociale diverso.
È utile ricordare i propri problemi e bisogni, che comunque ricordiamo perché non soddisfatti, solo per avere chiaro che è un periodo difficile.
Noi non siamo uguali agli altri, ma gli altri non sono uguali a noi.
Una coppia genitoriale che si separa, oltre allo sgretolamento della famiglia, per i figli è l’evidenza che si può credere qualcosa eterno e poi vederlo morire.
La paura che i genitori potrebbero non essere il punto di riferimento di cui hanno bisogno per poter affrontare il mondo, perché impegnati in altre faccende, destabilizza.
Gli adolescenti non parlano, hanno perfino meno consapevolezza degli adulti (ma lo leggi il forum? Adulti alla soglia della vecchiaia che vagheggiano una nuova famiglia? 🤦🏻‍♀️) e agiscono il disagio (non li inventati la Soncini i tempi lunghi di maturazione del cervello) senza sapere i perché.
Intuitivamente tutti i genitori seguono le indicazioni della società e confidano anche nelle forme che la cultura offre per guidare il passaggio, dalle prove di iniziazione, alla scuola, allo sport, alla letteratura (considero il cinema letteratura) per dare una guida agli adolescenti.
Molti adolescenti pensano che i genitori non abbiano rapporti sessuali. Lo pensano perché non riescono ad accettarne il pensiero, mentre loro stanno sperimentando la forza della propria sessualità.
E dovrebbero accettare la fine della famiglia, avere due case, la sessualità dei genitori con estranei e pure una persona estranea dentro casa “senza rompere “?
Tutto questo da adulti che non sono stati in grado di tenere in piedi un matrimonio?
Non pretendiamo troppo?
 

spleen

utente ?
Gli adolescenti hanno bisogno di risposte ma con un registro e un linguaggio diverso, sono dei piccoli uomini, ma non hanno ancora la maturità e l'esperienza di comprendere l'esigenze di un adulto.
E' un terreno molto fragile in cui l'adulto deve trovare il modo di intervenire senza farlo in modo brutale.
Imporre qualcosa, nella vita del figlio, per delle esigenze che il figlio che non può comprendere non è mai una buona idea.
Non la penso del tutto così. Nel senso che essere genitori, in tutte le età, comporta anche saper imporrre delle cose ai figli. Dal punto di vista comportamentale, soprattutto.
Non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione le loro esigenze, non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione i tempi ed i modi, non sto dicendo che non si debbano far presente le proprie ragioni.
Sto dicendo che il ruolo di genitori impone anche delle responsabilità, una delle quali è far capire che i propri sentimenti e soprattutto i propri desideri, a volte devono essere pospossi ad altre esigenze.
Invece vedo purtroppo -troppi- genitori, che fanno dei desideri dei propri figli legittimi o meno (i desideri, non i figli :)) legge.
E non credo vada bene.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
ho pensato la stessa cosa...anche io avrei reagito così...sarei stata tremenda...sempre stata gelosa delle mie cose e delle persone...sai che macello avrei fatto?
Però poi a 20 anni mi sarei trovato una stepsister di 16/17.... bisogna guardare i 2 lati della medaglia...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non la penso del tutto così. Nel senso che essere genitori, in tutte le età, comporta anche saper imporrre delle cose ai figli. Dal punto di vista comportamentale, soprattutto.
Non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione le loro esigenze, non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione i tempi ed i modi, non sto dicendo che non si debbano far presente le proprie ragioni.
Sto dicendo che il ruolo di genitori impone anche delle responsabilità, una delle quali è far capire che i propri sentimenti e soprattutto i propri desideri, a volte devono essere pospossi ad altre esigenze.
Invece vedo purtroppo -troppi- genitori, che fanno dei desideri dei propri figli legittimi o meno (i desideri, non i figli :)) legge.
E non credo vada bene.
Ma qui ci sono genitori con matrimoni falliti che un bel pezzo di autorevolezza l’hanno persa.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Ogni adolescente è diverso, perché è una persona diversa che ha vissuto una infanzia unica in una famiglia diversa dalle altre e con un ambiente scolastico e sociale diverso.
È utile ricordare i propri problemi e bisogni, che comunque ricordiamo perché non soddisfatti, solo per avere chiaro che è un periodo difficile.
Noi non siamo uguali agli altri, ma gli altri non sono uguali a noi.
Una coppia genitoriale che si separa, oltre allo sgretolamento della famiglia, per i figli è l’evidenza che si può credere qualcosa eterno e poi vederlo morire.
La paura che i genitori potrebbero non essere il punto di riferimento di cui hanno bisogno per poter affrontare il mondo, perché impegnati in altre faccende, destabilizza.
Gli adolescenti non parlano, hanno perfino meno consapevolezza degli adulti (ma lo leggi il forum? Adulti alla soglia della vecchiaia che vagheggiano una nuova famiglia? 🤦🏻‍♀️) e agiscono il disagio (non li inventati la Soncini i tempi lunghi di maturazione del cervello) senza sapere i perché.
Intuitivamente tutti i genitori seguono le indicazioni della società e confidano anche nelle forme che la cultura offre per guidare il passaggio, dalle prove di iniziazione, alla scuola, allo sport, alla letteratura (considero il cinema letteratura) per dare una guida agli adolescenti.
Molti adolescenti pensano che i genitori non abbiano rapporti sessuali. Lo pensano perché non riescono ad accettarne il pensiero, mentre loro stanno sperimentando la forza della propria sessualità.
E dovrebbero accettare la fine della famiglia, avere due case, la sessualità dei genitori con estranei e pure una persona estranea dentro casa “senza rompere “?
Tutto questo da adulti che non sono stati in grado di tenere in piedi un matrimonio?
Non pretendiamo troppo?
sai che mia figlia piccola se vede litigare me con suo padre va in paranoia? una volta mio marito scherzando le disse che mi avrebbe cambiato con una più giovane e lei seriamente gli rispose che non doveva neppure pensarci...appunto perché hanno davanti agli occhi tutti i giorni immagini di famiglie sgretolate hanno ancora più paura della cosa perché possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo, possiamo essere stati eccellenti quanto vogliamo durante la separazione ma il macigno per un figlio resta comunque pesante...ci sono bambini che esternano il disagio ed altri che fanno buon viso a cattivo gioco ma la separazione resta un bel problema da affrontare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però poi a 20 anni mi sarei trovato una stepsister di 16/17.... bisogna guardare i 2 lati della medaglia...
Io ho accennato anche alla stepmother.
Ma Cippi ha detto che il ragazzino non la guarda…
Chiaro segno che i tumulti non li provi?
@Cippi svegliati.
 

spleen

utente ?
Ogni adolescente è diverso, perché è una persona diversa che ha vissuto una infanzia unica in una famiglia diversa dalle altre e con un ambiente scolastico e sociale diverso.
È utile ricordare i propri problemi e bisogni, che comunque ricordiamo perché non soddisfatti, solo per avere chiaro che è un periodo difficile.
Noi non siamo uguali agli altri, ma gli altri non sono uguali a noi.
Una coppia genitoriale che si separa, oltre allo sgretolamento della famiglia, per i figli è l’evidenza che si può credere qualcosa eterno e poi vederlo morire.
La paura che i genitori potrebbero non essere il punto di riferimento di cui hanno bisogno per poter affrontare il mondo, perché impegnati in altre faccende, destabilizza.
Gli adolescenti non parlano, hanno perfino meno consapevolezza degli adulti (ma lo leggi il forum? Adulti alla soglia della vecchiaia che vagheggiano una nuova famiglia? 🤦🏻‍♀️) e agiscono il disagio (non li inventati la Soncini i tempi lunghi di maturazione del cervello) senza sapere i perché.
Intuitivamente tutti i genitori seguono le indicazioni della società e confidano anche nelle forme che la cultura offre per guidare il passaggio, dalle prove di iniziazione, alla scuola, allo sport, alla letteratura (considero il cinema letteratura) per dare una guida agli adolescenti.
Molti adolescenti pensano che i genitori non abbiano rapporti sessuali. Lo pensano perché non riescono ad accettarne il pensiero, mentre loro stanno sperimentando la forza della propria sessualità.
E dovrebbero accettare la fine della famiglia, avere due case, la sessualità dei genitori con estranei e pure una persona estranea dentro casa “senza rompere “?
Tutto questo da adulti che non sono stati in grado di tenere in piedi un matrimonio?
Non pretendiamo troppo?
Si ma se la faccenda fosse solo da vedere in questo modo non ci sarebbero famiglie allargate.
Ed invece se ne vedono molte, e, udite, udite, persino di serene.
Se facciamo delle difficoltà un ostacolo insormontabile tanto vale ripristinare il divieto di divorzio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
sai che mia figlia piccola se vede litigare me con suo padre va in paranoia? una volta mio marito scherzando le disse che mi avrebbe cambiato con una più giovane e lei seriamente gli rispose che non doveva neppure pensarci...appunto perché hanno davanti agli occhi tutti i giorni immagini di famiglie sgretolate hanno ancora più paura della cosa perché possiamo raccontarci tutto quello che vogliamo, possiamo essere stati eccellenti quanto vogliamo durante la separazione ma il macigno per un figlio resta comunque pesante...ci sono bambini che esternano il disagio ed altri che fanno buon viso a cattivo gioco ma la separazione resta un bel problema da affrontare.
Purtroppo lo so.
Ma l’egoismo adulto non fa considerare come si sentono i figli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si ma se la faccenda fosse solo da vedere in questo modo non ci sarebbero famiglie allargate.
Ed invece se ne vedono molte, e, udite, udite, persino di serene.
Se facciamo delle difficoltà un ostacolo insormontabile tanto vale ripristinare il divieto di divorzio.
Io non ho detto che siano ostacoli insormontabili.
Ho detto che le difficoltà dei figli devono in prima istanza essere comprese, per poter poi agire senza fare troppi danni. I danni si fanno comunque.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Purtroppo lo so.
Ma l’egoismo adulto non fa considerare come si sentono i figli.
ci sono sicuramente delle situazioni dove la separazione resta comunque la scelta migliore, quello che contesto e faccio fatica a capire è il non capire che per un figlio il vedere rimpiazzare un genitore è una cosa tremenda.
 

iosolo

Utente di lunga data
Non la penso del tutto così. Nel senso che essere genitori, in tutte le età, comporta anche saper imporrre delle cose ai figli. Dal punto di vista comportamentale, soprattutto.
Non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione le loro esigenze, non sto dicendo che non si debbano tenere in considerazione i tempi ed i modi, non sto dicendo che non si debbano far presente le proprie ragioni.
Sto dicendo che il ruolo di genitori impone anche delle responsabilità, una delle quali è far capire che i propri dsentimenti e soprattutto i propri desideri, a volte devono essere pospossi ad altre esigenze.
Invece vedo purtroppo -troppi- genitori, che fanno dei desideri dei propri figli legittimi o meno (i desideri, non i figli :)) legge.
E non credo vada bene.
Sul neretto.
Capire non imporre, e forse qui ci troviamo.
Io credo che imporre qualcosa a qualcuno, anche se un figlio, sia l'ultimo metodo da utilizzare, quando tutte le altre strade hanno fallito, quando non c'è stato possibilità di capirsi e quindi decido di imporre la mia esperienza e la mia maturità, convinta di fare la cosa migliore.
Direi che in questa situazione io non mi sentirei di imporre niente, vivrei la mia vita fuori dalla famiglia, e a meno che non sia un gran maleducato o che abbia atteggiamenti fuori controllo non interverrei.
 

spleen

utente ?
Ma qui ci sono genitori con matrimoni falliti che un bel pezzo di autorevolezza l’hanno persa.
Perciò devono rinunciare a fare i genitori, amichettandosi i figli in ogni modo? (Non se ne vedono già troppi di figli spupazzati dai genitori separati per il consenso aprioristico?)
Guarda che non sto dicendo che le imposizioni vanno fatte e basta, sto cercando di discutere sul modo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
ci sono sicuramente delle situazioni dove la separazione resta comunque la scelta migliore, quello che contesto e faccio fatica a capire è il non capire che per un figlio il vedere rimpiazzare un genitore è una cosa tremenda.
Dipende dalle competenze di comprensione degli altri punti di vista.
 

spleen

utente ?
Sul neretto.
Capire non imporre, e forse qui ci troviamo.
Io credo che imporre qualcosa a qualcuno, anche se un figlio, sia l'ultimo metodo da utilizzare, quando tutte le altre strade hanno fallito, quando non c'è stato possibilità di capirsi e quindi decido di imporre la mia esperienza e la mia maturità, convinta di fare la cosa migliore.
Direi che in questa situazione io non mi sentirei di imporre niente, vivrei la mia vita fuori dalla famiglia, e a meno che non sia un gran maleducato o che abbia atteggiamenti fuori controllo non interverrei.
Su questo sono in via di massima d'accordo.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Io ho accennato anche alla stepmother.
Ma Cippi ha detto che il ragazzino non la guarda…
Chiaro segno che i tumulti non li provi?
@Cippi svegliati.
Ma dai, basta sbirciare nella cronologia e vedi quanti documentari sull'argomento avrà visionato...
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Perciò devono rinunciare a fare i genitori, amichettandosi i figli in ogni modo? (Non se ne vedono già troppi di figli spupazzati dai genitori separati per il consenso aprioristico?)
Guarda che non sto dicendo che le imposizioni vanno fatte e basta, sto cercando di discutere sul modo.
Ma perché se tieni separata compagna e figli non fai il genitore?
Concordo che alcune cose vadano imposte ai figli. Sono convinta che questa si possa evitare. È un trauma cosi grosso per un adulto vivere una relazione senza coinvolgere dopo solo un anno e mezzo i figli? Ti manca l’aria se ti vedi un week si e uno no e nell’altro ti godi i tuoi figli?
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma qui ci sono genitori con matrimoni falliti che un bel pezzo di autorevolezza l’hanno persa.
Perché, un fallimento matrimoniale rende meno autorevoli? Non insegna ai figli che il fallimento è una possibilità e non un destino che pregiudica un'intera vita?
E' sbagliato insegnare ai figli la fiducia nelle relazioni, l'apertura e l'accoglienza verso altri esseri umani? La famiglia deve essere per forza un luogo chiuso, che non può essere arricchito dall'esterno, con l'ingresso di nuovi membri che, forse, hanno qualcosa da darci?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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