Non capirò mai perchè il novecento ti stia così tanto sul cazzo.
Ma non importa.
Quello che vorrei farti notare è che critichi l'insipienza, il perbenismo, il conformismo di un mondo morto che criticava.... ma anche tu lo fai, cioè critichi quegli atteggiamenti.
Ogni periodo storico è frutto del suo modello, di quello che c'era prima, di quello che arrivava da fuori. Personalmente non mi sento di giudicare, per quanto quei tempi fossero giudicanti non erano nè meglio nè peggio di quelli che li hanno preceduti e seguiti.
Mi spiego? Lo so che mi esprimo male.
Per me sarebbe molto riuscire a capirli, quegli atteggiamenti, come risultati di ciò che quella umanità era.
A proposito delle cose inutili, che ti piacciono dei giovani d'oggi e dei quali hai postato i video:
Mia nonna passava molto tempo a pregare, non era una persona bigotta, era una donna dolcissima e buona, a volte mi faceva da madre, crescendo, da adolescente la guardavo con la superiorità di chi ritiene di aver capito tutto della vita, le dicevo: -Nonna, è uinutile pregare, non esiste niente al di fuori della nostra vita.-
Lei mi rispondeva sempre: -Tu non fai mai cose inutili?-
Ho cominciato a valutare, a considerare chi fosse stata e cosa avesse vissuto, anche attraverso i suoi racconti.
Rimase, appena sposata, madre di due bambine, le mie zie più anziane, dalla parte invasa durante l'occupazione austroungarica del 1918. In mezzo a sacrifici e difficoltà inenarrabili (la dose giornaliera concessa era di 50 grammi di farina al giorno) riuscì a sopravvivere e a far sopravvivere le sue figlie, rubando le uova che la gallina di sua cognata faceva e che erano destinate ad essere vendute al mercato nero.
Sopravvisse perchè mio nonno, che stava nell' esercito dall'altra parte del fronte, le aveva lasciato alcune monete d'argento (le banconote erano diventate carta straccia). Sopravvisse in mezzo a meree di soldati nemici che tornavano dalle battaglie sul Piave feriti, sopra carretti di fortuna, con le pance dilaniate dalle schegge di granata e pezzi di fegato fuori.
Visse anche la seconda guerra, con la preoccupazione che il figlio (mio padre) non tornasse mai più.
I ragazzini che ballano fanno cose inutili, è inutile pregare, è inutile ballare, la nostra vita è fatta da una marea di cose inutili.
Per fortuna.
Sono le cose inutili che facciamo che ci definiscono più delle cose utili, scontate.
Ma non vedo differenze. La nostra natura è sempre quella, la nostra condizione non cambia.
Non mi sta sul cazzo, perchè mai?
In diverse occasioni ho affermato che bene come nello scorso secolo non si è mai stati, sotto praticamente tutti i punti di vista.
Dall'antibiotico ai Pink Floyd con tutto quello che ci sta in mezzo. Minigonne incluse.
Il discorso è iniziato chiacchierando con Andromeda della rappresentazione che ne danno i suoi genitori e si allargato.
Quello che ho sottolineato e descritto è la cultura di provenienza in cui i genitori sono stati immersi.
Dire che quella cultura era determinista, dicotomica, bigotta, perbenista etc etc non è una critica è una descrizione, sono fatti.
Come affermare che quel mondo che non ha mai investito sul futuro ma ha semplicemente vissuto nell'onda del "fin che ghe n'è, viva il re" è un fatto.
Dire per fortuna è una riflessione, il modo di vivere del '900 non è semplicemente sostenibile, sotto tutti i punti di vista.
Non paragonerei la danza alla preghiera, non tanto per l'atto in sè, quanto per il corollario che ognuna delle due porta con sè.
La preghiera porta con sè un corollario di indicazioni e sistemi di pensiero che la danza non porta.
Non sono proprio paragonabili.
Mi dispiace per tua nonna, non ha scelto lei di nascere e vivere nella cultura in cui ha vissuto.
Però mi fai pensare a come siamo autocentrati e rivolti al passato ridotto di pochi km quadrati.
Da una ricerca casuale, fatta adesso in velocità
https://www.info-cooperazione.it/2024/01/conflict-index-2024-i-conflitti-nel-mondo-crescono-del-40-negli-ultimi-tre-anni/
E questo è uno dei motivi per cui invece critico, questa sì è una critica, la completa ignoranza rispetto al '900.
E sì, ribadisco la mia critica feroce alla scuola, che in teoria viene spacciata come strumento di investimento per il futuro e non è altro che strumento politico e di propaganda di un modello che non è più rappresentato dalla realtà.
E guarda, i ragazzini, che si confrontano con gli altri ragazzini, compresi gli stranieri che arrivano nelle scuole, ma anche grazie ai social questa cosa la sanno proprio bene.
L'immensa differenza è che fino ad una cinquantina di anni fa fondamentalmente alla gente si poteva raccontare ogni stronzata.
Oggi, la possibilità di comunicazione, per quanto disfunzionale possa essere, rende possibile che un adolescente dell'alta valle bergamasca scambi foto e immagini con un ragazzino di seoul e viceversa.
E qui c'è una grossa differenza fra la preghiera e la danza...la preghiera è rivolgersi a qualcuno fuori dal mondo, affidarsi ad una dottrina che semplificava necessariamente la spiritualità, la danza è aprirsi ai diversi stili di vita.
E qui si potrebbe aprire un bell'ot su quanto la preghiera, non solo quella delle nostre nonne, fosse una grande semplificazione della spiritualità con la funzione di mantenere potere. Dio, o chi per lui, for dummies fondamentalmente.
Che poi non avessero alternativa, lo si è già detto. Era quello il loro mondo. E onestamente penso che pure loro siano contente sia finito.
La mia decana, pur rimpiangendo i suoi riferimenti, è felice che il mondo in cui lei è vissuta stia scomparendo. E' felice per noi.
Non dimenticare il cristianesimo, in tutte le sue declinazioni, nel modo di pensare l'occidente si è basato anche su quello, non è una faccenda di giudizio pro o contro, sia chiaro, è una constatazione di tipo storico, noi siamo permeati culturalmente nel nostro sistema dei valori e dei giudizi da quello.
Poi vorrei capire, ed in questo mi rivolgo anche
@ipazia, cosa si vince e cosa si perde, visto che se vogliamo chiamarla competizione globale non posso non notare che le cose sono talmente interconnesse che non vedo soluzione di continuità in questa umanità fatta di contatti di poche ora di aereo.
I cicli storici sono sempre esistiti, tutte le cose hanno un inizio ed una fine, diventano importanti nel momento in cui lasciano qualcosa, nel momento in cui permeano il modo di pensare e gli stili di vita.
L'occidente (e sarebbe il caso di capire di cosa parliamo, visto che di occidenti ne esistono molteplici) non ha vinto o perso, si è imposto come sistema e stile di vita. Il capitalismo, morto per inefficenza il suo sistema rivale, è anche il sistema di sviluppo dei paesi emergenti, Cina compresa.
I giovani cinesi non anelano a tornare alla loro età imperiale, vogliono vivere come i loro coetanei di New York, Londra, Parigi.
O l'umanità sopravvive in qualche modo a se stessa o scompare, senza vincitori nè vinti, in una nube radioattiva.
Uso "ha perso" per il semplice motivo che l'occidente si è posto, e si pone, in questi termini rispetto al resto del mondo.
E nei suoi stessi termini, ha perso.
Infatti trovo ironico e mi fa sorridere che quel "perdere" sia, senza che ce ne sia grande consapevolezza, aver perso contro se stesso. E' un proiettare fuori qualcosa che è dentro. Una narrazione, ancora, mirata a mantenere il quadro di riferimento intatto.
Concordo sul fatto che la narrazione per cui l'occidente, portatore di civiltà, sarebbe stato eterno era ed è una narrazione.
Il potere si sposta.
E' una caratteristica dei giovani non voler tornare al passato, volerlo smantellare.
E' una caratteristica dei vecchi non voler lasciare il passato e volerlo mantenere a modello di riferimento a costo di auto sterminarsi.
La cosa simpatica, oggi, è che non solo i giovani cinesi vogliono vivere come i loro coetanei di new york ma vale anche il contrario.
Poi, lo sai benissimo anche tu, siamo scimmie. E come le scimmie ci scanniamo per l'albero di fichi (quando i fichi sono maturi, sia ben chiaro).
E mettitelo una buona volta, calvinista che non sei altro...
Io uso il tailleur

E ho una certa passione per le louboutin, ti dirò.
Ma nelle vetrine è la morte, fra le altre cose, anche dello spirito del tailleur da donna.
Ci manca solo che gli rimettano le spalline ed è fatta!

(e di roba di nuovo con le spalline ne ho vista...sono inorridita!!!)
Coco Chanel secondo me si sta rivoltando nella tomba
Io
@ipazia , oltre che normalmente in jeans, la vedo bene come la Signora Maisel.
it.wikipedia.org
Come mai?
E ti conviene pure, con lo yen così!
Ero tentata di tornarci, ma ormai avevo i biglietti per altrove..
Esattamente!
