Brunetta
Utente di lunga data
Parlavo di cultura popolare italiana.No, avranno altri gusti esattamente come io non conosco il 98% dei cantanti o complessi stranieri
Parlavo di cultura popolare italiana.No, avranno altri gusti esattamente come io non conosco il 98% dei cantanti o complessi stranieri
Essenziali nessunoQuali sono le cose e i personaggi, di qualsiasi ambito, che ritenete che siano parte essenziale della cultura italiana?
Pertini?
L’urlo di Tardelli?
La Carrà?
Ma Biagio e Liga fanno parte della cultura popolare?Parlavo di cultura popolare italiana.
Cultura popolare ha a che fare immanentemente con identità. L'Italia è un paese poliedrico, se c'è, bisogna ricercarla anche in campo visivo, nelle arti e nella cultura.Ma tu hai conoscenze approfondite della cultura popolare degli altri paesi?
Cerchiamo di capirci qualcosa della nostra?
Abbiamo, secondo te, una cultura popolare, oltre a “maccarone mi hai provocato…”
Ah, la tauromachia!Cultura popolare ha a che fare immanentemente con identità. L'Italia è un paese poliedrico, se c'è, bisogna ricercarla anche in campo visivo, nelle arti e nella cultura.
Credo sia abbastanza popolare ad esempio parlare dei grandi artisti del rinascimento italiano e delle loro opere principali come di un bene e di una identità condivisa. Penso pochi ignorino l'esistenza della cappella sistina o della giocanda de Leonardo, Pochi non sapranno chi furono Dante e Mazoni.
Pochissimi sapranno chi fu Sebastano del Piombo, ma sullo sfondo qualcosa dei grandi permane sempre.
E poi, possiamo ignorare la funzione che ebbe la religione sul concetto comune di etica?
No perché?Quindi hai letto il libro di Francesco Piccolo che riporta le polemiche politiche sul Gattopardo?
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La bella confusione, Francesco Piccolo. Giulio Einaudi editore - Supercoralli
La bella confusione. <I>Otto e mezzo</I> e <I>Il Gattopardo</I> sono due film epocali, girati contemporaneamente, e che tutti crediamo di conoscere benissimo. Ma se torniamo a quel mitico 1963, con Claudia Cardinale che corre da un set all'altro, Burt Lancaster che deve dimostrare di non essere...www.einaudi.it
Guerenica?Ah, la tauromachia!
Mi sono perso. Aiutatemi.Scusa eh… hai letto di cosa sto parlando?
Cosa intendi per "cultura popolare" in sintesi?Ma tu hai conoscenze approfondite della cultura popolare degli altri paesi?
Cerchiamo di capirci qualcosa della nostra?
Abbiamo, secondo te, una cultura popolare, oltre a “maccarone mi hai provocato…”
Piccasso?Guerenica?![]()
yesPiccasso?
Ero alle medie, mi pare in terza. Stavano per trasmettere Via col vento in tv, una sera, credo lo avessero diviso in due parti. La nostra prof di lettere, quella mattina, ci ha ricordato di guardarlo. Ma noi già lo conoscevamo. Per restare al tuo esempio.Oggi la Soncini ha espresso in maniera molto chiara, perfino più del solito, il suo stupore per la constatazione della mancanza di una cultura popolare che lei possiede e che pensa tuttora, dopo infinite prove, che non è comune.
Lei si chiede come è possibile che chi è al di sopra di una certa età non abbia mai visto certi film, certe trasmissioni televisive, letto certi libri.
Porta come esempi personaggi noti e non anziani ormai in casa di riposo, cresciuti in campagna senza televisione, libri in casa e biblioteche lontane e che magari si sono fermati alla quinta elementare.
“Era stata, come me, piccola negli anni Settanta e negli anni Ottanta. Negli anni in cui eravamo minorenni e non è che potessimo uscire tutte le sere, c’era solo la tv che si guardava in tv, quella che poi avremmo preso a chiamare “generalista” per distinguerla dalle altre, ma allora no: allora era semplicemente tutto, o quasi. C’era la tv e c’erano i romanzi e c’era il cinema.
La sera, c’era la tv che si guardava coi genitori. E, quella volta all’anno in cui Rai 1 mandava in onda Rossella O’Hara che si faceva il vestito con le tende, una volta l’anno implacabilmente tutti gli anni, quella sera si guardava Rossella O’Hara che non capiva che amava Rhett perché era impegnata a inseguire Ashley, si tifava perché ci arrivasse prima della quarta ora, una buona volta. Ma niente, quella cocciuta ogni volta ci faceva patire fino all’ultimo.
Cosa faceva, quelle sere?”
Io aggiungerei mille altre cose che ho ben chiaro che erano argomenti di conversazione a scuola e con gli amici.
Eppure constato da anni, con lo stesso stupore, che con tante persone non condivido queste conoscenze.
Nella fenomenologia di Mike Bongiorno, Eco si interrogava sul successo del personaggio mediocre e lo trovava nella mediocrità.Lo disse anche Umberto Eco se non ricordo male nella fenomenologia su Mike Bongiorno.
Da un po' di anni il testimone è passato ai social.
Certo!Ma Biagio e Liga fanno parte della cultura popolare?
È interessante e parla delle polemiche politiche a proposito del Gattopardo.No perché?
Però correggi i refusi, perché stiamo parlando di culturaCultura popolare ha a che fare immanentemente con identità. L'Italia è un paese poliedrico, se c'è, bisogna ricercarla anche in campo visivo, nelle arti e nella cultura.
Credo sia abbastanza popolare ad esempio parlare dei grandi artisti del rinascimento italiano e delle loro opere principali come di un bene e di una identità condivisa. Penso pochi ignorino l'esistenza della cappella sistina o della giocanda de Leonardo, Pochi non sapranno chi furono Dante e Mazoni.
Pochissimi sapranno chi fu Sebastano del Piombo, ma sullo sfondo qualcosa dei grandi permane sempre.
E poi, possiamo ignorare la funzione che ebbe la religione sul concetto comune di etica?
Mai dire… la Gialappa e Fabio De Luigi: cultura popolare.Ah, la tauromachia!
Guerenica?![]()
Sto cercando di capirlo con voi.Cosa intendi per "cultura popolare" in sintesi?
Chissà perché c'è molta più gente che guarda i pacchi di quella che guarda l'eredità, questione di orario?Sto cercando di capirlo con voi.
La cultura popolare è ciò in cui ci riconosciamo.
Sono le cose a cui possiamo accennare, come stiamo facendo, e tra noi ci capiamo, senza dover spiegare per filo e per segno, come si dovrebbe fare con una persona non italiana o con un tredicenne.
Io credo che la cultura condivisa sia importantissima.
Personalmente devo sforzarmi per non fare continui riferimenti a ciò che ritengo patrimonio culturale popolare comune, tra persone cresciute nel mio Paese, che hanno avuto accesso agli stessi media e hanno frequentato le scuole italiane.
È quello che porta a stupirsi se un partecipante a un quiz non sa rispondere a una domanda tipo “Ugo noto attore comico e drammatico“.
È ciò appunto su cui si basano i quiz, le battute di Bonolis, le parole incrociate.
Non mi hanno mai preoccupato queste di ignoranze, mi hanno preoccupato molto di più quelle persone che collocano l'Alaska in Africa o fanno morire Hitler nel 1732...È quello che porta a stupirsi se un partecipante a un quiz non sa rispondere a una domanda tipo “Ugo noto attore comico e drammatico“.
È ciò appunto su cui si basano i quiz, le battute di Bonolis, le parole incrociate.