Disperato

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bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
A me piace e tengo i fili.
Ma ci sono persone, soprattutto traditi con le budella in mano, che si sentono offesi.
Però che è interessato ad avere attenzioni, le cerca dando informazioni.
Io arrivata qua sono stata presa a sassate
Ma sono rimasta
Adesso mi amate tutti (o quasi)
😂😂😂
Chi arriva a scrivere cmq dovrebbe aver letto almeno qualche 3d e aver capito come funziona
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Intanto siamo a pag 105 con Danny e Brunetta che disquisiscono sulla sessualità della classe operaia calabrese, oasi è persa a pagina 83 e bravagiulia scrive di MP
A posto siamo 🤣
Edit:106!
Metti @ prima del nick altrimenti non ci arrivano le notifiche
Oggi sto fissa qua
😂😂😂
 

danny

Utente di lunga data
Bisogna vedere i numeri.
Non è che ignoro i problemi delle masse di immigrati, solo perché mi pongo in una posizione di superiorità.
I numeri.... Dove abito suo erano e sono la maggioranza.
E dettavano legge.
Ma erano lontani dall'essere compatibili con la popolazione locale, non per niente li mandavano ad abitare fuori città.
Lontano, perché davano fastidio.
 

hammer

Utente di lunga data
Sicilia e Calabria erano e sono mondi a parte, soprattutto la Calabria.
Ogni tanto mi vedo con una calabrese, ma devo usare una logica diversa, totalmente diversa.
Come mi capitò a 16 anni.
E' un altro mondo, più vicino a quello islamico, appartenente, che al nostro.
Già in Puglia è diverso.
Molto diverso.
Ho visto in TV, qualche anno fa, un documentario degli anni 50-60 sulle donne in Calabria.
Gli uomini venivano considerati alla stregua di animali da soma.
Consegnavano tutto il denaro guadagnato nei campi alle donne che lo amministravano integralmente con poteri decisionali assoluti.
Praticamente un matriarcato all'ennesima potenza.
Comunque nel sud le donne, sotto una apparenza sottomessa, hanno molto più potere di quello che si possa immaginare.
Non è un potere ostentato.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Troppi messaggi.
Una persona nuova entra e scrive un primo messaggio, poi torna a leggere le risposte. Se poi la volta successiva si trova già 40 pagine diventa impossibile interagire.
Nel frattempo utenti che aprono per la prima volta la discussione, e si trovano 20 pagine, non le leggono neppure loro, quotano il primo messaggio e magari ripetono quanto hanno già espresso altri.
Ad una certa uno chiude.
Quoto anche la punteggiatura. Tu pensa che ho scritto stamani, ero rimasta a pagina 83, vedi tu dove sono arrivati però oh, se all'utenza va bene così!
 

danny

Utente di lunga data
Ho visto in TV, qualche anno fa, un documentario degli anni 50-60 sulle donne in Calabria.
Gli uomini venivano considerati alla stregua di animali da soma.
Consegnavano tutto il denaro guadagnato nei campi alle donne che lo amministravano integralmente con poteri decisionali assoluti.
Praticamente un matriarcato all'ennesima potenza.
Comunque nel sud le donne, sotto una apparenza sottomessa, hanno molto più potere di quello che si possa immaginare.
Non è un potere ostentato.
Gli uomini erano altrove. A lavorare al nord, in Germania, in Svizzera.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questo sì.
Il problema era anche di reddito.
Se facevi un figlio a 15 anni, difficilmente avresti trovato un marito che si accollava il figlio di un altro.
Non che adesso sia molto diverso.
Quindi restava una figlia in casa con grosse difficoltà a realizzare la sua indipendenza.
Col lavoro per tutti questa cosa è venuta meno, ma anche i figli sono calati sensibilmente.
“Chi non lavora, non fa l’amore” è stata una trovata furba di un cretino di talento, che stupiva gli intellettuali, che rappresentava una certa visione, reazionaria, di fronte all’ondata di scioperi dell’Autunno caldo.
Ha centrato un problema economico, non un ricatto sessuale. Oltretutto era una rielaborazione di Lisistrata, probabilmente conosciuta da Celentano e i suoi attraverso la commedia musicale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
I numeri.... Dove abito suo erano e sono la maggioranza.
E dettavano legge.
Ma erano lontani dall'essere compatibili con la popolazione locale, non per niente li mandavano ad abitare fuori città.
Lontano, perché davano fastidio.
Le reazioni razziste le ho viste fin da bambina. Incredibilmente fin da bambina vedevo quanto fossero crudeli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho visto in TV, qualche anno fa, un documentario degli anni 50-60 sulle donne in Calabria.
Gli uomini venivano considerati alla stregua di animali da soma.
Consegnavano tutto il denaro guadagnato nei campi alle donne che lo amministravano integralmente con poteri decisionali assoluti.
Praticamente un matriarcato all'ennesima potenza.
Comunque nel sud le donne, sotto una apparenza sottomessa, hanno molto più potere di quello che si possa immaginare.
Non è un potere ostentato.
Ho idea che tu non abbia avuto un quadro completo.
Mio padre riconosceva il valore e le competenze amministrative di mia madre.
Era una mosca bianca. I più lasciavano pochi soldi con i quali le donne doveva arrabattarsi.
Era una cosa talmente diffusa che “fare la cresta” era una espressione frequente per le mogli che riuscivano a mettere da parte qualche soldo per sé e i figli, sentendosi ladre in casa propria, come è ben rappresentato in C’è ancora domani.
Era una cosa talmente diffusa che era insegnato ai venditori porta a sfruttarla. Venditori porta a porta che peraltro erano estremamente sfruttati e indotti alla truffa.
 

hammer

Utente di lunga data
“Chi non lavora, non fa l’amore” è stata una trovata furba di un cretino di talento, che stupiva gli intellettuali, che rappresentava una certa visione, reazionaria, di fronte all’ondata di scioperi dell’Autunno caldo.
Ha centrato un problema economico, non un ricatto sessuale. Oltretutto era una rielaborazione di Lisistrata, probabilmente conosciuta da Celentano e i suoi attraverso la commedia musicale.
Fai bene a definirlo un cretino.
Quella canzone era veramente idiota.
Come se i lavoratori scioperassero per marinare la scuola.
Non sono certamente un "sinistro" ( e nemmeno un "destro"), ma la stupidità qualunquista di Celentano in quella canzone mi è sempre apparsa evidente.
 

danny

Utente di lunga data
“Chi non lavora, non fa l’amore” è stata una trovata furba di un cretino di talento, che stupiva gli intellettuali, che rappresentava una certa visione, reazionaria, di fronte all’ondata di scioperi dell’Autunno caldo.
Ha centrato un problema economico, non un ricatto sessuale. Oltretutto era una rielaborazione di Lisistrata, probabilmente conosciuta da Celentano e i suoi attraverso la commedia musicale.
Celentano ha un repertorio fantastico.
Dietro i testi c'era il pugliese Miki del Prete e Luciano Beretta, il cui orientamento cattolico si trova in molti testi dello stesso Adriano.
Lui rappresentava degnamente la visione popolare di quell'epoca.
In quei testi c'è tanta della cultura popolare dell'epoca, con qualche citazione ovviamente ai classici.
Snobbato dagli intellettuali per ovvie ragioni. Troppo simile a quelli che loro disprezzavano senza dirlo.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Questa è una osservazione ragionevole.
Potremmo evitare gli O.T.

O i moderatori potrebbero scorporarli.
1) Marjanna non scrive mai a casaccio, perciò mi piace assai.
1) Minchia, lo avessi scritto io, mi avrebbero sbranata AHAHAAHAH!
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Fai bene a definirlo un cretino.
Quella canzone era veramente idiota.
Come se i lavoratori scioperassero per marinare la scuola.
Non sono certamente un "sinistro" ( e nemmeno un "destro"), ma la stupidità qualunquista di Celentano in quella canzone mi è sempre apparsa evidente.
Non l’ho definito io un cretino di talento.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Celentano ha un repertorio fantastico.
Dietro i testi c'era il pugliese Miki del Prete e Luciano Beretta, il cui orientamento cattolico si trova in molti testi dello stesso Adriano.
Lui rappresentava degnamente la visione popolare di quell'epoca.
In quei testi c'è tanta della cultura popolare dell'epoca, con qualche citazione ovviamente ai classici.
Snobbato dagli intellettuali per ovvie ragioni.
Ho avuto in classe il figlio di Miki del Prete.
 
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Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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