Quando vi sentite poco bene...

Brunetta

Utente di lunga data

Nocciola

Super Moderatore
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Forse mi sono spiegata male.
Sembra che sia in torto chi lavora e che siamo contenti che esistano i fancazzisti per sentirci migliori
Io li licenzierei. Pensa quanto me ne frega di sentirmi migliore. Sembra che sono bravi loro perché hanno capito tutto e sceme le persone che prendono seriamente il loro lavoro
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma io non parlo del lavoro in sé. Ho avuto colleghe costantemente scontente.

Bisogna anche scegliere una attività dia gratificazione intrinseca, per non cercare solo gratificazione estrinseca nella retribuzione o nel tempo libero.
Ognuno può cercarla in un ambito coerente con se stesso.
Le vessazioni sono un’altra cosa.
Negli anni mi sono fatto la convinzione che sia meglio un lavoro di merda fatto con ottimi colleghi, piuttosto che il lavoro più bello fatto con colleghi merda
 

Nocciola

Super Moderatore
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Negli anni mi sono fatto la convinzione che sia meglio un lavoro di merda fatto con ottimi colleghi, piuttosto che il lavoro più bello fatto con colleghi merda
Questo lo quoto. L'armonia in ufficio è veramente importante
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Sembra che sia in torto chi lavora e che siamo contenti che esistano i fancazzisti per sentirci migliori
Io li licenzierei. Pensa quanto me ne frega di sentirmi migliore. Sembra che sono bravi loro perché hanno capito tutto e sceme le persone che prendono seriamente il loro lavoro
Ho passato anni a cercare di convincere la mia ex che un conto è prendere seriamente il lavoro, un conto è sacrificarsi inutilmente. Ha cominciato a capirlo solo quando ci ha lasciato la schiena con un'ernia estrusa e diverse ernie protruse (sballottando per anni senza ausili dei disabili da 80/100 kg, talvolta violenti), tali che oggi ha dei dischi di metallo al posto di cuscinetti vertebrali, tali che non si può più piegare nemmeno per allacciarsi le scarpe. E se non avessi fatto intervenire l'inail i tizi erano già pronti a scaricarla come un sacco dell'immondizia e si sarebbe trovata disoccupata e invalida.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ho passato anni a cercare di convincere la mia ex che un conto è prendere seriamente il lavoro, un conto è sacrificarsi inutilmente. Ha cominciato a capirlo solo quando ci ha lasciato la schiena con un'ernia estrusa e diverse ernie protruse (sballottando senza ausili dei disabili da 80/100 kg, talvolta violenti), tali che oggi ha dei dischi di metallo al posto di cuscinetti vertebrali, tali che non si può più piegare nemmeno per allacciarsi le scarpe. E se non avessi fatto intervenire l'inail i tizi erano già pronti a scaricarla come un sacco dell'immondizia e si sarebbe trovata disoccupata e invalida.
Non so che lavoro facesse la tua ex
Io lavoro in uff
Per me lavorare non è un sacrificio, devo essere a posto con la mia coscienza anche se poi non vengo ripagata come "secondo me" meriterei. Potrei fregarmene e potrei incazzarmi meno. Non ne sono capace.
Sicuramente stimo di più chi non è attaccato al minuto "regalato" all'azienda rispetto a chi alle 18 sta davanti al timbrino.
I miei figli fanno gli operai, sono sempre disponibili a fare ore in più o cambi turni. Questo mi rende orgogliosa di loro. Speriamo che qualcosa torni ma se cosi non fosse potranno guardarsi allo specchio serenamente
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non so che lavoro facesse la tua ex
Io lavoro in uff
Per me lavorare non è un sacrificio, devo essere a posto con la mia coscienza anche se poi non vengo ripagata come "secondo me" meriterei. Potrei fregarmene e potrei incazzarmi meno. Non ne sono capace.
Sicuramente stimo di più chi non è attaccato al minuto "regalato" all'azienda rispetto a chi alle 18 sta davanti al timbrino.
I miei figli fanno gli operai, sono sempre disponibili a fare ore in più o cambi turni. Questo mi rende orgogliosa di loro. Speriamo che qualcosa torni ma se cosi non fosse potranno guardarsi allo specchio serenamente
Questo che dici è prendere il lavoro seriamente. Per me il limite è che devo lavorare (seriamente e dando il massimo, certamente) per vivere, ma non vivere per lavorare
 

hammer

Utente di lunga data
Ma non è cosi e non è cosi nemmeno per tua moglie
Se io sto a casa l'azienda va avanti serenamente ma implica un carico di lavoro su altre persone
Se non ci fosse questo rischio problema dell'azienda me ne fregherebbe il giusto
La verità è che avete una concezione "eroica" del lavoro. :)
Per esempio sono fermamente convinto che la pubblica amministrazione in Italia funziona grazie a quel 30-35% di impiegati che fanno il lavoro per tutti e nonostante tutto, inclusi dirigenti del piffero nominati per via politica.
 

Nicky

Utente di lunga data
Non so che lavoro facesse la tua ex
Io lavoro in uff
Per me lavorare non è un sacrificio, devo essere a posto con la mia coscienza anche se poi non vengo ripagata come "secondo me" meriterei. Potrei fregarmene e potrei incazzarmi meno. Non ne sono capace.
Sicuramente stimo di più chi non è attaccato al minuto "regalato" all'azienda rispetto a chi alle 18 sta davanti al timbrino.
I miei figli fanno gli operai, sono sempre disponibili a fare ore in più o cambi turni. Questo mi rende orgogliosa di loro. Speriamo che qualcosa torni ma se cosi non fosse potranno guardarsi allo specchio serenamente
Ma non ha nulla a che fare con il lavorare da malati o lavorare al posto di chi dovrebbe essere assunto e invece non viene assunto perché tanto ci sono altri che fanno da bestie da soma e poi prendono due pedate appena l'azienda deve dimostrare agli azionisti di saper contenere i costi.
Ci vuole, secondo me, un approccio realistico, vedere il lavoro e l'azienda per ciò che sono. Non sono una famiglia e, se alla mia famiglia regalo tutto, all'azienda no, se vuole qualcosa, che paghi.
Non so quanto guadagni tu e non mi interessa, ma è chiaro che se parliamo di gente che prende quattro o cinquemila euro al mese, che stia pure quanto vuole in ufficio. Ma se lo stipendio è la metà, che fai pure fatica a mantenerti da solo in una grande città, almeno che tu possa startene a casa a curarti se hai la febbre.
 

hammer

Utente di lunga data
Perché non si può inquinare lo status quo, sarebbe destabilizzante. Se entri in una realtà dove tutti sistematicamente stanno lì 12 ore/giorno, automaticamente sei sottoposto a pressione del gruppo su individuo per fare altrettanto e il meccanismo si perpetua. Se uno comincia anche solo a far vedere che va via prima, perché è riuscito a finire prima il lavoro, è peggio che un fancazzista che sta lì a scaldare la sedia fino alle 20 perché rompe l'equilibrio e va incontro a mobbing quasi certo
Verissimo. In ambito pubblico una mia amica ha rischiato di essere gambizzata perché, assunta da poco, riusciva ad evadere una pratica in un terzo del tempo usuale per l'ufficio. La invitarono a darsi una calmata.
 

ivanl

Utente di lunga data
Ma non ha nulla a che fare con il lavorare da malati o lavorare al posto di chi dovrebbe essere assunto e invece non viene assunto perché tanto ci sono altri che fanno da bestie da soma e poi prendono due pedate appena l'azienda deve dimostrare agli azionisti di saper contenere i costi.
Ci vuole, secondo me, un approccio realistico, vedere il lavoro e l'azienda per ciò che sono. Non sono una famiglia e, se alla mia famiglia regalo tutto, all'azienda no, se vuole qualcosa, che paghi.
Non so quanto guadagni tu e non mi interessa, ma è chiaro che se parliamo di gente che prende quattro o cinquemila euro al mese, che stia pure quanto vuole in ufficio. Ma se lo stipendio è la metà, che fai pure fatica a mantenerti da solo in una grande città, almeno che tu possa startene a casa a curarti se hai la febbre.
Applausi. Grazie al cielo! :)
 

hammer

Utente di lunga data
Questo lo quoto. L'armonia in ufficio è veramente importante
Quando in ufficio c'è armonia nessuno vuole deludere il collega e dare il massimo diventa un modo per rispettarsi vicendevolmente.
La bravura di un dirigente sta nel riuscire a creare una "squadra" compatta in ufficio.
 

white74

Utente di lunga data
Io sono sempre andata a lavorare da malata.
Le rare volte che sono rimasta a casa, mi sono sentita in colpa… ma non sono mai stata dipendente. Credo che avrei paura che pensassero male e andrei comunque anche in qual caso.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Verissimo. In ambito pubblico una mia amica ha rischiato di essere gambizzata perché, assunta da poco, riusciva ad evadere una pratica in un terzo del tempo usuale per l'ufficio. La invitarono a darsi una calmata.
Mio padre ha lavorato una vita in una usl, mi ha sempre raccontato la stessa cosa: appena uno disturba lo status quo scatta l'isolamento, lo sputtanamento e chi più ne ha più ne metta, da parte per lo più dei pari grado. Ma vale anche nel privato eh..
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma non ha nulla a che fare con il lavorare da malati o lavorare al posto di chi dovrebbe essere assunto e invece non viene assunto perché tanto ci sono altri che fanno da bestie da soma e poi prendono due pedate appena l'azienda deve dimostrare agli azionisti di saper contenere i costi.
Ci vuole, secondo me, un approccio realistico, vedere il lavoro e l'azienda per ciò che sono. Non sono una famiglia e, se alla mia famiglia regalo tutto, all'azienda no, se vuole qualcosa, che paghi.
Non so quanto guadagni tu e non mi interessa, ma è chiaro che se parliamo di gente che prende quattro o cinquemila euro al mese, che stia pure quanto vuole in ufficio. Ma se lo stipendio è la metà, che fai pure fatica a mantenerti da solo in una grande città, almeno che tu possa startene a casa a curarti se hai la febbre.
E se non vuole pagare vediamo se c'è qualcun altro disposto a pagare per ciò che pretendono gratis
 
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