Da una storia di corna come tante, un’analisi psicologica convincente, raccontatami pochi giorni fa.

Alphonse02

Utente di lunga data
(Avvertenza: in blu e grassetto è la parte essenziale del post iniziale per capire se interessa; il resto è solo illustrazione facoltativa non necessariamente da leggere se non si vuole perdere tempo)


Un marito tradito, che ha accettato di rimanere con la moglie dopo un anno dalla scoperta della di lei infedeltà (che si era protratta per circa 9 mesi con un collega di lavoro) si interroga del perché non riesca a superare la sfiducia nei suoi confronti, nonostante costei si sia professata pentita per la “sbandata”, assicurando di essersi resa conto di amare solo lui (marito) e di voler rimanere con lui e trascorrere la vecchiaia insieme con figli e, auspicabilmente, i futuri nipotini. Entrambi marito e moglie sono ultra quarantenni, con due figli, uno dei quali maggiorenne e l’altro di circa 14 anni. Lei ha chiuso ogni rapporto con l’amante e spergiura che non commetterà più lo stesso errore. E lui, nel suo cervello, non le riesce a credere.

Ne discute con un amico psicologo e gli racconta di essersi aspettato dalla moglie infedele un gesto “forte” che gli consentisse veramente di superare il tradimento subito. Invece, nulla, la moglie si comporta dopo qualche settimana come se il tradimento fosse ormai relegato nel passato da dimenticare per concentrarsi nel futuro da costruire (o continuare a costruire insieme). Fa programmi e lui non riesce a condividerne l’entusiasmo.

Lui non riesce a dimenticare e ritiene che non possa superare la crisi senza questo gesto “forte”, che però – invitato dall’amico a precisare in cosa consista - non riesce a definire.

L’amico psicologo gli dice che è del tutto normale, la soluzione “definitiva" per superare il tradimento subìto … in realtà sarebbe non aver commesso il fatto. In altri termini, il gesto che l'inconscio del tradito si aspetta per "riparare" al tradimento è un gesto che doveva avvenire prima di tradire: ovvero non farlo.

E gli spiega che tale aspettativa nasce nella mente del tradito perché l'inconscio non concepisce il tempo come un elemento lineare: crede di vivere sempre nel "giorno X", ovvero: tutti i giorni sono il “giorno X", perché la mente lo riporta lì (di default).
Questo è il motivo per cui determinati tipi di esperienze relazionali generano traumi dall'aspetto e dalla forma irreversibili. Non si può "tornare come prima" si può solo vivere un'altra storia, un'altra vita, che sarà diversa da quella precedente sia se avvenga con la moglie accanto o, se la si lascia, con un’altra donna.

Ed è molto più facile la seconda alternativa, perché si acquisisce più rapidamente la consapevolezza che quello che è andato perso non può tornare più, dal momento che ci si confronta con una nuova realtà affettiva e nuovamente progettuale.

Con la moglie ex infedele non riesce quasi mai, a meno di perdere la memoria e con essa il trauma, ovvero forzandosi a concentrarsi solo sul proprio IO (che comprende il rapporto con i figli) mentre si destruttura progressivamente quanto rimaneva a livello emotivo della relazione di coppia (allontanandosi emotivamente dal partner infedele), sino ad arrivare all’indifferenza (considerare alla fine la moglie una perfetta estranea). Ovviamente, salvo rari casi, nei quali il rapporto di coppia si rinnova grazie alla condivisione del progetto di vita, su basi diverse., e l'esperienza del tradimento si scolora nel tempo.

Questo spiegherebbe il numero elevato di separazioni e divorzi che avvengono anche a distanza di dieci, quindici ed anche più anni dalla scoperta del tradimento, quando i figli si sono allontanati e si è consolidata la distanza emotiva con il partner. A meno del permanere di ragioni di convenienza ed abitudine che consentano di rimanere in una relazione abbondantemente "rattoppata", che pure esistono.

Ho ascoltato il racconto di questo marito qualche giorno fa ed ho trovato convincente l’analisi dello psicologo. A lui (marito) ho consigliato di consultare un buon matrimonialista per valutare serenamente la separazione ed il divorzio, che ritengo la soluzione meno penosa, visto l'asimmetrico approccio alla re-impostazione della coppia.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Un marito tradito, che ha accettato di rimanere con la moglie dopo un anno dalla scoperta della di lei infedeltà (che si era protratta per circa 9 mesi con un collega di lavoro) si interroga del perché non riesca a superare la sfiducia nei suoi confronti, nonostante costei si sia professata pentita per la “sbandata”, assicurando di essersi resa conto di amare solo lui (marito) e di voler rimanere con lui e trascorrere la vecchiaia insieme con figli e, auspicabilmente, i futuri nipotini. Entrambi marito e moglie sono ultra quarantenni, con due figli, uno dei quali maggiorenne e l’altro di circa 14 anni. Lei ha chiuso ogni rapporto con l’amante e spergiura che non commetterà più lo stesso errore. E lui, nel suo cervello, non le riesce a credere.

Lui non riesce a dimenticare e ritiene che non possa superare la crisi senza questo gesto “forte”, che però – invitato dall’amico a precisare in cosa consista - non riesce a definire.

L’amico psicologo gli dice che è del tutto normale, la soluzione “definitiva" per superare il tradimento subìto … in realtà sarebbe non aver commesso il fatto. In altri termini, il gesto che l'inconscio del tradito si aspetta per "riparare" al tradimento è un gesto che doveva avvenire prima di tradire: ovvero non farlo.

Ho ascoltato il racconto di questo marito qualche giorno fa ed ho trovato convincente l’analisi dello psicologo. A lui (marito) ho consigliato di consultare un buon matrimonialista per valutare serenamente la separazione ed il divorzio, che ritengo la soluzione meno penosa, visto l'asimmetrico approccio alla re-impostazione della coppia.
Utilizzo sempre la metafora del "vaso rotto" per ragionare su questi aspetti. Un vaso rotto lo puoi incollare, ma rimane sempre un vaso rotto e la mancanza di smalto lungo le linee di rottura ti ricorda sempre che è un vaso rotto, da qualunque parte lo guardi. Io mi sono letto letto qui dentro tantissime storie raccontate da mariti/compagni/fidanzati traditi. Pochissimi sono tornati a vivere una vita serena con la loro partner fedifraga. La maggior parte di loro sono rimasti assiame alla partner per i figli, per motivi economici e per interesse, mentre altri sono rimasti in una sorta di unione "a rischio" o comunque provvisoria, in attesa di chissa che cosa. Molti altri , come @Alphonse02 , hanno detto basta e secondo me hanno fatto la scelta giusta. Tra le mie conoscenze, nessuno è rimasto assieme alla moglie dopo un tradimento, troncando immediatamente.
 

Etta

Utente di lunga data
A lui (marito) ho consigliato di consultare un buon matrimonialista per valutare serenamente la separazione ed il divorzio, che ritengo la soluzione meno penosa, visto l'asimmetrico approccio alla re-impostazione della coppia.
Io consiglierei di consultare anche un buon piromane. 😂

Lei ha chiuso ogni rapporto con l’amante e spergiura che non commetterà più lo stesso errore. E lui, nel suo cervello, non le riesce a credere.
E come biasimarlo?
 

Barebow

Utente di lunga data
Utilizzo sempre la metafora del "vaso rotto" per ragionare su questi aspetti. Un vaso rotto lo puoi incollare, ma rimane sempre un vaso rotto e la mancanza di smalto lungo le linee di rottura ti ricorda sempre che è un vaso rotto, da qualunque parte lo guardi. Io mi sono letto letto qui dentro tantissime storie raccontate da mariti/compagni/fidanzati traditi. Pochissimi sono tornati a vivere una vita serena con la loro partner fedifraga. La maggior parte di loro sono rimasti assiame alla partner per i figli, per motivi economici e per interesse, mentre altri sono rimasti in una sorta di unione "a rischio" o comunque provvisoria, in attesa di chissa che cosa. Molti altri , come @Alphonse02 , hanno detto basta e secondo me hanno fatto la scelta giusta. Tra le mie conoscenze, nessuno è rimasto assieme alla moglie dopo un tradimento, troncando immediatamente.
Io avrei perdonato, invece.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Barebow

Utente di lunga data
Tu sei un'eccezione e rientri (purtroppo e mi dispiace) in quei pochissimi casi in cui la moglie fedifraga ha lasciato il marito per l'amante.
L'avrei perdonata anche se non mi avesse lasciato.
Anche quando avevo avuto i primi sospetti, facendomi dei film, avevo già deciso di perdonarla se lei me lo avesse confessato o io avessi avuto le prove.
 

Brunetta

Utente di lunga data
A costo di ripetere quello che hanno già scritto altri utenti, se la moglie per 9 mesi ti racconta delle balle, poi fai fatica a credere a quello che ti dice. Questo vale per qualsiasi persona con cui si ha a che fare
Il problema non è solo la fiducia. In tanti anni qualche bugia, bianca o grigietta, l’avrà detta anche il tradito e sa che non implica “lingua biforcuta”.
Il problema è anche il cambiamento di immagine che si ha del traditore e che il tradito pensa che abbia cambiato l’immagine di sé presso il traditore.
E poi ci sono le differenze di percezione del tradimento tra uomini e donne, anche in relazione al contesto culturale e sociale.
 
Ultima modifica:

Rebecca89

Sentire libera
Se si deve restare in queste condizioni è meglio chiudere. Però sui traumi ci si deve e ci si può lavorare davvero prima di rimettersi in una nuova situazione. Non si può proiettare quello che è stato anche nelle nuove relazioni. Non sarebbe giusto, non sarebbe corretto. Si finisce che per una volta che si buca una chiamata si va in paranoia quando magari semplicemente non si è sentito lo squillo del telefono.
 

Nicky

Utente di lunga data
In generale voler tornare come prima di un grosso dolore è sempre la strada per l'infelicità.
Poi sono d'accordo con lo psicologo, che il nostro inconscio ha tempi diversi, non lineari. A volte a distanza di tempo si soffre come nei primi momenti di un dolore, come se fosse una cosa nuova. Ci vuole tempo perché smetta di succedere, non un mese o due.
Per il resto, sul fatto di restare insieme e come, molto dipende anche da ciò che si cerca nella coppia. Non tutti hanno le stesse necessità.
 

Gaia

Utente di lunga data
Utilizzo sempre la metafora del "vaso rotto" per ragionare su questi aspetti. Un vaso rotto lo puoi incollare, ma rimane sempre un vaso rotto e la mancanza di smalto lungo le linee di rottura ti ricorda sempre che è un vaso rotto, da qualunque parte lo guardi. Io mi sono letto letto qui dentro tantissime storie raccontate da mariti/compagni/fidanzati traditi. Pochissimi sono tornati a vivere una vita serena con la loro partner fedifraga. La maggior parte di loro sono rimasti assiame alla partner per i figli, per motivi economici e per interesse, mentre altri sono rimasti in una sorta di unione "a rischio" o comunque provvisoria, in attesa di chissa che cosa. Molti altri , come @Alphonse02 , hanno detto basta e secondo me hanno fatto la scelta giusta. Tra le mie conoscenze, nessuno è rimasto assieme alla moglie dopo un tradimento, troncando immediatamente.
I cinesi mi pare incollino i frammenti con l’oro. Quel che ne viene fuori è un vaso più bello di prima dove sono evidenti le crepe ma sono riempite con l’oro.
Una metafora per dire che se si vuole ricostruire si può ma tutti devono avere chiaro che tutte le cose fragili si rompono e spesso accade perché ce le si fa scivolare di mano.
 

Brunetta

Utente di lunga data
I cinesi mi pare incollino i frammenti con l’oro. Quel che ne viene fuori è un vaso più bello di prima dove sono evidenti le crepe ma sono riempite con l’oro.
Una metafora per dire che se si vuole ricostruire si può ma tutti devono avere chiaro che tutte le cose fragili si rompono e spesso accade perché ce le si fa scivolare di mano.
Giapponesi.
 

Barebow

Utente di lunga data
Dipende dalla persona. Io lo ho fatto ma nonostante questo i brutti pensieri tornano senza essere invitati.
Non ho mai pensato a questo, forse perché non sono arrivato quel punto. Non credo però che avrei perso la fiducia.
L'unica cosa che mi ha un po' infastidito è che che ho intinto il biscotto dove lo intingeva lui, ma anche per lui deve essere stata la stessa cosa 🤣 poi lui usava il preservativo, io no, vuoi mettere?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Dipende dalla persona. Io lo ho fatto ma nonostante questo i brutti pensieri tornano senza essere invitati.
Non ho mai capito cosa ci sia da perdonare nel corno.
Il corno è una scelta individuale.
Io decido di tradire per i più disparati motivi.
Poi vero che ci sono coniugi che capiscono come si sta al mondo solo dopo scopertisi cornuti, tuttavia la scelta di tradire è del traditore.
Quindi come posso perdonare una scelta?
 

gvl

Utente di lunga data
Non ho mai pensato a questo, forse perché non sono arrivato quel punto. Non credo però che avrei perso la fiducia.
L'unica cosa che mi ha un po' infastidito è che che ho intinto il biscotto dove lo intingeva lui, ma anche per lui deve essere stata la stessa cosa 🤣 poi lui usava il preservativo, io no, vuoi mettere?
Se la metti così.......😁
Per la fiducia è come un osso rotto e poi sanato. Ogni tanto fa male senza che ci sia stato un motivo.
 
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