O
Old chensamurai
Guest
Proprietà privata.
Ebbene, dopo alcune riflessioni...dopo aver recuperato la mia proverbiale capacità di analisi, che avevo perso in buona parte...ne ho lasciate due, la giovane e la sposata...ieri ho preso questa decisione...l'ho comunicata...e chiuso...tuttavia, sono andato oltre e ho capito delle altre cose: noi, siamo tutti vittime del concetto di "proprietà privata". Mi spiego meglio: trattiamo le persone con gli stessi "costrutti" che usiamo per gli oggetti...non superiamo il tradimento, perchè consideriamo l'altro/a come una cosa "nostra" e non come un soggetto senziente che è in continua evoluzione e cambiamento...l'essere umano non è immobile, è un "processo" in continua evoluzione...mentre noi, in maggioranza, vorremmo "congelare" la persona...tenerla ferma bella sua evoluzione...il grande psicologo americano George Kelly, sostiene che le persone, in ogni momento, scelgono l'azione che sembra essere la più elaborativa per il suo sistema di costrutti...è, quindi, una questione di sopravvivenza...quello che chiamiamo tradimento poi, è comunemente accettato in altre culture diverse dalla nostra...da ricordare, nella nostra cultura europea, il movimento del "sesso libero" degli anni sessanta...se "costruiamo" il tradimento come un evento catastrofico ed irreparabile, è perchè NOI lo vogliamo costruire in questi termini...NOI lo rendiamo insuperabile...NOI lo facciamo diventare qualcosa di soverchiante...di per sè, non lo è...è una scelta, un messaggio, veicola dei significati...insomma, siamo NOI a non darci delle possibilità...ogni reazione ad un tradimento è di per sè lecita, ovviamente...ma non è la "verità"...ci sono sempre molti modi diversi ed altrettanto validi per "costruire" un evento...alcuni non lasciano scampo...altri, magari, consentono un salto evolutivo ad entrambi...
Ebbene, dopo alcune riflessioni...dopo aver recuperato la mia proverbiale capacità di analisi, che avevo perso in buona parte...ne ho lasciate due, la giovane e la sposata...ieri ho preso questa decisione...l'ho comunicata...e chiuso...tuttavia, sono andato oltre e ho capito delle altre cose: noi, siamo tutti vittime del concetto di "proprietà privata". Mi spiego meglio: trattiamo le persone con gli stessi "costrutti" che usiamo per gli oggetti...non superiamo il tradimento, perchè consideriamo l'altro/a come una cosa "nostra" e non come un soggetto senziente che è in continua evoluzione e cambiamento...l'essere umano non è immobile, è un "processo" in continua evoluzione...mentre noi, in maggioranza, vorremmo "congelare" la persona...tenerla ferma bella sua evoluzione...il grande psicologo americano George Kelly, sostiene che le persone, in ogni momento, scelgono l'azione che sembra essere la più elaborativa per il suo sistema di costrutti...è, quindi, una questione di sopravvivenza...quello che chiamiamo tradimento poi, è comunemente accettato in altre culture diverse dalla nostra...da ricordare, nella nostra cultura europea, il movimento del "sesso libero" degli anni sessanta...se "costruiamo" il tradimento come un evento catastrofico ed irreparabile, è perchè NOI lo vogliamo costruire in questi termini...NOI lo rendiamo insuperabile...NOI lo facciamo diventare qualcosa di soverchiante...di per sè, non lo è...è una scelta, un messaggio, veicola dei significati...insomma, siamo NOI a non darci delle possibilità...ogni reazione ad un tradimento è di per sè lecita, ovviamente...ma non è la "verità"...ci sono sempre molti modi diversi ed altrettanto validi per "costruire" un evento...alcuni non lasciano scampo...altri, magari, consentono un salto evolutivo ad entrambi...