Come è andata
Seriamente... e con un nodo in gola.
Dopo le difficoltà in casa ho avuto finalmente un periodo buono, la cui nota dominante era un po' più di autostima e la voglia di imparare a non fare le cose in funzione degli altri, per piacere loro... E anche e soprattutto di non avere paura di essere me stessa, di pretendere, di chiedere... io che non ne sono mai stata capace.
In questo contesto ho giocato e ho mandato un messaggio provocatorio a Giorgio, che non ha risposto. Ha risposto dopo due giorni, dicendo che gli ha fatto piacere. C'è stato qualche sms prima di ferragosto e un'interruzione durante le festività.
Infine ci siamo risentiti, lui prima ha proposto di vederci in settimana e poi ha subito riscritto, prima che io rispondessi, che era meglio di no... Sono seguiti messaggi ambigui da parte sua, dove lanciava sassi e nascondeva la mano... Scriveva di una storia a cui tiene e che non vorrebbe rovinare, e subito aggiungeva che vedendomi si sarebbe rovinata facilmente perchè io rappresento qualcosa per lui. I messaggi di questo tenore si sono susseguiti anche mentre già lui era sulla strada di casa mia... Scriveva che non si poteva ma che i miei messaggi gli davano un enorme piacere... E aggiungeva di mandargliene ancora... Ha scritto che se... fosse stato per una sola volta se ne poteva parlare...
E' venuto da me, quel giorno stesso. Ho pensato che la sua ambiguità nascesse dal desiderio di mettere in chiaro che un incontro non avrebbe rappresentato la fine di qualcosa tra lui e la sua amica. I miei messaggi sono stati "impegnativi", gli ho detto quello che non ero mai riuscita a dirgli quando ci frequentavamo, quando simulavo distacco... che fare l'amore con lui era stata una cosa che non aveva paragoni, che non era mai stato così bello per me con nessun altro.
Io questo volevo, volevo disfarmi di quel senso di rimpianto per aver finto di non interessarmi a lui quando era il momento, io che temevo di essere ai suoi occhi ingombrante, che volevo dare poco fastidio, lui che mi diceva di non essersi mai trovato così bene con qualcuno, che si lamentava di dover essere quello che mi cercava sempre... lui che mi ha lasciata per una che gli fa le piazzate in piazza...
Durante il nostro incontro ho ripetuto queste cose e ne ho ottenuto la gratificazione enorme che IO ho dato a ME stessa di non aver paura di esprimere le mie emozioni e i miei desideri. Mi sono sentita una donna forte, gratificata anche dalla capacità che avevo avuto di trasformare il suo iniziale rifiuto in un sì, e di esserci riusita comunque in modo impegnativo, parlando di fare l'amore, di unicità, non di fare una trombata e via... non ho voluto essere in questo rassicurante, perchè sarebbe stato un adattarsi, un accettare per averlo ancora qui con me.
E' stato da me e abiamo avuto un incontro molto intenso. Alla fine lui ha avuto una specie di crisi... Diceva che sapeva che sarebbe finita così con me (sottointendendo un rapporto che temeva gli sarebbe piacuto più di quanto è normale tra persone che cercano solo un contatto fisico)... diceva che si sentiva in colpa e che lei non lo meritava (chissà se io me lo ero meritata 7 mesi fa)... diceva che io sono pericolosa e che questa cosa non potrà più succedere... Gli ho risposto che non correva nessun pericolo per quanto mi riguarda. E lui ha ribattuto che ero pericolosa per la sua testa.
Ha detto che non succederà più, ma ha concluso... però se insisti....
Il giorno dopo mi scrive che gli è piaciuto tantissimo. Poi mi scrive che dopo si è sentito coplevole e vigliacco nei confronti di lei...
Mercoledì tutto tace.
Giovedì gli scrivo io, scherzosa, affettuosa ma senza fargli domande... Lui "mi prega di lasciar perdere"... Io sottolineo che era solo un saluto, ma rincaro la dose sulla bellezza di quello che è successo... Lui risponde salutando. Poco dopo lo incontro per strada, non mi fermo ma lui mi fa un sorriso enorme.
Ecco, tutto qui...