
Poi, lunedì, torno a lavoro e chi mi chiama alle nove e mezza?!?

Alle nove e mezza! Ma se non si alza neppure a quell'ora?


Visto che sono in zona sua mi chiede di vederci per pranzo, vorrebbe salutarmi.
Che avreste fatto? Fuga, no? Invece io dico di sì, dato che mi fa piacere vederlo e parlarci, dato che mi sento tranquilla. Sono due mesi e mezzo che abbiamo chiuso (vere, non conto più i giorni, è un buon segno?)

Alle due lo chiamo e ci vediamo. Camminiamo, pranziamo, parliamo. dopo un inizio sereno comincia però a fare battute, allusioni al fatto che vorrebbe vedermi. mi dice che gli piaccio troppo, che non riesce a non dirlo, a non pensarlo.



Mi chiede di vederci in serata. Sono impegnata. Nel pomeriggio. Devo lavorare. Cerco di fargli capire che non è aria ignorando le sue battute, scherzandoci su. Non coglie (o non vuole?). Alla fine mi chiede se mi disturba.


Che a ogni donna piacerebbe essere corteggiata ed apprezzata. Ma che tra noi è finita. Da tre mesi ormai. Che io non reggevo lo stress delle bugie, del nascondersi, non ero serena e non vivevo bene, anche se sono stati solo 10gg (ho preferito ignorare tutti i mesi di corteggiamento e gli approcci iniziali per sminuire la cosa). Che lui mi piace, certo, ma non più come all'inizio, come tre mesi fa, non è più la stessa cosa. Abbiamo vissuto quel desiderio che avevamo, ora basta, però.
Mi sono tolta lo sfizio di sorridere condiscendente mentre gli dicevo che non mi attira poi così tanto.

Benedetta estate! Fa miracoli!

Nei suoi occhi che prima bruciavano di passione leggevo la preghiera di un bimbo speranzoso di ricevere la caramella. Ho visto il ragazzino vecchio che porta dentro. E non mi piace. Non è l'uomo che porta in facciata ed ora lo so.

sorrisi, saluti.
dopo averlo ferito nell'orgoglio è normale che non mi cerchi nè mi corteggi più. Ma va bene così.
Ammaccata ma serena.
