sienne
lucida-confusa
Certo, ognuno di noi è unico, speciale, un piccolo grande universo …
Ognuno di noi ha lati, pensieri, desideri, sogni … nascosti …
Ognuno di noi ha più o meno … toccato il fondo, parlato con i propri demoni …
Ognuno di noi ha dei lati oscuri, che forse, oscuri, neanche sono …
ma solo le nostre angosce, paure o desideri di andare oltre certi limiti …
Ma la psicosi ... è una cosa veramente difficile da spiegare e da capire.
Poi, tutte quelle disinformazioni rafforzano il distacco … il muro.
Da un giorno all’altro, si è il nulla. La propria parola non vale più nulla.
La psicosi è una cosa molto dinamica. Come una lotta contro un prestigiatore,
un trasformista, un illusionista … della realtà. Tocca le nostre porte verso il mondo.
I segnali poi … toccano il nostro sentire e la ragione …
Ho avuto una fortuna “fottuta” di essere un essere riflessivo.
Che non prendo le cose così come si presentano … mai fatto. In questo ero allenata.
E la concezione dei miei genitori, che hanno sempre detto … ma chi è normale?
Tutti abbiamo qualche rondella fuori posto … il malato, è solo un’altra forma di essere.
Ma sempre dell’essere fa parte … non è una cosa fuori dal mondo …
Da quel senso, d’inclusione! Non è poco … anzi,
da qui la fiducia nel credere, che si faccia parte. Tutti. Sempre e comunque …
Arrivare a vivere dovendo fare a ogni percezione il pelo …
un gioco di probabilità, prendendo come punto di riferimento i ricordi
e dover decidere, sempre, costantemente … giusto o sbagliato … per poter fare un passo,
è … non lo so … ma non è facile. Bisogna essere molto sicuri di se … e aver fiducia in se.
Ci vuole una calma, comprensione, costanza, tenacia … come un mulo!
Quante sconfitte nelle cose più semplici … e prenderle come punto d’insegnamento,
e non come una incapacità, un limite …
Da una parte, molti si sono allontanati, dall’altra ci siamo allontanati noi.
Perché ogni mia mossa, gesto, sguardo, parola …
veniva analizzata sotto l’ottica di questo disturbo. Oramai non esistevo più.
E Tom, non ha mai accettato il mio lato malato … non ne voleva sentir parlare.
Non è tema, tutte le strategie che ho inventato per non farmi risucchiare dalla pazzia.
Ma del perché ho escluso Tom da tutto che mi riguardava e riguarda.
Lui, non ha né provato a capire né l’ha accettato.
Non riusciva neanche ad avvicinarsi all’idea di questa dimensione …
ha solo sperato e aspettato, che tutto ritornasse come prima.
Ha capito però, che bisognava darmi tempo. Su una cosa lo ringrazio tanto. Questa paura … l’ha portato a vedermi “normale” … solo molto più lenta … ecc.
Ero dipendente dalle percezioni degli altri, di lui … per capire, per decidere.
E con il tradimento … lui, ha giocato proprio su questo.
Ho un armadio pieno d’appunti … so benissimo, quando ha iniziato.
In più, ho una buona memoria per i numeri.
Mi trovavo su una buona strada. Piano, ma con piccole conquiste.
Mi allenavo tanto.
Vi era sempre più congruenza … tra me, il mondo e le risposte che ricevevo.
All’improvviso non più. Le sue risposte non coincidevano più così come prima.
Che cosa fare? … Ho dubitato di me.
Ho pensato a una ricaduta … e ho avuto più fiducia in lui, che in me ...
Ho aumentato le dosi dei neurolettici … sono diventata più insicura, instabile …
La pazzia … mi stava divorando … non sapevo dove sbattere la testa …
Quelle dannate risposte … non coincidevano!
Vi era qualcosa che non quadrava più. Il dannato dubbio ... prendeva possesso.
Il problema … potevo essere solo io … i miei sensi … la mia ragione …
Quando ho letto quelle Mail, tra lui e l’altra … l’occhio scappava sulle date …
Mi rivedevo … nella disperazione di non farcela … e di come ho morso sui denti.
Di come analizzavo … di come cercavo il fallo … di come non ci arrivavo a capire.
In quell’istante il dolore è stato talmente forte, che mi sono spenta, chiusa,
marmorizzata. Impossibile sopportare.
Nonostante ciò, ho capito subito del perché della sua debolezza … e l’ho scusato.
Anche perché vedevo me … il mio problema, come la causa di tutto.
La colpa era la mia … ci ha voluto molto tempo per capire, che non è così.
Non ho mai più avuto e avrò fiducia in qualcuno – oltre ai miei genitori e figlia.
Non farò mai più un errore del genere!
Non m’allontanerò mai più, neanche di un mm da me … MAI PIÙ!
Se la mia percezione m’inganna … non fa niente, è la mia e su quella e
sulla mia ragione mi devo basare ...
Se devo pagare un prezzo, allora su un mio errore …
Ascolto certo, anche molto attentamente … ma se non mi giova, non mi convince,
non riconosco … cestino! Non si discute. Massimo richiedo ... ma sta tutto a me.
Solo il ragionamento … solo uno spiegare … solo un venirmi incontro accetto …
Ma l’ultima decisione … sarà sempre rispettando me stessa.
Non mi lascerò mai più sola … non dubiterò mai più di me!
NON ESISTE! MURO!
Spero, che un giorno arriverò a perdonarmi.
E di questo … nessuno saprà mai niente …
La gente che ignora, e sono quasi tutti … è di una malvagità senza confini …
Non sei più nulla e come un nulla ti trattano … pur dicendo, che ti vogliono bene.
Creperò tra le mie mura … nel mio silenzio. Questo è il prezzo. Lo pago.
E non m’interessa … se alcuni pensano, che sia lenta … e tutto quello che si vuole.
Non m’interessa! Non devo dimostrare niente a nessuno!
Lo so meglio di qualunque altro, che com’ero … non ritornerò più a essere.
Qui a Basilea … mi do la possibilità di vivere senza quest’ombra
negli occhi di chi mi guarda. Sono come sono … di più non ho.
sienne
Ognuno di noi ha lati, pensieri, desideri, sogni … nascosti …
Ognuno di noi ha più o meno … toccato il fondo, parlato con i propri demoni …
Ognuno di noi ha dei lati oscuri, che forse, oscuri, neanche sono …
ma solo le nostre angosce, paure o desideri di andare oltre certi limiti …
Ma la psicosi ... è una cosa veramente difficile da spiegare e da capire.
Poi, tutte quelle disinformazioni rafforzano il distacco … il muro.
Da un giorno all’altro, si è il nulla. La propria parola non vale più nulla.
La psicosi è una cosa molto dinamica. Come una lotta contro un prestigiatore,
un trasformista, un illusionista … della realtà. Tocca le nostre porte verso il mondo.
I segnali poi … toccano il nostro sentire e la ragione …
Ho avuto una fortuna “fottuta” di essere un essere riflessivo.
Che non prendo le cose così come si presentano … mai fatto. In questo ero allenata.
E la concezione dei miei genitori, che hanno sempre detto … ma chi è normale?
Tutti abbiamo qualche rondella fuori posto … il malato, è solo un’altra forma di essere.
Ma sempre dell’essere fa parte … non è una cosa fuori dal mondo …
Da quel senso, d’inclusione! Non è poco … anzi,
da qui la fiducia nel credere, che si faccia parte. Tutti. Sempre e comunque …
Arrivare a vivere dovendo fare a ogni percezione il pelo …
un gioco di probabilità, prendendo come punto di riferimento i ricordi
e dover decidere, sempre, costantemente … giusto o sbagliato … per poter fare un passo,
è … non lo so … ma non è facile. Bisogna essere molto sicuri di se … e aver fiducia in se.
Ci vuole una calma, comprensione, costanza, tenacia … come un mulo!
Quante sconfitte nelle cose più semplici … e prenderle come punto d’insegnamento,
e non come una incapacità, un limite …
Da una parte, molti si sono allontanati, dall’altra ci siamo allontanati noi.
Perché ogni mia mossa, gesto, sguardo, parola …
veniva analizzata sotto l’ottica di questo disturbo. Oramai non esistevo più.
E Tom, non ha mai accettato il mio lato malato … non ne voleva sentir parlare.
Non è tema, tutte le strategie che ho inventato per non farmi risucchiare dalla pazzia.
Ma del perché ho escluso Tom da tutto che mi riguardava e riguarda.
Lui, non ha né provato a capire né l’ha accettato.
Non riusciva neanche ad avvicinarsi all’idea di questa dimensione …
ha solo sperato e aspettato, che tutto ritornasse come prima.
Ha capito però, che bisognava darmi tempo. Su una cosa lo ringrazio tanto. Questa paura … l’ha portato a vedermi “normale” … solo molto più lenta … ecc.
Ero dipendente dalle percezioni degli altri, di lui … per capire, per decidere.
E con il tradimento … lui, ha giocato proprio su questo.
Ho un armadio pieno d’appunti … so benissimo, quando ha iniziato.
In più, ho una buona memoria per i numeri.
Mi trovavo su una buona strada. Piano, ma con piccole conquiste.
Mi allenavo tanto.
Vi era sempre più congruenza … tra me, il mondo e le risposte che ricevevo.
All’improvviso non più. Le sue risposte non coincidevano più così come prima.
Che cosa fare? … Ho dubitato di me.
Ho pensato a una ricaduta … e ho avuto più fiducia in lui, che in me ...
Ho aumentato le dosi dei neurolettici … sono diventata più insicura, instabile …
La pazzia … mi stava divorando … non sapevo dove sbattere la testa …
Quelle dannate risposte … non coincidevano!
Vi era qualcosa che non quadrava più. Il dannato dubbio ... prendeva possesso.
Il problema … potevo essere solo io … i miei sensi … la mia ragione …
Quando ho letto quelle Mail, tra lui e l’altra … l’occhio scappava sulle date …
Mi rivedevo … nella disperazione di non farcela … e di come ho morso sui denti.
Di come analizzavo … di come cercavo il fallo … di come non ci arrivavo a capire.
In quell’istante il dolore è stato talmente forte, che mi sono spenta, chiusa,
marmorizzata. Impossibile sopportare.
Nonostante ciò, ho capito subito del perché della sua debolezza … e l’ho scusato.
Anche perché vedevo me … il mio problema, come la causa di tutto.
La colpa era la mia … ci ha voluto molto tempo per capire, che non è così.
Non ho mai più avuto e avrò fiducia in qualcuno – oltre ai miei genitori e figlia.
Non farò mai più un errore del genere!
Non m’allontanerò mai più, neanche di un mm da me … MAI PIÙ!
Se la mia percezione m’inganna … non fa niente, è la mia e su quella e
sulla mia ragione mi devo basare ...
Se devo pagare un prezzo, allora su un mio errore …
Ascolto certo, anche molto attentamente … ma se non mi giova, non mi convince,
non riconosco … cestino! Non si discute. Massimo richiedo ... ma sta tutto a me.
Solo il ragionamento … solo uno spiegare … solo un venirmi incontro accetto …
Ma l’ultima decisione … sarà sempre rispettando me stessa.
Non mi lascerò mai più sola … non dubiterò mai più di me!
NON ESISTE! MURO!
Spero, che un giorno arriverò a perdonarmi.
E di questo … nessuno saprà mai niente …
La gente che ignora, e sono quasi tutti … è di una malvagità senza confini …
Non sei più nulla e come un nulla ti trattano … pur dicendo, che ti vogliono bene.
Creperò tra le mie mura … nel mio silenzio. Questo è il prezzo. Lo pago.
E non m’interessa … se alcuni pensano, che sia lenta … e tutto quello che si vuole.
Non m’interessa! Non devo dimostrare niente a nessuno!
Lo so meglio di qualunque altro, che com’ero … non ritornerò più a essere.
Qui a Basilea … mi do la possibilità di vivere senza quest’ombra
negli occhi di chi mi guarda. Sono come sono … di più non ho.
sienne