O
Old Compos mentis
Guest
Ci si affanna tanto a cercare le prove della sua menzogna. Io ieri sera.
Si passa la notte in bianco perché turbati da quanto si è riuscito ad avere e si tramano le fila del pensiero di volersi vendicare. Io ieri notte.
Ci si sveglia con l'angoscia sapendo che questo giorno che nasce porterà alla fine di qualcosa in cui ci si è voluto credere fino all'ultimo. Io questa mattina.
L'adrenalina in dosi elevate provoca stramba euforia mentre si pensa a come vendicarsi ed il sadismo nello scegliere il peggiore dei modi per fargli capire che è stato scoperto. Io ad ora di pranzo
Farlo. Io nel primo pomeriggio.
Sentirsi vuoti. Io poco dopo averlo fatto.
Piangere lacrime amare perché con lui sono andati via tre anni della propria vita. Io ora.
Deve passare la notte, si dice. Elaborazione del lutto in termini tecnici. Domani starò un po' meglio, lo so, ma ora piango e mi dispero. Ero lucida nel vedere le sue malefatte, nello scoprirlo, nel dirgli addio senza alterarmi senza parolaccia alcuna proferita; ora il dolore mi divora, perché io quel bastardo l'ho amato, perché quel bastardo purtroppo lo amo ancora, perché l'amore purtroppo va oltre le malefatte, l'amore non vede, l'amore vuole sperare fino all'ultimo. Sto piangendo lacrime di amore, sperando mi si svuota il cuore di quel suo sorriso, di quei baci che non mi dava più con passione, di quegli abbracci diventati ormai troppo sbrigativi.
Era un cancro, me lo sono autoespiantato strappandomelo con le mani. Nel farlo, mi sono strappata via anche il cuore.
...
Si passa la notte in bianco perché turbati da quanto si è riuscito ad avere e si tramano le fila del pensiero di volersi vendicare. Io ieri notte.
Ci si sveglia con l'angoscia sapendo che questo giorno che nasce porterà alla fine di qualcosa in cui ci si è voluto credere fino all'ultimo. Io questa mattina.
L'adrenalina in dosi elevate provoca stramba euforia mentre si pensa a come vendicarsi ed il sadismo nello scegliere il peggiore dei modi per fargli capire che è stato scoperto. Io ad ora di pranzo
Farlo. Io nel primo pomeriggio.
Sentirsi vuoti. Io poco dopo averlo fatto.
Piangere lacrime amare perché con lui sono andati via tre anni della propria vita. Io ora.
Deve passare la notte, si dice. Elaborazione del lutto in termini tecnici. Domani starò un po' meglio, lo so, ma ora piango e mi dispero. Ero lucida nel vedere le sue malefatte, nello scoprirlo, nel dirgli addio senza alterarmi senza parolaccia alcuna proferita; ora il dolore mi divora, perché io quel bastardo l'ho amato, perché quel bastardo purtroppo lo amo ancora, perché l'amore purtroppo va oltre le malefatte, l'amore non vede, l'amore vuole sperare fino all'ultimo. Sto piangendo lacrime di amore, sperando mi si svuota il cuore di quel suo sorriso, di quei baci che non mi dava più con passione, di quegli abbracci diventati ormai troppo sbrigativi.
Era un cancro, me lo sono autoespiantato strappandomelo con le mani. Nel farlo, mi sono strappata via anche il cuore.
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