Bugie

Brunetta

Utente di lunga data
“In un saggio appena uscito per Raffaello Cortina, Perché mentiamo, Alberto Siracusano esplora il territorio mendace in cui ci muoviamo. Un territorio che riguarda tutti, come scrive l’autore, professore di Psichiatria all’Università di Roma Tor Vergata: «La bugia è una compagna fedele e non ci lascia mai; fedele ma pronta a rivoltarsi contro di noi e a renderci soli»
Le affermazioni fallaci sono una parte significativa del repertorio di comportamenti umani. Pronunciamo di continuo bubbole per garbo e la cena è sempre squisita, anche quando è disgustosa. Del resto, una persona che sparasse i suoi pareri autentici verrebbe giudicata priva di tatto: qualche panzana lubrifica le relazioni sociali. Esistono imposture invece che sono in grado di distruggere le comunità e le persone, che irrompono come il cavallo di Troia, nato dall’astuzia di Ulisse.
Gli esperti incasellano le bugie in tre colori: bianche, nere e blu. «Quelle bianche sono dette innocentemente, per non offendere il nostro interlocutore» si legge nel saggio di Siracusano. «Hanno la caratteristica di cogliere empaticamente ciò che può far piacere all’altro». Una ricerca del 2014 condotta da uno psicologo evoluzionista celebre, Robin Dunbar, dell’Università di Oxford, suggerisce che mentire per aiutare un altro individuo o per proteggere i sentimenti di qualcuno rafforza i legami.
«Il rischio delle bugie bianche è introdurre nelle relazioni personali ripetizioni stereotipate, che danneggiano la credibilità di chi le dice» nota Siracusano. Ma peggio fanno senz’altro le bugie nere, quelle espresse “a fin di male”. La casistica è varia: ottenere quanto si vuole raggirando l’interlocutore (un classico sono le promesse all’amante di lasciare il coniuge), mentire nelle aule di tribunale, perseguire l’interesse egoistico di screditare il prossimo.
È quel tipo di «falsa testimonianza» su cui ammoniscono i Dieci comandamenti, ma contro cui si schierano l’Islam, il Buddismo e frotte di filosofi capitanate idealmente da Immanuel Kant, che definiva le asserzioni menzognere «l’avvilimento, anzi l’annientamento della dignità umana». «Anche le fake news utilizzate per scopi economico-speculativi hanno lo stesso colore nero» scrive lo psichiatra. «Si veda per esempio quanto è accaduto nella crisi economica mondiale del 2008 con la concessione di mutui “dalle gambe corte” o mutui subprime, magiche formule di investimento per permettere a tutti di acquistare una casa, che invece si sono dimostrate un grande inganno».
(…)
Di bugie siamo intrisi e circondati. «Servono per difenderci, per attaccare, per giocare, per ingannare l’altro o per autoingannarci, per nascondere, per avere di più, per conquistare, per entrare nella mente altrui, per non deludere, per proteggere» si legge nel saggio Perché mentiamo. «In sostanza, la bugia cerca di inventare un mondo così come noi lo vorremmo, dunque dietro a una bugia c’è sempre il tentativo di soddisfare un desiderio; sentimento che può essere tossico o vitale, dando vita a una bugia tossica o vitale»”
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Non ho capito.
Cialis e Viagra.
L'uso dei colori a me ricorda questo e poi ovviamente il classico e proverbiale Matrix.
O i regoli delle elementari.
E' un metodo di comunicazione molto basico, quello dell'utilizzo dei colori.
Mi ha colpito, ma anche l'abbinata col termine "Bugie" ha un qualcosa di infantile.
E' una scelta particolare.
 
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