Bruja
Utente di lunga data
Che ne pensate del rapporto di coppia in cui ci siano convivenze allargate............
Mi spiego meglio, quanto secondo voi un rapporto di coppia può essere "aiutato" o "penalizzato" dalla convivenza con genitori, suoceri e via dicendo. Quanto può influire nella serenità e nei rapporti l'esistenza di persone parenti ma "estranee" alla coppia che per motivi contingenti entrano nella convivenza, magari in tarda età e crea no oggettive problematiche di coesistenza ed assistenza.
Non sto facendo una domanda a sfondo sociale, non avrebbe senso, ma una domanda di ordine collaterale ai problemi che spesso qui analizziamo dei problemi, disagi e malesseri di coppia.
E' una domanda diffcile perchè si teme spesso di scendere nella poca umanità nel valutare queste realtà come anomalìe nella vita a due, ma credo sia un problema che riguardi moltissime famiglie e moltissime coppie che devono confrontarsi con queste realtà, specie se chi ospitano sono
Molti trovano la soluzione della casa di riposo per impossibilità reale di assistenza o semplicemente perchè se la possono tranquillamente permettere, ma in genere la situazione è affrontata in modo domestico quando non hanno più la possibilità di vivere soli.
Se in queste realtà si inserisce un malessere di coppia e, di conseguenza, una compensazione esterna, come vedete a grandi linee sviluppi e reazioni nel contesto della vita della coppia stessa?
Va da sè che non importa tanto, in questo contesto, quanto le persone ospitate o da assistere siano amate, benevolmente accettate o appena tollerate, l'analisi riguarda la vita della coppia in sè con questa realtà oggettiva.
Come domanda di inizio anno, mi pare di avervi dato un bel compitino
Bruja
Mi spiego meglio, quanto secondo voi un rapporto di coppia può essere "aiutato" o "penalizzato" dalla convivenza con genitori, suoceri e via dicendo. Quanto può influire nella serenità e nei rapporti l'esistenza di persone parenti ma "estranee" alla coppia che per motivi contingenti entrano nella convivenza, magari in tarda età e crea no oggettive problematiche di coesistenza ed assistenza.
Non sto facendo una domanda a sfondo sociale, non avrebbe senso, ma una domanda di ordine collaterale ai problemi che spesso qui analizziamo dei problemi, disagi e malesseri di coppia.
E' una domanda diffcile perchè si teme spesso di scendere nella poca umanità nel valutare queste realtà come anomalìe nella vita a due, ma credo sia un problema che riguardi moltissime famiglie e moltissime coppie che devono confrontarsi con queste realtà, specie se chi ospitano sono
Molti trovano la soluzione della casa di riposo per impossibilità reale di assistenza o semplicemente perchè se la possono tranquillamente permettere, ma in genere la situazione è affrontata in modo domestico quando non hanno più la possibilità di vivere soli.
Se in queste realtà si inserisce un malessere di coppia e, di conseguenza, una compensazione esterna, come vedete a grandi linee sviluppi e reazioni nel contesto della vita della coppia stessa?
Va da sè che non importa tanto, in questo contesto, quanto le persone ospitate o da assistere siano amate, benevolmente accettate o appena tollerate, l'analisi riguarda la vita della coppia in sè con questa realtà oggettiva.
Come domanda di inizio anno, mi pare di avervi dato un bel compitino


Bruja