Bruja ha detto:
p.s. E' un po' che ci penso, tradire è una forma di slealtà, ma il rientro all'ovile in fondo non è una forma di viltà verso sè stessi? Il sapere cosa ci piace ma il non volere o potere difendere le proprie posizioni, comunque vada una dichiarazione di incapacità di gestire le proprie aspettative perchè o sono fraudolente all'inizio, o sono scomode alla fine.
Non badatemi sto avendo pensieri in libertà, poi magari verrà fuori altro ....
Siamo sempre lì, Bruja
Il tradimento è come le tasse: sarebbe meglio che non ci fosse, ma esiste. Eccome se esiste.
E non risparmia nessuno, nemmeno chi ispira la propria vita ad elevati valori morali/religiosi/etici.
Tradiscono pure i fondamentalisti. Tradiscono gli atei. Tradiscono i ricchi, tradiscono i poveri. Tradisce chi va in chiesa tutte le domeniche, tradisce chi non ci va mai. Tradiscono i casti, tradiscono persino gli scambisti!
Tradiscono nei paesi dove ciò è punito con la pena di morte.
Tradiscono in Olanda e Svezia, dove tutto è permesso.
Ciò premesso sull'impossibilità di ostacolarlo nella sua fenomenologia, il tradimento deve SEMPRE avere come risposta la dissoluzione del legame precedente?
Deve sempre portare a prese di posizione estremiste, dove il legame non può non cessare? Indipendentemente dai costi emotivi, sentimentali (perché bada bene, come diceva prima Persa, anche chi tradisce magari ancora ama il coniuge...
) economici, sociali, sulla serenità dei figli, dei genitori, degli amici, delle famiglie d'origine, etc....?
Meglio dignitosi su un cumulo di macerie fumanti, o vili in un mesto ritorno nei ranghi che però dia davvero la possibilità di ricostruire un rapporto migliore di quello di un tempo?
This is the question, come diceva Amleto
Le risposte possibile sono molteplici, tu hai la tua, io la mia....
Un bacio!