sienne
lucida-confusa
Ho una necessità enorme, di dare un senso, un valore agli avvenimenti.
Nel senso che, le cose capitano. Non sono cose fuori dal mondo.
A volte si è corresponsabili a volte meno a volte proprio no. Ma capitano.
Poi certo, a secondo dove ci troviamo, le cose assumano un valore differente.
Non siamo solo noi che diamo un valore … anche da fuori sono dati valori
differenti … iniziando dal piccolo fino arrivando alla società in cui viviamo.
OK … tutto chiaro dove voglio arrivare, discorso articolato …
Per me, dare un senso, significa tirare fuori dalla situazione le varie possibilità
che offre, per poter percorrere un cammino, per inviare un progetto.
Se ci penso bene, quasi quasi la nuova situazione migliora le condizioni per ciò
che volevo fare …
L’idea era di tirare i frutti di questi sei anni. Una cosa, che il mio medico, che mi
segue sin dall’inizio e con il quale si è anche instaurato un certo tipo di rapporto,
negli ultimi anni ha provato di incitarmi. Infatti, sono entrata tempo fa nella
corrente anti-psichiatrica (è una corrente nell’ambito del territorio tedesco
contro il modo di gestione delle psichiatrie ...). Ora è più di un anno,
che gestisco senza supporto chimico. E ho potuto ugualmente condurre
il mio lavoro, anche se non a tempo pieno. Non fa niente, va benissimo!
Inoltre, l’idea del medico era anche, di riportare tutti i miei appunti in forma di raccolta,
di libro, come testimonianza. Quest’idea non mi è mai piaciuta. Perché? Semplice.
A chi giova? A certi medici … a famigliari e a teste di cavolo, che credono di sapere alla
fine più del povero disgraziato di turno. NO. È un lavoro individuale, molto variato e
molto complesso. È il lavoro che sceglie di percorrere l’individuo che deve essere
sostenuto. Perciò, l’ostacolo grande che ho incontrato, è stato proprio questo …
dovuto alla stigmatizzazione. E vi è questa grande credenza, che individui affetti da
psicosi, non siano in grado di relazionarsi ecc. ecc. Anche questo, discorso lungo e
articolato. Qualche tempo fa, sono entrata anche a far parte di un gruppo,
che cerca a punto di migliorare la situazione. In questo gruppo fanno parte varie
persone. Da diretti interessati, dagli infermieri, medici ecc. Molto interessante.
Lì, mi è stato chiesto, se non avessi interesse a fare un certo tipo di formazione,
che è entrato in vigore due anni fa. Avendo abbastanza studi. Ex-In.
Mi sono informata … molto interessante. Si tratterebbe poi, di fare consulenza
in vari campi … dalla psichiatria fino ai corsi universitari ecc.
Ora, con il LES … che scatterà anche a me una certa percentuale d’invalidità
(che orrore … a dire il vero … pastiglia molto amara) … ho più aria, più spazio.
Posso seguire questa strada. L’idea era di fare la formazione tra qualche anno.
E perché? Perché non mettere tutto a posto … vedere come gestire questo
LES … perché le parole malattia cronaca ecc. non mi fa nessun effetto … e poi iniziare.
Mi basta l’esperienza che ho alle spalle (diverso da come sta scritto), di mia madre
e mia nuora … ecc.
Cosa m’impedisce di fermarmi? … Una soluzione vi è sempre! E come compito che
ho trovato per me … non è male. Tanto io mi appassiono per quasi tutto …
Forse il LES … alla fine, m’insegna solo a essere più … ancora non lo so.
Anzi, ho un sospetto … forse anche per questo sono sorti ricordi, sensazioni ecc.
del passato … il nostro subconscio lavora e come se non lavora …
credo di aver capito …
Forse … forse il cerchio ora inizia a chiudersi … i tasselli trovano un loro posto.
Forse … il momento è più maturo di quanto io pensassi, di fare pulizie generali …
Non credo di raccontarmela … non trovo un fallo … per ora.
E con la Roche? (Casa farmaceutica dell’Iso …) … per ora una lotta persa in partenza.
Aspettiamo prima, come si svolgono i processi all’estero …
poi se ha qualche effetto qui. Tanto sulla lista da Swissmedic ci sono …
Bello! Proprio fantastico!
I brutti pensieri ed emozioni … ci sono, ma stanno assumendo un’altra valenza.
Queste sono tutte cose concrete … non credo di far scattare una molla non voluta.
Finalmente. Che periodo nero, proprio brutto.
Ora vado a leggere un libro in italiano, di Giorgio Faletti ... "io uccido" ...
sienne
Nel senso che, le cose capitano. Non sono cose fuori dal mondo.
A volte si è corresponsabili a volte meno a volte proprio no. Ma capitano.
Poi certo, a secondo dove ci troviamo, le cose assumano un valore differente.
Non siamo solo noi che diamo un valore … anche da fuori sono dati valori
differenti … iniziando dal piccolo fino arrivando alla società in cui viviamo.
OK … tutto chiaro dove voglio arrivare, discorso articolato …
Per me, dare un senso, significa tirare fuori dalla situazione le varie possibilità
che offre, per poter percorrere un cammino, per inviare un progetto.
Se ci penso bene, quasi quasi la nuova situazione migliora le condizioni per ciò
che volevo fare …
L’idea era di tirare i frutti di questi sei anni. Una cosa, che il mio medico, che mi
segue sin dall’inizio e con il quale si è anche instaurato un certo tipo di rapporto,
negli ultimi anni ha provato di incitarmi. Infatti, sono entrata tempo fa nella
corrente anti-psichiatrica (è una corrente nell’ambito del territorio tedesco
contro il modo di gestione delle psichiatrie ...). Ora è più di un anno,
che gestisco senza supporto chimico. E ho potuto ugualmente condurre
il mio lavoro, anche se non a tempo pieno. Non fa niente, va benissimo!
Inoltre, l’idea del medico era anche, di riportare tutti i miei appunti in forma di raccolta,
di libro, come testimonianza. Quest’idea non mi è mai piaciuta. Perché? Semplice.
A chi giova? A certi medici … a famigliari e a teste di cavolo, che credono di sapere alla
fine più del povero disgraziato di turno. NO. È un lavoro individuale, molto variato e
molto complesso. È il lavoro che sceglie di percorrere l’individuo che deve essere
sostenuto. Perciò, l’ostacolo grande che ho incontrato, è stato proprio questo …
dovuto alla stigmatizzazione. E vi è questa grande credenza, che individui affetti da
psicosi, non siano in grado di relazionarsi ecc. ecc. Anche questo, discorso lungo e
articolato. Qualche tempo fa, sono entrata anche a far parte di un gruppo,
che cerca a punto di migliorare la situazione. In questo gruppo fanno parte varie
persone. Da diretti interessati, dagli infermieri, medici ecc. Molto interessante.
Lì, mi è stato chiesto, se non avessi interesse a fare un certo tipo di formazione,
che è entrato in vigore due anni fa. Avendo abbastanza studi. Ex-In.
Mi sono informata … molto interessante. Si tratterebbe poi, di fare consulenza
in vari campi … dalla psichiatria fino ai corsi universitari ecc.
Ora, con il LES … che scatterà anche a me una certa percentuale d’invalidità
(che orrore … a dire il vero … pastiglia molto amara) … ho più aria, più spazio.
Posso seguire questa strada. L’idea era di fare la formazione tra qualche anno.
E perché? Perché non mettere tutto a posto … vedere come gestire questo
LES … perché le parole malattia cronaca ecc. non mi fa nessun effetto … e poi iniziare.
Mi basta l’esperienza che ho alle spalle (diverso da come sta scritto), di mia madre
e mia nuora … ecc.
Cosa m’impedisce di fermarmi? … Una soluzione vi è sempre! E come compito che
ho trovato per me … non è male. Tanto io mi appassiono per quasi tutto …
Forse il LES … alla fine, m’insegna solo a essere più … ancora non lo so.
Anzi, ho un sospetto … forse anche per questo sono sorti ricordi, sensazioni ecc.
del passato … il nostro subconscio lavora e come se non lavora …
credo di aver capito …
Forse … forse il cerchio ora inizia a chiudersi … i tasselli trovano un loro posto.
Forse … il momento è più maturo di quanto io pensassi, di fare pulizie generali …
Non credo di raccontarmela … non trovo un fallo … per ora.
E con la Roche? (Casa farmaceutica dell’Iso …) … per ora una lotta persa in partenza.
Aspettiamo prima, come si svolgono i processi all’estero …
poi se ha qualche effetto qui. Tanto sulla lista da Swissmedic ci sono …
Bello! Proprio fantastico!
I brutti pensieri ed emozioni … ci sono, ma stanno assumendo un’altra valenza.
Queste sono tutte cose concrete … non credo di far scattare una molla non voluta.
Finalmente. Che periodo nero, proprio brutto.
Ora vado a leggere un libro in italiano, di Giorgio Faletti ... "io uccido" ...
sienne