i fatti
2 anni di relazione importante, totalizzante e anche angosciante, almeno a tratti, a causa delle tensioni che una storia a distanza fra persone gelose e molto innamorate puo creare, per esempio la mai pienamente soddisfatta voglia di noi, incastrata e limitata da treni, autostrade, capriole in agenda per dormire due notti a settimana nello stesso letto, e cosi via...impegni professionali reciproci che per gran parte della relazione hanno impedito di vivere normalmente il week end, almeno quello, e quindi una storia razionalmente impossibile vissuta invece grazie alla tanta volonta e a tutto quello che succedeva nello stomaco quando stavamo insieme. Una fortuna aver vissuto tali emozioni, per me che non ero troppo abituato all'amore di coppia è stato qualcosa di piuttosto travolgente. Aggiungo che la mia impulsivita mi rende protagonista di slanci considerevoli.
E' successo però che il gradino piu alto nella scala delle mie priorità, sempre e solo occupato dalla mia ragazza, sia spettato per un certo periodo alle mie isterie ed ansie da prestazione esistenziale, chiamatela crisi del 30enne con un attimo di anticipo, ma qualcosa è effettivamente cambiato. E piu cambiava e lei piu lo avvertiva, e piu io non percepivo il suo disagio piu le sue sicurezze vacillavano; compresa quella di essere stata sempre e solo l'unica. Al contempo io mi sono sentito davvero poco motivato a proseguire la mia relazione. Morale, lei è pian piano scoppiata e mi ha lasciato. E io che non concepivo l'idea di perderla ora mi chiedevo se non fosse forse meglio cosi. Lontani, lei addirittura cambia numero di telefono per emanciparsi da me e non ricevere telefonate cui avrebbe risposto senz'altro, io mi passo due bruttissime settimane. E arriva ferragosto, quando quelle 2 settimane di silenzio, domande rimaste tali, desiderio insoddisfattissimo, paranoia del che fa, dov'è e con chi, cedono di fronte ad una velina in erba troppo disponibile, troppo succinta e con i tacchi troppo alti, e ci scappa qualcosina. Niente di che, lo giuro
, però qualcosina si.
Ha ragione Anna, cosi come Verena riguardo l'età e la confusione, oggi piu che mai, ma per motiv forse diversi, invece il numero di tel me lo ha si dato, ma non era finalizzato ad una frequentazione, solo il clima che vivevo non era da accoppiato. non lo ero, era la seconda sera che uscivo con uno spirito diverso. Non rinnovato ed euforico, sia chiaro, ma di presa di coscienza che forse era meglio per noi, per lei, forse non saremmo davvero andati lontano.
La notte di ferragosto, a movida terminata, provo anche a chiamare il vecchi onumero di lei, è acceso e risponde, momenti di tensione emotiva, lei piangeva e qualcosa temeva, ci eravamo lasciati ma non avevamo ancora rotto il cordone, anzi la gomena che ci legava; il giorno dopo la convinco anche a raggiungerla, cosi in serata parto e all'una di notte son da lei per farci 3 giorni da soli; lontano dalla noiosa movida romagnola ferragositana, che altrimenti mi sarebbe toccata in sorte. Lei è diffidente, teme sia un errore, mi ama, è titubante, io sono euforico e non vorrei essere in nessun altro posto del mondo. Avevo le migliori intenzioni, ma anche il telefono non bonificato. Perche nella mia testa imbecille purtroppo avevo la coscienza tuttosommato a posto. Gliel'avrei detto senza problemi. In realtà me lo chiese la sera prima fra i pianti, ma li non era il caso. Forse il giorno dopo, in un modo o nell'altro. E mentre sono al check in dell'hotel che ci avrebbe ospitato qualche notte, con lei in auto che mi aspetta, la vedo invece entrare nella hall, mi chiede di uscire, è urgente e io la seguo fino al parcheggio.
dove prova a distruggermi la faccia a schiaffi mente urla le peggio cose...
Non sono riuscito a proferire parola quella sera, mi sentivo colpevole, in fondo aveva ragione, io ero stato con un'altra, lo so che a rigor di logica mi aveva lasciato, ma oltre al fatto che la logica quella notte non abitava li, continuo a immaginare me o chiunque leggere certi sms, messi cosi, scritti in quel modo.. c'era tutto quel che bastava a pensare di sapere gia tutto e troppo. E seguiranno 40 miuti di panico, strzio totale. L'ho vista piangere cosi tanto. Io piangerò dopo, tornando alle 5 di mattina in auto sull'autobrennero...
Lei invece era a pezzi, ha voluto che la lasciassi li dov'era, abbiamo sfiorato lo scontro fisico
-eufemismo-, ha voluto, fra le grida, che me ne andassi via, lo urlava, minacce e isterismi, una scena pazzesca, anzi tante scene pazzesche, una dietro l'altra, cosi alla fine me ne sono andato davvero. E ho sbagliato. dovevo trovare la forza di interrompere quella follia. E invece quella è stat lèultima volta che l'ho vista, accucciata su un marciapiede con la valigia di fianco, a gridare che me ne andassi, a piangere con la testa fra le mani. Li da sola. a singhiozzare che non lo meritava..
E' finita cosi, ancora non ci credo e, oltre a questo, ho dovuto anche affrontare la sua famiglia il giorno dopo, cui lei ha raccontato la sua verità, finendo cosi col rompere ogni rapporto con loro, che sapevano tutto di lei, di piu da quando viveva sola in un'altra citta rispetto la sua natale, mi conoscevano, mi volevano anche bene immagino, ma sapevano che spesso ci eravamo feriti cosi tanto l'un con l'altra, e quante volte questa storia ormai cara solo a noi due ci aveva fatto soffrire, facendo capire a chi ci stava intorno che era un amore si, ma malato.. Una storia molto difficile. Quella notte ho cercato una sua amica, l'unica di cui io avessi il numero, ma aveva gia parlato con lei, e mi ha trattato anche peggio. Mi ha fatto erba bruciata iintorno, non ho potuto contare su nessuno per fermare quella vera e propria follia. Prima compatendo, poi odiando tutti coloro fossero riconducibili a lei, per molti giorni.
Ma in questi, di giorni, quel che mi resta in testa è quello scricciolo di 42 kg che piange rannicchiato sul sedile dell'auto, agitata, che sembra si soffochera a forza di piangere, che se la sfioro urla piu forte che puo di non toccarla, a cui ho spezzato tutto e che quasi sembra che io abbia voluto incontrare quella notte solo per ammazzarla un po di piu.
Le ho mandato una mail, lunghissima, in cui le ho scritto quasi tutto, non ho ammesso di aver fatto un po troppo il figo con una ragazzina, temo che penserebbe fosse solo la punta raccontabile di un iceberg indicibile, le ho scritto tutto quel che pensavo e forse sono stato anche un po duro, erano passati solo 2 giorni dal mio allontanamento coatto e definitivo dalla sua esistenza. E' passato quasi un mese e a oggi non so nemmeno se l'ha letta, non l'ho piu sentita... temo che ti sbagli Grande 82 o, in ogni caso, puo anche darsi che lei volesse davvero potermi credere; ma ora sono solo un miserabile e patetico bugiardo e vedo tutto quanto compromesso..