Dipendenza da Internet

Kitsune

Utente di lunga data
È notizia di qualche giorno fa;
un bambino di dieci anni, dopo che i genitori gli hanno sottratto il cellulare poiché lo stava usando da troppo tempo, ha avuto un'autentica crisi da astinenza pari a quella di un tossicodipendente ed il medico che lo ha curato gli ha dovuto somministrare gli ansiolitici.
Questo medico ha spiegato che, oltre ad occuparsi delle solite dipendenze, da qualche tempo, cura anche chi soffre di ludopatia e chi ha dipendenze da Internet.

Quando I miei figli stanno con me, l'uso dello smartphone è vietato e spero che lo usino con parsimonia in ogni situazione.

Vedo adulti allo stesso tavolo al bar od al ristorante, tutti chini con la testa sul cellulare.

Domenica ero in moto con mio marito in mezzo alla Natura, ad un semaforo rosso ho notato una ragazza in auto che, invece di ammirare i fiori ed il panorama, stava cercando la posa migliore per il selfie da postare sui social.

Davvero bisogna arrivare al punto di non riuscire assolutamente a stare senza Internet?

Sui social, le gente arriva a scusarsi se non posta nulla per qualche giorno, giustificando la propria assenza.

Parlo da persona che dimentica il cellulare un giorno sì e l'altro pure, non mette la suoneria e si ritrova messaggi e chiamate perse.

PC, tablet, smartphone, smartwatch...
Davvero non si riesce a stare iperconnessi nel proprio tempo libero?
Veramente non si hanno alternative?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Io ho capito che la gente è scema.
I social danno l’opportunità di vedere la scemenza di tante persone con le quali avremmo potuto al massimo scambiare due parole di cortesia dal panettiere.
La reazione del bambino si chiama capricci. I capricci sono le reazioni di perdita di controllo dei bambini che vedono porre dei limiti al loro senso di onnipotenza.
Avveniva in passato quando si impediva di giocare con il trenino o altro e quando si interveniva troppo tardi a limitare i videogiochi.
Sono più preccupanti gli adulti.
Ma molti usano il cellulare per scaricare l’ansia, non comprendendo che ne crea altra.
 
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Kitsune

Utente di lunga data
Io ho capito che la gente è scema.
I social danno l’opportunità di vedere la scemenza di tante persone con le quali avremmo al massimo scambiare due parole di cortesia dal panettiere.
La reazione del bambino si chiama capricci. I capricci sono le reazioni di perdita di controllo dei bambini che vedono porre dei limiti al loro senso di onnipotenza.
Avveniva in passato quando si impediva di giocare con il trenino o altro e quando si interveniva troppo tardi a limitare i videogiochi.
Sono più preccopunti gli adulti.
Ma molti usano il cellulare per scaricare l’ansia, non comprendendo che ne crea altra.
1) La gente è scema da prima che esistesse Internet, dovresti saperlo meglio di me.
2) Il Medico ha affermato che il bambino è arrivato in ospedale con sintomi attribuibili alle crisi d'astinenza di un tossicodipendente.
Hai mai avuto a che fare con tossici in assenza? Io sì.
I miei figli hanno fatto i capricci (contenuti) ma da qui a dovermi rivolgere ad un medico per chetarli, ce ne passa.
3) Sto parlando di dipendenza da Internet, non solo di smartphone e social.
 

Brunetta

Utente di lunga data
1) La gente è scema da prima che esistesse Internet, dovresti saperlo meglio di me.
2) Il Medico ha affermato che il bambino è arrivato in ospedale con sintomi attribuibili alle crisi d'astinenza di un tossicodipendente.
Hai mai avuto a che fare con tossici in assenza? Io sì.
I miei figli hanno fatto i capricci (contenuti) ma da qui a dovermi rivolgere ad un medico per chetarli, ce ne passa.
3) Sto parlando di dipendenza da Internet, non solo di smartphone e social.
La gente è scema da sempre* MA I social danno l’opportunità di vedere la scemenza.
Conosco cosa sono le crisi di astinenza, per “cultura“, non per esperienza personale.
Ma le crisi di astinenza sono reazioni fisiche che provocano dolori fisici.
Non credo proprio che si possa realizzare qualcosa di simile per una dipendenza mentale.
Sicuramente la dipendenza mentale può indurre forme depressive, non dolori fisici, il paragone infatti è inadeguato.
Forse quel bambino aveva problemi psichiatrici.
Oppure, cosa molto probabile, i giornalisti hanno scritto cazzate.

*ma un tempo vi erano competenze di vita perdute, come ne ha scritto e detto Pasolini.
 

Kitsune

Utente di lunga data
La gente è scema da sempre* MA I social danno l’opportunità di vedere la scemenza.
Conosco cosa sono le crisi di astinenza, per “cultura“, non per esperienza personale.
Ma le crisi di astinenza sono reazioni fisiche che provocano dolori fisici.
Non credo proprio che si possa realizzare qualcosa di simile per una dipendenza mentale.
Sicuramente la dipendenza mentale può indurre forme depressive, non dolori fisici, il paragone infatti è inadeguato.
Forse quel bambino aveva problemi psichiatrici.
Oppure, cosa molto probabile, i giornalisti hanno scritto cazzate.

*ma un tempo vi erano competenze di vita perdute, come ne ha scritto e detto Pasolini.
1) Mi attengo a ciò che ha dichiarato il Medico.
2) Era un servizio al TG in televisione, il Medico che ha curato il bambino è stato intervistato.

Sto parlando di dipendenza da Internet, gente che non riesce a stare senza essere iperconnessa durante il tempo libero, gente che sta sempre sul Web benché abbia una famiglia, un lavoro, sia in vacanza.

IIl Medico che hanno intervistato ha parlato di nuova dipendenza, nessun giornalista ha modificato le sue parole.
 

Brunetta

Utente di lunga data
1) Mi attengo a ciò che ha dichiarato il Medico.
2) Era un servizio al TG in televisione, il Medico che ha curato il bambino è stato intervistato.

Sto parlando di dipendenza da Internet, gente che non riesce a stare senza essere iperconnessa durante il tempo libero, gente che sta sempre sul Web benché abbia una famiglia, un lavoro, sia in vacanza.

IIl Medico che hanno intervistato ha parlato di nuova dipendenza, nessun giornalista ha modificato le sue parole.
Ok.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Io nella mia esperienza di padre ho capito che più vieti è più fanno e quindi libertà totale.
Al momento non si rilevano crisi di astinenza.
Hanno pure già smesso di farsi le canne.
Liberi di provare e liberi di smettere.
Ah dimenticavo, non ho nemmeno mai detto loro di non uccidere o violentare coetanee.
 

Nicky

Utente di lunga data
Purtroppo c'è un rischio di dipendenza, perché se ho capito bene soprattutto i social agiscono sulla dopamina, li hanno progettati in modo da creare non dico dipendenza, ma necessità.
Ovviamente le dipendenze non si sviluppano in tutti e prosperano sul vuoto, spesso i ragazzi sono isolati, senza amici e, quindi, non hanno niente da fare a parte guardare il cellulare.
 

hammer

Utente di lunga data
Secondo me è importante fare una distinzione: Internet e i social non sono la stessa cosa, e non andrebbero confusi.
È grazie a Internet se possiamo usare questo forum, informarci o studiare.
È sempre grazie a Internet se milioni di persone oggi riescono a lavorare e a produrre.
Internet, nel bene e nel male, è stata una rivoluzione enorme, paragonabile a quella industriale.
Per quanto riguarda i social ha già detto tutto quello che c'è da dire Umberto Eco:

"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.
È l’invasione degli imbecilli."
 

Brunetta

Utente di lunga data
Purtroppo c'è un rischio di dipendenza, perché se ho capito bene soprattutto i social agiscono sulla dopamina, li hanno progettati in modo da creare non dico dipendenza, ma necessità.
Ovviamente le dipendenze non si sviluppano in tutti e prosperano sul vuoto, spesso i ragazzi sono isolati, senza amici e, quindi, non hanno niente da fare a parte guardare il cellulare.
È vero quello che dici.
È molto interessante capire come funzionano. I tempi dei reel e delle story sono imposti dalle piattaforme proprio per imporre un modello di comunicazione. Quel tipo di comunicazione, che è funzionale a evitare lo zapping, che su quelle piattaforme viene chiamato scrolling, per evitare i messaggi pubblicitari o generalmente sgraditi.
Chi non sa fare messaggi che vengono visti (c’è un tempo minimo di permanenza) vengono penalizzati dal l’algoritmo che, non solo non li propone, ma non li mostra nemmeno a chi segue una determinata persona.
Quindi “il medium è il messaggio“ sempre più.
Sono i genitori, già soggiogati, che non sono in grado di impedire ai figli di obnubilare la mente in quei contenuti, perché non si distaccano loro stessi. Cosa che ognuno di noi ha verificato nei posti pubblici.
Ma sono tecniche di comunicazione ben studiate, così come fu per Carosello e poi per la generosa offerta di cartoni animati, che interrompevano le pubblicità rivolte ai bambini (non ho sbagliato a scrivere.)
 

Kitsune

Utente di lunga data
Purtroppo c'è un rischio di dipendenza, perché se ho capito bene soprattutto i social agiscono sulla dopamina, li hanno progettati in modo da creare non dico dipendenza, ma necessità.
Ovviamente le dipendenze non si sviluppano in tutti e prosperano sul vuoto, spesso i ragazzi sono isolati, senza amici e, quindi, non hanno niente da fare a parte guardare il cellulare.
Ok ma ho parlato di dipendenza dal Web anche in età adulta e non limitata all'uso dei social.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Secondo me è importante fare una distinzione: Internet e i social non sono la stessa cosa, e non andrebbero confusi.
È grazie a Internet se possiamo usare questo forum, informarci o studiare.
È sempre grazie a Internet se milioni di persone oggi riescono a lavorare e a produrre.
Internet, nel bene e nel male, è stata una rivoluzione enorme, paragonabile a quella industriale.
Per quanto riguarda i social ha già detto tutto quello che c'è da dire Umberto Eco:

"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel.
È l’invasione degli imbecilli."
Difatti il Medico intervistato ha parlato di dipendenza da Internet, non da social.
Nel mio primo post di questo 3D ho scritto che moltissime persone non riescono a staccare dal Web neppure durante il tempo libero.

Un conto è lavorare on line, un altro è vivere iperconnessi, sempre e comunque, come se non ci fosse altro da fare, eppure ci sono diverse alternative, no?

Spero di essere riuscita a spiegarmi.
 

hammer

Utente di lunga data
Difatti il Medico intervistato ha parlato di dipendenza da Internet, non da social.
Nel mio primo post di questo 3D ho scritto che moltissime persone non riescono a staccare dal Web neppure durante il tempo libero.

Un conto è lavorare on line, un altro è vivere iperconnessi, sempre e comunque, come se non ci fosse altro da fare, eppure ci sono diverse alternative, no?

Spero di essere riuscita a spiegarmi.
Generalmente vivono interconnessi ai social network oppure a comunità virtuali relative a passioni comuni come possono essere le corna :rolleyes:, i viaggi, la fotografia, i videogiochi, ecc.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Generalmente vivono interconnessi ai social network oppure a comunità virtuali relative a passioni comuni come possono essere le corna :rolleyes:, i viaggi, la fotografia, i videogiochi, ecc.
No, esistono moltissime persone che non hanno social né altre community ma sono sempre iperconnesse.
YouTube, Twitch, podcasts, siti vari
 

Marjanna

Utente di lunga data
È notizia di qualche giorno fa;
un bambino di dieci anni, dopo che i genitori gli hanno sottratto il cellulare poiché lo stava usando da troppo tempo, ha avuto un'autentica crisi da astinenza pari a quella di un tossicodipendente ed il medico che lo ha curato gli ha dovuto somministrare gli ansiolitici.
Questo medico ha spiegato che, oltre ad occuparsi delle solite dipendenze, da qualche tempo, cura anche chi soffre di ludopatia e chi ha dipendenze da Internet.

Quando I miei figli stanno con me, l'uso dello smartphone è vietato e spero che lo usino con parsimonia in ogni situazione.

Vedo adulti allo stesso tavolo al bar od al ristorante, tutti chini con la testa sul cellulare.

Domenica ero in moto con mio marito in mezzo alla Natura, ad un semaforo rosso ho notato una ragazza in auto che, invece di ammirare i fiori ed il panorama, stava cercando la posa migliore per il selfie da postare sui social.

Davvero bisogna arrivare al punto di non riuscire assolutamente a stare senza Internet?

Sui social, le gente arriva a scusarsi se non posta nulla per qualche giorno, giustificando la propria assenza.

Parlo da persona che dimentica il cellulare un giorno sì e l'altro pure, non mette la suoneria e si ritrova messaggi e chiamate perse.

PC, tablet, smartphone, smartwatch...
Davvero non si riesce a stare iperconnessi nel proprio tempo libero?
Veramente non si hanno alternative?
Se ci sono nati va considerato che per loro è normale.
Una collega mi ha raccontato ha visto il figlio di circa 11 anni iniziare a essere triste. Il bambino era stato buttato fuori da un gioco che aveva anche una chat. Parlando con la madre si sentiva abbandonato dai suoi amici. Lei è una tipa abbastanza rude, ha trovato assurdo che potesse considerare amici persone che non aveva mai visto, e ha provato a parlare al figlio dicendo questo.
Poi la conversazione si è chiusa perché vi era altro da fare.

Potrebbe essere che alcuni genitori si rivolgano a terzi, come un medico, perché non riescono a entrare in empatia con quanto vedono.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Se ci sono nati va considerato che per loro è normale.
Una collega mi ha raccontato ha visto il figlio di circa 11 anni iniziare a essere triste. Il bambino era stato buttato fuori da un gioco che aveva anche una chat. Parlando con la madre si sentiva abbandonato dai suoi amici. Lei è una tipa abbastanza rude, ha trovato assurdo che potesse considerare amici persone che non aveva mai visto, e ha provato a parlare al figlio dicendo questo.
Poi la conversazione si è chiusa perché vi era altro da fare.

Potrebbe essere che alcuni genitori si rivolgano a terzi, come un medico, perché non riescono a entrare in empatia con quanto vedono.
Lo so perfettamente.
Provo a rispiegarmi: possibile che l'essere umano non sappia come utilizzare il suo tempo libero senza Internet?
 
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