e la salute...?

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«Dieta mediterranea se vuoi vivere di più»
La dieta mediterranea aiuta a tenere lontano il cancro e i broccoli sono particolarmente efficaci, al pari di cavoli e cavolfiori, contro il rischio di tumore alla prostata. Due ricerche fresche di stampa in Gran Bretagna insistono ancora una volta con energia sul tasto che se si vuol vivere sani e a lungo bisogna mangiare molta frutta e verdura, sostituire il burro con l’olio di oliva e dare più spazio al pesce a scapito della carne. Sulle pagine del «British Journal of Cancer» il gruppo coordinato da Dimitrios Trichopoulos, dell’Università americana di Harvard, sostiene che chi abbraccia in toto la dieta mediterranea abbassa del 22 per cento il rischio di tumori. Chi la adotta parzialmente riduce invece quel pericolo del 12 per cento.


No burro, sì olio extravergine di oliva. Meno carne più pesce
Il team di Harvard è arrivato a queste precise quantificazioni studiando le cartelle cliniche di 25.623 greci nell’arco di otto anni. «La dieta mediterranea - sottolinea la nutrizionista Angela Dowden - non richiede un grosso sforzo. Bastano piccoli cambiamenti come la sostituzione del burro con l’olio e della carne con il pesce almeno una volta alla settimana».
La dieta mediterranea si basa su tre ingredienti principali. Una sorta di «triade», così come l’ha definita Amleto De Amicis, nutrizionista e direttore dell’Unità Documentazione e Informazione Nutrizionale dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e una delle persone che si è occupata della stesura di un lunghissimo documento che contiene i motivi della presentazione all’Unesco della candidatura della dieta mediterranea. Questa triade comprende: l’olio extravergine, il vino e i cereali. A questi ultimi si sono aggiunti nel tempo, fino quasi a sostituirli, anche frutta e verdura. «Regolare uno o più abitudini alimentari sul modello tradizionale mediterraneo ha avuto un importante effetto», ha spiegato Dimitrios Trichopoulos, coordinatore dello studio.


Broccoli, cavoli, cavolfiori: e la prostata ringrazia
Un’altra ricerca, stavolta del Food Research Institute di Norwich, segnala che i broccoli, così come le altre verdure della stessa famiglia e cioè cavolo, cavolfiore e cavoletto di Bruxelles - hanno una importante capacità di prevenzione per quanto riguarda il tumore alla prostata: risultano infatti in grado di bloccare una serie di geni spesso all’origine della malattia. Il consiglio a chi voglia utilizzarli in funzione anti-cancro è di mangiarne almeno 400 grammi a settimana. Curiosamente il broccolo risulta particolarmente efficace per limitare il rischio di tumore alla prostata se si ha un gene chiamato GSTM1.
Lo studio è stato condotto su un campione di 22 uomini tra i 57 e 70 anni con cellule pre-tumorali nella prostata. Per i test è stato usato uno speciale broccolo, particolarmente ricco di zolfo, coltivato in una fattoria sperimentale della Norvegia.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...&ID_articolo=341&ID_sezione=33&sezione=Salute
 
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