Lessi - Il nome della rosa - per puro caso, era uno splendido autunno di molti anni fa, leggevo alla sera, a letto, non era ancora il tempo che prendevo sonno così facilmente, me lo prestò un amico, insieme ad altri libri, alla fine della prima pagina ero già conquistato, continuando mi resi conto della grandezza di quella narrazione, leggevo fino a notte fonda, completamente trasportato dal racconto. Lessi anche altre cose sue, Il Pendolo di Fucault, L'isola del giorno prima, etc, ma solo Il nome della rosa mi segnò così profondamente, fu la lettura che mi introdusse all'età matura, credo.
-Non mi rimane che tacere........... Mi inoltrerò presto in questo deserto amplissimo, perfettamente piano ed incommensurabile in cui il cuore veramente pio soccombe beato.
Sprofonderò nella tenebra divina, in un silenzio muto ed ineffabile, ed in questo sprofondarsi andrà perduta ogni eguaglianza ed ogni disuguaglianza e in quell' abisso il mio sprito perderà se stesso.... (Cit. Il nome della rosa, Adso vegliardo parla della morte che sente vicina.)
Addio Umberto.