M
Maschio
Guest
Ho letto molto qui in questi due giorni. Cazzeggiato molto. Provocato anche. Ora vorrei scrivere di me. Ma la mia storia è quella di chiunque abbia tradito pur essendo stato tradito e non ne vale la pena. Dunque butto giù solo una mia riflessione: nel tradimento alla fine, dopo aver accuratamente esaminato i cocci, l'unica verità che emerge è che la verità stessa non esiste. La questione è che a osservarlo bene, il tradimento, mi sono reso conto che per poterlo inqudrare davvero bisogna uscire dall'ambito melmoso e paludoso dei sentimenti e del particulare e spostarsi su punti di osservazione molto più rarefatti quali, ad esempio, la questione dell'eterno conflitto tra etica assoluta e relativismo. Se sono giunto alla convinzione che la verità assoluta non esiste è perché trovo maggiori spiegazioni nel relativismo. Al centro oggi, politicamente, eticamente, moralmente c'è l'individualismo. Siamo dei microcosmi nei quali l'io domina e l'egoismo è il collante che ci lega agli altri. E anche se questa può, a prima vista, sembrare una contraddizione, in realtà non lo è. L'amore stesso, vissuto in questa ottica, è ricco di egoismo. Ne consegue che tutto è relativo. Relativo a noi e alla nostra sensibilità. La scelta dominante è quella di abbracciare la morale di comodo che soddisfa la propria individualità e rifiutare una morale superiore. L'eterna lotta tra il diritto di un legislatore ed il diritto naturale. La negazione che un diritto naturale possa davvero esistere.
In questo scenario, le posizioni del tradito e del traditore si confondono. Le ferite dell'uno hanno pari valore delle ferite dell'altro. Ma questo approccio è trasversale a tutti i settori della nostra società. In politica si vogliono cancellare gli ideali con la scusa di combattere le ideologie. Sono scomodi, gli ideali. La morte di un ultrà viene dichiarata sacra come quella di un poliziotto. Vale sempre tutto e il contrario di tutto perchè, del resto, tutto è relativo. In più c'è la chiesa che è rimasta l'unica a urlare contro il relativismo e, viste le corde vocali da cui proviene quest'urlo, peggiora solo le cose.
Se è l'egoismo a farla da padrone, se ogni cosa diventa relativa, allora la mia domanda è: a cosa serve arrovellarsi sopra le dinamiche del tradimento? In fondo non sono che le stesse dinamiche ormai corrotte che fanno muovere ogni altra cosa in questa società.
In questo scenario, le posizioni del tradito e del traditore si confondono. Le ferite dell'uno hanno pari valore delle ferite dell'altro. Ma questo approccio è trasversale a tutti i settori della nostra società. In politica si vogliono cancellare gli ideali con la scusa di combattere le ideologie. Sono scomodi, gli ideali. La morte di un ultrà viene dichiarata sacra come quella di un poliziotto. Vale sempre tutto e il contrario di tutto perchè, del resto, tutto è relativo. In più c'è la chiesa che è rimasta l'unica a urlare contro il relativismo e, viste le corde vocali da cui proviene quest'urlo, peggiora solo le cose.
Se è l'egoismo a farla da padrone, se ogni cosa diventa relativa, allora la mia domanda è: a cosa serve arrovellarsi sopra le dinamiche del tradimento? In fondo non sono che le stesse dinamiche ormai corrotte che fanno muovere ogni altra cosa in questa società.