Il cibo dell'anima

Flavia

utente che medita
indubbiamente, per me, è la poesia

riporto uno splendido testo
di Wallace Stevens, poeta statunitense
(sicuramente lo conoscerete)
vorrei trovare anche la versione inglese
in quanto trovo meravigliosa anche la forma
non la voglio commentare per non influenzare
con le mie idee
se volete leggetela,
e spero possiate trarne
il vostro beneficio:)



L’ANGELO NECESSARIO
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?




 

AnnaBlume

capziosina random
indubbiamente, per me, è la poesia

riporto uno splendido testo
di Wallace Stevens, poeta statunitense
(sicuramente lo conoscerete)
vorrei trovare anche la versione inglese
in quanto trovo meravigliosa anche la forma
non la voglio commentare per non influenzare
con le mie idee
se volete leggetela,
e spero possiate trarne
il vostro beneficio:)



L’ANGELO NECESSARIO
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?




ANGEL SURROUNDED BY PAYSANS


One of the countrymen :
There is
A welcome at the door to which no one comes?

The angel :
I am the angel of reality,
Seen for the moment standing in the door.

I have neither ashen wing nor wear of ore
And live without a tepid aureole,

Or stars that follow me, not to attend,
But, of my being and its knowing, part.

I am one of you and being one of you
Is being and knowing what I am and know.

Yet I am the necessary angel of earth,
Since, in my sight, you see the earth again,

Cleared of its stiff and stubborn, man-locked set,
And, in my hearing, you hear its tragic drone

Rise liquidly in liquid lingerings
Like watery words awash; like meanings said

By repetitions of half meanings. Am I not,
Myself, only half of a figure of a sort,

A figure half seen, or seen for a moment, a man
Of the mind, an apparition apparelled in

Apparels of such lightest look that a turn
Of my shoulder and quickly, too quickly, I am gone?

E' bella davvero...chi l'ha tradotta? E' tronca e alcuni passaggi (tipo "
I am one of you and being one of you Is being and knowing what I am and know") sono resi in modo...diverso dall'originale
 
Ultima modifica:

AnnaBlume

capziosina random
Angelo circondato da contadini

Uno dei paesani:
C’è forse
Un benvenuto alla porta cui nessuno viene?

L’angelo:
Io sono l’angelo della realtà, Visto un istante sulla porta stante.
Non ho ala di cenere né abito smagliante E vivo senza una tiepida aureola
O stelle al mio seguito, non per servirmi
Ma, del mio essere e del suo conoscere, parti.

Io sono uno di voi ed essere uno di voi Vale essere e sapere quel che sono e so.
Eppure, sono l’angelo necessario della terra, Poiché nel mio sguardo vedete la terra nuovamente,
Libera dalla sua dura e ostinata maniera umana, E, nel mio udire, udite il suo tragico rombo Sollevarsi liquidamente in liquidi indugi,
Come equoree parole nell’onda; come significati detti

Con ripetizioni e approssimazioni. Non sono forse, Io stesso, una sorta di figura approssimativa,
Una figura intravista, o vista un istante, un uomo Della mente, un’apparizione apparsa in
Apparenze tanto lievi a vedersi che se appena Volgo la spalla, presto, troppo presto, svanisco?





altra traduzione del verso in neretto, poco letterale ma suggestiva, è:

"e che ascolta me ne ascolta il canto / monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare / in sillabe d'acqua"

il materiale l'ho preso da una mostra del 2010 di Fausto Melotti, traduzioni incluse


 
Ultima modifica:

Ultimo

Escluso
indubbiamente, per me, è la poesia

riporto uno splendido testo
di Wallace Stevens, poeta statunitense
(sicuramente lo conoscerete)
vorrei trovare anche la versione inglese
in quanto trovo meravigliosa anche la forma
non la voglio commentare per non influenzare
con le mie idee
se volete leggetela,
e spero possiate trarne
il vostro beneficio:)



L’ANGELO NECESSARIO
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?





Spesso ci confrontiamo con quello che ci circonda, ascoltiamo musica, leggiamo poesie, vediamo un film, guardiamo il cielo e tutto quello che ne fa parte e ci stupisce sempre, ed a secondo i casi e quello che in un determinato momento abbiamo dentro, ci identifichiamo in pensieri che vanno oltre e fanno crescere l'anima.
Ma, quello che più è reale ed è partecipazione attiva alla nostra crescita data anche da quello sopra scritto è, mio figlio che ride, fa domande e che cresce dandomi quella motivazione e risposta che mi dice sempre, Clà eccoti la vera essenza della felicità.
 

iosonoio

Utente di lunga data
indubbiamente, per me, è la poesia

riporto uno splendido testo
di Wallace Stevens, poeta statunitense
(sicuramente lo conoscerete)
vorrei trovare anche la versione inglese
in quanto trovo meravigliosa anche la forma
non la voglio commentare per non influenzare
con le mie idee
se volete leggetela,
e spero possiate trarne
il vostro beneficio:)



L’ANGELO NECESSARIO
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?




A me fa pensare quelle persone che incontri e per un secondo gli sguardi si incrociano e valgono più di mille parole, sembra che quella persona potrebbe essere quella che...

Sembra che anche lei ti vuole dire tante cose, che anche per lei sei quello che...

Però prosegui e un attimo dopo ti giri e non la vedi più e ti viene in mente che avresti dovuto fermarla e parlare...

E ti rimane nei pensieri per tanto tanto tempo...
 
indubbiamente, per me, è la poesia

riporto uno splendido testo
di Wallace Stevens, poeta statunitense
(sicuramente lo conoscerete)
vorrei trovare anche la versione inglese
in quanto trovo meravigliosa anche la forma
non la voglio commentare per non influenzare
con le mie idee
se volete leggetela,
e spero possiate trarne
il vostro beneficio:)



L’ANGELO NECESSARIO
Io sono l’Angelo della realtà,
intravisto un istante sulla soglia.
Non ho ala di cenere, né di oro stinto,
né tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.
Sono uno come voi, e ciò che sono e so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra,
poiché chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura,
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto
monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare
in sillabe d’acqua; come un significato
che si cerchi per ripetizioni, approssimando.
O forse io sono soltanto una figura a metà,
intravista un istante, un’invenzione della mente,
un’apparizione tanto lieve all’apparenza
che basta ch’io volga le spalle,
ed eccomi presto, troppo presto, scomparso?




la bellezza in tutte le sue forme.arte, cultura, natura
ti voglio lasciare qui un contributo






Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.van-gogh-vincent-girasoli-ca-1888.jpg


la poesia è di montale ...i girasoli di van gogh, grazie flavia per questo tuo thread
 

Joey Blow

Escluso
Comunque il mio cibo per l'anima si riassume in questa scena:

[video=youtube;P42aRKpqKkI]http://www.youtube.com/watch?v=P42aRKpqKkI[/video]
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
la bellezza in tutte le sue forme.arte, cultura, natura
ti voglio lasciare qui un contributo






Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.View attachment 6269


la poesia è di montale ...i girasoli di van gogh, grazie flavia per questo tuo thread

grazie a flavia e grazie anche a te
per la poesia di Montale che tanto significa per me

bello ritrovarla in questo gennaio piovoso
 

AnnaBlume

capziosina random

lunaiena

Scemo chi legge

lunaiena

Scemo chi legge
Scusate per la leggerezza
ma per me è la nutella...
divano nutella e un bel film commedia
 

Flavia

utente che medita
per me è la musica.... non tutta la musica. Preferibilmente quella suonata da me con in braccio il mio basso.
il cibo dell'anima è la bellezza
che spesso ritroviamo nell'arte
che essa sia una poesia, un brano musicale
tutto ciò che ci consola, o
ci aiuta a non sprofondare
nei momenti bui
Spesso ci confrontiamo con quello che ci circonda, ascoltiamo musica, leggiamo poesie, vediamo un film, guardiamo il cielo e tutto quello che ne fa parte e ci stupisce sempre, ed a secondo i casi e quello che in un determinato momento abbiamo dentro, ci identifichiamo in pensieri che vanno oltre e fanno crescere l'anima.
Ma, quello che più è reale ed è partecipazione attiva alla nostra crescita data anche da quello sopra scritto è, mio figlio che ride, fa domande e che cresce dandomi quella motivazione e risposta che mi dice sempre, Clà eccoti la vera essenza della felicità.
:up:
Clà ciò che hai scritto
descrive un aspetto
di quel cibo che nutre l'anima
sei un uomo molto fortunato
 

Flavia

utente che medita
A me fa pensare quelle persone che incontri e per un secondo gli sguardi si incrociano e valgono più di mille parole, sembra che quella persona potrebbe essere quella che...

Sembra che anche lei ti vuole dire tante cose, che anche per lei sei quello che...

Però prosegui e un attimo dopo ti giri e non la vedi più e ti viene in mente che avresti dovuto fermarla e parlare...

E ti rimane nei pensieri per tanto tanto tempo...
:)
iosonoio il tuo è un bel pensiero
e se la prossima volta la incontri
fermala, e se per caso indugi rincorrila
cercala, perchè
anche se rischiare può portare dolore
è sempre meglio che vivere con rimpianti
 

Flavia

utente che medita
ANGEL SURROUNDED BY PAYSANS


One of the countrymen :
There is
A welcome at the door to which no one comes?

The angel :
I am the angel of reality,
Seen for the moment standing in the door.

I have neither ashen wing nor wear of ore
And live without a tepid aureole,

Or stars that follow me, not to attend,
But, of my being and its knowing, part.

I am one of you and being one of you
Is being and knowing what I am and know.

Yet I am the necessary angel of earth,
Since, in my sight, you see the earth again,

Cleared of its stiff and stubborn, man-locked set,
And, in my hearing, you hear its tragic drone

Rise liquidly in liquid lingerings
Like watery words awash; like meanings said

By repetitions of half meanings. Am I not,
Myself, only half of a figure of a sort,

A figure half seen, or seen for a moment, a man
Of the mind, an apparition apparelled in

Apparels of such lightest look that a turn
Of my shoulder and quickly, too quickly, I am gone?

E' bella davvero...chi l'ha tradotta? E' tronca e alcuni passaggi (tipo "
I am one of you and being one of you Is being and knowing what I am and know") sono resi in modo...diverso dall'originale
purtroppo non sempre le traduzioni
riescono a rendere la bellezza
dell'opera
Angelo circondato da contadini

Uno dei paesani:
C’è forse
Un benvenuto alla porta cui nessuno viene?

L’angelo:
Io sono l’angelo della realtà, Visto un istante sulla porta stante.
Non ho ala di cenere né abito smagliante E vivo senza una tiepida aureola
O stelle al mio seguito, non per servirmi
Ma, del mio essere e del suo conoscere, parti.

Io sono uno di voi ed essere uno di voi Vale essere e sapere quel che sono e so.
Eppure, sono l’angelo necessario della terra, Poiché nel mio sguardo vedete la terra nuovamente,
Libera dalla sua dura e ostinata maniera umana, E, nel mio udire, udite il suo tragico rombo Sollevarsi liquidamente in liquidi indugi,
Come equoree parole nell’onda; come significati detti

Con ripetizioni e approssimazioni. Non sono forse, Io stesso, una sorta di figura approssimativa,
Una figura intravista, o vista un istante, un uomo Della mente, un’apparizione apparsa in
Apparenze tanto lievi a vedersi che se appena Volgo la spalla, presto, troppo presto, svanisco?





altra traduzione del verso in neretto, poco letterale ma suggestiva, è:

"e che ascolta me ne ascolta il canto / monotono levarsi in liquide lentezze e affiorare / in sillabe d'acqua"

il materiale l'ho preso da una mostra del 2010 di Fausto Melotti, traduzioni incluse


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