Nausicaa
sfdcef
Amelie ha 20 anni, gira per il mondo "alla ricerca di se stessa".
La madre, conosciuta a una cena da colleghi, mi parla di lei con affetto e un bel pizzico di preoccupazione. Sono mesi che è partita e gira per l'europa.
Passerà anche in Italia.
In quella madre vedo me con Fra cresciuta... basta, mi offro di ospitarla io.
Amelie mi scrive, ci scriviamo... mi faccio dare il numero di telefono, i dettagli del volo, le mando una mail con tutte le informazioni per raggiungermi.
Compresi bus/treni che servono, orari, binari, costi, strade.
Arriva il giorno... ricevo una telefonata da un numero sconosciuto... si è messa in viaggio col cellulare scarico, mi chiama col telefono di un tizio che glielo ha prestato.
Alla stazione un altro gentile tizio l'ha aiutata a prendere soldi al bancomat, a fare il biglietto e... è fuggito col resto.
Cominciamo bene.
E' alla polizia. Io mi raccomando di chiamarmi quando prende il treno, sono fuori con Fra, per tornare a casa in tempo.
Le ore passano.... nulla.
Io preoccupatissima, senza possibilità di contattarla.
A pomeriggio inoltrato, mi chiama la mia vicina di casa. Amelie è lì che mi aspetta. Non aveva pensato di chiedere alla polizia di potermi chiamare, poi non ha trovato nessun altro che le passasse il cellulare, e dopo aver sbagliato autobus 2 volte -e girava senza biglietto, nonostante le avessi scritto dettagliate informazioni su dove trovarlo, e nonostante avesse soldi- è arrivata a casa mia.
Questo è stato l'inizio.
Solo l'inizio.
Io mi chiedo come ha fatto a sopravvivere fino ad adesso.
E guardandola mentre accarezza con la scopa il pavimento in zone selezionate -quelle senza sedie o altri oggetti che la impiccino- dopo due settimane che vive a casa mia gratis, senza aver mai alzato un dito prima, mi ricordo di quando mi scriveva che voleva girare tutta l'italia avendo vitto e alloggio in cambio di lavori domestici.
Mà.
Il resto a un'altra volta.
La madre, conosciuta a una cena da colleghi, mi parla di lei con affetto e un bel pizzico di preoccupazione. Sono mesi che è partita e gira per l'europa.
Passerà anche in Italia.
In quella madre vedo me con Fra cresciuta... basta, mi offro di ospitarla io.
Amelie mi scrive, ci scriviamo... mi faccio dare il numero di telefono, i dettagli del volo, le mando una mail con tutte le informazioni per raggiungermi.
Compresi bus/treni che servono, orari, binari, costi, strade.
Arriva il giorno... ricevo una telefonata da un numero sconosciuto... si è messa in viaggio col cellulare scarico, mi chiama col telefono di un tizio che glielo ha prestato.
Alla stazione un altro gentile tizio l'ha aiutata a prendere soldi al bancomat, a fare il biglietto e... è fuggito col resto.
Cominciamo bene.
E' alla polizia. Io mi raccomando di chiamarmi quando prende il treno, sono fuori con Fra, per tornare a casa in tempo.
Le ore passano.... nulla.
Io preoccupatissima, senza possibilità di contattarla.
A pomeriggio inoltrato, mi chiama la mia vicina di casa. Amelie è lì che mi aspetta. Non aveva pensato di chiedere alla polizia di potermi chiamare, poi non ha trovato nessun altro che le passasse il cellulare, e dopo aver sbagliato autobus 2 volte -e girava senza biglietto, nonostante le avessi scritto dettagliate informazioni su dove trovarlo, e nonostante avesse soldi- è arrivata a casa mia.
Questo è stato l'inizio.
Solo l'inizio.
Io mi chiedo come ha fatto a sopravvivere fino ad adesso.
E guardandola mentre accarezza con la scopa il pavimento in zone selezionate -quelle senza sedie o altri oggetti che la impiccino- dopo due settimane che vive a casa mia gratis, senza aver mai alzato un dito prima, mi ricordo di quando mi scriveva che voleva girare tutta l'italia avendo vitto e alloggio in cambio di lavori domestici.
Mà.
Il resto a un'altra volta.