Nausicaa
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Il filo rosso del destino è una immagine della cultura giapponese, e indica -bè, non è difficile interpretare- che due persone sono legate dal fato come da un filo rosso, e che per quanto lontane queste persone siano, il filo rosso li unirà sempre, e troverà il modo di unirle.
Immagine non ignota alla nostra cultura occidentale. Non frugo oltre nella memoria, senza fatica ricordo il signor Rochester che dice a Jane Eyre che sente il suo cuore legato come da un filo a quello di lei.
Io invece ho questa immagine.
Ogni persona si lascia dietro una traccia, un filo, come una scia di condensazione degli aerei
, un filo di luce colorato che dopo un pò svanisce nell'aria.
E vedo queste tracce che si intrecciano più e più volte con quelle delle persone che incontriamo.
La maggior parte delle volte, due tracce si accarezzano appena, si impigliano per il più breve degli attimi, e quel minimo intrico si scioglie e svanisce come mai avvenuto.
E le due persone si allontanano, completamente ignare l'uno dell'altro.
Qualche volta questi fili si attorcigliano tra loro più e più volte, fino a stringere un nodo. E leghiamo la nostra vita a quella di un altro.
Amore, amicizia, il nuovo commercialista
E poi, e poi, quel filo intrecciato qualche volta si tende, si sfilaccia, regge, non regge, si rattoppa, si raddoppia, si accorcia, si allunga.
Si spezza.
Qualche volta -rara, ormai :mrgreen:- ho il lusso di qualche minuto seduta a un bar, osservando le persone, chi affrettandosi, chi con ambio lento e pacioso, magari un gruppetto di preadolescenti ridacchianti -mio Dio chissà Fra tra 10 anni-
e apro gli occhi più che posso, grandi grandi, e mi sembra di vedere questi disegni colorati nella via.
Immagine non ignota alla nostra cultura occidentale. Non frugo oltre nella memoria, senza fatica ricordo il signor Rochester che dice a Jane Eyre che sente il suo cuore legato come da un filo a quello di lei.
Io invece ho questa immagine.
Ogni persona si lascia dietro una traccia, un filo, come una scia di condensazione degli aerei
E vedo queste tracce che si intrecciano più e più volte con quelle delle persone che incontriamo.
La maggior parte delle volte, due tracce si accarezzano appena, si impigliano per il più breve degli attimi, e quel minimo intrico si scioglie e svanisce come mai avvenuto.
E le due persone si allontanano, completamente ignare l'uno dell'altro.
Qualche volta questi fili si attorcigliano tra loro più e più volte, fino a stringere un nodo. E leghiamo la nostra vita a quella di un altro.
Amore, amicizia, il nuovo commercialista
E poi, e poi, quel filo intrecciato qualche volta si tende, si sfilaccia, regge, non regge, si rattoppa, si raddoppia, si accorcia, si allunga.
Si spezza.
Qualche volta -rara, ormai :mrgreen:- ho il lusso di qualche minuto seduta a un bar, osservando le persone, chi affrettandosi, chi con ambio lento e pacioso, magari un gruppetto di preadolescenti ridacchianti -mio Dio chissà Fra tra 10 anni-
e apro gli occhi più che posso, grandi grandi, e mi sembra di vedere questi disegni colorati nella via.