So che è una contraddizione se espressa in termini scientifici ed anche se proprio la scienza ha dimostrato che esistono particelle che vivono un tempo relativo diverso dal comune potendo persino ringiovanire viaggiando a ritroso nel tempo; ma questo come lo conosciamo resta comunque un riferimento assoluto.
Tranne quando ci sono di mezzo anema e core come direbbero i partenopei!
Sono passati sei anni, che non son pochi a distanza.
Dopo aver vissuto una lunga e bellissima storia con lei, dopo esserci persi di vista, dopo che lei mi ricercò ormai quasi tre anni fa ad imbastire una nuova e ancora bellissima storia, seppur breve, brevissima, il tempo poi di un solo intenso incontro, e dopo che da allora non ci siamo mai persi di vista anche se con brevissimi e rarissimi messaggi in posta elettronica, quasi dei "ciao come stai?", "tutto bene grazie, arrivederci" scambiati con il vicino di casa incontrato per caso ecco che, dopo tutto questo, e tornato per caso, appare manifesto ancora come il legame che ci teneva uniti nonostante tutto fosse contro allora, non sia mai scomparso, o andato perduto, o seppellito sotto tonnellate di puzzolente rancore, rimpianti o rimorsi.
E' sempre stato lì, da qualche parte, sospeso in quel tempo relativo che avremmo voluto vivere insieme come fosse il nostro.
Non è una ex che ritorna, giusto pochi giorni fa scagliavo ironici anatemi su quella categoria che in genere torna in mancanza d'altro. Non sono un ex che approfitta del momento di debolezza. E poi approfittare di cosa? Visto che siamo e restiamo comunque lontani.
E così è bastato niente, uno dei soliti ciao come va? a ricordare ai nostri sensi che vivono il tempo assoluto che non abbiamo mai smesso di stare insieme...
Nonostante le nostre vite così diverse e già di per sé così intensamente comunque apprezzate. Senza rimpianti o rimorsi. Siamo sempre qui, senza principio o fine.
Aver lasciato un segno così profondo, un ricordo così intenso, l'uno all'altra e viceversa, meglio dire noi a noi, sembra incredibile ma non lo è. E non lo è perché vive in quel tempo relativo.
Tranne quando ci sono di mezzo anema e core come direbbero i partenopei!
Sono passati sei anni, che non son pochi a distanza.
Dopo aver vissuto una lunga e bellissima storia con lei, dopo esserci persi di vista, dopo che lei mi ricercò ormai quasi tre anni fa ad imbastire una nuova e ancora bellissima storia, seppur breve, brevissima, il tempo poi di un solo intenso incontro, e dopo che da allora non ci siamo mai persi di vista anche se con brevissimi e rarissimi messaggi in posta elettronica, quasi dei "ciao come stai?", "tutto bene grazie, arrivederci" scambiati con il vicino di casa incontrato per caso ecco che, dopo tutto questo, e tornato per caso, appare manifesto ancora come il legame che ci teneva uniti nonostante tutto fosse contro allora, non sia mai scomparso, o andato perduto, o seppellito sotto tonnellate di puzzolente rancore, rimpianti o rimorsi.
E' sempre stato lì, da qualche parte, sospeso in quel tempo relativo che avremmo voluto vivere insieme come fosse il nostro.
Non è una ex che ritorna, giusto pochi giorni fa scagliavo ironici anatemi su quella categoria che in genere torna in mancanza d'altro. Non sono un ex che approfitta del momento di debolezza. E poi approfittare di cosa? Visto che siamo e restiamo comunque lontani.
E così è bastato niente, uno dei soliti ciao come va? a ricordare ai nostri sensi che vivono il tempo assoluto che non abbiamo mai smesso di stare insieme...
Nonostante le nostre vite così diverse e già di per sé così intensamente comunque apprezzate. Senza rimpianti o rimorsi. Siamo sempre qui, senza principio o fine.
Aver lasciato un segno così profondo, un ricordo così intenso, l'uno all'altra e viceversa, meglio dire noi a noi, sembra incredibile ma non lo è. E non lo è perché vive in quel tempo relativo.