Alphonse02
Utente di lunga data
(Avvertenza: in blu e grassetto è la parte essenziale del post; il resto è solo illustrazione facoltativa non necessariamente da leggere)
L'argomento sul quale vorrei svolgere qualche riflessione è che quando si consuma il tradimento (non banalmente occasionale e/o di una certa durata, almeno) di un partner la relazione di coppia a suo tempo impostata è finita.
E’ finita perché il tradimento, al di là di qualsiasi spiegazione, è sempre una scelta consapevole del traditore che ha valore dirompente all’interno della coppia. Ed il permanere nel tradimento o la sua ripetizione sono causati da soddisfazioni di bisogni non gestibili all’interno della coppia, in quanto il partner traditore non ha reputato possibile trattarli nell’ambito della relazione ufficiale.
Tutto ciò che succede successivamente rientra in uno scenario ormai irrimediabilmente modificato, dove la prosecuzione o il fallimento di una eventuale ripresa della coppia avviene sulla base di nuove scelte che vengono prese in condizioni diversissime da quelle originarie con possibilità di sbocchi esistenziali non scontati, anche se si compiono tentativi di recupero più o meno convinti.
La prosecuzione della coppia (quando avviene attraverso un superamento del tradimento) è una nuova esperienza dei partner, che affonda le radici nel fallimento della prima esperienza di coppia, che, in qualche modo, ne marchia la fragilità è può causare – anche a lungo andare – l’implosione per molte possibili e varie ragioni. E questo a prescindere da valutazioni etiche o moralistiche, che ciascuno è libero di svolgere.
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La scelta del topic prende spunto da un intervento di @spleen del 3 gennaio 2017, il #426 nel thread che trovasi al link Si può perdonare ... | Tradimento.net che riguardava la vicenda di @Cuore infranto, sposato da 25 anni (tre figli tra 21 e 12 anni) tradito dalla moglie con due uomini e che aveva scoperto attraverso gli SMS le due diverse tresche di lei con il primo uomo (anziano ex-psicologo) e con il secondo uomo (più giovane e sposato). Andate avanti per lungo tempo, almeno un anno.
La frase di @spleen che mi ha colpito (“Il tradimento ha messo in moto una frana, ha aperto l'argine di una diga, insomma. Quando si dice che non si saprà mai come poi va a finire evidentemente è vero e si intende questo. Ed è arduo tracciare una linea di responsabilità individuale.” era in risposta di un intervento di @Altravita, un altro forumino tradito dalla moglie che, dopo la scoperta era rientrato in famiglia essenzialmente per veder crescere i figli e quando erano diventati grandi (universitari) aveva poi chiuso la relazione matrimoniale, dopo aver trovato la nuova compagna di vita. Dunque, un intreccio tra due storie principali simili nei fatti ma molto diverse negli svolgimenti, accompagnate da meno divagazioni OT del solito.
La frase dell’opener del thread @Cuore infranto sulla responsabilità della consorte (“ha distrutto il sogno di una vita…”) l’ho sentita rimbombare nella mia testa da trenta anni, pronunciata da me per primo e poi da numerosi uomini e donne che mi è capitato di incontrare. Molti che si sono rifatti una loro vita sentimentale nuova dopo la fine della coppia (come mi è capitato) hanno riconosciuto di essere profondamente cambiati nell’affrontare le nuove esperienze sentimentali. Qualcuno che conosco non è riuscito a metabolizzare “il lutto” ed ha, purtroppo, concluso la sua vita ancora manifestando tutta la sua rabbia per la fine dell’illusione, fino alla termine della propria esistenza.
Ho trovato l’intero thread molto interessante nel suo insieme, per molti versi emblematico e e decisamente riassuntivo di moltissime vicende narrate su questo forum in tema di tradimento. Diciamo che la mia impressione conclusiva è che già solo questo thread vale a considerare molto positivamente la frequentazione del forum.
Ne consiglio la lettura, perché vi sono interventi ben strutturati e chiari di molti forumisti (in primis @Brunetta, @iosolo, @Skorpio, @ipazia ecc. ), molti dei quali sono tuttora attivi nel forum, forse con qualche aggiustamento/modifica alle opinioni a suo tempo espresse alla fine del 2016. Gli interventi di @twinpeaks, dal post #441 in poi mi sono sembrati un’analisi profonda (direi specialistica, compiuta da un professionista maturo) su come affrontare e spiegare ai figli la fine della coppia e l’eventuale separazione, senza palesare le vicende/responsabilità del tradimento. La spiegazione della differenza tra ipocrisia sistematica (negativa) e quella occasionale (talvolta benefica) è veramente notevole (si trova al post #485), per quanto mi riguarda. Così come l’interazione di @twinpeaks sempre con @ipazia dal post #504 in poi sulla opportunità di scegliere o non di dire la verità e di affrontare percorsi di analisi e/o psicoterapia. E un finale di dibattito che vale un paio di webinar.
La lettura del thread mi ha rafforzato la convinzione di aver fatto bene ad aver chiuso oltre 25 anni fa la relazione con mia moglie (dopo 20 anni tra fidanzamento e matrimonio), non essendo riuscito a superare il suo tradimento dopo che, fatta la separazione su mia immediata richiesta (mi aveva detto di non voler lasciare l’amante), avevo poi aderito – con riserve esplicitate a lei circa le possibilità di successo - alla sua successiva richiesta di tornare con lei per nostra figlia (e per il fatto che era cessata la sua relazione con l’amante) ma non ce l’avevo fatta a vivere insieme tra alti e bassi psicologici per quasi due anni.
Da ultimo, posso dire che abbia avuto un senso compiuto soddisfacente la mia permanenza sul forum nei ritagli di tempo disponibili per fare una recensione.
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