In Italia un bambino su tre è a rischio poverta

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Piperita

Sognatrice
Ho letto e penso che il governo prima di tutto dovrebbe agire a favore delle famiglie disagiate e non piccoli sussidi che servono a poco, in quanto il giorno dopo non hanno nulla nuovamente, ma con corsi che formino le famiglie ad essere tali, ad avere cura dei figli come si deve, ad una sana educazione, se poi gli viene dato un obolo per la partecipazione meglio ancora. Sicuramente la creazione di nuovi posti di lavoro al sud è fondamentale, ma mi dispiace dire che dove l'ignoranza regna sovrana, la cattiva gestione del denaro, dei figli, della casa, devono essere affrontate in contemporanea e con forza per ottenere risultati positivi
 

brenin

Utente
Staff Forum
http://www.repubblica.it/solidariet...e_the_children_bambini-152119172/?ref=HREC1-7

La forza di un paese nasce dalla capacità di supportare l'infanzia in ogni ambito, da questo articolo si può capire come il nostro bel paese sia ormai quasi da 3 mondo
Concordo pienamente. Però i bambini, agli occhi del nostro iperattivo premier, hanno una grossa colpa.... non votano ancora,per cui dovranno aspettare prima di vedersi ricnosciuta la giusta attenzione e sensibilità.
E' molto più importante far partire il bonus ai 18enni, chissà mai che al prossimo referendum qualche voto in più lo racimoli.... come fece con gli 80 euro poco prima delle elezioni europee.... ( ed il "ritorno" , in quell'occasione, fu notevole e guarda caso adesso ci "ricasca".... ).
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Concordo pienamente. Però i bambini, agli occhi del nostro iperattivo premier, hanno una grossa colpa.... non votano ancora,per cui dovranno aspettare prima di vedersi ricnosciuta la giusta attenzione e sensibilità.
E' molto più importante far partire il bonus ai 18enni, chissà mai che al prossimo referendum qualche voto in più lo racimoli.... come fece con gli 80 euro poco prima delle elezioni europee.... ( ed il "ritorno" , in quell'occasione, fu notevole e guarda caso adesso ci "ricasca".... ).
Ma i genitori votano, se ai figli viene riconosciuto un diritto in più ed aiutati con una politica sociale decente magari qualche voto lo racimolerebbe comunque
 

brenin

Utente
Staff Forum
  1. Ma i genitori votano, se ai figli viene riconosciuto un diritto in più ed aiutati con una politica sociale decente magari qualche voto lo racimolerebbe comunque
    Vero anche questo che i genitori votano..... ma ci sono - secondo me - priorità più urgenti, ad esempio la messa in sicurezza di tante scuole.... stiamo parlando di 290 milioni di euro "elargiti" ai diciottenni.....
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum


  1. Vero anche questo che i genitori votano..... ma ci sono - secondo me - priorità più urgenti, ad esempio la messa in sicurezza di tante scuole.... stiamo parlando di 290 milioni di euro "elargiti" ai diciottenni.....
Si l'edilizia scolastica va assolutamente implementata in base ai requisiti antisismici
qui in Umbria ne abbiamo avuto un esempio lampante
 

brenin

Utente
Staff Forum
Si l'edilizia scolastica va assolutamente implementata in base ai requisiti antisismici
qui in Umbria ne abbiamo avuto un esempio lampante
Beh, alle persone vittime del recente sisma ha assicurato che 50 milioni di euro sarebbero stati messi subito a disposizione.... e dall'altra parte ne regala 290.... poi seguirò con tutti i soldi dilapidati dal nostro eroe.... c'è da mettersi le mani nei capelli ( scusa l'OT ).
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Beh, alle persone vittime del recente sisma ha assicurato che 50 milioni di euro sarebbero stati messi subito a disposizione.... e dall'altra parte ne regala 290.... poi seguirò con tutti i soldi dilapidati dal nostro eroe.... c'è da mettersi le mani nei capelli ( scusa l'OT ).
Anzi i tuoi OT sono interessanti
quindi attendo il tuo post :up:
 

brenin

Utente
Staff Forum
Anzi i tuoi OT sono interessanti
quindi attendo il tuo post :up:
Cercherò di essere il più breve possibile....:)

Comincio dagli "incentivi" ( con soldi nostri ) alle imprese :

Alle imprese, all'insegna dello slogan renziano “Industria 4.0”, vanno 20 miliardi in tre anni per la “competitività”, considerando anche il taglio dell'Ires, di cui 2,5 per il 2017. L'Ires è stata ridotta dal 27,5% al 24%, una riduzione già promessa da Renzi e che era già stata iscritta a bilancio dalle imprese. Per le partite Iva individuali c'è la possibilità di pagare una tassa unica del 24% (Iri) al posto dell'Irpef, ma occorre optare per il regime di contabilità ordinaria. Abolita anche l'Irpef agricola per 1,2 miliardi in due anni. É stato poi rinnovato il superammortamento del 140% sui beni strumentali, a cui si aggiunge un iperammortamento del 250% (!) sui beni strumentali e il software destinati all'aggiornamento tecnologico dell'impresa. E c'è anche 1 miliardo dai fondi della presidenza del Consiglio al fondo di garanzia per le Pmi. Nell'ottica di privilegiare la contrattazione aziendale rispetto a quella collettiva, viene incrementata la detassazione dei premi di produttività con l'aumento della soglia a 4 mila euro di premio e fino a 80 mila euro di reddito, così da includere anche dirigenti e manager. Si tratta di 1,3 miliardi nel periodo 2017-20 spostati dai contratti collettivi e che comprendono anche il sostegno al “welfare aziendale”, ossia privato. Ci sono poi 100 milioni per la ristrutturazione del settore bancario (contratti di solidarietà, prepensionamenti ecc.), e 50 milioni per chi assume stagisti entro sei mesi dal diploma o dalla laurea, con decontribuzione di 8.060 euro per tre anni.
A questo riguardo c'è da considerare che la decontribuzione per il Jobs act ha “funzionato” solo per il primo anno finché era piena, poi quando quest'anno è stata ridotta si è fermata anche la poca occupazione indotta e sono invece aumentati a dismisura i voucher, già a quota 84 milioni quest'anno, un record storico. In compenso l'Inps certifica un aumento del 31% dei licenziamenti (+ 10 mila negli ultimi 12 mesi) grazie all'abolizione dell'articolo 18 approvata insieme al Jobs act.
Pensioni
Renzi e Padoan decantano 7 miliardi alle pensioni, uno più del previsto, ma sono distribuiti in tre anni, e solo 1,8 nel 2017, mentre il grosso di 2,6 miliardi è rimandato al 2019. Serviranno per dare la 14ª mensilità ai pensionati minimi che non ce l'hanno, e aumentare quella dei pensionati sotto i mille euro che ce l'hanno già, in proporzione ai versamenti effettuati, e per finanziare i pensionamenti anticipati (Ape). Nonché per aumentare la no tax area ai pensionati equiparandola a quella per i lavoratori dipendenti. Sull'”Ape sociale” il governo aveva promesso ai sindacati che i disoccupati senza ammortizzatori, i lavoratori in gravi condizioni di salute e con parenti di primo grado conviventi con disabilità grave, potevano andare in pensione anticipata con 20 anni di contributi. Invece ne serviranno 30. E ne serviranno ben 36 per chi fa lavori particolarmente gravosi (infermieri di sala operatoria, edili, maestre d'infanzia, macchinisti e autisti di mezzi pesanti). 36 anni di contributi serviranno anche ai lavoratori che facevano lavori pesanti per andare in pensione con l'Ape ordinaria senza oneri fino a tre anni e sette mesi prima e 1.500 euro lordi di pensione. In pratica si torna alla vecchia quota 99 (63 anni di età e 36 di contributi).
Spesa sociale e altre mance varie Fitta la lista dei bonus elettorali in questa finanziaria: prorogato anche per il 2017 il bonus di 500 euro ai diciottenni “per la cultura”. 2,1 miliardi in tre anni per il recupero delle periferie. 600 milioni di bonus alle famiglie con due o più figli. 50 milioni per il fondo per i non autosufficienti. 500 milioni in più per la lotta alla povertà, ma dal 2018. Poi ci sono i 1000 euro l'anno per gli asili nido, anche privati, ai bambini da zero a tre anni e il bonus “mamma domani”, un premio di maternità di 800 euro una tantum per le prime spese e la diagnostica. E naturalmente la riduzione del canone Rai di altri 10 euro anche quest'anno.
Tante briciole elettorali che piovono qua e là mentre arriva l'annuncio della Caritas che la povertà è aumentata in Italia nell'ultimo anno e gli indigenti sono saliti a 4,6 milioni, con un aumento di 500 mila unità. E i più colpiti sono i giovani e il Mezzogiorno.
Condoni fiscali L'abolizione di Equitalia (con decreto approvato “salvo intese” e ancora da presentare in parlamento), era già stato annunciato un anno fa. Sarà assorbita dall'Agenzia delle entrate, che si avvale comunque di altre 92 società per la riscossione. Per tutto il 2017 le cartelle potranno essere “rottamate” dal 50% al 65%. Si pagheranno solo i tributi e le multe dovute, più gli interessi di legge ma escluse sanzioni e more. Inoltre si potranno rateizzare fino a 36 mesi. Da questo provvedimento il governo si aspetta di ricavare 4 miliardi.
Da notare che le tasse da incassare hanno raggiunto tra il 2000 e il 2014 la cifra mostruosa di 1.058 miliardi. Di questi Equitalia considera effettivamente riscuotibili appena 51 miliardi (il 5%). E di questi il governo punta a prenderne subito 4 con questo vero e proprio condono. Fermi restando la fama vessatoria di Equitalia e il giusto sollievo per i piccoli evasori per necessità, questo provvedimento manda perciò ancora una volta un messaggio inequivocabile per i grandi e medi evasori beccati dal fisco: è sempre meglio non pagare, tanto prima o poi in Italia un condono arriva sempre. Specie in un Paese dove secondo l'Istat nel 2014 l'evasione di fisco e previdenza ha raggiunto 211 miliardi, il 13% del Pil. E dove la Corte dei conti certifica che nell'ultimo anno sono perfino calati i controlli ed è sceso il ricavo medio degli accertamenti, ridottosi ad appena 1.550 euro. Nel 2015 la lotta all'evasione avrebbe fruttato infatti solo 7,7 miliardi, la metà dei 15 strombazzati invece dal premier. E come qualificare poi la riapertura della Voluntary disclosure per il rientro dei capitali illegalmente portati all'estero pagando solo una tassa forfetaria ridotta? La volta scorsa doveva essere la prima e l'ultima, secondo Renzi. Che si aspetta di ricavarne invece altri 2 miliardi, la metà del 2015, quando rientrarono 60 miliardi, tassati con un'aliquota media del 5% (inferiore allo scudo fiscale di Tremonti del 6%).
Ma poiché sarà difficile trovare altri 30 miliardi di imponibile si parla di estendere il condono anche ai soldi in contanti nascosti nelle cassette di sicurezza delle banche e nelle casseforti domestiche in Italia, da tassare fino ad un'aliquota massima del 35%.
Tagli alla spesa pubblica Secondo gli incerti e fumosi conti presentati dal governo, dal lato entrate 3,3 miliardi verranno dalla spending review sulle forniture di beni e servizi agli enti pubblici, altri 1,2 miliardi dai “risparmi” nella sanità (“che diventano servizi per i cittadini”, assicura Renzi), e 1,6 miliardi saranno trovati con la “riorganizzazione dei fondi del 2016”. Da Voluntary disclosure e dall'abolizione di Equitalia verrebbero altri 6 miliardi, per un totale di 12 miliardi.
E da dove Renzi prende i soldi che mancano per arrivare a 27 miliardi, cioè in pratica i 15 miliardi dell'Iva sterilizzata anche per il 2017, e già destinata a diventare 20 miliardi nel 2018? Tutti dalla flessibilità concessa dalla Ue? No perché si tratta al massimo di 8 miliardi, sempre che la Ue accetti il deficit al 2,3% adottato unilateralmente da Renzi. Dall'aumento della lotta all'evasione? Improbabile, visto che si è addirittura allentata nell'ultimo anno, e del resto si mandano segnali opposti con l'abolizione di Equitalia e la ripetizione della voluntary . Dal gioco d'azzardo? Darà al massimo 300 milioni in più, secondo le ottimistiche previsioni del governo.
O non piuttosto allora da ulteriori tagli e balzelli per almeno 7 miliardi, classificati per ora come “ulteriori coperture”, che per il momento non ci è dato sapere? Una sorpresa che Renzi ci svelerà col contagocce nelle prossime settimane, e possibilmente dopo il referendum, se la Commissione europea gli concederà come sembra la necessaria copertura.

Perchè, per le fasce a basso reddito, il nostro tecnologico premier non applica il fiscal drag ( lo adottò Reagan molti anni fa,con successo ) "tarato" sul costo reale della vita, invece di fare elargizioni a destra e manca ? Statistiche alla mano, il bonus di 80 euro ci è costato oltre 9 mldi di euro.... ma le fasce più deboli ( la maggior parte ) economicamente quei soldi non li hanno spesi,proprio per il continuo aggravarsi della situazione economica nazionale, e per timore che non venissero mantenuti " all'infinito ".... e se i soldi non vengono "spesi" non c'è ritorno di maggiori imposte, e si ritorna al punto di partenza.....
 
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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Cercherò di essere il più breve possibile....:)

Comincio dagli "incentivi" ( con soldi nostri ) alle imprese :

Alle imprese, all'insegna dello slogan renziano “Industria 4.0”, vanno 20 miliardi in tre anni per la “competitività”, considerando anche il taglio dell'Ires, di cui 2,5 per il 2017. L'Ires è stata ridotta dal 27,5% al 24%, una riduzione già promessa da Renzi e che era già stata iscritta a bilancio dalle imprese. Per le partite Iva individuali c'è la possibilità di pagare una tassa unica del 24% (Iri) al posto dell'Irpef, ma occorre optare per il regime di contabilità ordinaria. Abolita anche l'Irpef agricola per 1,2 miliardi in due anni. É stato poi rinnovato il superammortamento del 140% sui beni strumentali, a cui si aggiunge un iperammortamento del 250% (!) sui beni strumentali e il software destinati all'aggiornamento tecnologico dell'impresa. E c'è anche 1 miliardo dai fondi della presidenza del Consiglio al fondo di garanzia per le Pmi. Nell'ottica di privilegiare la contrattazione aziendale rispetto a quella collettiva, viene incrementata la detassazione dei premi di produttività con l'aumento della soglia a 4 mila euro di premio e fino a 80 mila euro di reddito, così da includere anche dirigenti e manager. Si tratta di 1,3 miliardi nel periodo 2017-20 spostati dai contratti collettivi e che comprendono anche il sostegno al “welfare aziendale”, ossia privato. Ci sono poi 100 milioni per la ristrutturazione del settore bancario (contratti di solidarietà, prepensionamenti ecc.), e 50 milioni per chi assume stagisti entro sei mesi dal diploma o dalla laurea, con decontribuzione di 8.060 euro per tre anni.
A questo riguardo c'è da considerare che la decontribuzione per il Jobs act ha “funzionato” solo per il primo anno finché era piena, poi quando quest'anno è stata ridotta si è fermata anche la poca occupazione indotta e sono invece aumentati a dismisura i voucher, già a quota 84 milioni quest'anno, un record storico. In compenso l'Inps certifica un aumento del 31% dei licenziamenti (+ 10 mila negli ultimi 12 mesi) grazie all'abolizione dell'articolo 18 approvata insieme al Jobs act.
Pensioni
Renzi e Padoan decantano 7 miliardi alle pensioni, uno più del previsto, ma sono distribuiti in tre anni, e solo 1,8 nel 2017, mentre il grosso di 2,6 miliardi è rimandato al 2019. Serviranno per dare la 14ª mensilità ai pensionati minimi che non ce l'hanno, e aumentare quella dei pensionati sotto i mille euro che ce l'hanno già, in proporzione ai versamenti effettuati, e per finanziare i pensionamenti anticipati (Ape). Nonché per aumentare la no tax area ai pensionati equiparandola a quella per i lavoratori dipendenti. Sull'”Ape sociale” il governo aveva promesso ai sindacati che i disoccupati senza ammortizzatori, i lavoratori in gravi condizioni di salute e con parenti di primo grado conviventi con disabilità grave, potevano andare in pensione anticipata con 20 anni di contributi. Invece ne serviranno 30. E ne serviranno ben 36 per chi fa lavori particolarmente gravosi (infermieri di sala operatoria, edili, maestre d'infanzia, macchinisti e autisti di mezzi pesanti). 36 anni di contributi serviranno anche ai lavoratori che facevano lavori pesanti per andare in pensione con l'Ape ordinaria senza oneri fino a tre anni e sette mesi prima e 1.500 euro lordi di pensione. In pratica si torna alla vecchia quota 99 (63 anni di età e 36 di contributi).
Spesa sociale e altre mance varie Fitta la lista dei bonus elettorali in questa finanziaria: prorogato anche per il 2017 il bonus di 500 euro ai diciottenni “per la cultura”. 2,1 miliardi in tre anni per il recupero delle periferie. 600 milioni di bonus alle famiglie con due o più figli. 50 milioni per il fondo per i non autosufficienti. 500 milioni in più per la lotta alla povertà, ma dal 2018. Poi ci sono i 1000 euro l'anno per gli asili nido, anche privati, ai bambini da zero a tre anni e il bonus “mamma domani”, un premio di maternità di 800 euro una tantum per le prime spese e la diagnostica. E naturalmente la riduzione del canone Rai di altri 10 euro anche quest'anno.
Tante briciole elettorali che piovono qua e là mentre arriva l'annuncio della Caritas che la povertà è aumentata in Italia nell'ultimo anno e gli indigenti sono saliti a 4,6 milioni, con un aumento di 500 mila unità. E i più colpiti sono i giovani e il Mezzogiorno.
Condoni fiscali L'abolizione di Equitalia (con decreto approvato “salvo intese” e ancora da presentare in parlamento), era già stato annunciato un anno fa. Sarà assorbita dall'Agenzia delle entrate, che si avvale comunque di altre 92 società per la riscossione. Per tutto il 2017 le cartelle potranno essere “rottamate” dal 50% al 65%. Si pagheranno solo i tributi e le multe dovute, più gli interessi di legge ma escluse sanzioni e more. Inoltre si potranno rateizzare fino a 36 mesi. Da questo provvedimento il governo si aspetta di ricavare 4 miliardi.
Da notare che le tasse da incassare hanno raggiunto tra il 2000 e il 2014 la cifra mostruosa di 1.058 miliardi. Di questi Equitalia considera effettivamente riscuotibili appena 51 miliardi (il 5%). E di questi il governo punta a prenderne subito 4 con questo vero e proprio condono. Fermi restando la fama vessatoria di Equitalia e il giusto sollievo per i piccoli evasori per necessità, questo provvedimento manda perciò ancora una volta un messaggio inequivocabile per i grandi e medi evasori beccati dal fisco: è sempre meglio non pagare, tanto prima o poi in Italia un condono arriva sempre. Specie in un Paese dove secondo l'Istat nel 2014 l'evasione di fisco e previdenza ha raggiunto 211 miliardi, il 13% del Pil. E dove la Corte dei conti certifica che nell'ultimo anno sono perfino calati i controlli ed è sceso il ricavo medio degli accertamenti, ridottosi ad appena 1.550 euro. Nel 2015 la lotta all'evasione avrebbe fruttato infatti solo 7,7 miliardi, la metà dei 15 strombazzati invece dal premier. E come qualificare poi la riapertura della Voluntary disclosure per il rientro dei capitali illegalmente portati all'estero pagando solo una tassa forfetaria ridotta? La volta scorsa doveva essere la prima e l'ultima, secondo Renzi. Che si aspetta di ricavarne invece altri 2 miliardi, la metà del 2015, quando rientrarono 60 miliardi, tassati con un'aliquota media del 5% (inferiore allo scudo fiscale di Tremonti del 6%).
Ma poiché sarà difficile trovare altri 30 miliardi di imponibile si parla di estendere il condono anche ai soldi in contanti nascosti nelle cassette di sicurezza delle banche e nelle casseforti domestiche in Italia, da tassare fino ad un'aliquota massima del 35%.
Tagli alla spesa pubblica Secondo gli incerti e fumosi conti presentati dal governo, dal lato entrate 3,3 miliardi verranno dalla spending review sulle forniture di beni e servizi agli enti pubblici, altri 1,2 miliardi dai “risparmi” nella sanità (“che diventano servizi per i cittadini”, assicura Renzi), e 1,6 miliardi saranno trovati con la “riorganizzazione dei fondi del 2016”. Da Voluntary disclosure e dall'abolizione di Equitalia verrebbero altri 6 miliardi, per un totale di 12 miliardi.
E da dove Renzi prende i soldi che mancano per arrivare a 27 miliardi, cioè in pratica i 15 miliardi dell'Iva sterilizzata anche per il 2017, e già destinata a diventare 20 miliardi nel 2018? Tutti dalla flessibilità concessa dalla Ue? No perché si tratta al massimo di 8 miliardi, sempre che la Ue accetti il deficit al 2,3% adottato unilateralmente da Renzi. Dall'aumento della lotta all'evasione? Improbabile, visto che si è addirittura allentata nell'ultimo anno, e del resto si mandano segnali opposti con l'abolizione di Equitalia e la ripetizione della voluntary . Dal gioco d'azzardo? Darà al massimo 300 milioni in più, secondo le ottimistiche previsioni del governo.
O non piuttosto allora da ulteriori tagli e balzelli per almeno 7 miliardi, classificati per ora come “ulteriori coperture”, che per il momento non ci è dato sapere? Una sorpresa che Renzi ci svelerà col contagocce nelle prossime settimane, e possibilmente dopo il referendum, se la Commissione europea gli concederà come sembra la necessaria copertura.
punto 1) Incentivi alle imprese in linea di massima non sarei nemmeno contraria anzi ma il problema sorge nella gestione delle incentivazione per assunzioni e relativo jobs act che mimsembra evidente abbiano dimostrato grandi limiti
visto che sostanzialmente il datore di lavoro tende più ad evitare assunzioni che confermarle
non ti so dire quante imprese adottino il regime al 24% secco
iperammortamento sembra più un falso in bilancio autorizzato che altro :D
Sull art 18 stendo un velo pietoso, una conquista buttata alle ortiche

punto 2) pensioni ... Ehm cambiamo subito argomento ? ;)
La certezza mi sembra sia che nonostante sulla carta si prevedano agevolazioni tra un balzello e l'altro si arriverà a lavorare sinché il "fisico regge"
già non oso immaginare di quanto si allungherà la vita lavorativa mediamente ma certo che questa ultima riforma verra' poco rilspettata e rivista a breve termine

punto 3) i bonus sono il cavallo di battaglia di diversi leader
che vengono aggiustati a secondo di chi interessa procuri un voto elettorale, resta evidente che non sono utili per un Vera politica sociale che sia sintomo di supporto piuttosto che di assistenzialismo random

punto 4) sui condoni fiscali non mi esprimo o meglio si così : :incazzato::incazzato:
sono convinta che ci sono gli evasori per necessità ma ci sono anche i grandi evasori per lucro e basta o per dividendi vari e bustarelle qua e là, dove serve


punto 5) i tagli alla spesa più pubblica sono il vero motore dei bilanci nazionali :D
Un po' come l'abbattimento del costo del lavoro nelle imprese
sono due voci facilmente aggredibile senza particolari sforzi, ahimè
 

brenin

Utente
Staff Forum
punto 1) Incentivi alle imprese in linea di massima non sarei nemmeno contraria anzi ma il problema sorge nella gestione delle incentivazione per assunzioni e relativo jobs act che mimsembra evidente abbiano dimostrato grandi limiti
visto che sostanzialmente il datore di lavoro tende più ad evitare assunzioni che confermarle
non ti so dire quante imprese adottino il regime al 24% secco
iperammortamento sembra più un falso in bilancio autorizzato che altro :D
Sull art 18 stendo un velo pietoso, una conquista buttata alle ortiche

punto 2) pensioni ... Ehm cambiamo subito argomento ? ;)
La certezza mi sembra sia che nonostante sulla carta si prevedano agevolazioni tra un balzello e l'altro si arriverà a lavorare sinché il "fisico regge"
già non oso immaginare di quanto si allungherà la vita lavorativa mediamente ma certo che questa ultima riforma verra' poco rilspettata e rivista a breve termine

punto 3) i bonus sono il cavallo di battaglia di diversi leader
che vengono aggiustati a secondo di chi interessa procuri un voto elettorale, resta evidente che non sono utili per un Vera politica sociale che sia sintomo di supporto piuttosto che di assistenzialismo random

punto 4) sui condoni fiscali non mi esprimo o meglio si così : :incazzato::incazzato:
sono convinta che ci sono gli evasori per necessità ma ci sono anche i grandi evasori per lucro e basta o per dividendi vari e bustarelle qua e là, dove serve


punto 5) i tagli alla spesa più pubblica sono il vero motore dei bilanci nazionali :D
Un po' come l'abbattimento del costo del lavoro nelle imprese
sono due voci facilmente aggredibile senza particolari sforzi, ahimè
questo prospetto secondo me è interessante :

[h=1]Entrate tributarie[/h] (aggiornato il 7 novembre 2016)
Fonte: Ministero dell’Economia (Dipartimento delle Finanze)
Settembre 2016
Entrate tributarie – 2014-2016 (milioni di euro)

(*)
Valore acquisito a settembre 2016, ipotizzando per i restanti mesi dell’anno un gettito pari a quello dei corrispondenti mesi del 2015, ad eccezione della Tasi, in cui si è tenuto conto di un minor gettito presunto per il 2016 di 1,7 miliardi di euro per la seconda rata (relativi alle prime case) e delle Imposte indirette, in cui si è tenuto conto dello slittamento nel pagamento del canone Rai.

A settembre 2016 le entrate tributarie aumentano di 1,1 miliardi di euro rispetto al corrispondente mese del 2015, con una variazione cumulata da gennaio di +1,9%.
Su base annua le tasse sono in aumento di 1,3% rispetto al 2015 (+6,5 miliardi di euro di cui quasi 2 derivano dalle entrate relative ai giochi), mentre la nota di aggiornamento al Def indica per quest’anno un’invarianza del gettito tributario .
Le imposte dirette aumentano del 2,4% (Irpef +2,3%), le indirette del 3,5% (Iva +3,9%, anche se in calo del 7,3% l’Iva sulle importazioni) e le territoriali diminuiscono del 9,5% (in conseguenza del minor gettito atteso per la Tasi).Invariate le accise sulle benzine, mentre aumentano quelle su energia elettrica (+12,7%) e gas da riscaldamento (+18,6%).Per le imprese, a fronte di un risparmio di 3,2 miliardi di euro sull’Irap, si registra un aumento dell’Ires di 1,6 miliardi di euro.

Penso siano dati che si commentano da sè....

 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
questo prospetto secondo me è interessante :

Entrate tributarie

(aggiornato il 7 novembre 2016)
Fonte: Ministero dell’Economia (Dipartimento delle Finanze)
Settembre 2016
Entrate tributarie – 2014-2016 (milioni di euro)

(*)
Valore acquisito a settembre 2016, ipotizzando per i restanti mesi dell’anno un gettito pari a quello dei corrispondenti mesi del 2015, ad eccezione della Tasi, in cui si è tenuto conto di un minor gettito presunto per il 2016 di 1,7 miliardi di euro per la seconda rata (relativi alle prime case) e delle Imposte indirette, in cui si è tenuto conto dello slittamento nel pagamento del canone Rai.

A settembre 2016 le entrate tributarie aumentano di 1,1 miliardi di euro rispetto al corrispondente mese del 2015, con una variazione cumulata da gennaio di +1,9%.
Su base annua le tasse sono in aumento di 1,3% rispetto al 2015 (+6,5 miliardi di euro di cui quasi 2 derivano dalle entrate relative ai giochi), mentre la nota di aggiornamento al Def indica per quest’anno un’invarianza del gettito tributario .
Le imposte dirette aumentano del 2,4% (Irpef +2,3%), le indirette del 3,5% (Iva +3,9%, anche se in calo del 7,3% l’Iva sulle importazioni) e le territoriali diminuiscono del 9,5% (in conseguenza del minor gettito atteso per la Tasi).Invariate le accise sulle benzine, mentre aumentano quelle su energia elettrica (+12,7%) e gas da riscaldamento (+18,6%).Per le imprese, a fronte di un risparmio di 3,2 miliardi di euro sull’Irap, si registra un aumento dell’Ires di 1,6
miliardi di euro.

Penso siano dati che si commentano da sè....

Io voglio una busta paga pesante e poi pago le tasse :cool: famo così per tutti :D

le accise sono una vergogna
 

brenin

Utente
Staff Forum
Io voglio una busta paga pesante e poi pago le tasse :cool: famo così per tutti :D

le accise sono una vergogna
Tutto vero, però mi sembra evidente come si voglia "accentrare" a Roma le entrate penalizzando gli enti locali ( le imposte territoriali sono in forte diminuzione ), ed è anche evidente,come giustamente hai sottolineato,il balzo delle accise. E per le fasce più deboli dovrebbe applicare il fiscal drag ( che gli costerebbe meno ) che utilizzò Reagan molti anni fa, ovviamente riveduto e corretto in funzione della ns. realtà economico/sociale. Ma resterà un'utopia ....
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Tutto vero, però mi sembra evidente come si voglia "accentrare" a Roma le entrate penalizzando gli enti locali ( le imposte territoriali sono in forte diminuzione ), ed è anche evidente,come giustamente hai sottolineato,il balzo delle accise. E per le fasce più deboli dovrebbe applicare il fiscal drag ( che gli costerebbe meno ) che utilizzò Reagan molti anni fa, ovviamente riveduto e corretto in funzione della ns. realtà economico/sociale. Ma resterà un'utopia ....
Si e gli effetti sugli enti locali già oberati da debiti enormi, ai quali vengono a mancare ulteriori risorse si vedono, almeno da me

per dirti una sciocchezza : noi abbiamo il mini metro' in superficie che collega la parte periferica in zona stadio al centro della città, all'acropoli, utile per chi lavora in centro ( :D) utile per i turisti che hanno a disposizione un parcheggio gratis e poi possono muoversi con il mini metro

come ovvio ogni anno viene fatta una manutenzione che dura due settimane, nelle quali il servizio è precluso

fino a due anni fa all'interno del parcheggio per sostituire il servizio c'erano autobus che allo stesso prezzo e con poco tempo in più percorrevano lo stesso percorso e le stesse fermate ( considera che la corsa media dura 10 minuti )

ora non c'è più il servizio di sostituzione e bisogna prendere gli autobus di linea che sono dislocati altrove ( parlo delle fermate ) e che per arrivare in centro, seguendo il loro percorso abituale per i quartieri della città ci mettono circa 40/60 minuti :mad:

piccolo esempio ma significativo
 
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