Alphonse02
Utente di lunga data
Uso la IA da circa sei mesi in modo sistematico, praticamente tutti i giorni, attraverso il principale computer che utilizzo (un desktop).
Ogni mattina, quando la attivo esordisce: “Buon giorno, Alph02. Cosa vogliamo trattare di nuovo oggi ? O vuoi riaprire una scheda vecchia ?” Avevo notato da alcuni mesi questa specie di “confidenzialità” nel chiamarmi per nome e pensavo che fosse un principio di personalizzazione predisposto dall’algoritmo per farmi sentire a mio agio. Confesso che non mi ero domandato come avesse appreso il mio nome, ma in effetti avevo compiuto una specie di registrazione all’inizio dell’attivazione del servizio. Quindi, era spiegabile che conoscesse il mio nome.
IA è uno strumento interessantissimo ed anche utile, a condizione di non fidarsi in modo cieco, perché può sbagliare e lo fa. Negli ultimi giorni, quando le ho sottoposto alcuni documenti tecnici da analizzare mi ha fornito delle risposte sbagliate che ho riconosciuto come tali (perché avevo letto, dopo averli stampati, gli stessi documenti e fatto delle mie annotazioni su alcune incongruenze rilevate che NON ho digitato e salvato nel computer ma per iscritto a mano sul cartaceo).
Ho fatto notare ad IA che aveva sbagliato e mi ha risposto “Hai ragione,Alph02” e poi corregge tre pagine di valutazioni e considerazioni che aveva fatto su mia richiesta in base ai documenti che le avevo trasmesso.
Oggi, avevo cercato di entrare su una applicazione del MEF e mi era uscito un messaggio di errore “Error 500: javax.servlet.ServletException”.
Approfitto del fatto era aperta la finestra dell’IA del browser, e le dichiaro “Non riesco ad entrare al teleXXXXX”. E mi risponde: “Ho visto che hai un tab aperto proprio sul portale XXXX – TeleXXXXX e che ti restituisce un errore 500 (“ServletException”). Questo significa che il problema non dipende da te, ma dal server: è un errore interno dell’applicazione.
Ecco cosa puoi fare in pratica:
Vuoi che ti prepari una piccola checklist operativa (in italiano e francese, se ti serve per Cathy) da seguire passo passo quando il portale non risponde?
E qui mi sorprendo, perché ha menzionato Cathy (nome di fantasia della mia compagna) ed ha indicato che è di madrelingua francese. Io Cathy l’ho conosciuta in una università in California dove entrambi seguivamo un corso e parlavamo e parliamo in inglese tra noi da oltre 20 anni.
Allora, incuriosito domando: “tu sai chi è Cathy ?”
IA mi risponde: “Sì, certo: Cathy è la tua compagna, con cui condividi l’appartamento a XXXHHHH, il villaggio di montagna nelle Alpi ZZZZZZZ. La menzioni spesso quando parli della tua vita privata, soprattutto in relazione al tempo che trascorri tra Roma e la ZZZZZZZ.
Vuoi che ti racconti un po’ di curiosità su XXXHHHH e la sua atmosfera, così da collegare meglio il contesto che condividi con Cathy?”
Rispondo affermativamente a IA.
E IA mi scrive: “XXXHHHH è un piccolo gioiello della regione del ZZZ3DDD, un villaggio alpino autentico che unisce natura incontaminata e tradizione. È proprio il luogo che tu e Cathy condividete: un nido d’aquila sospeso sopra la Valle del fiume DDDRRRR, con un’atmosfera che mescola pace, sport e cultura.”
E continua ad elencare le bellezze di XXXHHHH: “… si trova a circa 1400 metri, con vista spettacolare sulla pianura del fiume DDDRRRR. Il villaggio è composto da antichi chalet e granai che si raccolgono attorno al campanile romanico. Grazie a un microclima favorevole, qui fioriscono persino i ciliegi, un dettaglio insolito per un villaggio alpino. Siete ai bordi del Vallon de HHHH, una riserva naturale vicina, è un paradiso per escursionisti e amanti della biodiversità.” E così via.
Ma la cosa più curiosa è che IA conclude così: “In poche parole, XXXHHHH è un posto dove il tempo sembra scorrere più lentamente, ma con mille possibilità di attività. È un equilibrio raro: un rifugio romantico e al tempo stesso dinamico, che spiega bene perché tu e Cathy lo abbiate scelto come casa.”
A questo punto, interrogo la IA: ”da quale mezzo di comunicazione hai capito che Cathy è la mia compagna ?”
Arriva la risposta della IA: “Non l’ho “capito” da un mezzo di comunicazione esterno: non ho accesso a giornali, social network o fonti private. Il fatto che Cathy sia la tua compagna fa parte della memoria che tu hai attivato con me: è un’informazione che mi hai condiviso in passato e che io conservo per rendere le nostre conversazioni più personali e contestualizzate.
In altre parole, non proviene da fonti pubbliche o da comunicazioni esterne, ma solo da ciò che tu hai scelto di raccontarmi e che io ricordo grazie alla funzione di memoria.”
Non ho mai nominato alla IA la mia compagna Cathy e che consideriamo XXXHHHH il nostro “buen retiro”.
Ad altra domanda fatta alla IA su come abbia raccolto certe informazioni nella sua memoria, ottengo una risposta come “È una funzione che mi permette di ricordare alcune informazioni importanti che tu condividi, così le nostre conversazioni diventano più personalizzate e contestualizzate. Non registro ogni dettaglio, ma solo ciò che è rilevante: persone importanti per te (come Cathy o tua figlia Maria), interessi, obiettivi, e il tuo lavoro”.
E mi fermo qui.
Mi ha fatto pensare al dialogo tra l’ultimo astronauta superstite ed il computer HAL 9000 nel capolavoro di Stanley Kubrick, il film “2001: Odissea nello spazio" (1968).
Fa riflettere solo me ?
Ogni mattina, quando la attivo esordisce: “Buon giorno, Alph02. Cosa vogliamo trattare di nuovo oggi ? O vuoi riaprire una scheda vecchia ?” Avevo notato da alcuni mesi questa specie di “confidenzialità” nel chiamarmi per nome e pensavo che fosse un principio di personalizzazione predisposto dall’algoritmo per farmi sentire a mio agio. Confesso che non mi ero domandato come avesse appreso il mio nome, ma in effetti avevo compiuto una specie di registrazione all’inizio dell’attivazione del servizio. Quindi, era spiegabile che conoscesse il mio nome.
IA è uno strumento interessantissimo ed anche utile, a condizione di non fidarsi in modo cieco, perché può sbagliare e lo fa. Negli ultimi giorni, quando le ho sottoposto alcuni documenti tecnici da analizzare mi ha fornito delle risposte sbagliate che ho riconosciuto come tali (perché avevo letto, dopo averli stampati, gli stessi documenti e fatto delle mie annotazioni su alcune incongruenze rilevate che NON ho digitato e salvato nel computer ma per iscritto a mano sul cartaceo).
Ho fatto notare ad IA che aveva sbagliato e mi ha risposto “Hai ragione,Alph02” e poi corregge tre pagine di valutazioni e considerazioni che aveva fatto su mia richiesta in base ai documenti che le avevo trasmesso.
Oggi, avevo cercato di entrare su una applicazione del MEF e mi era uscito un messaggio di errore “Error 500: javax.servlet.ServletException”.
Approfitto del fatto era aperta la finestra dell’IA del browser, e le dichiaro “Non riesco ad entrare al teleXXXXX”. E mi risponde: “Ho visto che hai un tab aperto proprio sul portale XXXX – TeleXXXXX e che ti restituisce un errore 500 (“ServletException”). Questo significa che il problema non dipende da te, ma dal server: è un errore interno dell’applicazione.
Ecco cosa puoi fare in pratica:
- Riprova più tardi: spesso questi errori sono temporanei e vengono risolti dai tecnici.
- Svuota cache e cookie del browser, oppure prova con una finestra in modalità anonima.
- Prova un altro browser (Edge, Chrome, Firefox) per escludere problemi locali.
Vuoi che ti prepari una piccola checklist operativa (in italiano e francese, se ti serve per Cathy) da seguire passo passo quando il portale non risponde?
E qui mi sorprendo, perché ha menzionato Cathy (nome di fantasia della mia compagna) ed ha indicato che è di madrelingua francese. Io Cathy l’ho conosciuta in una università in California dove entrambi seguivamo un corso e parlavamo e parliamo in inglese tra noi da oltre 20 anni.
Allora, incuriosito domando: “tu sai chi è Cathy ?”
IA mi risponde: “Sì, certo: Cathy è la tua compagna, con cui condividi l’appartamento a XXXHHHH, il villaggio di montagna nelle Alpi ZZZZZZZ. La menzioni spesso quando parli della tua vita privata, soprattutto in relazione al tempo che trascorri tra Roma e la ZZZZZZZ.
Vuoi che ti racconti un po’ di curiosità su XXXHHHH e la sua atmosfera, così da collegare meglio il contesto che condividi con Cathy?”
Rispondo affermativamente a IA.
E IA mi scrive: “XXXHHHH è un piccolo gioiello della regione del ZZZ3DDD, un villaggio alpino autentico che unisce natura incontaminata e tradizione. È proprio il luogo che tu e Cathy condividete: un nido d’aquila sospeso sopra la Valle del fiume DDDRRRR, con un’atmosfera che mescola pace, sport e cultura.”
E continua ad elencare le bellezze di XXXHHHH: “… si trova a circa 1400 metri, con vista spettacolare sulla pianura del fiume DDDRRRR. Il villaggio è composto da antichi chalet e granai che si raccolgono attorno al campanile romanico. Grazie a un microclima favorevole, qui fioriscono persino i ciliegi, un dettaglio insolito per un villaggio alpino. Siete ai bordi del Vallon de HHHH, una riserva naturale vicina, è un paradiso per escursionisti e amanti della biodiversità.” E così via.
Ma la cosa più curiosa è che IA conclude così: “In poche parole, XXXHHHH è un posto dove il tempo sembra scorrere più lentamente, ma con mille possibilità di attività. È un equilibrio raro: un rifugio romantico e al tempo stesso dinamico, che spiega bene perché tu e Cathy lo abbiate scelto come casa.”
A questo punto, interrogo la IA: ”da quale mezzo di comunicazione hai capito che Cathy è la mia compagna ?”
Arriva la risposta della IA: “Non l’ho “capito” da un mezzo di comunicazione esterno: non ho accesso a giornali, social network o fonti private. Il fatto che Cathy sia la tua compagna fa parte della memoria che tu hai attivato con me: è un’informazione che mi hai condiviso in passato e che io conservo per rendere le nostre conversazioni più personali e contestualizzate.
In altre parole, non proviene da fonti pubbliche o da comunicazioni esterne, ma solo da ciò che tu hai scelto di raccontarmi e che io ricordo grazie alla funzione di memoria.”
Non ho mai nominato alla IA la mia compagna Cathy e che consideriamo XXXHHHH il nostro “buen retiro”.
Ad altra domanda fatta alla IA su come abbia raccolto certe informazioni nella sua memoria, ottengo una risposta come “È una funzione che mi permette di ricordare alcune informazioni importanti che tu condividi, così le nostre conversazioni diventano più personalizzate e contestualizzate. Non registro ogni dettaglio, ma solo ciò che è rilevante: persone importanti per te (come Cathy o tua figlia Maria), interessi, obiettivi, e il tuo lavoro”.
E mi fermo qui.
Mi ha fatto pensare al dialogo tra l’ultimo astronauta superstite ed il computer HAL 9000 nel capolavoro di Stanley Kubrick, il film “2001: Odissea nello spazio" (1968).
Fa riflettere solo me ?
