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Mariarosa
Guest
Salve a tutti.
Vi leggo da un pò di tempo con molto interesse, e ora mi decido a partecipare per chiedere il vostro aiuto, o anche solo un consiglio, un punto di vista.
La mia situazione non è semplice da spiegare in una manciata di righe, ma ci proverò.
38 anni, con un adorato figlio di 12, e sposata col suo papà da 2 anni prima che nascesse lui (entrambi piuttosto giovani insomma!), ho sviluppato nel corso degli anni un rapporto abbastanza "particolare" con mio marito.
Fra di noi ci sono sempre stati un affetto immenso e un grande rispetto, e posso affermare che lui sia - ovviamente insieme a nostro figlio - la persona più importante della mia vita.
Fatto sta che, nonostante tutto ciò che ci lega, siamo diventati nel corso degli anni (gli ultimi soprattutto), sempre più come fratello e sorella, e sempre meno una coppia, intesa dal punto di vista erotico-sentimentale.
E non stò parlando del tanto discusso "calo della passione" - che ritengo normale in una coppia di lunga durata - quanto piuttosto di una vera e propria "trasformazione" del rapporto, che si è evoluto sotto tanti aspetti sacrificandone altri.
Una trasformazione che non è stata repentina e traumatica, ma piuttosto un naturale evolversi delle cose, e che io e mio marito abbiamo sempre cercato di affrontare apertamente, senza nasconderci l'uno all'altra, con il rispetto reciproco e la voglia di confronto che da sempre ci contraddistinguono.
Inevitabilmente, questo confronto ha portato nel tempo all'instaurarsi fra noi di patti espliciti ed impliciti, compreso ammettere la possibilità che ad entrambi possa capitare di provare interesse sentimentale per altre persone, e che questo interesse possa anche evolvere in qualcosa di più concreto, a condizione che la nostra famiglia venga sempre prima di tutto.
So che può sembrare asettico e crudo, messo così nero su bianco, ma vi assicuro che sono conclusioni a cui siamo giunti dopo un confronto lungo e accorato.
Ci sono stati momenti in cui abbiamo anche ventilato l'idea della separazione, per poi giungere puntualmente alla domanda: e perchè mai, in fondo, dovremmo farlo?
Insieme stiamo bene, ci vogliamo un bene immenso, ci sono stima e rispetto, e per entrambi la nostra famiglia - di cui il nostro adorato bambino è il fulcro - è la cosa più importante al mondo.
Quindi, perchè separarsi?
Nostro figlio cresce sereno ed è legatissimo ad entrambi, dunque perchè dargli questo dolore, quando non ce ne sono reali motivi?
Certo, io condivido chi sostiene che è sbagliato stare insieme solo per i figli, e che un babbo e una mamma infelici insieme possono dar loro molto più dolore che due genitori serenamente separati, ma sta di fatto che non è questo il nostro caso.
Insieme, noi tre, siamo sereni.
Inevitabilmente però, rimane l'altra faccia della medaglia: ovvero che da molto tempo io e lui non siamo più "una coppia" sotto determinati punti di vista, anche se insieme a nostro figlio costituiamo una famiglia. Una bella famiglia, mi consento di affermare.
Avverto un pò d'imbarazzo nel scendere in particolari intimi, ma vi basti sapere che da anni io e lui non facciamo più l'amore.
A questo mi riferivo dicendo che siamo un pò come "fratello e sorella".
E da qui le conclusioni a cui siamo giunti, e che ho tentato di spiegarvi più sopra.
Spiegazione a cui aggiungo una doverosa precisazione: a nessuno dei due interessa minimamente andare in giro a racimolare avventure, anche perchè non siamo mai stati i tipi, nè io nè lui, e poi siamo troppo presi dalla nostra vita, dal cercare di crescere nostro figlio dandogli basi solide e punti di riferimento, conciliando la nostra attenzione di genitori con gli impegni di professioni molto impegnative per entrambi (lui manager di una grossa azienda, io pubblicitaria).
Resta però il fatto che, nella nostra situazione, sarebbe da stolti non ammettere che possa capitare di provare interesse per qualcun'altro.
E così, dopo il doveroso preambolo che - spero mi perdonerete - non sono riuscita a mantenere stringato, giungo finalmente al punto: a me è capitato.
Dopo molto tempo in cui - nonostante la condiscendenza a cui si è giunti in proposito con mio marito - non ho mai provato un reale interesse per nessuno, benchè le possibilità e i corteggiatori non mi siano mai mancati, un giorno ho incontrato un uomo.
E' curioso per me dirlo, dal momento che non sono più una ragazzina e che, anche quando ne avevo l'età preposta, non sono mai stata un tipo troppo sentimentale, ma lasciandomi andare alle definizioni, potrei affermare che si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine. Ho visto lui ed è stato come incontrare qualcuno che conoscevo da sempre, e da quel primo momento questo sentimento è montato dentro di me, assumendo toni e connotazioni che - per quanto razionalmente io possa ritenerlo azzardato - potrei persino arrivare a definire amore.
E dopo il punto, il punto cruciale: fra me e quet'uomo non è mai successo niente.
Per mesi lui mi ha lanciato "segnali" che mi parevano inequivocabili e che mi avevano fatto convincere di essere corrisposta.
Parlo di tanti piccoli gesti, come sguardi, piccoli "inseguimenti" e comunque tante cose che sono difficili da dire a parole perchè bisognerebbe trovarcisi di persona, ma avete presente quando la sensazione di una corrispondenza è troppo netta e forte per potersi capacitare che sia solo frutto d'immaginazione o di false speranze?
L'ho visto arrossire una volta che ci siamo incontrati per caso, ho visto i suoi occhi cercarmi in tante occasioni, eccetera, eccetera.
Poi però, non ha mai fatto una mossa concreta, e da un pò di tempo sembra addirittura evitarmi.
Da quanto, una sola ed unica volta, trovandoci da soli in una stanza, ci siamo scambiati un lieve bacio sulle labbra. Gesto che è partito da lui, anche se io ho poi corrisposto.
Insomma, da allora più nulla. Spesso vedendomi abbassa lo sguardo, e arriva a salutarmi solo se proprio non ne può fare a meno. Di certo non mi lancia più quei segnali che mi erano parsi così evidenti. Ed in effetti, ancor più adesso che sono finiti, non riesco a capacitarmi che non lo fossero.
Così eccomi qui. Con questa cosa che mi sta logorando.
Il desiderio di lui è sempre più forte, ed è un desiderio che coinvolge tutta la sua persona, non certo la sola attrazione sessuale, che forse è la cosa meno importante.
E molto probabilmente, proprio questa situazione "incompiuta" non mi aiuta a prendere le cose con lucidità.
Le domande sono tante.
Possibile che io mi sia immaginata tutto, e che lui in realtà non abbia mai provato interesse per me?
E se invece ciò che percepivo era reale, come mai questa retromarcia, ancor prima che sia accaduto alcunchè?
Ho una vita piena di priorità ben precise a cui tengo infinitamente, e che sono inconciliabili con questo mio sentirmi una stupida ragazzina innamorata e allo sbando.
Per questo, anche e soprattutto per questo, ho BISOGNO di risposte.
Ma come fare?
Voi che cosa ne pensate?
Un'ultima cosa, la più imbarazzante: lui, è l'istruttore di karate di mio figlio, che pratica quest'arte marziale da quando aveva sei anni.
Ma io l'ho conosciuto prima che lo diventasse, in un'altra palestra dove insegna e che per un pò ho frequentato anch'io.
Solo dopo - ovvero lo scorso settembre - ha preso servizio nel centro sportivo di mio figlio, in sostituzione del vecchio maestro. Mentre io e lui ci conosciamo dall'anno precedente.
Questo per dire che non è in virtù di questo suo ruolo che ci siamo conosciuti, e non è stato da quando io sono "diventata" la mamma di un suo allievo che ha fatto quella "retromarcia".
No, questa è avvenuta pochi mesi fa, mentre i precedenti "segnali" erano continuati anche dopo che è arrivato al centro sportivo che frequenta il mio bambino.
La situazione è davvero imbarazzante, ma io non posso fare a meno di provare per lui ciò che provo.
E lui invece?
Non so davvero più cosa pensare, mi date un vostro parere?
Perdonate se ho scritto tanto, e un grazie di cuore anche solo a chi ha avuto la pazienza di leggermi fino a qui.
Mariarosa
Vi leggo da un pò di tempo con molto interesse, e ora mi decido a partecipare per chiedere il vostro aiuto, o anche solo un consiglio, un punto di vista.
La mia situazione non è semplice da spiegare in una manciata di righe, ma ci proverò.
38 anni, con un adorato figlio di 12, e sposata col suo papà da 2 anni prima che nascesse lui (entrambi piuttosto giovani insomma!), ho sviluppato nel corso degli anni un rapporto abbastanza "particolare" con mio marito.
Fra di noi ci sono sempre stati un affetto immenso e un grande rispetto, e posso affermare che lui sia - ovviamente insieme a nostro figlio - la persona più importante della mia vita.
Fatto sta che, nonostante tutto ciò che ci lega, siamo diventati nel corso degli anni (gli ultimi soprattutto), sempre più come fratello e sorella, e sempre meno una coppia, intesa dal punto di vista erotico-sentimentale.
E non stò parlando del tanto discusso "calo della passione" - che ritengo normale in una coppia di lunga durata - quanto piuttosto di una vera e propria "trasformazione" del rapporto, che si è evoluto sotto tanti aspetti sacrificandone altri.
Una trasformazione che non è stata repentina e traumatica, ma piuttosto un naturale evolversi delle cose, e che io e mio marito abbiamo sempre cercato di affrontare apertamente, senza nasconderci l'uno all'altra, con il rispetto reciproco e la voglia di confronto che da sempre ci contraddistinguono.
Inevitabilmente, questo confronto ha portato nel tempo all'instaurarsi fra noi di patti espliciti ed impliciti, compreso ammettere la possibilità che ad entrambi possa capitare di provare interesse sentimentale per altre persone, e che questo interesse possa anche evolvere in qualcosa di più concreto, a condizione che la nostra famiglia venga sempre prima di tutto.
So che può sembrare asettico e crudo, messo così nero su bianco, ma vi assicuro che sono conclusioni a cui siamo giunti dopo un confronto lungo e accorato.
Ci sono stati momenti in cui abbiamo anche ventilato l'idea della separazione, per poi giungere puntualmente alla domanda: e perchè mai, in fondo, dovremmo farlo?
Insieme stiamo bene, ci vogliamo un bene immenso, ci sono stima e rispetto, e per entrambi la nostra famiglia - di cui il nostro adorato bambino è il fulcro - è la cosa più importante al mondo.
Quindi, perchè separarsi?
Nostro figlio cresce sereno ed è legatissimo ad entrambi, dunque perchè dargli questo dolore, quando non ce ne sono reali motivi?
Certo, io condivido chi sostiene che è sbagliato stare insieme solo per i figli, e che un babbo e una mamma infelici insieme possono dar loro molto più dolore che due genitori serenamente separati, ma sta di fatto che non è questo il nostro caso.
Insieme, noi tre, siamo sereni.
Inevitabilmente però, rimane l'altra faccia della medaglia: ovvero che da molto tempo io e lui non siamo più "una coppia" sotto determinati punti di vista, anche se insieme a nostro figlio costituiamo una famiglia. Una bella famiglia, mi consento di affermare.
Avverto un pò d'imbarazzo nel scendere in particolari intimi, ma vi basti sapere che da anni io e lui non facciamo più l'amore.
A questo mi riferivo dicendo che siamo un pò come "fratello e sorella".
E da qui le conclusioni a cui siamo giunti, e che ho tentato di spiegarvi più sopra.
Spiegazione a cui aggiungo una doverosa precisazione: a nessuno dei due interessa minimamente andare in giro a racimolare avventure, anche perchè non siamo mai stati i tipi, nè io nè lui, e poi siamo troppo presi dalla nostra vita, dal cercare di crescere nostro figlio dandogli basi solide e punti di riferimento, conciliando la nostra attenzione di genitori con gli impegni di professioni molto impegnative per entrambi (lui manager di una grossa azienda, io pubblicitaria).
Resta però il fatto che, nella nostra situazione, sarebbe da stolti non ammettere che possa capitare di provare interesse per qualcun'altro.
E così, dopo il doveroso preambolo che - spero mi perdonerete - non sono riuscita a mantenere stringato, giungo finalmente al punto: a me è capitato.
Dopo molto tempo in cui - nonostante la condiscendenza a cui si è giunti in proposito con mio marito - non ho mai provato un reale interesse per nessuno, benchè le possibilità e i corteggiatori non mi siano mai mancati, un giorno ho incontrato un uomo.
E' curioso per me dirlo, dal momento che non sono più una ragazzina e che, anche quando ne avevo l'età preposta, non sono mai stata un tipo troppo sentimentale, ma lasciandomi andare alle definizioni, potrei affermare che si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine. Ho visto lui ed è stato come incontrare qualcuno che conoscevo da sempre, e da quel primo momento questo sentimento è montato dentro di me, assumendo toni e connotazioni che - per quanto razionalmente io possa ritenerlo azzardato - potrei persino arrivare a definire amore.
E dopo il punto, il punto cruciale: fra me e quet'uomo non è mai successo niente.
Per mesi lui mi ha lanciato "segnali" che mi parevano inequivocabili e che mi avevano fatto convincere di essere corrisposta.
Parlo di tanti piccoli gesti, come sguardi, piccoli "inseguimenti" e comunque tante cose che sono difficili da dire a parole perchè bisognerebbe trovarcisi di persona, ma avete presente quando la sensazione di una corrispondenza è troppo netta e forte per potersi capacitare che sia solo frutto d'immaginazione o di false speranze?
L'ho visto arrossire una volta che ci siamo incontrati per caso, ho visto i suoi occhi cercarmi in tante occasioni, eccetera, eccetera.
Poi però, non ha mai fatto una mossa concreta, e da un pò di tempo sembra addirittura evitarmi.
Da quanto, una sola ed unica volta, trovandoci da soli in una stanza, ci siamo scambiati un lieve bacio sulle labbra. Gesto che è partito da lui, anche se io ho poi corrisposto.
Insomma, da allora più nulla. Spesso vedendomi abbassa lo sguardo, e arriva a salutarmi solo se proprio non ne può fare a meno. Di certo non mi lancia più quei segnali che mi erano parsi così evidenti. Ed in effetti, ancor più adesso che sono finiti, non riesco a capacitarmi che non lo fossero.
Così eccomi qui. Con questa cosa che mi sta logorando.
Il desiderio di lui è sempre più forte, ed è un desiderio che coinvolge tutta la sua persona, non certo la sola attrazione sessuale, che forse è la cosa meno importante.
E molto probabilmente, proprio questa situazione "incompiuta" non mi aiuta a prendere le cose con lucidità.
Le domande sono tante.
Possibile che io mi sia immaginata tutto, e che lui in realtà non abbia mai provato interesse per me?
E se invece ciò che percepivo era reale, come mai questa retromarcia, ancor prima che sia accaduto alcunchè?
Ho una vita piena di priorità ben precise a cui tengo infinitamente, e che sono inconciliabili con questo mio sentirmi una stupida ragazzina innamorata e allo sbando.
Per questo, anche e soprattutto per questo, ho BISOGNO di risposte.
Ma come fare?
Voi che cosa ne pensate?
Un'ultima cosa, la più imbarazzante: lui, è l'istruttore di karate di mio figlio, che pratica quest'arte marziale da quando aveva sei anni.
Ma io l'ho conosciuto prima che lo diventasse, in un'altra palestra dove insegna e che per un pò ho frequentato anch'io.
Solo dopo - ovvero lo scorso settembre - ha preso servizio nel centro sportivo di mio figlio, in sostituzione del vecchio maestro. Mentre io e lui ci conosciamo dall'anno precedente.
Questo per dire che non è in virtù di questo suo ruolo che ci siamo conosciuti, e non è stato da quando io sono "diventata" la mamma di un suo allievo che ha fatto quella "retromarcia".
No, questa è avvenuta pochi mesi fa, mentre i precedenti "segnali" erano continuati anche dopo che è arrivato al centro sportivo che frequenta il mio bambino.
La situazione è davvero imbarazzante, ma io non posso fare a meno di provare per lui ciò che provo.
E lui invece?
Non so davvero più cosa pensare, mi date un vostro parere?
Perdonate se ho scritto tanto, e un grazie di cuore anche solo a chi ha avuto la pazienza di leggermi fino a qui.
Mariarosa