L'inutilità di certe memorie
Domenica scorsa le rete televisive pubbliche e private avevano il palinsesto riempito all'80 percento da dibattiti, interviste, riflessioni e film monotematici...e vorrei vedere: era "il giorno della memoria".
Addirittura la ipercommerciale R4 ha mandato in onda "Schindler's List" senza interruzioni pubblicitarie: atto doveroso e di rispetto apprezzabile.
E così ogni anno, da qualche anno, sette mi pare. Da quando è stata istituita questa ricorrenza.
Non che sia contrario affinché si ricordi ed anzi, si urli con forza il ricordo stesso affinché si abbia almeno la speranza che ciò non debba ripetersi o per lo meno aver gli strumenti per ipotizzare che stia per accadere...E che invece, a quanto pare, si è ripetuto e si ripeterà (Cambogia, Sudan, ex Unione Sovietica, ex area balcanica e chi più ne ha più ne metta) ma nel caso dell'olocausto ebreo la cosa ci riguarda molto da vicino perché l'Italia non fu spettatrice sgomenta ed inerte, ma complice essa stessa.
Né tanto meno ho bisogno, per conoscenza e coscienza personali, di ricorrenze per sapere, ricordare, rabbrividire e non perdonare mai quanto fu fatto a chi lo fece ed anche a chi, stette a guardare...
E le cose furono assai diverse soprattutto per la metodicità quasi scientifica con cui si procedette all'eliminazione di milioni di essere umani (cosa che non ha trovato riscontro il altre forme di genocidio dove gli eventi scatenanti erano spesso dettati da situazioni contingenti drammatiche ma diverse!)
Ma mi sembra così tutto inutile.
Per quanto ci si sforzi di raccontarlo le reazione della moltissimi, troppi giovanissimi, giovani e meno giovani, figli di coloro i quali non hanno vissuto in prima persona quel clima e quegli anni o, come dico io, figli/nipoti e pronipoti di gerarca, sono variegate e sorprendenti, spesso amare sorprese: non è vero, è una montatura, non è mai successo, i morti non furono così tanti (con una tragicomica economia di bilancio), in Italia non era così, il fascismo era diverso, e allora il comunismo? (ipocritamente ignari che in tali casi non abbiamo avuto responsabilità dirette)e via così...
Revisionisti, negazionisti o semplicemente ignoranti neofascisti e neonazisti continueranno a spuntare come funghi, purtroppo...
E adesso vediamo quanti ne verrano fuori qui...
Non aggiungerò ulteriori commenti.
Era, anche se inutile, tanto per ricordare.
PS) non sono ebreo, tanto meno cattolico (per dirla alla Odifreddi)...
Domenica scorsa le rete televisive pubbliche e private avevano il palinsesto riempito all'80 percento da dibattiti, interviste, riflessioni e film monotematici...e vorrei vedere: era "il giorno della memoria".
Addirittura la ipercommerciale R4 ha mandato in onda "Schindler's List" senza interruzioni pubblicitarie: atto doveroso e di rispetto apprezzabile.
E così ogni anno, da qualche anno, sette mi pare. Da quando è stata istituita questa ricorrenza.
Non che sia contrario affinché si ricordi ed anzi, si urli con forza il ricordo stesso affinché si abbia almeno la speranza che ciò non debba ripetersi o per lo meno aver gli strumenti per ipotizzare che stia per accadere...E che invece, a quanto pare, si è ripetuto e si ripeterà (Cambogia, Sudan, ex Unione Sovietica, ex area balcanica e chi più ne ha più ne metta) ma nel caso dell'olocausto ebreo la cosa ci riguarda molto da vicino perché l'Italia non fu spettatrice sgomenta ed inerte, ma complice essa stessa.
Né tanto meno ho bisogno, per conoscenza e coscienza personali, di ricorrenze per sapere, ricordare, rabbrividire e non perdonare mai quanto fu fatto a chi lo fece ed anche a chi, stette a guardare...
E le cose furono assai diverse soprattutto per la metodicità quasi scientifica con cui si procedette all'eliminazione di milioni di essere umani (cosa che non ha trovato riscontro il altre forme di genocidio dove gli eventi scatenanti erano spesso dettati da situazioni contingenti drammatiche ma diverse!)
Ma mi sembra così tutto inutile.
Per quanto ci si sforzi di raccontarlo le reazione della moltissimi, troppi giovanissimi, giovani e meno giovani, figli di coloro i quali non hanno vissuto in prima persona quel clima e quegli anni o, come dico io, figli/nipoti e pronipoti di gerarca, sono variegate e sorprendenti, spesso amare sorprese: non è vero, è una montatura, non è mai successo, i morti non furono così tanti (con una tragicomica economia di bilancio), in Italia non era così, il fascismo era diverso, e allora il comunismo? (ipocritamente ignari che in tali casi non abbiamo avuto responsabilità dirette)e via così...
Revisionisti, negazionisti o semplicemente ignoranti neofascisti e neonazisti continueranno a spuntare come funghi, purtroppo...
E adesso vediamo quanti ne verrano fuori qui...
Non aggiungerò ulteriori commenti.
Era, anche se inutile, tanto per ricordare.
PS) non sono ebreo, tanto meno cattolico (per dirla alla Odifreddi)...