M5STELLE,firme false, portinaio inguaia altra parlamentare

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Lupo PALERMO. "Quella firma? Non è nostra". Un altro passo indietro, un altro disconoscimento palese nella storia senza fine delle sottoscrizioni fasulle per il Movimento 5 stelle. Stavolta sono un portinaio, e sua moglie, a mettere nei guai M5S. E ad attirare i sospetti su una parlamentare sinora rimasta ai margini dell'inchiesta: Loredana Lupo.

La storia, che stasera sarà raccontata dalle Iene, porta in un condominio del quartiere Malaspina di Palermo. E' lì che abitano Loredana Lupo e il marito Riccardo Ricciardi: la prima è oggi deputato di M5S, il secondo un candidato alle "comunarie" grilline del 2017. Nella primavera di quattro anni fa Lupo e Ricciardi erano due semplici attivisti che misero le loro firme nell'elenco dello scandalo, quello utile alla presentazione della lista di M5S alle amministrative e pieno - secondo quanto sta emergendo da un'inchiesta della procura - di sottoscrizioni non autentiche. Le firme della deputata e del consorte sono a pagina 208 degli elenchi: autografi veri, almeno quelli, stando a un confronto con autocertificazioni e curriculum disponibili on line, sul sito dei 5 Stelle.

Ma fra le firme di Lupo (al numero 1) e di Ricciardi (al numero 9) ci sono quelle del portinaio del palazzo, Paolo Di Blasi, della moglie Giuseppa Rizza e della loro figlia Alfonsina Di Blasi. Intervistato dall'inviato delle Iene, la signora Rizzo ha detto di ricordare che nella primavera del 2012 fu Loredana Lupo ad invitare lei e la sua famiglia a sottoscrivere la lista dei 5 Stelle. Ma, davanti alla copia degli elenchi che furono presentati in tribunale, il portinaio e la moglie oggi non riconoscono la loro firma. "Questa no... qui manca la S... chi me l'ha fatta?", afferma sorpreso Di Blasi. "No, no, no - ripete - forse neanche quella di mia figlia è questa ". Altri tre sottoscrittori, nella stessa pagina, risultano irreperibili. Semplicemente scomparsi. Non solo: la grafia con cui negli elenchi sono stati scritti in stampatello tutti i nomi di quel foglio, accanto agli spazi per le firme, è sempre la stessa e riconducibile


- secondo un perito - a quella di Ricciardi.

La storia autorizza il dubbio che anche Loredana Lupo e il marito possano avere avuto un ruolo nella falsificazione delle firme. O almeno essere consapevoli del reato che si stava compiendo. Ricciardi, in una precedente intervista, aveva detto di avere materialmente consegnato gli elenchi ma di "non avere mai visto, né saputo, né sentito" di manovre illegittime nella loro presentazione.


www.repubblica.it
 

brenin

Utente
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Lupo PALERMO. "Quella firma? Non è nostra". Un altro passo indietro, un altro disconoscimento palese nella storia senza fine delle sottoscrizioni fasulle per il Movimento 5 stelle. Stavolta sono un portinaio, e sua moglie, a mettere nei guai M5S. E ad attirare i sospetti su una parlamentare sinora rimasta ai margini dell'inchiesta: Loredana Lupo.

La storia, che stasera sarà raccontata dalle Iene, porta in un condominio del quartiere Malaspina di Palermo. E' lì che abitano Loredana Lupo e il marito Riccardo Ricciardi: la prima è oggi deputato di M5S, il secondo un candidato alle "comunarie" grilline del 2017. Nella primavera di quattro anni fa Lupo e Ricciardi erano due semplici attivisti che misero le loro firme nell'elenco dello scandalo, quello utile alla presentazione della lista di M5S alle amministrative e pieno - secondo quanto sta emergendo da un'inchiesta della procura - di sottoscrizioni non autentiche. Le firme della deputata e del consorte sono a pagina 208 degli elenchi: autografi veri, almeno quelli, stando a un confronto con autocertificazioni e curriculum disponibili on line, sul sito dei 5 Stelle.

Ma fra le firme di Lupo (al numero 1) e di Ricciardi (al numero 9) ci sono quelle del portinaio del palazzo, Paolo Di Blasi, della moglie Giuseppa Rizza e della loro figlia Alfonsina Di Blasi. Intervistato dall'inviato delle Iene, la signora Rizzo ha detto di ricordare che nella primavera del 2012 fu Loredana Lupo ad invitare lei e la sua famiglia a sottoscrivere la lista dei 5 Stelle. Ma, davanti alla copia degli elenchi che furono presentati in tribunale, il portinaio e la moglie oggi non riconoscono la loro firma. "Questa no... qui manca la S... chi me l'ha fatta?", afferma sorpreso Di Blasi. "No, no, no - ripete - forse neanche quella di mia figlia è questa ". Altri tre sottoscrittori, nella stessa pagina, risultano irreperibili. Semplicemente scomparsi. Non solo: la grafia con cui negli elenchi sono stati scritti in stampatello tutti i nomi di quel foglio, accanto agli spazi per le firme, è sempre la stessa e riconducibile


- secondo un perito - a quella di Ricciardi.

La storia autorizza il dubbio che anche Loredana Lupo e il marito possano avere avuto un ruolo nella falsificazione delle firme. O almeno essere consapevoli del reato che si stava compiendo. Ricciardi, in una precedente intervista, aveva detto di avere materialmente consegnato gli elenchi ma di "non avere mai visto, né saputo, né sentito" di manovre illegittime nella loro presentazione.


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"Il M5S amministra la mancanza di movimenti radicali in Italia: c’è uno spazio vuoto che il M5S occupa per mantenerlo vuoto. Nonostante le apparenze e le retoriche rivoluzionarie, è un efficiente difensore dell’esistente, una forza che ha fatto da tappo e stabilizzato il sistema: una grossa quota di “indignazione” è stata intercettata e organizzata da Grillo e Casaleggio in un franchise politico/aziendale con tanto di copyright e trademark, che raccatta e ripropone rivendicazioni e parole d’ordine dei movimenti sociali, ma le mescola ad apologie del capitalismo “sano”, in un programma confusionista dove coesistono proposte liberiste e antiliberiste. In sostanza, se in Italia non esiste una forte sinistra radicale - di movimento e saldamente intrecciata nel tessuto sociale delle classi subalterne - questo sarebbe anche a causa del Movimento 5 Stelle, che incanalerebbe il dissenso sociale in se stesso per poi svuotarlo, renderlo innocuo.C'è però anche la tesi opposta, quella che ha sempre sostenuto Grillo: secondo la quale senza il M5S in Italia avremmo invece percentuali altissime a oggetti putridi tipo Le Pen, o i nazisti tipo in nordeuropea, o i vari nazionalismi identitari in crescita ovunque.Non credo, per tanti motivi, che il M5S oggi stia implodendo, nonostante i pasticci fatti, le bugie raccontate e Di Maio che non sa leggere le mail.
Ma se invece sparisse - o si riducesse a poca cosa - che cosa succederebbe?
Nell'esercizio di fantapolitica, bisogna premettere che da qualche parte comunque lontana dall'establishment, il dissenso sociale andrebbe. Voglio dire: l'establishment filogovernativo e i suoi house organ soffiano sulla crisi dei grillini convinti che questi siano ancora competitor del Pd o del centrodestra nella spartizione del consenso, dei voti. Quindi il ragionamento, intuitivo ed elementare, è: insistendo sulle loro cazzate, perderanno voti e quei voti almeno in parte torneranno a noi.
Ecco, questo è - a mio avviso - un increscioso equivoco. I voti andati all'antiestablishment (così come molte altre fette di dissenso oggi dormienti nell'astensionismo) non tornano a casa, almeno non nel breve e medio termine.
Non ci tornano perché, appunto, non sono voti del M5S: sono voti contro l'establishment.
Sono voti contro l'impoverimento del ceto medio a fronte di una piccola élite sempre più ricca.
Sono voti contro la sparizione del lavoro e contro la precarizzazione acrobatica del reddito; sono voti contro la banca che non ti dà il mutuo, contro Equitalia che ti manda la cartella gonfiata d'interessi e gabelle, contro l'Inps che ti comunica in una busta arancione che lavorerai 50 anni per una pensione da fame, contro il medico che se hai il cancro ti opera tra otto mesi a meno che non vai nella sua clinica privata.
Sono voti contro un'ideologia che ha promesso un modello di benessere crescente - nel quale addirittura sarebbe "finita la storia" - e che ci ha invece ammannito il primo secolo nel quale i nuovi adulti sanno, incontrovertibilmente, che staranno peggio dei propri genitori.
E dove andrebbero, se per ipotesi finisse il M5S, quei voti lì, o almeno quella parte di voti lì che oggi va al M5S, al punto da farlo diventare il primo partito nei sondaggi, al punto da prendere due terzi nella capitale d'Italia? Si libererebbe davvero lo spazio per una sinistra contemporanea, affrancata dai residuati cognitivi degli anni Settanta, capace di capire le forme nuove della dialettica alto/basso, in grado di rappresentare gli esclusi dalla greppia, di parlare di post-lavoro e di cittadinanza? O al contrario da quelle parti non nascerebbe nulla e il dissenso sociale andrebbe tutto verso un'edizione italiana del Fronte Nazionale o del trumpismo, chissà se capeggiata da Meloni o Salvini? Oppure la democrazia si svuoterebbe definitivamente con un astensionismo oltre il 60 per cento? O ancora prenderebbe il potere un nuovo tycoon carismatico, per ripetere in farsa la tragedia che è stata Berlusconi?
So solo che quei voti non tornano più indietro, con buona pace dell'Unità e del Messaggero, cioè dei loro azionisti.
So infine che che ognuno di noi nel suo piccolo - nel suo quartiere reale o digitale - ha il dovere di condurre una battaglia di idee, di civiltà e di eguaglianza qualsiasi cosa accada, quale che sia lo scenario che si staglierà, con o senza M5S. " Articolo di A.Giglioli .

Condivido molto di quello che scrive, gli orizzonti non sono per niente rosei ( a prescindere dalle firme false,da Grillo e dalle sue bestialità che racconta, dai sindaci "ripudiati" , dalle mail non lette dal profesorino di turno ) perchè comunque vada " l'altra " classe politica è ancora distante anni luce dalla gente, non ha ancora capito che se non daranno risposte concrete ai bisogno della gente, al disagio e malessere oramai divaganti, se non sapranno mettere un freno alla povertà che costringe milioni di italiani a vivere negli stenti, l'onda d'urto della protesta sociale potrà diventare non solo imprevedibile ma anche ingovernabile. Ed a riprova di quanto appena scritto basta vedere quanta risonanza per un referendum, catalizzarore da mesi dell'attenzione dei media, che ha l'unico pregio di distogliere l'attenzione dai veri problemi del Paese per concentrarla su un bieco gioco e manovra politica.
Penso che a tanti non importi nulla delle firme false dei pentastellati,delle lotte interne al movimento, dell'autoproclamatosi leader maximo genovese.... quello che a tanti importa è far capire agli "altri" che la noia è diventata disaffezione, e poi disgusto,e poi voto di protesta, e poi potrebbe divenire ribellione.....
 

Fiammetta

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"Il M5S amministra la mancanza di movimenti radicali in Italia: c’è uno spazio vuoto che il M5S occupa per mantenerlo vuoto. Nonostante le apparenze e le retoriche rivoluzionarie, è un efficiente difensore dell’esistente, una forza che ha fatto da tappo e stabilizzato il sistema: una grossa quota di “indignazione” è stata intercettata e organizzata da Grillo e Casaleggio in un franchise politico/aziendale con tanto di copyright e trademark, che raccatta e ripropone rivendicazioni e parole d’ordine dei movimenti sociali, ma le mescola ad apologie del capitalismo “sano”, in un programma confusionista dove coesistono proposte liberiste e antiliberiste. In sostanza, se in Italia non esiste una forte sinistra radicale - di movimento e saldamente intrecciata nel tessuto sociale delle classi subalterne - questo sarebbe anche a causa del Movimento 5 Stelle, che incanalerebbe il dissenso sociale in se stesso per poi svuotarlo, renderlo innocuo.C'è però anche la tesi opposta, quella che ha sempre sostenuto Grillo: secondo la quale senza il M5S in Italia avremmo invece percentuali altissime a oggetti putridi tipo Le Pen, o i nazisti tipo in nordeuropea, o i vari nazionalismi identitari in crescita ovunque.Non credo, per tanti motivi, che il M5S oggi stia implodendo, nonostante i pasticci fatti, le bugie raccontate e Di Maio che non sa leggere le mail.
Ma se invece sparisse - o si riducesse a poca cosa - che cosa succederebbe?
Nell'esercizio di fantapolitica, bisogna premettere che da qualche parte comunque lontana dall'establishment, il dissenso sociale andrebbe. Voglio dire: l'establishment filogovernativo e i suoi house organ soffiano sulla crisi dei grillini convinti che questi siano ancora competitor del Pd o del centrodestra nella spartizione del consenso, dei voti. Quindi il ragionamento, intuitivo ed elementare, è: insistendo sulle loro cazzate, perderanno voti e quei voti almeno in parte torneranno a noi.
Ecco, questo è - a mio avviso - un increscioso equivoco. I voti andati all'antiestablishment (così come molte altre fette di dissenso oggi dormienti nell'astensionismo) non tornano a casa, almeno non nel breve e medio termine.
Non ci tornano perché, appunto, non sono voti del M5S: sono voti contro l'establishment.
Sono voti contro l'impoverimento del ceto medio a fronte di una piccola élite sempre più ricca.
Sono voti contro la sparizione del lavoro e contro la precarizzazione acrobatica del reddito; sono voti contro la banca che non ti dà il mutuo, contro Equitalia che ti manda la cartella gonfiata d'interessi e gabelle, contro l'Inps che ti comunica in una busta arancione che lavorerai 50 anni per una pensione da fame, contro il medico che se hai il cancro ti opera tra otto mesi a meno che non vai nella sua clinica privata.
Sono voti contro un'ideologia che ha promesso un modello di benessere crescente - nel quale addirittura sarebbe "finita la storia" - e che ci ha invece ammannito il primo secolo nel quale i nuovi adulti sanno, incontrovertibilmente, che staranno peggio dei propri genitori.
E dove andrebbero, se per ipotesi finisse il M5S, quei voti lì, o almeno quella parte di voti lì che oggi va al M5S, al punto da farlo diventare il primo partito nei sondaggi, al punto da prendere due terzi nella capitale d'Italia? Si libererebbe davvero lo spazio per una sinistra contemporanea, affrancata dai residuati cognitivi degli anni Settanta, capace di capire le forme nuove della dialettica alto/basso, in grado di rappresentare gli esclusi dalla greppia, di parlare di post-lavoro e di cittadinanza? O al contrario da quelle parti non nascerebbe nulla e il dissenso sociale andrebbe tutto verso un'edizione italiana del Fronte Nazionale o del trumpismo, chissà se capeggiata da Meloni o Salvini? Oppure la democrazia si svuoterebbe definitivamente con un astensionismo oltre il 60 per cento? O ancora prenderebbe il potere un nuovo tycoon carismatico, per ripetere in farsa la tragedia che è stata Berlusconi?
So solo che quei voti non tornano più indietro, con buona pace dell'Unità e del Messaggero, cioè dei loro azionisti.
So infine che che ognuno di noi nel suo piccolo - nel suo quartiere reale o digitale - ha il dovere di condurre una battaglia di idee, di civiltà e di eguaglianza qualsiasi cosa accada, quale che sia lo scenario che si staglierà, con o senza M5S. " Articolo di A.Giglioli .

Condivido molto di quello che scrive, gli orizzonti non sono per niente rosei ( a prescindere dalle firme false,da Grillo e dalle sue bestialità che racconta, dai sindaci "ripudiati" , dalle mail non lette dal profesorino di turno ) perchè comunque vada " l'altra " classe politica è ancora distante anni luce dalla gente, non ha ancora capito che se non daranno risposte concrete ai bisogno della gente, al disagio e malessere oramai divaganti, se non sapranno mettere un freno alla povertà che costringe milioni di italiani a vivere negli stenti, l'onda d'urto della protesta sociale potrà diventare non solo imprevedibile ma anche ingovernabile. Ed a riprova di quanto appena scritto basta vedere quanta risonanza per un referendum, catalizzarore da mesi dell'attenzione dei media, che ha l'unico pregio di distogliere l'attenzione dai veri problemi del Paese per concentrarla su un bieco gioco e manovra politica.
Penso che a tanti non importi nulla delle firme false dei pentastellati,delle lotte interne al movimento, dell'autoproclamatosi leader maximo genovese.... quello che a tanti importa è far capire agli "altri" che la noia è diventata disaffezione, e poi disgusto,e poi voto di protesta, e poi potrebbe divenire ribellione.....
Ci sarà una rivolta :)

sostanzialmente l'articolo dice il vero in qualche modo il malcontento scaturirebbe in associazione o partito politico alternativo o già preesistente
ciò non toglie che non si riesce a trovare un "associazione di persone" che riesca a star lontano dagli inghippi
 

brenin

Utente
Staff Forum
Ci sarà una rivolta :)

sostanzialmente l'articolo dice il vero in qualche modo il malcontento scaturirebbe in associazione o partito politico alternativo o già preesistente
ciò non toglie che non si riesce a trovare un "associazione di persone" che riesca a star lontano dagli inghippi
Perdona la similitudine, ma se peschi a strascico non puoi pretendere/aspettarti grigliate di crostacei tutti i giorni.... ma penso che a loro questa pesca a strascico faccia tutto sommato comodo.... e non solo, lo fanno - penso io - scientamente per dar a vedere che chiunque potrà fare politica,chiunque potrà fare il sindaco,chiunque potrà aspirare a Montecitorio.... è il classico fumo negli occhi, destinato principalmente a chi di questa classe politica non ne può proprio più.... e che pur di non votare i soliti "noti" ( ed innominabili ) non esiterebbe davanti a qualsiasi proposta ( salvo poi forse venirne successivamente stritolato, ma questo è un altro discorso ). Sugli inghippi..... ce ne saranno sempre, a prescindere dalla forza politica o dallo schieramento, sin tanto che avremo certa magistratura " ad orologeria " .....
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Perdona la similitudine, ma se peschi a strascico non puoi pretendere/aspettarti grigliate di crostacei tutti i giorni.... ma penso che a loro questa pesca a strascico faccia tutto sommato comodo.... e non solo, lo fanno - penso io - scientamente per dar a vedere che chiunque potrà fare politica,chiunque potrà fare il sindaco,chiunque potrà aspirare a Montecitorio.... è il classico fumo negli occhi, destinato principalmente a chi di questa classe politica non ne può proprio più.... e che pur di non votare i soliti "noti" ( ed innominabili ) non esiterebbe davanti a qualsiasi proposta ( salvo poi forse venirne successivamente stritolato, ma questo è un altro discorso ). Sugli inghippi..... ce ne saranno sempre, a prescindere dalla forza politica o dallo schieramento, sin tanto che avremo certa magistratura " ad orologeria " .....
Questo lo so
nel senso che se vuoi far arrivare chiunque a far parte direttamente della politica rischi di trovare anche persone impreparate al contraccolpo o semplicemente impreparate :p
il discorso è che siamo ormai un paese che non dovrebbe più sbagliare per " riveder almeno una stella " ma capisco che è un discorso utopistico :D
 
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