E ti pare poco?
Io ci vedo un enorme differenza.
Un tradimento confessato è privo della connotazione peggiore: l'inganno.
La confessione è comunque indice di coscienza, che poi sia o meno un modo per alleggerirla, fatto sta che se si avverte un peso, magari proprio di fronte alla correttezza che si scorge nel partner, o per accordo di sincerità con lo stesso, non mi sembra affatto elemento negativo.
Mi pare che non ci intendiamo, non ho detto che sia poco il confessare, ho detto che il tradimento è di per sè inganno supremo quindi la confessione è l'accertamento autodenunciante che è avvenuto, quello che davverop toglie è il dubbio!! E su questo posso concordare, ma sul fatto che la confessione sia spesso, benchè atto sostanzialmente positivo, adottato per scopi finalizzati ad altra intenzione ne ho avuto spessissimo conferma.
La confessione non scioglie l'inganno, lo chiude con l'autodenuncia ma quello che conta per chi ne viene a conoscenza e "che lo abbia potuto fare"!!!!! E questo vale comunque.
Quanto alla coscienza dipende sempre cosa si intenda per coscienza............... anch'io avevo la tua posizione di totale approvazione sulla confessione, finchè non ne ho visto le facili motivazioni biforcute.................lo ripeto, se è motivata, pentita e fatta per ricostruire o per caricarsi delle conseguenze, è la benvenuta, ma se è frutto più di interessi profondi ed interiori in chi tradisce, salvando il concetto che la verità è sempre la via migliore, non assolvo maggiormente il reo confesso. Lo aspetto al varco della verifica del perchè ha confessato, e solo dopo posso dare totale approvazione..
E' esemplare sostenere che confessare non sia mai negativo, ma quando la confessione viene, ed accade in alcuni casi, a destabilizzare l'unione quando magari la tresca è finita perchè nulla ha portato di irrinunciabile od ha perfino confermato il valore del rapporto di coppia per la pochezza della trasgressione, il caricare sull'altro/a il peso di un ERRORE scelto in proprio credo sia proprio un portare in due il peso di una scelta scellerata.
Secondo il principio che si dovrebbe imparare dai propri errori, è anche vero il concetto che ad appoggiare in modo totale la propria vita sui princìpi, accade che questi spesso cedano sotto il peso dell'eccessiva ortodossìa nel concepire la vita stessa.
Noi siamo intrinseci alla nostra evoluzione, e spesso, come l'esperienza cambia la visuale delle cose, altrettanto spesso ci sono scelte che non sono forse inappuntabilmente giuste secondo verità e trasparenza ma lo diventano secondo il superiore interesse di chi ci è caro/a.
Lo dico da sempre e lo confermo, sbagliato è tradire, sempre e comunque; quello che accade a posteriori dipende sempre e soltanto dalle circostanze, dai caratteri e dalla sensibilità con cui si affronta la crisi della trasgressione.
Quello che è perfetto per alcuni è disastroso per altri, quello che è palliativo in certe circostanze è salvifico in altre......... non esistono regole, esistono linee direzionali standard che si possono applicare ora all'uno, ora all'altro caso. E' il carattere della persona che determina la reazione e se esiste chi in una confessione trova la prova della (sigh) ritrovata sincerità del/la partner, c'è chi viene talmente destabilizzato/a da entrare in una crisi da cui non ne uscirà che profondamente segnato o devastato. Certo possiamo appellarci alla libertà di scelta
di sapere, ma se il traditore è stato tanto abile da usare la stessa libertà per arrangiarsi nel compensare le sue esigenze, saltando il dualismo di coppia, la assuma anche per arrangiarsi a portarne il peso...... la coscienza rimorde perchè dice che hai tradito non perchè chiede di confessare; a lei interessa che si sappia che si è fatto un atto infamante per la propria integrità, mentre sa bene che chi ha subito il tradimento non ha carico di questa scelta.
Aggiungo e chiudo, la confessione è sanatoria sempre e comunque in chi ha ragioni profonde per voler cambiare il rapporto di coppia perchè così com'è non proseguirebbe comunque, quindi si ha la voglia di migliorarlo per mantenerlo in essere. Ecco che allora la confessione porta ad una analisi del pregresso ed alla valutazione dei concorsi di colpa, utili per riprogrammare l'unione.
Quindi la confessione è certo una forma positiva di rapportarsi con l'altro, ma deve essere costruttiva, venire dal cuore ed avere un fine sincero e consapevole. Quella che non trovo apprezzabile è la confessione scaricabarile, la più diffusa purtroppo, dove vi sono i sintomi più di una ulteriore codardìa che di una coraggiosa trasparenza.
Bruja